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Autore: eleanor89    15/01/2007    3 recensioni
Breve fic sulla coppia Naruto/Hinata, prima i pensieri di lei, poi quelli di lui. Vedrete Hinata che comincia ad essere stufa di chi la tratta con superiorità o con indifferenza. E inizia lentamente a mostrare i segni della sua stanchezza e della sua rabbia. Fino all'esplosione finale.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mamma mia che stanchezza!

Ho buttato giù ogni mobile e soprammobile della mia stanza, frugato tra i vestiti, guardato dappertutto per trovarlo.

Il mio buono per il ramen!

Quasi quasi piango di gioia.

Come sempre era sotto il coprifronte.

Vado al solito posto, e ordino la mia bella scodella di ramen.

Ramen ramen ramen!
Guardo la strada e vedo la gente passeggiare, gente che ogni giorno all’ora di pranzo mi passa davanti. Mi sembra quasi di conoscerli un po' tutti.

Poi una persona che di solito non passa mai.

Neji Hyuga.

Mi fissa,

lo fisso,

tira dritto e sparisce in mezzo alla folla.

Mi è passata la fame.

Non sto pensando a Neji, sto pensando alla persona dai suoi stessi occhi, occhi privi di colore.

E in quel periodo privi di vita.

Hinata,

ti ho notata sai?

Sei cupa, rispondi a monosillabi ai tuoi compagni di squadra,

quando Kurenai-sensei parla non l’ ascolti.

Che cos’hai?

Forse dovrei mollare il ramen, e seguire Neji, per saperne di più.

Neji riappare, e si avvicina a me.

Come immaginavo, non è normale vederlo passare per di qua.

Deve essere qui per me, e deve costargli molto.

C’entri tu?

-Buongiorno.-

Ma come siamo formali…

-Buongiorno a te. Che ci fai qui?-

Mi sa che non gli sto facilitando le cose.

Neji si siede davanti a me, sembra molto, mooolto infastidito.

- E' per Hinata.-

Come immaginavo. Per una volta ti ho capito.

-Cosa le succede?-

Sembra sorpreso, starà pensando: “Per una volta ha capito!” pure lui.

-Non lo so.- sembra sincero, sono sorpreso e non lo nascondo. -Non guardarmi così. Ne parlo con te perché anche se non me ne spiego il motivo, pare che la persona a lei più vicina sei tu. Adesso stammi a sentire senza parlare d’accordo?-


Muori Neji.

-Queste sarebbero cose personali, comunque… credo che abbia grossi problemi con la famiglia. Non so perché ma… si sentono urlare spesso in questi giorni. L’altro giorno sono uscito per allenarmi alle cinque di mattina, e Hinata-sama stava dormendo in giardino…Però non dice nulla a nessuno, e se le chiedo cosa succede mente. Non so come aiutarla… te ne sarai accorto anche tu…-

ci fissiamo.

Non so se essere più sorpreso per i casini di Hinata che neppure sospettavo, o perché ti stai rivolgendo a me.

Se non altro non sei quell’essere orribile che immaginavo.

Cioè non così tanto.

-Cercherò di parlarle, ma… sai com’è… è molto distante anche con me… già prima era timida, ma ora… se ne sta per i fatti suoi… sembra diversa…-

Annuisce.

Ha finito.

Ti alza e te ne vai senza salutare.

Guardo il ramen, ormai freddo.

Tanto non ho più fame.

Dopo qualche ora sto ancora girando per strada, chiedendomi cosa dirle.

Decido di farci un pisolino su, e me ne vado a casa.

Dopo un’ora soltanto qualcuno bussa alla mia porta.

È Sakura-chan!

Il mio cuore non batte forte però, ormai la considero solo un’amica,

ormai so di non poter competere con Sasuke-kun

e poi…

sono troppo occupato a scervellarmi su Hinata ora.

Mi dici che Kurenai-sensei ci aspetta in piazza tra due ore, per avvertirci di qualcosa, e te ne vai.

