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Autore: Soly_D    02/07/2012    6 recensioni
[AU NaruSaku]
Per ricominciare a vivere sono necessarie quattro fasi:
#01. Incontrare – “Ma tu... tu chi sei?”. E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.
#02. Conoscere – “Tu... sei il mio ragazzo vero?”. “No, sono il tuo migliore amico. Lui è il tuo fidanzato”.
#03. Amare – “Voglio sentirtelo dire. Ora”. “Io... ti amo. Da sempre”.
#04. Ricordare – “Ricordo... tutto”. “Tutto cosa?”. “Tutto tutto. Tutta la mia vita!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ricominciare


Dal capitolo precedente:
“Non me ne importa niente di ciò che pensa Sasuke! Questa è la mia vita e decido io come viverla!” affermò puntando gli occhi smeraldini negli zaffiri lucenti del biondo. “Anzi, sai che ti dico? Recupererò la memoria e proverò che Sasuke non è mai stato seriamente innamorato di me!”



4. Ricordare


Sakura frugava in ogni angolo o cassetto della sua stanza alla ricerca di un qualsiasi indizio che le riportasse alla memoria i tempi passati e fungesse da prova che lei e Sasuke Uchiha non erano mai stati realmente innamorati. Ma sfortunatamente non trovò nulla, nulla che potesse farle ricordare il minimo indispensabile della sua vecchia vita o che potesse soddisfare le sue aspettative.
Decise di uscire di casa e di fare una passeggiata, tanto per schiarirsi le idee.
Cominciò a chiedersi se tutti quegli sforzi servissero davvero a qualcosa.
Sakura si era apertamente dichiarata a Naruto e lui l’aveva rifiutata senza troppi fronzoli, spiegando di non voler mettere in pericolo la sua amicizia con Sasuke. Ormai sapeva che Naruto era innamorato di lei, e questo non poteva renderla più felice... Ma era strano il fatto che preferisse restarle amico, pur di non rovinare l’amicizia con l’arrogante e freddo Uchiha. Si era sempre dimostrato scontroso nei confronti del biondo, eppure quest’ultimo continuava a considerarlo come il suo migliore amico. Forse perché era l’unico che riusciva a capirlo, forse perché erano simili: entrambi rimasti orfani da piccoli, entrambi costretti a vivere da soli e cavarsela senza l’aiuto di nessuno.
Era su questo che Sakura continuava a rimuginare quando arrivò di fronte al negozio di fiori degli Yamanaka. Non appena vi entrò, fu subito catturata dal dolce profumo dei fiori che la circondavano e dalla voce squillante della ragazza che vi lavorava.
“Fronte-spaziosa!” la accolse la bionda andandole incontro, in perfetta tenuta da fioraio “Sei venuta a comprare dei fiori per Naruto?”
Sakura arrossì lievemente.
“Io... io ero solo di passaggio” rispose spostando lo sguardo sulle gardenie bianche.
Attimi di silenzio. Solo il lieve ticchettio provocato dalle lancette dell’orologio appeso al muro.
“Amore puro” sussurrò impercettibilmente Ino.
Sakura distolse lo sguardo dai fiori e fissò l’amica con aria perplessa.
“Le gardenie bianche sono il simbolo dell’amore puro” spiegò la bionda, con aria di chi la sa lunga.
Gli occhi di Sakura si illuminarono, mentre sul suo volto si faceva largo un sorriso che Ino non vedeva ormai da tanto tempo.

