DEDICATE A VODIA:
“Perché sei
qui a Water Sever, lontano dai tuoi
territori?” biascicò il carpentiere. Chiuse gli
occhi arrossati.
Shanks accarezzò il
topolino sul tavolo e ridacchiò.
Lo prese in mano e si rizzò, passò tra le
bottiglie abbandonate. Raggiunse
Iceburg, si piegò sistemandoglielo in spalla.
Osservò il tatuaggio del
carpentiere sul braccio, salì fino alla schiena e si
soffermò sui capelli blu.
“Stai diventando
vecchio” dichiarò.
S’inginocchiò e
gli accarezzò la testa. “Vivi questo momento come
se ci fosse qui chi desideri… come le nostre navi anche noi
finiamo il tempo”.
Lo baciò sul collo sentendo
il sapore delle lacrime.
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Carpentiere
“Ti sei livellato anche il naso, carpentiere?” domandò Shanks. Strinse le ginocchia sistemandosi meglio sopra Kaku.
Il membro della CP9 mugolò e chiuse gli occhi. Strofinò il naso a forma di stecco sul cuscino e si morse il labbro.
< Io lo faccio a fette > pensò. Ansimò e si lasciò sfuggire un gemito più forte nel momento in cui il Rosso lo baciò sul collo.
“Mi chiedo se sarebbe più interessante se diventassi una giraffa” lo stuzzicò.
“Ti ficco in gola i miei strumenti” biascicò Kaku. Chiuse gli occhi e tremò con forza. Il Rosso si sdraiò, bloccandolo sul letto sotto di sé.
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Sunny
Sunny mostrò le mani e ghignò. Mosse il capo e il vento gli scompigliò la capigliatura aranciata.
“Sono suppa!” urlò. Gonfiò il petto, la maglietta a righe gialla chiarissima e arancione gli rimase larghissima. Mostrò i canini. Shanks ridacchiò. I suoi occhi neri incontrarono quelli del ragazzino.
“Mi ricordi tanto tuo padre Franky” dichiarò. Chiuse gli occhi e il vento gli scompigliò i capelli rossi sbattendogli in volto. < I bei tempi in cui c’era Capitano >.
“Capitano parla sempre di voi” disse il giovane. Afferrò la mano del pirata, gli baciò le dita.
“Peccato, non sanno di coca cola” si lamentò.
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