Volevo Dirti Che Ti Amo...

Clint se ne sta sul letto della sua stanza, nell'hotel più vicino, fuori New York. Ha preferito non ritornare subito allo SHIELD, ha bisogno di tempo per riflettere. Si è fatto un'opinione su quello che era successo: Natasha l'aveva imborgliato. Non per niente, è un'ottima attrice. Quel "ti amo" maledetto, è ancora impresso nella sua mente, e continua a risuonare, forte, come se lei glielo stesse dicendo in quel momento. Sospira. Il soffittò è interessante in quel momento, e rimane a fissarlo. Forse perchè, in realtà, ha bisogno di non pensare a lei. Improvvisamente sente bussare alla porta. Sorride e chiude un momento gli occhi.
"Puoi entrare Nat, tanto lo so che sei tu"
la sente indugiare fuori dalla porta, poi la sente cigolare leggermente, e dei passi leggeri si fanno strada nella stanza.
"Clint, dobbiamo parlare"
sente la rabbia invaderlo, e si alza di scatto.
"Parlare? E, se è lecito saperlo, di cosa? Del fatto che mi hai illuso? Del fatto che dicevi di amarmi, e invece ti eri solo presa gioco di me?!?"
le sputa addosso tutta la sua rabbia.
"Clint, calmati..."
"Calmarmi? Sai, avevi ragione"
lei aggrotta le sopracciglia.
"Su cosa?"
"Dopo la battaglia contro Loki, tu mi avevi detto che se c'era qualcosa che dovevo dirti, potevo parlare liberamente"
dice Clint.
"Si, lo ricordo"
annuisce lei, pensando a quando erano come cielo e terra. Un momento che non sarebbe mai tornato, forse.
"Beh, avevi ragione, Nat. C'era una cosa che dovevo dirti. Io sembro calmo all'esterno, ma dentro sono così arrabbiato che potrei esplodere, ma lo nascondo. Perchè devo essere calmo e razionale, è il mio lavoro. Vorrei tanto premere il grilletto, o scoccare una freccia, uccidere a mio piacimento, e fregarmene dello SHIELD, ma non posso. Vorrei essere egoista, perchè in questo mondo, ad essere altruista non ci guadagni nulla!"
lei si avvicina, e Natasha, istintivamente si porta una mano alla cinta, dove c'è nascosta una calibro 22.
"Ma, anche se mi costa ammetterlo, ti amo. Ed è per questo che non posso essere egoista con te"
Natasha rimane impassibile, ma dentro ora sta gridando. E sente la voce della coscienza che dice:
"Vattene, vattene e non fare sciocchezze!"
ma lei la manda al diavolo facilmente, perdendosi negli occhi grigi del ragazzo.
"Bene, ora dopo questa sfuriata, che spero dimenticherai presto, che dovevi dirmi, Romanoff?"
dice gelido. Natasha si sente come se una punta di ghiaccio, le si fosse cinficcata nel cuore. Era più gelido di lei.
"Io volevo dirti..."
"Si?"
si allontana. Natasha non ricorda più le parole.
"Volevo dirti che ti amo"
Clint si blocca, e si volta a guardarla.
"Volevo dirti che sei mio"
gli si avvicina.
"Che non ti cambio con nessuno, perchè a giurarlo sono io"
lui la squadra da capo a piedi, poi scuote il capo.
"Questa chi era?"
Natasha sorride.
"Laura Pausini"
mormora.
"Sempre innovativa tu, eh?"
ride Clint. Natasha gli si avvicina, poi gli prende il viso tra le mani, e lo bacia. Lui risponde con passione, e la spinge dolcemente contro un muro. Lei gli cinge la vita con le gambe, e sempre con le labbra sulle sue, lo stringe più forte. Lui la prende in braccio e la porta sul letto. I capelli di Natasha profumano, di rosa stavolta. Lei si sfila velocemente la tuta SHIELD mandandola calorosamente al diavolo, mentre Clint fa lo stesso, scoprendo i pettorali scolpiti. La rossa rimane un attimo a fissarlo. 
"Allora, ci fermiamo o andiamo avanti?"
per tutta risposta, Natasha si alza e gli cinge le spalle, tirandolo sul letto. Le mani di lui cominciano ad armeggiare col reggiseno di lei.
"Ma perchè questi cosi devono essere sempr così complicati?!?"
esclama innervosendosi.
"Perchè le cose più belle sono le più difficili"
ride piano lei. Finalmente l'impiccio si toglie, e mentre Clint riprende a baciarla con passione, lei gli sfila i boxer.
"Pronta?"
sono entrambi ansimanti.
"Lo sono... da anni..."
risponde la russa, con un sorrisetto malizioso sulle labbra. Ma lui ha intenzione di farla aspettare ancora, e le blocca i polsi con le mani. Poi la bacia ancora, percorrendo con le labbra il profilo del suo collo. Poi passa le sue mani sulla schiena candida di Natasha. Le stesse mani che impugnano arco e frecce, armi per uccidere, possono essere la cosa più dolce che esista. E nessuno lo sa meglio di Natasha Romanoff. Lui le da un colpo di reni, e lei va in Paradiso, di nuovo. E poi grida il suo nome.

