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Autore: Lirio    15/01/2007    6 recensioni
- E tu vuoi dirmi che riuscirai dove io fallisco da ben due anni ?
- Si. E ti dirò di più ci metterei non mesi ma giorni.
- Ah davvero? Allora visto che la sai così lunga provaci. Avanti trova un modo in … 40 giorni!
- Mi stai proponendo una scommessa Zabini?
- Perché no?
- Va bene ci sto!- Ron guardò la sua ragazza come se di colpo avesse scoperto di stare con una lumaca carnivora.
Restauro di The player
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                       The female player

 

 

 

Il mondo era impazzito, pensava Harry. Era l’unica spiegazione logica. Stentava a credere che fosse bastato la parola di una vecchia megera per rendere la sua vita un inferno. Di nuovo. Non bastava aver passato l’intero anno precedente a lottare contro quel simpaticone di Voldemort, che non aveva trovato di meglio da fare che esercitare le sue manie omicide su di lui. No, proprio no. Morto quel fottuto bastardo, il destino doveva per forza prendersela con lui.

Era naturale.

Ovvio.

Non poteva lasciare in pace il povero Harry e perché mai? Troppo poco divertente!

Il ragazzo sospirò esasperato, mentre con una mano si allargava il nodo della cravatta. Improvvisamente tutto aveva iniziato a infastidirlo. Pure quella stramaledetta cravatta. Ormai era prossimo alla crisi di nervi.

Era in ritardo di nuovo e certo non per colpa sua. Chiunque avrebbe potuto notare il suo abbigliamento trasandato che in quei giorni aveva raggiunto livelli storici. Harry, rassegnatosi, non ci faceva neanche più caso.

La cosa più irritante era vedere -praticante ogni volta che svoltava un angolo di Hogwarts- nugoli di ragazzine che gli lanciavano occhiate furtive e mormoravano sottovoce. Non avevano la decenza di aspettare che lui si allontanasse per lanciare gridolini e risate soffocate in malo modo? Dovevano proprio ridergli in faccia?

I maschi erano tuttavia, peggio: gli lanciavano sguardi maliziosi, oppure lo guardavano con malcelato entusiasmo quasi fosse un sacco di galeoni ambulante. Grazie a Seamus questo era quasi vero. Seamus! Se gli metteva le mani addosso… ma quello screanzato si volatilizzava prima che Harry potesse fare anche solo un passo verso di lui.

Ma la cosa più intollerabile di tutte, era vedere il ghigno che da qualche giorno a quella parte sfoderava Piton ogni volta che lo vedeva. Era un miracolo se non gli si erano ossigenati i capelli per la rabbia e lo shock! “Oh per merlino cosa vai a pensare!” si disse, “ci manca solo che diventi ossigenato anche tu come quell’altro e allora si che potrai buttarti dalla torre di astronomia!”.

Già. L’altro.

La situazione era davvero ridicola. Era capitato con lui nei posti e nelle ore più insensate. Sarebbe impazzito come gli altri ne era sicuro. I primi effetti già li stava sperimentando: pensava cose senza senso, cose imbarazzanti...Non voleva incontrarsi di nuovo con lui, gli inquinava il cervello. Infatti si era accorto che non trovava poi tanto fastidioso passarci del tempo, anche se si pestavano a morte. Anzi mettergli le mani addosso quasi gli piaceva. “Magari sono un amante del sadomaso”, aveva formulato perplesso.

Quasi arrivato all’aula di incantesimi, Harry era speranzoso, convinto di poter finalmente frequentare una lezione in santa pace senza che gli capitasse qualcosa. Era già dovuto sfuggire a un "agguato”. Stava quindi per mettere piede in classe quando all’improvviso sentì una stretta famigliare all’ombelico e guardando in basso, prima che tutto sfocasse, riuscì a vedere cosa aveva determinato la sua disgrazia. - Maledizione!-.

Aveva pestato una falce che era sul pavimento. Qualcuno diabolicamente l'aveva trasformata in passaporta.

In un attimo atterrò pesantemente su un duro pavimento in pietra, con un tonfo sordo.