Nel momento in cui Sakura alzò lo sguardo dal libro, si accorse che un bambino dalla folta capigliatura bionda e dagli occhi azzurri come il mare le stava correndo incontro e si stava sbracciando per attirare la sua attenzione
“Sakura-chan, questo è per te” disse Naruto, porgendole un fiore bianco.
“Che fiore è?” chiese lei, incuriosita.
“E’ una gardenia. La gardenia bianca è il simbolo dell’amore puro. Me l’ha detto Ino”
La bambina rivolse a Naruto un sorriso dolce, mentre con lo sguardo seguiva i lineamenti delicati del fiore e ne faceva tesoro.
“Tu mi piaci, Sakura-chan”
La bambina sgranò gli occhi, incredula, e arrossì lievemente.
Lo stesso Naruto si stupì di quanto fosse stato schietto a dichiararsi.
“Mi dispiace, Naruto. Io sono innamorata di Sasuke-kun”
Naruto, rimasto con il fiato sospeso per tutto il tempo, abbassò lo sguardo e unì le mani dietro la schiena. La stessa Sakura si stupì di quanto fosse stata diretta a respingerlo.
“Possiamo sempre restare amici” aggiunse, cercando di rincuorarlo.
“Certo, amici” ripetè lui, sorridendo.

“Sakura, ci sei?!”
Al suono della voce di Ino, tutte le immagini del flash-back sparirono all’istante e Sakura ritornò con i piedi per terra. Sorrise e abbracciò l’amica.
“Grazie Ino-pig” e poi uscì velocemente dal negozio, sotto lo sguardo attonito della bionda.

***

“E tu, Hinata? Ancora innamorata persa di Naruto?” chiese Temari, con aria maliziosa.
Le guance della giovane Hyuuga si colorarono di un rosso acceso.
“N-no... N-Naruto è solo un amico...”
Sakura ridusse gli occhi a due fessure e arricciò le labbra. Organizzare un pigiama-party a casa di TenTen si era rivelata un’idea davvero interessante.
“A Hinata piace Naruto?!” bisbigliò Sakura all’orecchio di Ino.
“A Hinata piaceva Naruto” spiegò la bionda “Solo una cotta passeggera, niente di che... Anzi, credo che ora provi qualcosa per...”
“SONO ARRIVATE LE PIZZE!” urlò TenTen dalla stanza accanto.
Le quattro ragazze iniziarono a mangiare, ma Sakura continuava a pensare a ciò che aveva saputo riguardo Naruto e Hinata. E se quei due si piacessero davvero? E se quella di voler mantenere l’amicizia con Sasuke fosse solo una scusa per non ferire i suoi sentimenti? Hinata era una bella ragazza, sia dentro che fuori. Perché Naruto avrebbe dovuto rifiutarla? Nonostante il biondo le avesse detto apertamente che l’aveva sempre amata e nonostante Ino le avesse spiegato che Hinata non provava più niente per Naruto, Sakura continuava ad essere preoccupata.
Era, in un certo senso, gelosa.
Dopo le pizze, le ragazze passarono ai dolci. Sakura scelse un dolcetto al cioccolato fondente dall’aspetto parecchio invitante e cominciò svogliatamente a mangiarlo, mentre il retrogusto amaro contribuì a far riaffiorare vecchi ricordi nella mente della ragazza.

“Sasuke-kun, ho preparato questi per te. Spero che ti piacciano”
Il bambino fissò prima la scatola di dolcetti e poi le guance rosse di Sakura, che continuava a sorridergli e a scrutarlo attentamente.
“Perché?” chiese semplicemente.
“Perché... perché tu sei importante per me... e volevo solamente farti un regalo” rispose lei, torturandosi le ciocche rosa confetto.
Sasuke mise le mani in tasca e si voltò, andando via e lasciandosi alle spalle una triste e delusa Sakura. La bambina si sedette sulla panchina e aprì la scatola, mentre i suoi occhi si inumidivano e il suo cuore si spezzava.
“Se vuoi posso mangiarli io!”
Sakura alzò lo sguardo, incontrando immediatamente gli occhi azzurri di Naruto e il suo sorriso tenero e amichevole. Si asciugò le lacrime e gli porse l’intera scatola.
Naruto, tutto allegro, cominciò a mangiare i dolcetti preparati da Sakura mentre il cuore della bambina cominciava a guarire.
“Grazie, Naruto”

Sakura sorrise. Quel flash-back le aveva riportato il buon umore.