Un timido raggio di sole, le cade sugli occhi svegliandola. D'istinto, Natasha, fa per alzarsi, quando si accorge che qualcosa di pesante le blocca i movimenti. Volta la testa, e si ritrova faccia a faccia con le labbra di Clint. Si volta del tutto, stando attenta a non svegliarlo, e lo osserva. I lineamenti del suo viso sono rilassati, le labbra perfette, a pochi centimetri dalle sue, leggermente alzate in un dolce sorriso. Tira una mano fuori dal lenzuolo, e gli accarezza una guancia. Lui comincia a muoversi piano, e le bacia le dita affusolate. Il contatto tra le dita di Natasha e le labbra di Clint, la fa rabbrividire.

"Ciao Occhio di Falco"
mormora socchiudendo appena gli occhi smeraldini.
"Ciao Vedova Nera"
risponde l'altro. Natasha rabbrividisce.
"Ha una voce così sensuale appena sveglio..."
Sorride, e avvolgendosi un lenzuolo al corpo, si alza, seppur di malavoglia. Raggiunge il suo palmare sul comodino.
"Maledizione!"
impreca.
"Che succede?"
chiede Clint, passandosi le dita tra i capelli biondo-castani.
"5 chiamate da parte di Fury!"
esclama la rossa."Dovrei tornare subito alla base, prima che..."
non riesce a finire la frase che Clint la tira sul letto, e le blocca i polsi.
"Clint, finiscila!"
esclama ridendo la donna.
"Tu non te ne va da qui"
mormora Clint. Natasha la prende sul ridere, ma poi si accorge che il suo partner è estremamente serio. Gli porta le mani sul capo, tra i capelli, e avvicina il viso al suo.
"Non me ne vado, rimango con te"
sussurra, poi lo bacia. Lui sorride.
"Ti sembrerò un'idiota..."
"Che c'è di male a chiedere un po' d'affetto?"
chiede Natasha.
"Per ieri sera, per... la sfuriata che ho fatto, io..."
lei gli posa un'indice sulle labbra.
"Shh, non fa niente, è acqua passata"
sorridono, e di comune accordo, decidono con un solo sguardo d'intesa, che quel giorno avrebbero trovato una scusa per non tornare allo SHIELD. Quel giorno Nick Fury avrebbe fatto a meno di loro.
 

Maria Hill, chiude delicatamente la porta, attenta a non farsi sentire. Clint, o meglio, l'agente Barton sta bene, è questo che conta infondo, e lei non fa una piega. Forse è solo un po' gelosa. Gelosa di quel diavolo dai morbidi capelli rossi, dalle labbra scarlatte e la pelle candida come la neve. Si porta l'auricolare all'orecchio.
"Qui agente Hill. Direttore Fury?"
la voce tonante del direttore dello SHIELD non tarda a farsi sentire.
"Si, che novità Hill?"
lei sorride maliziosa.
"Non si preoccupi Direttore, l'agente Romanoff sta compiendo il suo dovere alla perfezione..."
e, detto questo, con un sorrisetto compiaciuto sparisce nel corridoio. 


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Eccomi qui!! Capitolo conclusivo!! Beh, non so che dire, solo che non so la scena d'amore da dove mi sia uscita xD Mi raccomando recensite in tantissimi!!!!! Ho messo il rating giallo, ditemi se magari ho sbagliato...