-        Ahia! Seamus brutto..!- e qui usò un linguaggio talmente colorito da far accapponare la pelle anche a uno scaricatore di porto.

-        Buon pomeriggio Potter - disse una voce strascicata alle sue spalle.

-        Malfoy -

-        Vedo che hai gradito anche tu…-aggiunse lievemente divertito.

-        Hmpf!- sbuffò e poi si lasciò cadere a peso per terra, con un braccio a coprirgli gli occhi.

Accidenti ma quando sarebbe finita? Beh una cosa lo sapeva bene: quando era iniziata.

 

 

 

Qualche giorno prima in un precisato pomeriggio di gennaio…

 

 

 

-        Harry, Ron! Nessuna scusa dovete venirci!- disse perentoria la voce di una strega molto famosa a Grifondoro -e non solo-, per la sua saccente pignoleria e bravura.

-        Tesoro tregua! È di sabato pomeriggio!- si lagnò Ronald Weasley.

-        E con ciò?-

-        Come con ciò Herm? Sabato pomeriggio uguale libertà; e tu vorresti obbligarci a partecipare a una conferenza?-

-         Ron ha ragione. Non puoi proprio fare a meno di noi?- si intromise Harry.

-        Certo che posso fare a meno di voi, ma si da il caso che questa sia la prima conferenza che Hagrid -il nostro amico Hagrid- gestisce e dovremmo esserci tutti a fargli da sostegno morale e aiutarlo nell’organizzazione-

-        Mmm… hai ragione ma...- cercò di dire Harry.

-        Certo che ho ragione-

-        Dicevo, – disse un po’ accigliato il moro- si hai ragione ma…-

-        Basterai tu come aiuto Hermione, sei talmente in gamba che noi ti intralceremmo soltanto…- intervenne Ron in sostegno dell'amico.

-        Ronald Weasley non ci provare…ti avverto se non vieni quella cosa che vuoi tu non accadrà stasera né nelle prossime sere- disse in tono angelico la ragazza.

-        Vengo!- disse come una scheggia il rosso.

Harry imbarazzato non sapeva se ridere o piangere. Le donne e il loro trucchi! Ma Hermione doveva proprio tirare in ballo un argomento del genere? Associare i suoi due migliori amici e la parola sesso gli riusciva ancora piuttosto difficile. Sapendo comunque che Ron non sarebbe mai andato da solo a torturarsi, Harry cercò con non chalance di dileguarsi. Ma prima che riuscisse anche solo a fare un passo un artiglio -alias la mano di Ron- lo fermò per un braccio ed esibendo un'espressione da cane abbandonato tremendamente convincente, disse:

-        Vieni anche tu Harry, vero?-“Troppo lento Harry” pensò questi. Appena beccava Seamus doveva farsi svelare il segreto di come faceva a dileguarsi come un fantasma.

-        ...Ehm, va bene-

-        Grazie amico!- “e la chiamano amicizia” pensò Harry, sconsolato.

 

 

 

 

 

 

Sabato pomeriggio, il giorno della conferenza, arrivò in un lampo. Il moro più famoso di Hogwarts non era proprio euforico. Aveva molto di meglio da fare. Ossia non fare niente. Ci voleva impegno anche per non fare niente dopotutto!

Eppure il suo migliore amico Ron aveva dovuto coinvolgerlo nelle sue beghe sessuali. Cosa centrava lui? Non era certo lui ad andare in bianco se non partecipava!

Sospirò mentre assieme a suoi due amici si dirigeva in sala grande. Solo Hermione pareva entusiasta.

Da tutt’altra parte di Hogwarts un altro famoso trio si dirigeva alla conferenza. Zabini, Parkinson e … Malfoy. Se fosse dipeso da Blaise lui se ne sarebbe stato allegramente a farsi i cavoli suoi. Aveva provato di tutto ma proprio di tutto per dissuadere Draco dall’andarci.

Invano.

Il biondino non l’aveva neppure ascoltato.