***

Sakura mise da parte il libro che stava leggendo, si slegò i capelli e guardò fuori dalla finestra, notando con sommo dispiacere che la pioggia non cessava di allagare le strade della città. La pioggia le faceva uno strano effetto e non ne conosceva il motivo.
Negli ultimi tempi, i flash-back erano diventati sempre più frequenti e Sakura aveva capito che non era necessario mettersi a cercare per la propria stanza ciò che le avrebbe riportato la memoria. Era sicura che prima o poi avrebbe ricordato tutto, da sola e per caso.
Una cosa era certa: Naruto le era sempre stato vicino, mentre lei non aveva avuto occhi che per Sasuke-kun. Quell’incidente le aveva cambiato radicalmente la vita e anche i sentimenti.
Chissà se Naruto aveva pensato a lei in quei giorni... Non si erano più parlati dalla volta in cui Naruto e Sasuke si erano pestati davanti al cancello della scuola.
Sakura sentiva una specie di vuoto dentro di sé, come se le mancasse qualcosa e quel qualcosa fosse collegato a un certo ragazzo dai capelli color del grano e dagli occhi color del mare.
Aprì la finestra e si sporse leggermente in avanti tanto quanto le bastasse per sentire il vento tra i capelli e la pioggia bagnarle il viso. Nello stesso momento, il fiocco con il quale aveva legato i capelli le scivolò dalle mani e venne trasportato fuori dal vento, per poi accasciarsi sul suolo bagnato del giardino.
“No!” urlò Sakura fissando il fiocco per terra. Ci teneva molto, era un regalo di sua madre.
Uscì dalla stanza, scese le scale rischiando di cadere e finalmente raggiunse il giardino.
Il fiocco era zuppo di fango.
Sakura restò a fissarlo per qualche secondo, delusa. Poi, istintivamente, spostò lo sguardo verso il cielo e sentì le gocce di pioggia picchiettarle le guance. Era una bella sensazione... E quel cielo le sembrava tremendamente familiare...

Una ragazza dagli insoliti capelli rosa correva per le strade della città, fregandosene degli sguardi incuriositi della gente e della pioggia che stava inzuppando tutti i suoi vestiti.
Correva senza mai fermarsi, correva con una destinazione fissa nella mente.
E ripensava a Sasuke Uchiha, del quale credeva di essere innamorata fino a poco tempo prima.
E ripensava alla sua storia con lui, una storia impossibile e instabile.
E ripensava al loro amore, che non era mai stato un amore puro, non era mai stato l’amore delle gardenie bianche.
E si chiedeva perché non si fosse accorta prima di Naruto Uzumaki.
E si chiedeva perché le era rimasto sempre vicino, in qualunque situazione, nonostante lei lo trattasse sempre come un bambino.
E si chiedeva come sarebbe stato se avesse scelto lui e non Sasuke.
Correva. Correva rischiando di scivolare sull’asfalto bagnato o di prendersi l’influenza.
Correva per andare da lui, Naruto, il ragazzo che le aveva fatto comprendere il significato delle gardenie bianche.
E lo vide, vide la sua figura in lontananza che la salutava e le veniva incontro.
Ma lei non voleva attendere un secondo di più. Cominciò a correre verso il ragazzo, senza curarsi del traffico stradale e del temporale che imperterrito sferzava contro la città.
Era quasi arrivata. Solo pochi passi e gli avrebbe detto la verità.
Solo pochi metri e non avrebbe più sofferto.
Ma poi il destino le si rivolse contro.

