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Autore: mikilily    29/06/2012    25 recensioni
Hermione Granger dopo la fine della guerra ha abbandonato il mondo magico, distrutta per la morte dei suoi amici Harry Potter e Ron Weasley. Nemmeno la vittoria sul male l'ha convinta a rimanere, così rintanatasi nel mondo babbano vive una vita fatta di stenti. Hermione, caparbia e orgogliosa come solo una Grifondoro sa essere, non si da per vinta. Per sopravvivere, fa mille lavori fino a quando un annuncio magico, trovato nella bacheca dell'ufficio comunale, la riporta al suo vecchio e amato mondo.
***
Draco Malfoy è stato scagionato, come del resto i suoi genitori, da tutte le accuse riguardanti la seconda guerra magica. Appena concluso il processo si sposa con Astoria Greengrass che dopo soli sei anni di matrimonio muore lasciando soli Draco e il loro bambino Scorpius. L'uomo si butta sul lavoro divenendo un abile pozionista conosciuto in tutto il mondo magico. Daphne, sua cognata, si offre di aiutarlo ma il suo aiuto non è disinteressato.
*****
Questa è l'ennesima Dramione. l'idea mi è venuta tempo fa spero che vi piaccia e coinvolga.
Un caloroso abbraccio, Miki.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Il Giardino Segreto.

 

♥ ♥ ♥ ♥ ♥

Pioveva forte quella notte. Il buio era talmente fitto che non si scorgeva nemmeno l’angusto viale, che composto di piccole pietre bianche, portava alla casa in cui la donna si trovava.

Le nuvole che coprivano il cielo si diradarono all'improviso, quando un lampo squarciò il cielo illuminando a giorno, facendo così intravedere un calesse nero guidato da quelli che a primo sguardo parevano dei thestral.

Che cosa ci facevano dei thestral, lì nell’Yorkshire? Si domandò la giovane donna.

Hermione aguzzò la vista all’ennesimo lampo che lacerò in due il cielo, nessuna carrozza e nemmeno un thestral apparvero ai suoi occhi.

Tristemente chiuse le tende, quella forse era stata una stupida fantasia. L’ennesimo inganno che la sua mente le riservava per sentirsi ancora legata a quel lontano mondo. Aveva lasciato il mondo della magia subito dopo aver conseguito il diploma alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La guerra l’aveva privata di tutto: degli amici più cari, morti in battaglia per salvare quel mondo; della giovinezza e spensieratezza, che una ragazza di venticinque anni doveva avere; dei suoi cari, che aveva privato di ogni ricordo spedendoli in Australia, cercando così di proteggerli dalla furia di vendetta dei mangiamorte.

Aveva perso tutto Hermione, l’unica cosa che l’era rimasta era la sua cultura che elargiva a chi ne aveva bisogno.

Il ruolo d’insegnante, seppur part -time, la rendeva felice. Istruire giovani menti riempiva la sua giornata, però quelle misere sterline, non le bastavano per sopravvivere. Quindi, si rimboccava le maniche e all’occorrenza, diventava una barista per una locanda del vicino paese o una cameriera per il motel accanto all’autostrada. Non si risparmiava Hermione e caparbiamente andava avanti nonostante le difficoltà.

****

Allentò la cravatta, sganciando il primo bottone della perfetta camicia che disegnava il suo petto. Si versò con infinita calma un altro bicchiere di pregiato vino elfico e con eleganza attraversò per intero il suo studio, sedendosi infine, nella poltrona in pelle nera che faceva bella mostra davanti al camino.

 - Draco sei qui! – disse con voce ammiccante Daphne avvicinandosi con passo sinuoso all’uomo che ora osservava un grosso ceppo ardere dentro il cammino.

 - Ti ho cercato per tutto il Manor – disse la donna dai lunghi capelli biondi, coperta da una lunga vestaglia in seta che lasciava intravedere un striminzito babydoll di pizzo.

 - Ero qui Daphne - rispose Draco Malfoy sollevando appena lo sguardo verso la donna.