Ossessionato dal fatto che il suo ultimo anno doveva essere perfetto, andava ad ogni conferenza che si teneva a Hogwarts pur di guadagnare punti in più per i M.A.G.O. Neppure il fatto che fosse una conferenza curata dal mezzo gigante (di fatto curata dalla Granger) lo aveva in qualche modo fermato. Persino Pansy nel cui aiuto aveva sperato, era voluta andare e tutto per la paura matta che aveva di sbagliare all’esame trasfigurazione.

Blaise tuttavia tentò ancora di fermarlo.

-        Senti Draco...-

-        La risposta è no Blaise-

-        Ma se non hai ancora sentito…-

-        Noi ci andremo a questa conferenza che tu lo voglia o no. E tu verrai con me, Blaise. Sai bene che non posso prendere appunti perché mi fa ancora male il braccio destro dopo l’ultima zuffa con sfregiato- per un attimo il bel biondo corrugò la fronte.

-        Appunto Potter! Non hai pensato che verrà anche lui? È una conferenza del suo “grande amico guardiacaccia” senza contare che è la Granger la coordinatrice.

-        Sciocchezze. Potter è un pigro buono a nulla. È impossibile che venga, scommetto che sarà in giro a rotolarsi per i prati di Hogwarts!-

-        Come vuoi. Ma io scommetto che...-

-        Blaise non lo dire o ti appendo pere una gamba al soffitto!-

-        ...ci sarà -

-        Blaise!-

-        Signori silenzio per favore, sta per iniziare!- disse una accigliata McGrannit. Senza neanche accorgersene erano già arrivati in sala grande.

-        Mi scusi professoressa- rispose deferente il biondino lanciando un'occhiataccia a Blaise. Con gli occhi cercò tre posti liberi in cui sedersi. Ce ne erano proprio tre lì vicino, accanto a quel ragazzo dai capelli neri, arruffati, occhiali, occhi verdi e... cicatrice!

-         Merlino Blaise, sei uno iettatore, un porta sfiga, un uccello del malaugurio! Altro che re del gioco!- sussurrò guardandolo in cagnesco.

-        Io non centro proprio niente Draco, sei tu che sei voluto venire…- rispose di rimando il moro con un ghigno.

-        Coraggio voi laggiù sedetevi che tra poco inizia- interruppe la McGrannit.

Fu solo in quel momento che Harry si accorse a chi si rivolgeva la professoressa e chi fossero i tre che stavano per occupare i tre posti vuoti accanto al suo.

Metà sala impallidì l’altra metà si eccitò. Seamus sbucò dal nulla con un libretto in mano.

Il clima era teso e quando gli sguardi di Draco e Harry si incrociarono si poté avvertire distintamente la scarica elettrica.

-        Potter…- pronunciò con tono volutamente sdegnoso il biondo.

-        Malfoy…- rispose nello stesso tono il moro.

-        Oggi non sono qui per giocare con te Potter, quindi vedi di non infastidirmi. Non parlare, non fiatare, anzi se mi fai il favore di non esistere ti potrei anche ringraziare-

-        Malfoy perché non sparisci tu? Faresti un favore non a una persona ma a tutta la comunità magica, credimi-

-        Tu…-

-        Silenzio!- sentenziò la McGrannit ponendo fine alla discussione.

Hermione scosse la testa, Seamus deluso si rimise il block notes in tasca, Blaise guardò indagatore Hermione, Pansy si arricciò i capelli con le dita... Ron sussurrò “tensione sessuale”.

-        Cosa hai detto Ron?-

-        Niente Harry-

-        State zitti voi due, arriva la dottoressa - li ammonì Hermione.

Proprio in quel momento fece il suo ingresso una vecchia signora, dall'età indefinita, forse cinquant’anni, azzardò Harry ma non ne era sicuro. Indossava un bel completo da strega nero lucido e un eccentrico cappello arancione in testa. Gli occhiali le davano un’aria professionale ma si poteva notare dal colore rosso fuoco delle unghie che quella non era una donna con cui scherzare.

-        Buon pomeriggio ragazzi. Innanzitutto ringrazio il professor Rubeus Hagrid per l’accoglienza – applausi e inchino imbarazzato di Hagrid.- Ad ogni modo io sono la dottoressa Emily Bones, laureata in scienze comportamentali delle creature magiche. Oggi sono qui per illuminarvi un po’ riguardo al mondo delle creature magiche. Molti pensano che essendo animali il loro comportamento sia dettato dall’istinto, in realtà alcune azioni comportamentali sono dettate da motivazioni tutt’altro che istintive e, per così dire, quasi umane…-.