Sakura riaprì gli occhi e si guardò intorno.
Pioveva ancora. Chissà quanto tempo era passato da quando era scesa in giardino.
“Naruto...” sussurrò mentre calde lacrime rigavano le sua guance.
“Naruto!” ripetè più forte, serrando i pugni lungo i fianchi e guardando aldilà del cancello.
In un attimo si ritrovò in strada, a correre sotto l’acquazzone come quella volta prima dell’incidente.
E la destinazione era sempre la stessa, e il motivo era sempre lo stesso.
Ma questa volta si guardò intorno prima di attraversare la strada che l’avrebbe portata verso casa Uzumaki. Lasciò che le prime automobili sfrecciassero a gran velocità sull’asfalto bagnato e infine attraversò velocemente la strada, giungendo esattamente davanti al giardino di Naruto.
Il cancello era aperto. Per lei.
Svelta raggiunse la porta e suonò.
Il cuore le batteva a mille. Le braccia fremevano per poterlo riabbracciare.
Infine la porta si aprì, mentre Naruto si materializzava davanti ai suoi occhi, bello e allegro come il sole. I suoi occhi non erano mai stati così azzurri, pensò la ragazza sorridendo.
“Sakura-ch...”
Non fece in tempo a parlare, che Sakura lo aveva baciato all’istante. Così, senza preavviso.
E Naruto non si era tirato indietro. Non questa volta, perché aveva capito che qualcosa era cambiato in lei. La strinse forte a sé e desiderò che quel momento durasse in eterno.
Sakura piangeva. Lacrime di gioia. Lacrime di nostalgia.
“Naruto” sussurrò all’orecchio del biondo “Ricordo tutto”
Il ragazzo ebbe l’impressione che il suo cuore avesse perso un battito.
Si staccò lentamente da lei e puntò i propri occhi nei suoi. Brillavano.
Tutto?” ripetè con un largo sorriso dipinto sul volto.
“Beh, non proprio tutto.” ammise lei, arrossendo “Ricordo ciò che è successo prima dell’incidente. Avevo lasciato Sasuke per te! E stavo venendo a casa tua per dirti tutto!”
Lo sguardo della ragazza era dolce e sincero. I suoi occhi continuavano a scrutare quelli di Naruto per cercare una risposta. Ma il ragazzo sembrava essere in un altro mondo: era rimasto con il fiato sospeso per tutto il tempo, ma alla fine era riuscito a realizzare il significato delle parole di Sakura e i cambiamenti che avrebbe portato nel loro rapporto.
“Naruto?” lo richiamò lei, perplessa da quell’atteggiamento quasi indifferente.
Per il ragazzo fu come risvegliarsi da un sogno. Sgranò gli occhi, incredulo, e ripetè mentalmente ciò che gli aveva detto Sakura.
Senza pensarci due volte, la attirò a sé e la baciò. Questa volta toccava a lui dimostrargli quanto l’amava. E non si sarebbe più tirato indietro per paura di rovinare l’amicizia con Sasuke, perché i sentimenti di Sakura non erano più gli stessi già dal periodo prima dell’incidente.
“N-Naruto...” sussurrò lei, arrossendo vistosamente al termine del bacio.
“Io ti amo, Sakura-chan. E non ti lascerò mai, per nessun motivo al mondo”
Sakura abbassò lo sguardo, imbarazzata. Il temporale continuava a sferzare imperterrito sulla città e Sakura, sulla soglia della porta di casa Uzumaki, si stava inzuppando da capo a piedi.
“Dai, entra, altrimenti ti prenderai l’influenza!” propose Naruto sorridendo “Anzi, rimani a dormire da me ‘sta notte!”
Le guance di Sakura si tinsero di un colore rosso acceso.
“Non sei obbligata a riman...”
“Ok, resto” rispose infine la ragazza, scacciando dalla mente pensieri poco casti.
I due entrarono in casa e si fecero largo in mezzo alla confusione delle varie stanze, segno che Naruto non era particolarmente attento e ordinato. D’altronde, viveva da solo...