 - Lo vedo – rispose osservandolo attentamente. – non starai ancora pensando a tua madre? – domandò, senza ricevere risposta. Draco reclinò la testa all’indietro cercando di estraniarsi da tutto ciò che lo circondava, sperando che anche Daphne scomparisse e con lei la sua voce irritante.

 - Hai fatto bene Draco, Scorpius è tuo figlio e come tale, sei tu che devi decidere per lui – gli ricordò per l’ennesima volta Daphne, la figlia più grande dei Greengrass.

Draco portò una mano sui capelli cercando di ravvivarli un poco perdendosi nei ricordi del passato.

 

*

Astoria, la madre del piccolo Scorpius, era morta anni prima a causa di un incidente a cavallo, lasciando i due soli nel grande e immenso Manor. Daphne, la sorella maggiore da sempre innamorata di Draco, si era offerta come prezioso aiuto per crescere il piccolo e aiutare Draco.

Il suo intento era ben altro, infatti, pian piano Daphne si era insinuata nella vita di Draco silenziosa e sinuosa come solo una serpe sa essere, diventando pesto la sua amante e concubina.

La presenza di un piccolo da accudire divenne stancante per una donna frivola e civettuola come Daphne.

Così, fu lei stessa a spingere affinché il piccolo erede fosse spedito per un po’ in Scozia dove Narcissa e Lucius Malfoy si era stabiliti alla fine della guerra.

Furono loro che fino alla mattina prima accudivano e viziavano Scorpius, ma un piccolo incidente e uno scambio di vedute tra Narcissa e suo figlio Draco stravolsero la routine del giovane rampollo.

 

*

 - Vedrai come si troverà bene nello Yorkshire. Io e Astoria adoravamo andare lì. Quando eravamo delle bambine -, disse Daphne con voce fintamente dolce.

Forse, anche Scorpius adorerà la vecchia villa dei Greengrass. Pensò Draco .

Forse non mi odierà, come insinua mia madre per averlo allontanato prima da me e ora dai suoi nonni. Forse ...

Queste erano le mille domande che un padre si faceva. Avrebbe dovuto accompagnarlo in quel viaggio in fondo, aveva quasi sei anni. Invece, affidò ancora una volta questo compito alla sua vecchia balia Whitby Abbey. Sua madre aveva ragione a reputarlo un cattivo padre.

 - Tu non lo meriti un figlio come Scorpius- gli aveva urlato in un moto d’ira lady Narcissa a stento trattenuta da Lucius, suo marito.

Draco ricordò perfettamente quel discorso con i suoi genitori, come ricordò la risata.

 - Detto da voi, che mi avete venduto come carne da macello a un vecchio pazzo è alquanto divertente - aveva risposto.

Lo schiaffo che sua madre gli diede ancora bruciava nelle viscere. Draco non l’avrebbe mai scordato.

Daphne lo guardò attentamente perso nei suoi pensieri, sapeva che stava pensando a quel piccolo microbo. Un ghigno si dipinse sul viso a prima vista angelico della donna, con un gesto misurato slacciò la vestaglia facendola scivolare a terra, rimanendo con il solo babydoll.

Draco non si accorse di nulla, perso nei suoi pensieri. La donna si mise sopra di lui ridestandolo dal torpore in cui era caduto e senza indugiare oltre sbottonò la camicia, baciandogli il petto.

Daphne sapeva come prendere Draco, sapeva che con le giuste carezze lui si dimenticava di tutto: così era riuscita a cancellare Astoria dal suo cuore e relegare Scorpius lontano dalla sua casa. Con carezze e buon sesso Daphne aveva in pugno il grande pozionista Draco Malfoy, lei era riuscita, dove molte altre avevano fallito.

Draco non l’amava ma se fosse riuscita a dargli un figlio tutto loro, ne era certa, l’avrebbe sposata. Mettendo così, a tacere tutte le malignità che Narcissa Malfoy diceva sul suo conto.

**

Come ogni mattina Hermione si recava al piccolo ufficio dove sperava di trovare il lavoro perfetto che avrebbe cambiato per sempre lo stato delle sue finanze.

