#Just
a Goodbye
PER IL BENE SUPERIORE
La
scritta è sempre lì, nessuno ha mai avuto il coraggio
di cancellarla, come una beffa nei tuoi confronti. Rinchiuso nella
stessa prigione che tu avevi fatto costruire. Così sciocco da
pensare che non esistesse un mago più forte di te e che non ci
fossero nemici.
Ma io ero un tuo amico, giusto?
Mi
sale in gola una risata amara, la stessa che mi avevi rivolto il
giorno in cui ti fermai.
I miei piedi avanzano sempre più
lentamente verso la tua cella. Il mare sembra volermi fermare,
allungare le braccia schiumose e afferrarmi nella sua morsa gelida.
Dormi, Gellert?
Sei
sdraiato con la schiena appoggiata al muro, e riesco a intravedere
solo una parte di te, quella che più temo. Una volta i tuoi
occhi erano capaci di riscaldarmi con i loro calore. Siamo cambiati,
ci siamo affrontati, sei dentro questa cella per causa mia, eppure
continui a guardarmi sempre con lo stesso amore. C’è
stato un tempo in cui non ci importava nulla, perché non
esistevano schieramenti, magia buona od oscura, nel nostro mondo
c’eravamo solo noi due e la cosa sembrava bastarci.
Mi ami ancora, Gellert?
“Visita
di cortesia, Albus?” La tua voce è roca, stanca, ma non
hai perso nemmeno un po’ della tua arroganza.
“Un
amico non può venire a trovarti?”
“Voi inglesi
siete fissati con le buone maniere. Mi dispiace, ma non posso
offrirti nulla.” Parli e con una mano giochi con un sassolino
che hai raccolto da terra.
“Oh non preoccuparti, non siamo
mai stati così formali.” E penso a tutte le volte in cui
discutevamo dei nostri sogni, di quello che avremmo potuto fare,
mentre sgattaiolavamo fuori dalla finestra per evitare le
conversazioni noiose di Bathilda.
“Bell’anello.”
“Oh,
solo una misera pietra che ho trovato per caso.” Allungo la
mano per fissare l’oggetto della nostra maledizione.
Padrone della Morte. Schiavo della Morte.
“Dovresti
curare di più le tue mani,” continui ancora, perché
sai il motivo della mia visita.
“Devo fare un’ultima
cosa e poi giuro che farò una bella manicure.”
“Perché
sei qui, Albus?” Troppe domande quando sono ancora alla ricerca
delle risposte.
“Per dirti che lui
verrà qui e presto
sarai in pericolo.”
“Vorrà dire che dovrò
migliorare i miei modi e gli offrirò una tazza di tè.
Che dici, può bastare o è un tipo schizzinoso?”
Amo
la tua follia. “Magari prima chiedigli se preferisce il
caffè.”
“Giusto. E se vuole un’aggiunta
di latte o di panna.”
Siamo folli entrambi. Io che continuo
a parlarti quando sento il fuoco divorarmi dentro, e tu che scherzi
sulla tua morte.
Per
il Bene Superiore, giusto?
“Addio,
Gellert.”
“A presto, Albus.”
Padroni
della Morte. Schiavi della Vita.