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Autore: JJane    16/01/2007    17 recensioni
Ecco a voi un ipotetico settimo anno per il Magico Trio ormai molto poco Trio...Buona lettura!
Il voltafaccia dell’erede di casa Malfoy
Il diciassettenne Draco Malfoy, figlio del noto Mangiamorte Lucius Malfoy, ora detenuto nel carcere di massima sicurezza di Azkaban sembra essere direttamente convolto nelle misteriose circostanze che portarono alla morte di Albus Silente, stregone del Wizegamot e preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Secondo recenti indiscrezioni trapelate dal Ministero e da fonti certe, pare che l’erede dei Malfoy fosse stato incaricato da Colui-che-non-deve-essere-nominato di uccidere il defunto preside, ma proprio all’ultimo momento si sia tirato indietro. Pare che sia proprio a causa del suo voltafaccia che Severus Piton, professore di Pozioni ad Hogwarts, ex Mangiamorte ora latitante e probabilmente tornato tra le file dei seguaci di Colui-che-non-deve-essere-nominato, abbia ucciso Silente al suo posto. E’ quasi certo che Draco Malfoy si sia unito all’ex professore di Pozioni nella fuga, subito dopo l’omicidio, ma fonti certe ci hanno confermato che, in un secondo momento, il mago diciasettenne sia stato protetto dal Ministero della Magia che crede nella sua innocenza e gli ha immediatamente procurato un programma di massima sicurezza per la sua incolumità e ritiene il suo gesto una prova di grande devozione al Mondo Magico ed di grande coraggio, poiché si è ribellato al volere di Colui-che-non-deve-essere-nominato…
Malfoy staccò gli occhi dall’articolo, infuriato come non mai:
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Milk & Chocolate -parte I-

Quell’anno febbraio era particolarmente tiepido.

Gli alberi erano ancora spogli e il cielo quasi mai limpido, nonostante ciò si respirava un aria non troppo fredda.

I capelli spettinati si lasciavano arruffare dalla leggerissima brezza che soffiava. Non si era coperto con un pesante mantello invernale, camminava nel parco solo con il suo maglione e il suo stemma. Grifondoro. Harry Potter aveva appena ricevuto una notizia che non gli piaceva affatto e stava andando ad annunciarla al diretto interessato. Camminava con passo strascicato, quasi volesse allontanare il momento di ripetere ciò che gli era appena stato detto.

-Hey Harry!-. Una voce lo raggiunse dalla sua destra.

-Blaise, ciao. Da dove vieni?-.

-Ero andato un attimo alle serre. Tu dove stai andando con quest’aria scocciata?-.

-Accompagnami e lo scoprirai: temo proprio che andiamo nella stessa direzione-.

Il bel moro lo guardò curioso, poi optò per il silenzio.

Erano compagni di banco da una settimana, ma era come se fossero sempre stati amici. Harry aveva piacevolmente scoperto che non tutte le serpi erano indisponenti e insopportabili come “il Principe”. Blaise, invece, era stato felice nel constatare che il bambino sopravvissuto era un degno sostituto di Hermione…eccetto il piccolo particolare dello studio! Arrivarono insieme davanti all’entrata della Sala Comune. Entrò per primo il Serpeverde, fingendo di dovergli dare un libro che aveva il suo migliore amico.

-Avanti-. La voce scocciata del Caposcuola arrivò da dietro la pesante porta di legno.

Blaise entrò seguito dal Grifondoro. Draco era seduto alla scrivania e dava le spalle alla porta, quando un colpo di tosse lo costrinse a guardare gli ospiti.

-Sbaglio o dovresti essere a quattro piani da qui, Sfregiato?-.

-Purtroppo non dipende da me, quindi ascoltami ed io sarò rapido e indolore-.

-Lo trovo impossibile dato che la tua sola presenza mi provoca una tremenda emicrania-. Rispose ironico il biondo.

-Attento che non ti spuntino strane cicatrici sulla fronte…- frecciò il moro -sono venuto a dirti che la McGranitt ha deciso che domani dovrò tenerti d’occhio durante l’uscita a Hogsmade-.

-Dimmi che stai scherzando oppure sarò io a non essere rapido e indolore, Potter-.

-Spiacente. A questo punto entri in gioco tu- disse rivolgendosi a Blaise -dobbiamo fingere di essere lì insieme. La preside dice che ora che abbiamo un buon rapporto potremo sfruttarlo per non destare sospetti, ragion per cui ritiene che, attraverso di te, io possa controllare meglio Malfoy-.

