Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Acquamarine_    29/06/2012    3 recensioni
Quattro storie, quattro momenti.
Due gioie e due dolori, diversi i personaggi, i generi, i pensieri.
#1. Hermione Jean Granger= Amortentia
#2. Lord Voldemort= Molliccio
#3. Dobby= Amortentia
#4. Seamus Finnigan= Molliccio
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Seamus Finnigan, Voldemort
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia non mi convince per niente, ma ci ho provato.
Tra tutte e quattro è quella che mi soddisfa meno, tant'è che non ho neanche il coraggio di rileggerla °-°
Ci tengo soltanto a ringraziare Rosemary, Krixi19, Marti Lestrange Efp ed __Here che hanno recensito i capitoli! Marti Lestrange Efp per aver inserito la storia tra le ricordate e le seguite! Rosmary e Narjis per averla inserita tra le seguite! Grazie di tutto, ragazze!

*

Una strega diversa dalle altre

 

Il piccolo Seamus lasciò andare la mano della mamma, sorridendo.

Corse verso la cima della montagna, sordo ai richiami della donna e alle sue raccomandazioni, stando attento a non inciampare.

Doveva riprendere il pallone velocemente, così avrebbe potuto giocare.

La madre diceva di non poter usare la magia per cose stupide e Seamus, sebbene non le credesse, obbediva e non chiedeva di essere aiutato.

Se avesse aspettato sua madre, però, avrebbe di certo riavuto il pallone tra le mani di lì a qualche giorno, tanto era lenta a camminare, attenta a questa e quella pietruzza e questo e quel filo d'erba.

Scavalcò un piccolo tronco caduto in terra e camminò per un altro paio di metri.

Sapeva perfettamente dove cercare il suo pallone: nella Grotta della Strega.

Era chiamata così perché si diceva fosse abitata da streghe malvagie e misteriose pozioniste, ma lui non ci credeva.

O meglio, sapeva che se anche ci fossero state, non gli avrebbero fatto del male.

Sua madre era una strega e di certo non lo aveva né mangiato, né cucinato la notte di Halloween.

Chiuse per un attimo gli occhi, un pochino insicuro.

Il buio gli faceva un po' paura, quindi stava sempre alla larga dalle grotte, che ci fossero streghe o meno.

Stavolta, però, era sicuro di potercela fare.

C'era in gioco il suo pallone, per la barba di Merlino!

Sospirò e coraggiosamente fece il suo ingresso, salvo scappare subito fuori appena messo piede all'interno della grotta.

Respirò a fondo, incoraggiandosi ad alta voce.

«Su, Seamus», sussurrò. «Puoi farcela. So che puoi farcela...»

Fece un passo e un altro e un altro ancora... finché si ritrovò completamente al buio.

La sua mamma e i suoi capricci, gliela avrebbero pagata! Appellare il pallone le sarebbe costato tanta fatica?

Inciampò un paio di volte, ma non tornò indietro.

Era un bambino corag... cos'era quella cosa?

Una figura orribilmente deforme si stanziava dinnanzi a lui, i profondi occhi color del sangue inchiodati in quelli scuri del giovane.

Si guardarono per qualche interminabile secondo, poi Seamus gridò forte, scatenando la creatura, che lo imitò.

Non aveva mai sentito una voce tanto orribile.

Un getto di luce illuminò la creatura, la più brutta che il piccolo avesse mai visto.

I lunghi capelli verdi ed aggrovigliati somigliavano a mille e mille anguille, cadevano disordinatamente sulle spalle – squadrate – e sul volto.

Il viso era segnato da centinaia di cicatrici, gli occhi erano di almeno cinque centimetri fuori dalle orbite e giravano in direzioni opposte, la bocca era arricciata e i denti storti e contornati di arancione.

La lunga lingua biforcuta sembrava quella di un serpente velenoso e il suo movimento sibillino le conferiva un'aria ipnotica.

Ciò che più spaventò il bambino, però, furono le sue mani.

Lunghe e verdi, le vene erano in rilievo e le unghie erano lunghe e sporche, ingiallite e dall'aria abbastanza malaticcia.

Quando c'erano, ovviamente. Alcune dita, come l'indice della mano destra, avevano semplicemente un grande quadrato rosso sangue, assolutamente rivoltante.

Non si rese conto di star gridando, non si accorse di star correndo all'indietro, non capì nemmeno di essere caduto sul pavimento.

Vedeva le lunghe mani attorno al suo collo, sentiva il respiro mancargli, sentiva il cattivo odore – di uova marce, avrebbe osato dire – avvicinarsi sempre di più.

Vide i lunghi capelli verdi della Banshee avvicinarsi ai suoi color paglia, la vide aprire la bocca e sentì un altro cattivo odore, persino peggiore del primo, appiccarsi sulla sua pelle e macchiarlo terribilmente.

Lei era sempre più vicina, prima o poi lo avrebbe preso.

Chiuse gli occhi, continuando a gridare, a sbracciarsi, ad implorare.

«STUPEFICIUM!» gridò qualcuno dall'entrata ed un grande getto rosso attraversò la grotta, infrangendosi contro la creatura e facendola volare contro il muro.

Seamus sentì delle calde braccia cingerlo, ma non osò aprire gli occhi.

Forse la Banshee lo aveva già mangiato...

L'aria fresca gli schiaffeggiò il viso, costringendolo a guardarsi intorno.

I capelli color paglia di Eelen Finnigan accarezzavano dolcemente il viso del bambino, capelli ben diversi da quelli della Banshee.

Si permise di piangere, lì, tra le braccia di sua madre, spaventato e scosso.

La donna lo strinse sul cuore, sentendosi colpevole.

«Non bisogna usare la magia per ogni singola cosa».

La voce della professoressa McGranitt riecheggiò nella sua mente, ma mai come in quel momento avrebbe voluto gridare alla donna che non poteva ascoltarla, che si sbagliava, che non era giusto ciò che diceva.

Avrebbe voluto dirle che per ascoltarla aveva messo in pericolo la vita di suo figlio, ma poi si rese conto che era un pensiero stupido.

La professoressa McGranitt non c'entrava niente, la colpa era sua.

Suo figlio era quasi morto ed era tutta colpa sua.

Mentre lei s'incolpava, Seamus intanto giungeva ad una conclusione.

Quella notte non avrebbe dormito.

O, forse, non avrebbe dormito, mai più.

Non sapeva quanto avesse ragione.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Acquamarine_