“Aspetta qui, vado a prenderti qualcosa da metterti. Non puoi restare bagnata per tutta la notte” disse sparendo tra i corridoi.
Sakura si sedette sul divano e immaginò come sarebbe andata quella notte. Subito le tornarono in mente i pensieri di poco prima... No, Naruto non era quel tipo di ragazzo. Le aveva chiesto di restare a dormire da lui solo perché l’amava. L’amore delle gardenie bianche, quello puro.
“Ecco tieni. Dovrebbe tenerti calda”
Naruto era tornato con una maglia piuttosto larga e lunga di colore rosso.
“E’ il tuo colore preferito” disse sorridente.
Sakura prese tra le mani l’indumento e sussurrò un lieve “Grazie”
Rimasero in silenzio per qualche secondo, l’uno più imbarazzato dell’altro.
“Naruto, potresti uscire dalla stanza? Sai, dovrei cambiarmi...” proruppe lei, rossa in volto.
“Oh certo certo” rispose il biondo “Scusami”
Non appena Naruto andò via, Sakura cominciò a spogliarsi per indossare la maglia. Le arrivava sopra il ginocchio, ma tutto sommato non era male. Era comoda e calda. Poi chiamò sua madre dicendo che quella notte dormiva da Ino.
Naruto aspettava vicino alla porta della stanza. Avrebbe potuto spiare Sakura – rendendo fiero lo zio Jiraya – ma non se la sentiva proprio di perdere la fiducia della ragazza nel caso in cui lo avesse scoperto. E poi lo avrebbe subito menato, quindi decise di starsene lì buono buono ad aspettarla.
“Naruto, puoi entrare” annunciò Sakura.
Il biondo sgranò gli occhi alla vista della ragazza vestita in quel modo. La maglia nascondeva le forme non troppo prosperose, ma metteva in mostra le gambe nivee e snelle.
Si sarebbe fiondato lì a baciarla, ma non voleva essere troppo irruento.
“Che facciamo?” chiese lei, sentendosi in imbarazzo nel notare lo sguardo attento di Naruto che scrutava il suo corpo.
“Film e ramen?” propose lui, ridendo.
I due si sistemarono sul divano e cominciarono a mangiare del ramen in scatola, mentre guardavano un film d’azione ma anche romantico. Per tutta la durata della proiezione, non si erano parlati: troppo vicini, troppo imbarazzati, troppo innamorati. Continuavano a scambiarsi occhiate furtive e mezzi sorrisi, ad osservarsi senza che l’altro se ne accorgesse, a chiedersi chi dei due avrebbe fatto il primo passo.
Nel frattempo, il film era finito.
“A-andiamo a dormire?” fu Naruto a rompere il ghiaccio.
“S-si” rispose lei, tremante.
“Allora io dormo qui, tu puoi usare il mio letto...”
Sakura ci rifletté qualche secondo, valutando pro e contro.
“No, Naruto. Dormiamo insieme nel tuo letto” disse convinta, arrossendo “Non mi va che tu dorma qui... il divano è scomodo per dormire.. eh eh!”
Naruto accettò volentieri la proposta e così i due andarono in camera da letto.
Sakura occupava i tre quarti del materasso mentre il resto era per Naruto, il quale non voleva risultare ingombrante. Sarebbe stato piuttosto scomodo dormire così, ma avrebbe fatto di tutto per la sua Sakura-chan.
Mezz’ora dopo, nessuno dei due si era addormentato. Ovviamente.
“Hai freddo?” chiese Naruto.
“Un po’...” rispose lei, sfregandosi le mani l’una con l’altra.
Naruto, lentamente, passò un braccio intorno alla vita di Sakura e la strinse forte a sé in un caldo abbraccio. La ragazza, dapprima rigida e imbarazzata, si rilassò non appena si sentì avvolta dal piacevole calore emanato dal corpo di Naruto e percepì il fiato di lui sulla pelle scoperta del proprio collo. Era una sensazione stupenda, mai provata prima. E si chiese come mai non lo avesse ancora menato, dal momento che non erano mai stati così vicini. Ma forse conosceva già la risposta.