-Che siamo amici è vero-. Convenne il Serpeverde.

-Non ripeterlo, potrebbe venirmi un conato di vomito-. Ribattè schifato il bel biondo, alzandosi e raggiungendoli.

-Senti, Malfoy: a me non piace questa situazione e credo di avertelo dimostrato ampiamente, ma facciamo parte dell’Ordine tutti e tre e gli ordini non si discutono, quindi domani mattina Blaise verrà a chiamarmi e io starò con voi-.

-Non usare questo tono con me, Potter. So benissimo da che parte ho scelto di stare, ma non è giusto che la scelta migliore si trasformi in una prigione-.

-Ti capisco molto più di quanto immagini e se non sprecassi il tuo tempo a odiarmi più del dovuto te ne accorgeresti-. Sibilò Harry.

-Ragazzi non facciamo degenerare la situazione, per favore. Domani mattina alle dieci ti aspetto davanti alla Signora Grassa-.

-Perfetto-. Concordò il Grifondoro.

-Catastrofico-. Commentò il bel biondo.

Harry lo ignorò e, dopo aver preso il tomo che Blaise gli stava porgendo, lasciò la stanza.

-Dovresti cercare di sotterrare l’ascia di guerra, non è male come mi aspettavo-.

-Stiamo parlando di Potter-.

-Davvero? E io che credevo parlassimo di Merlino-. Ironizzò il bel moro.

-Coglione-.

-Ti voglio bene anch’io Draco-.

-Vuoi smetterla?! Mi stai irritando-.

-Agli ordini…va bene la smetto!- rispose schivando un destro che gli avrebbe rotto una spalla -comunque che tu voglia o no domani Harry dovrà stare con noi, quindi cerca di comportarti in modo civile e di non finire in Infermeria-.

-Certo che no. Sarà lui a finirci-.

-Non cambierai mai, eh Draco?-.

-Sono perfetto così come sono-.

Detto questo guardò il suo migliore amico scuotere rassegnato la testa davanti a tanta presunzione. Sorrise sinceramente divertito. Già: si sentiva perfetto proprio com’era. Come dargli torto?

 

 

 

-Harry che ci fai in piedi a quest’ora?-.

-Dio che sbadato! Hermione mi sono dimenticato di dirvi che oggi non potrò stare con voi-.

-Perché?-.

-La preside mi ha chiesto di stare con Blaise per tenere sotto torchio Malferrett-.

-Vuoi dire che starai con lui tutto il giorno? Voglio dire…anche il pomeriggio?-.

-Mi dispiace, davvero-.

Hermione era seduta sul divano della Sala Comune Grifondono e stava leggendo prima che una furia disturbasse il silenzio in cui era immersa. Quando Harry le disse che doveva stare tutto il giorno con la serpe la prima cosa che le venne da pensare fu come diamine avrebbero fatto a vedersi.

-Oh, io e Ronald ci uniremo agli altri…se vuoi, però, potremo darti il cambio durante la giornata-. Furba.

-Non voglio rovinarvi l’uscita e poi sono sicuro che la McGranitt voglia assicurarsi di non mettervi in pericolo più di quanto già non siate-.

-Come vuoi. Ad ogni modo cerchiamo di vederci, durante il giorno-.

-Certo. Cercherò di farmi dare una mano da Blaise-. Sorrise il bel moro.

-D’accordo. Ron dovrebbe arrivare verso le undici: è già sveglio?-.

-Quando mi sono alzato non era a letto, presumo fosse sotto la doccia, perciò arriverà-.

-Allora appena arriva raggiungiamo Ginny e veniamo anche noi-.

-Perfetto. Ci vediamo in giro-.

Hermione salutò il suo migliore amico, poi si tuffò di nuovo sul grosso libro che aveva in mano. In realtà non vedeva una sola parola. Si stava chiedendo come avrebbero fatto a vedersi: Harry non poteva staccarsi da Draco, ma lei non poteva farsi scoprire con lui.