Il cervello di Harry si scollegò in automatico. Non aveva né la volontà, né la voglia di seguire cosa diceva quella megera. Resistette per quaranta minuti buoni, dopodiché decise di seguire l’esempio del suo amico che appoggiatosi con il mento sulla mano si era bellamente appisolato. Hermione era così presa che neppure se ne era accorta.

Harry così non si sentì in colpa pertanto a chiudere gli occhi. Giusto per riposarli un po’. Ma non appena li ebbe chiusi gli arrivò una dolorosa gomitata al fianco sinistro.

      -     Ahia, ma cosa…? Malfoy, che vuoi?-

-        Forse tu vuoi essere uno zoticone come il pezzente di lenticchia, ma io non voglio che la dottoressa veda che sono seduto vicino a un maleducato nullafacente come te, che non sa neppure stare sveglio ad una conferenza!- disse acidamente il biondino.

-        Malfoy vuoi dirmi come farebbe a vederci se ci sono come minimo una ventina di file di sedili davanti a noi e abbiamo le spalle dell’altissimo Justin Flicther a coprirci?-

-        E con questo? E' il principio Potter, il principio -

-        Il principio un ficco secco Malfoy. Tu non hai principi, non hai neanche morale se è per questo!-

-        Non ti permettere io sono pieno di principi!-

-        Seee, come no..!-

-        Si dice “si”, Potter, “ si”, ma dove hai imparato la dizione, da un esercito di giganti?-

-        Oh fanculizzati Malfoy!-

-         Affogati sotto le docce, Potter!-

-        Cadi dalla scopa!-

-        Oh no quella è un tua prerogativa, se non sbaglio-

-        Come lo è la tua è finire col diventare furetti!-

-        Beh almeno io ero un bel furetto, dubito che tu saresti stato altrettanto grazioso da animale, sfregiato!-

-        Non mi dire che ti stai veramente vantando di una cosa del genere?-

-        Perché non dovrei?-

-        Sei ridicolo Malfoy-

-        Zitto idiota!-

-        Idiota a chi brutto…- i due si erano alzati e si tenevano entrambi per il della tunica, dando spettacolo a tutta la platea.

-        Potter! Malfoy!- disse indignata una furente McGrannit. - Vi rendete conto che siete nel bel mezzo di una conferenza!? Voi avete mancato di rispetto…-

-        Non si preoccupi professoressa, dopotutto sono giovani, così pieni di energia, così inconsapevoli dei loro sentimenti - disse con un sorriso che non prometteva nulla di buono. -In questo modo abbiamo potuto avere la prova tangibile di ciò che stavo dicendo. Che fortunosa coincidenza!-  Draco e Harry guardarono la dottoressa senza capire. Nessuno dei due aveva seguito le ultime battute del discorso.

-        Tranquilli ragazzi, sedetevi. Dunque stavo dicendo…nel regno animale la fase del corteggiamento avviene esattamente come tra gli esseri umani. Quando si è in prossimità delle stagione di accoppiamento e un soggetto sente il bisogno di unirsi a un suo simile, gli ormoni si attivano provocando nel soggetto uno stato di eccitamento e aggressiva euforia. Tale atteggiamento è detto tensione sessuale e precede l’accoppiamento sessuale vero e proprio. Esso è confuso con il rifiuto, ma la componente fondamentale del rifiuto è la mancanza di interesse, tuttavia una reazione così partecipe può indicare soltanto desiderio represso. Ciò è piuttosto evidente tra le specie feline tuttavia è tra le specie monogame che tale comportamento assume un più alto significato. Queste ultime manifestano il comportamento più umano che possa avere un’animale, infatti il corteggiamento non è breve come nelle altre specie, questo perché si sta scegliendo un partner per la vita. Gli ippogrifi, monogami per eccellenza, ci mettono settimane, a volte perfino mesi, per conquistare una compagna così come pure alcune specie rare di rettile. Ad ogni modo il tempo medio stimato è di 7 settimane. Anche tra gli studiosi dei comportamenti umani il tempo di tensione sessuale che ante cede il coito, è stimato della stessa durata della fase di eccitamento animale. Questo significa che in realtà i maghi hanno molto in comune con le creature magiche, come hanno potuto dimostrare quei due baldi giovani seduti là in fondo -.

