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Autore: _BestFriends    29/06/2012    1 recensioni
«L-Lindsay..» balbettò poco dopo ancora con la testa affondata sul cuscino.
«Dimmi tutto» esclamai sorridente sedendomi accanto a lei
«Io.... l-la prossima settimana parto..»
Il mio sorriso si spense ed iniziai a balbettare anchio, sperando di aver sentito male.
«Come scusa? Stai scherzanto Caty vero?»
«Vorrei, credimi..»
«Dove vai?» chiedi alzando evidentemente il tono di voce sconvolta dalla sua affermazione;
«Io... m-mi hanno accettata per.. per il corso di moda a Londra..»
«E quanto starai via Caty?»
Esitò un momento e poi rispose quasi in un sussurro:
«..Quattro anni.»
Sentii le lacrime ma tentai di fermarle, almeno per un minuto, in attesa di qualche cenno fa parte sua. L'avrei davvero persa per sempre?
Avrei davvero dovuto dire addio a quella ragazza che mi era stata accanto per anni e anni? Che c'era stata sempre per me, anche quando eravamo in due a stare male? .. Io non volevo, non potevo perderla.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lin.
Rabbrividì dopo quello che mi aveva sussurrato Caty; dopotutto me lo aveva detto che non voleva farsi vedere 'conciata' in quel modo, ma la voglia di invitarli a cena era tanta, che aveva superato anche il timore che ho nei suoi confronti.
«Caty..» iniziai, ma mi bloccai guardando l'evidente espressione arrabbiata che aveva assunto. Smisi di parlare e strisciai velocemente verso il tavolo, ma la vidi prendersi la sua pizza e sedersi sbuffando sul divano.
«E ora che fai?» chiesi.
«Non si vede? Mi siedo e mangio la mia pizza.»
Ok, poteva essere arrabiata quanto voleva, ma la serata non me l'avrebbe rovinata. Mi diressi velocemente verso il divano e la tenni per il braccio alzandola, poi, cercando di essere dolce e di non mostrare quando in realtà mi stava irritando il suo comportamento, sussurrai:
«Perfavore.. fallo per me, solo stasera» sbuffò più e più volte, continuando a guardare con disprezzo il povero ragazzo sulla porta, che la squadrava con altrettanto disprezzo, ma oserei dire anche con un certo interessa data la 'lunghezza' del suo abito.
Poco dopo però, si alzò e si sedette al tavolo precedentemente apparecchiato.
«Bhè.. sedetevi» cercai di sembrare calma ma in realtà non lo ero affatto: quella ragazza, se voleva, sapeva essere molto vendicativa. Qualche decina di minuti dopo avevamo tutti finito di mangiare e, notata la tensione, Louis chiese dolcemente:
«Vi va... vi va di fare una passegiata?»
«Già è tanto se sono qui Louis, non rompere anche con le passegiate ora, preferisco tornarmene a casa» disse il moro al suo fianco. Che antipatico, la gentilezza non era di casa probabilmente..
«Caty?» dissi quasi sussurrando e, lo ammetto, sperando che non accettasse.
«Io non voglio venire da nessuna parte.» e poco dopo incrociò le braccia sbuffando un'altra volta.
Sorrisi involontariamente e restai qualche secondo a guardarli, poi un'altra idea mi balenò in testa. Andai verso la porta e chiesi a Louis di seguirmi; Si avvicinò sorridendo, e per qualche secondo restai a fissarlo, poi mi ripresi e dissi sottovoce:
«Ho un piano.»

Louis.
Ascoltai parola per parola ciò che Lin aveva in mente di fare, senza smettere di guardarla...mi era impossibile distogliere gli occhi da lei, era più forte di me.
«Questo piano è davvero geniale.» le sussurrai dolcemente quando ebbe finito di spiegarmi il tutto, abbozzando un sorriso.
Così, dopo che lei si diresse a prendere la chiave di casa di riserva in un casetto, uscimmo e chiudemmo a chiave, in modo che Zayn e l'altra ragazza castana sarebbero rimasti soli.
In fin dei conti se fossero rimasti da soli per un po' di tempo avrebbero avuto occasione di conoscersi meglio.
Erano così simili, entrambi ostinati, a volte dalle maniere davvero poco educate, e volevano sempre avere ragione, anche se avevano torto. Dovevo proprio ammetterlo, questa Lin mi colpiva ogni momento di più, oltre ad essere bella era anche geniale. Sì, mi ero preso una bella cotta.
Pochi minuti dopo sentii le urla del ragazzo e della ragazza che avevamo rinchiuso lì dentro arrivare a noi, ma le ignorai. «Al massimo spaccano soltanto la casa» dissi a Lin, ridendo...ma evidentemente lei non la prese come una battuta perché si avvicinò alla porta per aprire. La fermai, prendendo la sua mano e intrecciando le mie dita alle sue, e iniziammo a camminare fianco a fianco.
Le urla di quei due si facevano ogni istante più lontane, fino a quando non cessarono completamente. Mi sedetti sull'erba e notai che Lin mi guardò, un po' stranita. La feci sedere accanto a me, sorridendole un'altra volta. Restammo lì seduti in silenzio a guardare le stelle che illuminavano quel cielo così sereno, mentre io continuavo a stringere la sua mano, e a guardardarla con la coda dell'occhio di tanto in tanto.
Era come una di quelle stelle, bella e luminosa. La più bella e la più luminosa, per me.

