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Autore: crazybulma    14/01/2007    10 recensioni
Quando finisce quello che si ritiene un grande amore, si prova una sofferenza indicibile e si pensa che non si possa più continuare a vivere, soprattutto se quell'amore ha preso tutte le nostre forze e la nostra vita...
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GHOST

8° PARTE – LA PROMESSA DI ETERNA AMICIZIA


"Yamcha! Che ci fai qui?"
Bulma aveva cercato di rimettere in ordine il laboratorio, con scarsi risultati, poi si era arresa ed era salita in cucina a preparare qualcosa da mangiare per Vegeta. Lì aveva trovato Yamcha, seduto e con lo sguardo assorto.
"Scusami se sono venuto a quest'ora. Ti dovevo parlare..."
C'era qualcosa di insolito e malinconico nella sua voce, e Bulma si affrettò a dire "Non preoccuparti. Raccontami tutto, piuttosto!"
Yamcha si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro, nervosamente, sotto gli occhi perplessi di Bulma. Poi prese un profondo respiro e tirò fuori tutti ciò che lo tormentava dentro. "Ok... si tratta del matrimonio. Io... Io non sono più sicuro di volermi sposare".
Bulma tacque e gli fece segno di andare avanti. Yamcha annuì ed evitò di guardarla in faccia. Era certo che in quel momento lei avesse in viso un'espressione delusa e arrabbiata... Non sapeva che in realtà Bulma stava sorridendo e sospirando di sollievo.
"Non ci riesco, non ce la faccio... Il solo pensiero di una vita fatta di poche libertà e molti sacrifici mi fa stare male. Io provo un grandissimo affetto per te, ma il matrimonio unisce due persone per la vita! E' un passo importantissimo e deve essere affrontato con la massima convinzione. Ed io non lo so... Non lo so se siamo pronti". Yamcha curvò le spalle, come una persona che si è appena liberata di un grosso peso.
Bulma si diresse verso di lui e gli prese entrambe le mani, guardandolo diritto negli occhi.
"No, non siamo pronti. E probabilmente non lo saremo mai..."
"Sono contento che la pensi come me" replicò lui, leggermente sorpreso. "Ma adesso? Che ne sarà di noi?"
Il silenzio calò sulla cucina come un macigno. Il silenzio delle cose non dette, il silenzio delle verità celate, il silenzio dei pensieri più intimi, il silenzio che precede un addio.


Fu Yamcha a parlare per primo. "E' finita, vero?"
"Credo proprio di sì".
"Com'è successo? Cosa ci ha divisi tanto da arrivare a questo punto?"
Bulma non aveva risposta a questa domanda. Lo baciò leggermente sulle labbra, mentre una lacrima scivolava lungo la sua guancia. "Ho bisogno che tu mi prometta che saremo sempre amici!" Disse poi tutto d'un fiato.
Bulma aveva sentito di troppe coppie che si erano lasciate con rancore e rimpianto. E la storia del fantasma era la più tragica di tutte...
"Te lo prometto. La nostra amicizia non finirà mai..."
Si abbracciarono a lungo, credendo di essere soli.
In realtà Vegeta aveva sentito ogni cosa. Era andato in cucina per accertarsi che Bulma gli avesse cucinato qualcosa di sostanzioso, e quando li aveva sentiti parlare così seriamente aveva preferito non interromperli ed era rimasto nascosto nell'ombra ad ascoltare. Ed anche il fantasma non si era perso una parola, era sempre stato lì, invisibile e gelido come il Vuoto.
Yamcha decise che era arrivato il momento di andare. Aveva il volto molto più disteso e sereno di quando si era precipitato in casa Briefs. Era quasi uscito dalla porta, quando le rivolse un'ultima domanda.
"Bulma, sei... innamorata di un altro?"
"CERTO CHE NO!" L'impeto e l'immediatezza con cui Bulma rispose non lasciò dubbi a Yamcha.
"Sì, invece..." la corresse lui con un sorriso carico di rassegnazione.

** ** ** ** ** **

"So che sei qui. Fatti vedere." disse Bulma quando Yamcha se ne fu andato.
Vegeta sobbalzò da dietro il suo nascondiglio, credendo che la ragazza stesse parlando con lui. Che avesse imparato a percepire le auree?
"Mi ero sbagliato su tutto... Mi dispiace" disse il fantasma fuoriuscendo dal centro della tavola, e Vegeta rimase nascosto ad osservarlo, temendo che potesse aggredire nuovamente Bulma.
Lei si mise seduta portando le mani ai capelli: sentiva la testa scoppiarle. "Anch'io mi ero sbagliata. Non credevo che lasciarmi con Yamcha sarebbe stato così doloroso... Ora sento un gran vuoto dentro".
Il fantasma fluttuò sopra la sua testa, lasciando dietro di sé una scia fredda e malinconica che penetrò Bulma fin dentro le ossa.
"Avevi ragione tu. La mia storia e ben diversa dalla tua. E tu non sei come Lei..."
Con quelle parole il fantasma siglò per sempre la fine di una battaglia logorante e inutile.
"Finalmente lo hai capito! Cosa farai adesso?" domandò Bulma, sollevando il capo.
"Tornerò nel mio carillon. Non troverò mai la pace dopo quello che ho fatto, e... Grazie a te ho capito che il mio suicidio è stato un grave errore".
"Perchè?"
Il fantasma sorrise, e lentamente cominciò a dissolversi.
"Perchè mi hai fatto capire che se un Amore finisce, probabilmente non è mai stato un Vero Amore.
Perchè anche se un Amore finisce, non è detto che non ne possa nascere un altro..."

Quella fu l'ultima volta che Bulma lo vide.

CONTINUA…

Grazie ancora a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia, e commentando. Sono così felice che le mie storie vi appassionino e vi lascino col fiato sospeso...
Non perdete il prossimo ed ultimo capitolo, intitolato "LA NASCITA DI UN NUOVO AMORE".

  
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