“Accidenti!”, pensò la bella Caposcuola. L’unica soluzione che le era venuta in mente era proprio di sostituirlo, ma con quale scusa? Era una situazione complicata e, soprattutto, non sapeva cosa avesse intenzione di fare Malfoy. Si trovò a pensare che da quando avevano cominciato a frequentarsi doveva risultare alquanto strana agli occhi dei suoi migliori amici. Aveva più voglia di fare i turni di sorveglianza. Certe volte accantonava i compiti per “un bagno rilassante”, diceva a Ron, mentre invece si ritrovava a baciare un più che sensuale Draco Malfoy in un corridoio. Sorrise. Pensava a tutti i momenti che aveva passato con lui. I loro irrinunciabili battibecchi. Le frecciatine avvelenate prima di un possessivo bacio passionale. Le sue mani abili che accarezzavano la sua schiena. E pensare che il Casanova di Hogwarts non aveva ancora cercato di toccarla…di andare oltre. Nulla di ciò che aveva fatto l’avrebbe più dimenticato: lui era indimenticabile. Come il primo bacio. Come un tatuaggio sulla pelle.

-Mione! Non riesco a trovare Harry: per caso è passato di qua?-.

-Si. Dobbiamo andare tu, io e Ginny perché lui deve stare con Blaise e Malfoy oggi: ordini dall’alto-.

-Oh…accidenti quella maledetta serpe ci sta davvero rovinando tutto-. Commentò Ron contrariato.

-Smettila! Non è colpa sua, Ronald. E poi il dovere è dovere: Harry sta solo eseguendo gli ordini-.

-Sei troppo diligente, Herm. Devi ammettere che Malferrett ci sta un po’ sconvolgendo la vita-.

-Me ne rendo conto, Ginny: anche per me non è semplice, ma dobbiamo ringraziare il cielo che si sia rifiutato di diventare come suo padre, o la missione di Harry sarebbe stata ancora più dura-.

-Questo è vero-. Ammise Ron.

-Già-. Concordò anche la sorella.

-Ora però andiamo, o faremo tardi-.

I due Weasley ed Hermione uscirono da scuola accompagnati da una sognante Luna Lovegood, Neville e Dean Thomas. Arrivati ad Hogsmeade i maschi decisero di fare subito un salto a vedere le nuove scope, così Ron ne approfittò per comprare un nuovo set di manutenzione con i risparmi di quasi due mesi. La corvonero e le due Grifondoro li aspettarono fuori, approfittandone per chiacchierare un po’. Luna stava raccontando qualcosa a proposito di Timpy, la sua Puffola Pigmea, quando Hermione vide, in fondo alla strada, una scena insolita. La Greengrass stava parlando con un ragazzo di spalle e sembrava essere divertita da qualcosa che stava raccontando lui. Non ci sarebbe stato nulla di strano se quel ragazzo di spalle non fosse stato Harry. La Grifondoro sapeva che non stava succedendo niente di particolare, ma era sicura che se Ginny avesse visto il suo ragazzo in atteggiamenti così amichevoli con una splendida ragazza come la Serpeverde, molto probabilmente sarebbe scoppiato un putiferio.

-Ragazze mi potreste accompagnare qui dietro un attimo?-.

-Certo-. Rispose Luna.

Appena svoltarono l’angolo, la Caposcuola tirò un sospiro di sollievo. Un dubbio, però, le venne. Da quando Harry era tanto in confidenza con la Greengrass da riderci in mezzo ad Hogsmeade da solo? Soprattutto si chiese per quale motivo Malfoy non lo avesse ancora Schiantato…Draco! Ma non avrebbe dovuto tenerlo d’occhio? Insomma doveva indagare!

 

 

 

-Non avrei mai pensato che potessi essere tanto pazzo-. Disse la Serpeverde ridendo.

-E questo non è niente! Sapessi cosa combino d’estate a casa di Ron…-.

-Mi dispiace interrompere il vostro idillio, piccioncini, ma Draco vuole andare a bere qualcosa-. La figura di Pansy Parkinson li raggiunse.

-Arriviamo subito-. Rispose Daphne.

Si voltò e Harry, sorridendole, l’affiancò e, continuando a ridere e scherzare, si avviarono alla Testa di Porco. Draco conduceva il gruppo affiancato da Blaise che aveva la propria ragazza appesa al braccio. Dietro di loro un Nott piuttosto nervoso stava discutendo con Tiger e Goyle di una qualche partita, probabilmente di poker, finita male.

-Allora Neville non ti da pace?-.

-Diciamo che è talmente occupato a fissarmi che non ha tempo né di parlarmi né di stressarmi-.