Zayn.
Iniziai a gridare a Louis chiedendo di aprire quella maledetta porta, ma evidentemente lui e la bionda erano già abbastanza lontani. Che nervoso. Quello stupido mi aveva chiuso qua dentro con quella psicopatica! Erano 2 minuti buoni che continuava ad urlare, ero davvero stufo di lei.
«Lin! Lin apri porca-» la fermai e iniziai a gridare anchio;
«Smettila di urlare! Non ti sentono più ormai»
«Scusa se non voglio restare chiusa qui con te!»
Sbuffai. Che razza di antipatica.
«Pensi che io voglia per caso? Non ho mai conosciuto una persona peggio di te!» ok l'avevo detto. Forse in realtà non era vero, ma devo ammettere che ha contribuito molto a farmi uscire quell'affermazzione..
Mi guardò per qualche secondo, quasi delusa, poi prese la rabbia che continuava ad assalirla e si sedette violentemente sul divano. Lentamente e anche spaventato da quello che avrebbe potuto dire mi sedetti accanto a lei. L'occhio mi cadde sulle sue gambe, e anche stavolta non riuscì a trattenermi:
«Ti sta bene questo vestito» dissi continuando a guardarla. Velocemente tentò invano di abbassare l'abito che, naturalmente, non fece altro che scoprirle di più le gambe.
«Smettila di adularmi, non è così che mi starai più simpatico.»
«Era un complimento. Ma sei fidanzata? Povero lui se esiste»
Assunse un'espressione da 'falsa-dolce' e rispose in modo freddo e distaccato:
«Non sono tenuta a risponderti.»
«Rispondere è cortesia sai?»
Poco dopo sbottò alzando il tono di voce: «Non sono fidanzata ok?»
«Perfetto. Non che mi interessi!»
Era passata una buona mezz'ora da quando Louis era uscito con la bionda.
Effettivamente stavano bene insieme.. l'unico problema era il vero carattere di Louis. Non era davvero quel dolce ragazzo che le stava mostrando, e sinceramente secondo me quando avrebbe scoperto chi davvero era sarebbe scappata anche lei come le altre. L'isterica continuava a sbuffare seduta sul divano a guardare la TV, e io continuavo a maledire mentalmente quel deficente.

Caty.
Continuavo a cambiare canale, senza trovare nulla di interessante. Stare in quella situazione con quel ragazzo, che non sopportavo e che per di più continuava a tenere gli occhi fissi sulle mie gambe, era davvero snervante.
Insomma…a Lin non bastava il fatto che avessi già dovuto trascorrere la serata al tavolo con lui anche se non mi andava? Ovviamente no, doveva anche chiuderci qui dentro per poi tornare chissà tra quanto.
Avrei voluto davvero con tutta me stessa fargliela pagare una volta uscita da lì, ma alla fine sapevo che non avrei fatto nulla…le volevo troppo bene, e questo era un punto a suo vantaggio.
Ad un tratto notai con la coda dell’occhio la mano di quel maleducato che avevo accanto avvicinarsi lentamente alla mia gamba, ma si arrestò subito. Come se niente fosse, continuando a guardarmi, disse:
«Comunque…belle gambe.» gli si formò un sorrisino malizioso sul volto, ed io in risposta sbuffai, per l’ennesima volta quella sera.
Non sopportavo il suo comportamento da strafottente, e non avrebbe conquistato la mia simpatia con qualche complimento come quello. Restammo in silenzio per il resto del tempo che trascorremmo insieme, finché finalmente Lin e l’altro ragazzo non tornarono.
«Come diavolo ti è venuto in mente di chiudermi qui dentro con lui?!»
«S-Scusa»
«Torno a casa va, ci vediamo domani.» sbottai, ancora irritata per ciò che aveva fatto.
Presi la borsa dirigendomi verso la porta e richiudendola alle mie spalle.
Appena arrivai a casa, mi tolsi quell’irritante vestito sospirando. Non ne potevo più di indossarlo, e non avrei ceduto alla richiesta di indossarlo altre volte, nemmeno se Lin me l’avesse chiesto facendo i suoi occhi dolci.
Mi buttai sul letto e, senza quasi rendermene conto, mi addormentai esausta dopo quella giornataccia.
  
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