Entrò spedita nell’angusto locale, salutando con un gesto della mano Marta, una delle due segretarie dell’ufficio comunale, che sorridente come al solito lavorava alla sua scrivania. Non indugiò oltre arrivando spedita dinanzi alla bacheca degli annunci. I suoi occhi grandi e scuri scrutavano tutta la superficie ricoperta di fogliettini svolazzanti, alla ricerca dell’annuncio ideale.

Il cuore le si arrestò quando notò una pergamena scritta con una calligrafia fine e sinuosa.

***

Cercasi precettore per giovane mago di anni cinque.

Capacità richieste:

Elevata cultura;

Doti magiche eccelse;

Pazienza e devozione all’alunno.

Astenersi perditempo e magonò.

-

Offresi vito e alloggio, più congruo compenso

Sabato sera libero

Si attende risposta per concordare colloquio.

Hermione strabuzzò gli occhi, impossibile si disse.

Si girò da una parte all’altra, cercando di capire se qualcuno all’interno del piccolo ufficio la stesse guardando. Per fortuna c’era una sola vecchietta, e questa era più preoccupata a guardarsi il fondo delle scarpe che osservare lei armeggiare con gli annunci di lavoro.

Così strappò velocemente la pergamena dalla bacheca infialandola in un delle due tasche dello spesso cappotto che indossava.

Uscì furtivamente e quando arrivò alla porta, sobbalzò.

 - Trovato qualcosa d’interessante? – le chiese Marta con un enorme sorriso stampato sul viso.

Hermione si girò lentamente, osservando la ragazza che abitava a pochi isolati da casa sua.

 - Forse – rispose titubante.

 - Oh allora incrocio le dita – disse la segretaria, mostrandole le dita delle mani incrociate in segno scaramantico.

Hermione distese le labbra in un sorriso e finalmente uscì all’aria aperta.

Corse a perdifiato fino a quando raggiunse la sua piccola casa e solo lì, al sicuro da occhi indiscreti, tolse la pergamena dalla tasca leggendola più volte con avidità.

Dopo l’ennesima lettura dovette considerare che quella era una pergamena incantata e che lì, in quella valle sperduta ,c’era una famiglia magica, sicuramente purosangue, che cercava un’insegnante per il suo bambino.

Hermione osservò ancora un poco la lettera, che ora si trovava solitaria sul tavolo della cucina.

Indecisa se rispondere o no.

Si guardò intorno soffermandosi sulle innumerevoli bollette da pagare e mossa da non so quale coraggio afferrò nuovamente la pergamena alla ricerca dell’indirizzo.

 - Accetto- si disse e in quell’istante la pergamena mutò.

***

Domani, alle prime luci dell’alba verrà una carrozza a prenderla per condurla alla castello. Mi aspetto da lei massima discrezione.

Le ricordo inoltre di portarsi dei cambi, se come mi auguro, sarà la scelta, inizierà subito a esercitare.

In fede: Whitby Abbey.

****

Hermione sbiancò osservando la pergamena che , come il vecchio diario di Tom Riddle, presentava un’anima propria e pensante.

Questo, non era il massimo visto la pericolosità di quel tipo di magia, ma non poteva fare la schizzinosa.

No, non poteva proprio, pensò guardando ancora una volta la pila di bollette sulla credenza. Così senza pensare oltre ai mille pro, ma soprattutto ai mille contro iniziò a preparare la sua solita borsetta di perline.

Lì, come per il grande viaggio che l’aveva vista protagonista con Harry e Ron, ci sarebbe stato tutto ciò che desiderava portare con se. Fu con quel dolce e straziante ricordo che iniziò a liberare la vecchia casa della nonna materna che per anni l’aveva ospitata.

Ora, Hermione Granger riprendeva in mano la sua vita iniziando una nuova ed emozionante avventura . Non sapeva per chi avrebbe lavorato, non conosceva il piccolo mago a cui avrebbe fatto da insegnante, ma questo non le importava .

L’unica cosa che sapeva era quella di aver una gran voglia di confrontarsi ancora una volta con quello strano mondo che da troppo tempo aveva relegato infondo al suo cuore.

 


Spazio autrice 

Per chi fosse interessato qui troverete Spoiler e tanto altro sulle mie storie.

Kiss

   
 
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