-Sei troppo buona…io non so come farei a resistere a due occhi costantemente incollati alla mia faccia!-.

La risata cristallina della Serpeverde lo fece sorridere. Era di una bellezza imbarazzante. Gli occhi penetranti di un colore magnifico. I modi eleganti e la voce ammaliante. Era sicuramente una ragazza affascinante. Spesso l’aveva giudicata altezzosa e presuntuosa, ma dopo un paio d’ore in cui non avevano fatto altro che parlare si trovava costretto a ricredersi. Era altezzosa senza ombra di dubbio, ma presuntuosa no di certo.

-E tu con la Weasley?-.

Piccolo particolare. Era un brutto segno che in tutto quel tempo non avesse pensato a Ginny neppure per un istante?!

-Dopo essercene dette di tutti i colori siamo giunti ad una tregua-.

-Direi una tregua piuttosto intima…-. Alluse la bionda.

-Stiamo insieme, si-.

-Daphne ti spiacerebbe accompagnare Pansy in bagno?-.

Draco la fronteggiava. Erano a pochi passi dal malfamato pub. La sua migliore amica la guardava a qualche centimetro dalla porta d’entrata.

Senza dire una parola la raggiunse ed entrarono insieme, seguite da Nott, Tiger e Goyle. Blaise aspettò i due fuori dal locale.

-Senti Sfregiato: il fatto che tu debba starmi incollato non ti da il diritto di mettere le mani sulle mie proprietà-.

-Tue proprietà? Di cosa stai parlando?-.

-Di Daphne. Mi sembra chiaro che tu ti stia prendendo troppa confidenza e questo non mi piace-.

-Fino a prova contraria stavamo solo parlando e, comunque, non mi pare che sia di tua proprietà, Malfoy-. Rispose Harry avvicinandosi al biondo.

-Ragazzi!- la voce di Blaise li avvisò che il moro li stava raggiungendo -sono sicuro che non c’è bisogno di rovinarci la giornata. Che ne dite di bere qualcosa?-. Senza aspettare una risposta prese il suo migliore amico sottobraccio e lo voltò senza troppi complimenti.

Harry osservò il bel biondo di spalle. Era tanto evidente il benessere che provava nello starle accanto? Ginny. Si costrinse a pensare a lei. Non poteva lasciarsi sconvolgere dall’irruenta bellezza della Greengrass: era innamorato della sorella di Ron. Un odioso dubbio che da mesi ronzava nella sua testa affiorò nuovamente, ma Harry lo scacciò prontamente. Si disse che Malfoy era nella fossa dei leoni e lui, che avrebbe dovuto proteggerlo, si stava chiedendo cosa stesse succedendo dentro di sé. Scosse la testa, scacciando i pensieri, poi entrò alla Testa di Porco.

 

 

 

Si era appena congedata dagli altri con una scusa banale. Ora si chiedeva se lo sforzo sarebbe servito a qualcosa, in fondo Draco non le aveva fatto sapere nulla anche dopo aver saputo di Harry. Erano le tre e quattro minuti. La serpe odiava i ritardi. Stavolta, però, era lui a non essere puntuale! Hermione era davanti al Ghirigoro. Il corto giubbotto in camoscio l’abbracciava avvolgendola in un tiepido calore. I denim chiari fasciavano perfettamente i glutei sodi e le gambe tornite per poi nascondersi nei caldi stivali, anch’essi in camoscio.

-Ti vedo impaziente, Granger, aspetti qualcuno?-.

-Si da il caso che qualcuno che odia i ritardi ne abbia appena fatto uno di sette minuti esatti-.

-E’ colpa dello Sfregiato, ci ho messo venti minuti per riuscire a scrollarmelo di dosso-.

-Lo immaginavo. E’ meglio non restare qui, potrebbero vederci-.

-Però: che perspicacia, Mezzosangue-.

-Allora perché mi hai fatto venire qui?-.

Draco sospirò rumorosamente, poi prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto. Era una delle rare volte in cui indossava i suoi costosissimi capi firmati, ma eccezionalmente Babbani. Il giubbotto nero in pelle con la zip tirata fino a metà lasciava intravedere un morbido maglione in cachemire verde smeraldo, con il collo alto. Un paio di griffati jeans chiari, a vita molto bassa, avvolgevano le gambe muscolose, mentre un elegante paio di mocassini neri coronavano la figura statuaria del Serpeverde.