Mi stendo di nuovo sul letto,

ci sarai anche tu Hinata?

In anticipo mi dirigo verso la piazza

Hinata dove sei?

Sento un rumore improvviso dietro di me, come qualcuno che scivola.

Mi volto, ma non vedo nessuno,

deve essere dietro l’angolo che ho appena svoltato, non sarebbe carino andare a vedere.

Noto che Neji sta attraversando venendomi incontro,

guarda la persona che è caduta (sempre se è caduto qualcuno)

mi girò e mi allontano velocissimo, almeno non dovrò passare con lui.

Arrivo nella piazza, e vado verso Sasuke e Sakura-chan.

Lei mi saluta sorridente, lui alza la testa e poi si gira di nuovo.

Beh, a modo suo anche lui mi ha salutato.

Dopo un po’ vedo arrivare Neji, seguito da Hinata.

Lei sembra nervosa.

Inizio a sentire mal di pancia, sono nervoso anche io.

Kurenai-sensei parla, ci annuncia una festa in nostro onore domani.

Me ne frego,

l’unica cosa che vorrei è parlare con Hinata.

Ma non riesco neppure a muovermi.

È così che si sente lei di solito? È davvero brutto.

È Sasuke a risvegliare le mie gambe.

-Sentito testa-quadra? Cucinerà per noi il tizio che ti prepara il ramen.-

-Me ne sbatto del ramen.-

Mi sfugge, mentre cerco Hinata con lo sguardo, lei parla con Kiba.

Ehi Kiba, molla la presa!

Mi giro verso i miei compagni, per salutarli,

e noto che mi guardano ad occhi sgranati.

Oops, la frase sul ramen era troppo per loro...

Nno ho tempo di dare spiegazioni, borbotto un ciao, e mi allontano.

Sento che mi fissano da dietro le spalle.

Mi spiace amici.

Mi avvicino ad Hinata, le chiedo di venire via con me.

Lei non lo nota, ma mentre mi da le spalle, Kiba mi fissa con odio.

Gli rispondo alzando il medio.

Shino lo trattiene per evitare la rissa.

Sparisci cagnaccio!

Ora sono solo con Hinata e la vedo tutta rossa...

... Accidenti sono arrossito anche io.

devo farmi coraggio o non si arriverà da nessuna parte.

Provo a chiederle cosa c’è che non va.

Non risponde.

Sono preoccupato.

Lei abbassa lo sguardo.

Forse pensa che mi stia impicciando tanto per passare il tempo.

-E… mi manchi, ecco!

Gliel’ho detto.

Ma sono scemo?

Si, lo sono proprio.

Lei finalmente però mi fissa.

Vale la pena fare il cretino, se poi lei mi guarda.

Sento il sangue alla testa,

di che colore avrò la faccia?

Visto com’è arrossita lei, direi che potrei fare invidia allo sharingan…

Improvvisamente i suoi occhi s’incupiscono.

A cosa pensi?

-Hinata?-

Poi fa qualcosa che proprio non mi aspetto.

Mi prende per mano.

Mi sorride.

Mi ringrazia.

Cos’è questa sensazione?

Non ho mai sentito nulla di tanto meraviglioso, come quando lei mi ha preso per mano.

Nessuno si è mai avvicinato tanto a me.

Lei mi tratta come un ragazzo,

non come un mostro,

non come un compagno di squadra,

ma come qualcuno a cui voler bene senza motivo, senza obblighi.

Che è poi come vedo lei.

La vedo allontanarsi, sembra più tranquilla.

Io dal canto mio ora salterei sino a toccare le nuvole.

Domani alla festa non la lascerò sola un attimo.

Voglio ballare con lei.

Voglio stringerla tra le braccia.

Balle, sarò capace soltanto di chiacchierarci un po’, magari litigando con Kiba per vederla ridere di noi.

Va bene lo stesso.

L’importante è che sorrida.

   
 
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