I know I can't say “no”.
- L'hai promesso! -
–
Non
fare il bambino, Zayn! Me l'hai promesso!
La
voce squillante di Niall e la solita spensierata allegria di cui
è
pregna gli arrivano alle orecchie mentre cerca disperatamente di
fingere di dormire, su quella sdraio scomodissima su cui si
è
coricato non appena sono scesi in piscina, senza neppure prendersi la
briga di stendere il suo asciugamano; sperava davvero che il suo
ragazzo si fosse dimenticato di quell'assurda promessa fatta in un
momento di completa distrazione.
L'ha circuito, quel piccolo bastardo, raggirato con una
facilità che
lo fa sentire uno stupido; dovrebbe proprio cercare di tenere Harry
il più possibile lontano da Niall, ha decisamente una
cattiva
influenza su di lui. È abbastanza sicuro che quelle cose che
ha
fatto la notte prima siano state proprio suggerite dal piccolo
pervertito del gruppo, non può essere altrimenti:
l'irlandese non
potrebbe mai pensare a certe
strategie
da solo, no - Zayn cerca di convincersene, almeno, perché sa
bene
che l'ingenuità non caratterizza più Niall da
mesi.
Perso
nei suoi pensieri, gli occhi chiusi per dare un po' di
credibilità
alla sua farsa, non si accorge dell'avvicinamento del ragazzo
finché
non sente il suo peso sulla schiena, appena più in alto del
sedere;
sobbalza, facendo per scrollarselo di dosso senza nemmeno rendersene
conto, ma Niall non si sposta di un millimetro e, anzi, preme le mani
contro le sue scapole spingendolo di nuovo sdraiato. Seduto su di
lui, si abbassa quel tanto che basta per accarezzare un orecchio del
ragazzo con il suo respiro, e sorride divertito.
–
L'hai
promesso, stanotte, – soffia con un pizzico di malizia.
– Devo
rinfrescarti la memoria? – continua quando l'altro tenta di
ignorarlo ancora, la voce più bassa e decisamente troppo
sensuale
per il luogo in cui si trovano e le mani che scivolano velocemente
lungo la sua schiena, fermandosi sui suoi fianchi a stringendoli
appena, e Zayn non può fare a meno di rabbrividire all'idea
che
quell'irlandese malefico possa davvero fargli ripetere l'esperienza
della notte precedente proprio nella piscina dell'albergo in cui si
trovano; è sufficiente la sua posizione ad imbarazzarlo,
anche
perché in teoria la loro relazione dev'essere segreta tanto
quella
di Harry e Louis, e già si sente gli occhi curiosi degli
altri
ospiti addosso: se Niall mettesse in pratica la sua minaccia si
scatenerebbe un vero e proprio putiferio, non c'è alcun
dubbio.
–
D'accordo,
– borbotta nervoso, sentendo le prime scariche d'indesiderata
eccitazione nelle dita, e per la prima volta da quando Niall ha
cominciato ad insistere su quella promessa incrocia i suoi occhi:
vede tutta la sua soddisfazione, e non può fare a meno di
sospirare
sconsolato perché sì, quello è un
raggiro fatto e finito, e
dopotutto è stato solo il suo orgoglio a non farlo cedere -
e si
sente ancora più stupido, accidenti a lui. –
Andiamo in spiaggia;
ma no, non vengo a tuffarmi dagli scogli con te, è da idioti.
E
il bacio che Niall posa tra le sue scapole mentre insinua i pollici
oltre l'elastico del suo costume, improvvisamente, gli fa venire una
gran voglia di andarsene in fretta da quella piscina decisamente
troppo affollata, e sì, anche di tuffarsi da quegli scogli
che tanto
lo terrorizzano: non può fare altro, dopotutto, Niall
è più
cocciuto di lui quando vuole ottenere qualcosa.
D'ora
in poi, pensa quando comunica all'irlandese la sua decisione
definitiva, non lascerà più che il suo ragazzo
passi tanto tempo da
solo con Harry.