-Sei pregato di rispondere-. Disse perentoria la Grifondoro, incrociando le braccia.

-Dove vuoi andare?-.

-Al caldo, possibilmente-.

Senza rispondere fece un cenno d’assenso con il capo e iniziò a camminare.

-Come hai fatto a liberarti di Harry?-.

-Gli ho detto che dovevo svolgere delle commissioni e che non avrei corso rischi. Era reticente, ma quando è intervenuta Daphne ha mollato la presa-.

-A proposito, ma sbaglio o vanno d’accordo?-.

-Spera per Potter che sia solo una tua impressione, o potrebbe trovarsi cieco prima che se ne accorga-.

-Sei geloso?-.

-Geloso? Non so nemmeno cosa sia la gelosia, Mezzosangue! E poi Daphne è libera di fare ciò che vuole-.

Hermione non potè rispondere perché lui spinse la porta di un locale e le fece cenno di entrare, poi oltrepassò la soglia e si chiuse la porta alle spalle.

-Malfoy! Ma siamo ai Tre Manici di Scopa!-. Sibilò isterica la riccia.

-Ottima constatazione. Adesso troviamo un tavolo, voglio sedermi-.

Senza aspettare una risposta il bel biondo andò in fondo alla sala e prese posto ad un tavolo piuttosto piccolo con giusto due sedie. Hermione era rossa in volto e camminava guardando dritto di fronte a sé. Sapeva che c’erano molti studenti di Hogwarts e non voleva incontrare i loro sguardi. Draco la fece accomodare e poi si sedette a sua volta. La Grifondoro lo guardò stupita.

-Non è colpa mia se frequenti degli zotici maleducati. Io sono abituato ad usare le buone maniere-.

-Harry e Ron non sono due zotici maleducati!-. Rispose infastidita.

-Io non ho fatto i loro nomi, infatti-.

Fregata. La furbizia di quel ragazzo a volte la turbava. Avrebbe potuto rigirarla come più gli sarebbe piaciuto e lei avrebbe faticato ad accorgersene. Lei era intelligentissima, ma quando era con lui il suo cervello l’abbandonava spesso…

-Salve ragazzi! Cosa vi porto?-.

-Per me una cioccolata alla cannella-.

-Signorina?-. Sorrise la cameriera.

-Latte alla vaniglia e qualche biscotto-. Rispose Hermione.

La Grifondoro si tolse il giubbotto e si passò una mano tra i folti riccioli. Draco la osservava. Rapito sarebbe stato il termine perfetto. Era bella, si disse.

-Non avrei mai pensato che ti piacesse la cioccolata alla cannella-. Disse Hermione guardando il Serpeverde sfilarsi il giacchetto di pelle.

-Ci sono un sacco di cose che non penseresti mai di me-.

-Prova a chiederti di chi è la colpa…-. Alluse la riccia.

-Hai voglia di litigare?-. La fissava.

-No. E’ solo che mi piacerebbe sapere di più su di te, ma da quando abbiamo mollato la sfida sembra quasi che ti sia chiuso a riccio-. Lo guardava dritto negli occhi, orgogliosa.

-Imparerai cose di me che non ti aspetteresti mai-.

Rapida. Profonda. Inaspettata. Quella frase la penetrò con gentile sorpresa. Fortunatamente il suo silenzio passò inosservato grazie alla cameriera che portò le loro ordinazioni.

-Ecco a lei, signorina-. Posò tazza e piattino e poi si allontanò di nuovo.

Hermione iniziò a zuccherare il latte. Pensava.

-Non ti ho portata qui per sentire il tintinnio del tuo cucchiaino, Granger-.

-A dire il vero mi stavo proprio chiedendo perché qui. Ci stanno guardando tutti, Malfoy-.

-Oh…è normale, ormai ci sono abituato-. Rispose il biondo alzando le spalle.

-Smettila di fare il cretino, sai a cosa mi riferisco-.

-Ti preferivo quando stavi in silenzio-. Rispose sorseggiando la cioccolata.

-Io non sono una bambola, Draco: mi muovo, penso e parlo quando e come voglio. Che ti piaccia o no-.

Hermione lo fissò intensamente.

Perfetta. Era perfetta…perfetta per lui. Draco si stupì per quel pensiero assurdo, ma il suo volto non mostrò alcuna emozione.

-Ti infastidisce che gli altri ci guardino?-.

