Sono a casa della mia amica Maggy e ci stiamo divertendo. Quando non sappiamo più che cosa fare, decidiamo di mettere su della musica, lei mi dice:
-Dai scegli tu che cosa mettere, che sei l’ospite!- lo ripete ogni volta.
-E va bene, scelta pericolosa! Ti avverto!-
Allora vado su Youtube e ovviamente digito ‘One Direction’ e poi aggiungo ‘Moments’ e la musica parte.
-Nooooo! Sai che li detesto! – battibecchiamo un po’ ma alla fine vinco io e metto tutto l’album ‘Up all night’. Balliamo e ci scateniamo per un’oretta, poi morte andiamo in cucina e ci abboffiamo di nutella. Mi piace tantissimo stare con lei, abbiamo tantissime cose in comune, anche se non la passione smisurata per quei 5 fantastici stupidi dei One Direction.
Esco dalla casa della mia amica, e mi dirigo verso la mia. Fa davvero caldo, nonostante sia ancora aprile.
Cammino lentamente nell’unica zona d’ombra sul marciapiede e sento il mio cellulare vibrare allora lo prendo e leggo il messaggio.
‘Ciao carota, guarda qua! Dicono che i 1D faranno un concerto proprio qui tra qualche mese! Caro.’
Non ci spererei, ormai girano tante di quelle false notizie! Quanto vorrei conoscerli sul serio!’ schiaccio il tasto invia e sbatto contro una persona. Oddio ha la maglia dei RAMONES uguale a quella di Harry. Alzo un attimo lo sguardo e incrocio un paio di occhi troppo familiari, e per la prima volta nella realtà, e non dietro lo schermo di un computer, mi ci perdo dentro. E’ anche più bello che dalle foto.
-S-s-scusa… Non volevo!- balbetto –Sei Harry…- aggiungo stupidamente: lo sa benissimo chi è!
-Sì proprio così, e tu come ti chiami?- dice sorridendo. Oddio non ci credo. Mi sa davvero chiedendo il mio nome?
-Alm... Cioè, nel senso… Quello è il mio cognome. Mi chiamo Cecilia, ma puoi chiamarmi Ceci, o Ce, o Cece, come vuoi, tutti mi chiamano così. C’è anche chi mi chiama Cecia, insomma, ma a me non piace tanto perché…-
-Ciao, Ce!- ha scelto il mio soprannome preferito. Wow!
Ma che cavolate sto dicendo? Oddio!!
-Come stai?- davvero vuole sapere come sto?
-In piedi, anche se avrei bisogno di una sedia, sto svenendo. Cioè, volevo dire che sì, credo di stare bene… Tu?- ride. Non è possibile, sto davvero rovinando il sogno della mia vita sparando cavolate in questo modo?
-Sì, anche io sto bene, direi che forse starei meglio se mi guardassi come se fossi un ragazzo normale, mi sento tipo un dio greco se no!- dice ma in modo abbastanza divertito, non sembra seccato. O almeno spero.
-Ah scusa… Va bene allora così?- ma che cavolo sto dicendo? OMG!
Improvvisamente mi accorgo di una cosa: sono vestita in modo orrendo, ho una canottiera aderente blu, degli shorts grigi di tuta e ai piedi delle semplici infradito di gomma. Inoltre ho i capelli raccolti sulla testa in un cipollotto che pende da un lato e sono struccata. Che figuraccia sto facendo??? Insomma, lui è Harry Styles, porca carota!
-Hey, stavo andando a prendere un gelato, e sono tutto solo, ti va di venire con me?- aspetto un attimo che esca da qualche parte la persona che mi dice: ‘Benvenuta a Scherzi a Parte!’ Ma in quel momento sul marciapiede ci siamo solo io e Harry. Sto lì impalata come uno stoccafisso cercando non so dove la forza di dire di sì, ma non riesco a trovarla.
-Allora?- mi chiede sorridendo, leggermente divertito.
Annuisco vigorosamente, tra un po’ pensa che ho dei problemi. Santo cielo sembro scema!
Allora lui mi mette la mano sopra la spalla e mi dà un leggero colpetto per incitarmi a camminare, siccome sembrava che avessi inghiottito un manico di scopa, e sapete cosa faccio io? Inciampo. Sì, proprio così. Ho presente tutte le fan spigliate che abbracciano i loro idoli che ci parlano, che scherzano, sì, e io invece sembro una ritardata.
-Oddio scusami, ti senti bene?- mi chiede. Ecco, pensa che io abbia difficoltà motorie.
-Si, si, scusa… E’ che sono molto timida, mi capita spesso con i ragazzi. Scusa..!-
-Ehi piccola, non ti scusare! Sei divertente!- appena mi ha detto ‘piccola’ mi sono illuminata, ma quando mi ha detto ‘sei divertente’ l’ho guardato con una faccia non poco incazzosa. Perfetto, ora sono pure un clown.
-No, non ti arrabbiare, era nel senso positivo!- si scusa. –Dai, andiamo!-