Un mormorio sommesso si levò dalla sala, voci concitate ed eccitate. Pansy era a dir poco scandalizzata e guardava a turno la donna, Potter e Draco con la bocca aperta. La dichiarazione era riuscito persino a spiazzare Seamus che però si era subito ripreso e aveva tirato di nuovo fuori il block notes. Non mancavano neppure gli scatti fotografici frenetici di Colin Canon. L’unico che non sembrava veramente sorpreso era Blaise che guardava insistentemente una Hermione Granger imbarazzatissima, la quale a sua volta guardava davanti a sé, cercando di far finta di nulla.

Harry si sentiva troppo osservato per i suoi gusti e non capiva veramente il perché. Insomma cosa aveva detto la megera di così scandaloso da far eccitare tutti? Nuovamente, non aveva prestato la minima attenzione al suo discorso.

Iniziò a solleticarsi i capelli alla base del collo con le dita, come faceva sempre quando Piton lo interrogava. Draco invece che aveva capito benissimo, con tutta la l’indignazione Malfoy che gli riuscì di concentrare, si alzò in piedi e alzando la mano disse:

-        Mi scusi professoressa ma credo di non aver capito bene-

-        Certo caro dimmi pure-

-        Lei non ha appena detto che ….- Draco corrugò la fronte, sintomo che era veramente furente- che tra e me questo….coso, - e così dicendo additò Harry come se fosse uno scarafaggio- c’è ehm… della “ tensione sessuale”, vero?-.

A quel punto Harry che sperava di aver capito male e che Malfoy fosse impazzito, si alzò come una molla e grido un: - Cosa cavolo stai dicendo Malfoy? - Draco lo fulminò con uno sguardo.

-        Oh no, signor Malfoy ha capito benissimo. Sono fermamente convinta di ciò che ho detto. È tensione sessuale…come accade tra gli ippogrifi e alcune specie rare di rettili-.

Draco sbiancò di nuovo per la seconda volta in una giornata e come un blocco di ghiaccio si sedette sulla sedia, quasi in trance. Harry, confuso, passò con gli occhi in rassegna la sala. Cosa c’era di così grave?

Blaise si passo una mano sulla faccia. Accidenti. Lo sapeva, se lo sentiva che sarebbe successo qualcosa.

A quel punto un certo irlandese alzò la mano come un fulmine e disse- Mi scusi dottoressa…. lei dice che solitamente il corteggiamento dura 7 settimane e poi c’è l’accoppiamento?-

-        Naturalmente. Giorno più giorno meno direi di sì-

-        E ci scommetterebbe su questo?- disse ammiccando. Harry non poté impedirsi di tremare. Draco  che sapeva dove Finnigan voleva andare a parare (era da tre settimane che le liti erano cominciate perciò facendo i conti, si poteva facilmente arrivare a un pronostico), fece finta che fosse tutto un grosso incubo e che lui stesse ancora dormendo. La sala era tutta in attesa, nessuno fiatava. Si sentiva il flash di una macchina fotografica.

-        Certo - rispose infine la dottoressa con un sorriso.

-        Grazie era tutto quello che volevo sapere- rispose sghignazzando l’irlandese.

-         Bene è tutto. Arrivederci ragazzi- e così dicendo Emily Bones uscì.

Dalla sala si levò un clamore. La gente non accennava ad andarsene e tutti guardavano curiosi i due ragazzi.

Fu solo allora che Ronald Weasley si svegliò, disturbato dal frastuono. Guardandosi intorno vide che la dottoressa non c’era più. Quindi voltandosi verso Harry cinguettò con un enorme sorriso: -Oh che bello, è finita. Harry amico, mi sono perso qualcosa?-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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