-Preferirei che questa nostra…frequentazione restasse nascosta-.

-Sei la mia compagna di banco e non ti ho sfiorato neppure per sbaglio da quando siamo entrati. Non ti ho mai sorriso, tu non hai fatto la mocciosa sognante. Secondo te quale pazzo penserebbe che tra me e te ci possa essere qualcosa?-.

Hermione si voltò e diede una fugace occhiata al locale. C’erano gruppetti di Corvonero e qualche coppia di Tassorosso. Una decina di Grifondoro del secondo e terzo anno e pochi Serpeverde piuttosto piccoli.

-Si chiederanno comunque cosa ci facciamo insieme a bere latte e cioccolata-.

-Lascia che lo facciano. Se proprio non vuoi che la tua perfetta reputazione venga sporcata da una macchia come la mia presenza allora puoi anche alzarti: la porta è in fondo alla sala, Granger-.

Draco bevve un lungo sorso, poi posò la tazza e fissò la Caposcuola con un lampo di risentimento nelle iridi cerulee. Hermione lo fissava basita. Cos’era tutta quella rabbia repressa?.

-Sai, Malfoy: io ci provo costantemente a spiegarmi queste tue stupide uscite, ma proprio non ci riesco! Ti è passato per l’anticamera del cervello che non fosse per la mia perfetta reputazione che non voglio che si parli di noi?-. Era arrabbiata.

-Niente scenate. No, non mi ha sfiorato l’idea, ma poco importa-.

-Bè a me importa, invece! Devi smetterla di credere che ciò che faccio sia solo per uscire sempre bene da ogni situazione, perché non è così…- lo stava fissando intensamente. Si morse la lingua, ma le parole le sfuggirono senza chiedere il permesso -…altrimenti non sarei qui a sperare in un tuo bacio-.

Quel sussurro appena percettibile trapassò come una freccia l’indifferenza che ostentava ostinatamente. Un’espressione di piacevole sorpresa si dipinse sul volto diafano del Serpeverde.

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Dire che sono straordinariamente entusiasta piacevolissimissimamente colpita dall’aver superato le 100 recensioni è un minucolo eufemismo!!!0___0: giuro che non me lo aspettavo, ma sono al settimo cielo, davvero, perciò un GRAZIEEEEEEEEEEE a tutti coloro che hanno speso un po’ del loro tempo a recensire è doveroso! Ringrazio anche tutte quelle che leggono la mia fic senza recensire, spero almeno che vi piaccia,^^!

Una parolina su questo chapter mi sembra d’obbligo. Innanzitutto chiedo venia per i ritmi deludenti che sto tenendo, ma non posso davvero fare altrimenti, perciò vi chiedo di avere un po’ di pazienza…*_*! Inoltre vorrei dirvi che, come avrete letto dal titolo, questo non è un capitolo completo e ho scelto di dividerlo per due motivi. In primo luogo sarebbe venuto troppo lungo e, mio modesto parere, troppo pesante da sostenere; secondo volevo focalizzare l’attenzione su un paio di cosette che si stanno verificando e che, mi auguro, abbiate un po’ capito. Una si è già intravista in questa prima parte (premetto che la seconda parte, per questa cosa, sarà un macello…e non riguarda né Draco né Herm! *spoiler!!!* ^^…insomma: a buon intenditore poche parole!). L’altra riguarda proprio i nostri due adorati e assicuro che nel seguito del capitolo saranno scintille, parola mia! = P!!

Dopo avervi rotto abbastanza concludo dicendo che il seguito è solo da completare, quindi entro giovedì dovrebbe essere postato.

Passando ai ringraziamenti:

Camyxpink, herm85, anfimissi, Valemione, Hikaru_angelic, Cobwy23, Erin, Nausicaa212 (hai ragione, errore imperdonabile, mi scuso!!!^^’), lunachan62, Olivia86, nina (grazie mille, davvero ^^!!!), SweetChocolate (spero apprezzerai il titolo del chappy!^^), cleo88 (ho dimenticato un particolare nella recensione: tu continua a scrivere perché sono sicuramente più le persone che apprezzano la tua fic, che non quelle a cui non piace e, tra parentesi, io sono tra le prime!^^), taty89, @ngel.

Grazie mille a tutte, fatemi sapere se questo chappy è all’altezza delle aspettative…

Alla prossima,

Bacione!

  
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