“Va meglio ora?”
“Si, grazie”
Cercarono di addormentarsi, ma anche questa volta la tensione li teneva svegli.
“Sakura-chan, sei sveglia?”
La ragazza si voltò e incontrò quegli occhi azzurri che le mozzavano il fiato.
“Si” rispose in maniera impercettibile.
“Ora... ora tu sei la mia ragazza? Cioè... posso considerarti così?” chiese lui, imbarazzato.
Sakura arrossì, ringraziando il cielo che fossero al buio e che Naruto non si sarebbe accorto di niente. Aveva il cuore a mille e il corpo pervaso dai brividi.
“Beh... se ti va...”
Naruto rise. “Certo che mi va! E’ da un vita che ti aspetto, Sakura-chan”
La ragazza sorrise e accarezzò il viso del biondo, per poi baciarlo dolcemente.
“Lo prendo per un sì” concluse lui, baciandola a sua volta.
Dopo aver acceso l’abat-jour, continuarono a baciarsi, finché il contatto si fece sempre più approfondito e passionale. Naruto continuava a tenerla stretta a sé, mentre lei gli accarezzava il viso e i capelli donandogli sicurezza. Poi il biondo ribaltò le posizioni, spingendo Sakura sotto di sé e baciandola con maggior foga. La ragazza gli gettò le braccia al collo e lo attirò maggiormente a sé, poi insinuò timidamente una mano sotto la maglietta di lui per accarezzarne i pettorali scolpiti da anni di duri allenamenti.
Compreso che le sue intenzioni erano anche quelle di Sakura, Naruto si staccò lievemente da lei e si sfilò velocemente la maglietta, gettandola per terra. Poi tornò sulla ragazza e le diede un ultimo bacio a fior di labbra, prima di scendere a baciarle il collo e la parte della spalla lasciata scoperta dalla maglia. La pelle di Sakura bruciava a contatto con le labbra calde e...esperte? di Naruto. In effetti ci sapeva fare, sembrava che per lui non fosse la prima volta. Il pensiero che fosse stato così vicino ad altre ragazze fece indispettire lievemente Sakura che subito lo abbracciò forte e lo baciò con un ardore e una passione che Naruto non si sarebbe mai aspettato.
“Tu sei solo mio, capito Naruto?”
Spinto dalla reazione della ragazza, il biondo sorrise e le tolse la maglia, rimanendo semplicemente ammaliato dalla bellezza di quel corpo apparentemente fragile, ma dalle forme armoniose e attraenti appena nascoste da un completino di intimo bianco. L’imbarazzo iniziale era sparito, ora erano entrambi sicuri di ciò che stavano facendo.
Naruto scese a baciarle l’incavo del seno, mentre con una mano le sfiorava dolcemente una gamba e con l’altra la teneva stretta a sé per i fianchi. Sakura gli accarezzava le guance infuocate e i capelli spettinati, finché decise di voler prendere le redini del gioco e cominciò a lasciargli una bollente scia di baci lungo il collo e gli addominali. Le fitte al basso ventre si facevano sempre più frequenti e Naruto aveva paura che Sakura non volesse andare così di fretta, dal momento che fissava perplessa il gonfiore al cavallo dei suoi pantaloni.
“S-scusa” sussurrò staccandosi lentamente da lei.
“Non scusarti, baka. E’ normale!” rispose lei, baciandolo di getto.
Il biondo, rincuorato, ricambiò con piacere il bacio.
“Naruto” lo richiamò lei, dopo qualche minuto.
“Mh?” rispose lui, senza smettere di baciarla.
“Io e Sasuke abbiamo mai... ehm...”
“NO!” esclamò lui staccandosi di botto da lei.
Sakura lo fissò con aria interrogativa.
“Come fai a saperlo?”
“Me l’ha detto lui”
Attimi di silenzio.
“Perché me l’hai chiesto?” aggiunse Naruto, perplesso.
“Perché voglio che la mia prima volta sia con te”
Naruto sorrise, felice. Quanto aveva aspettato quel momento... Quasi non riusciva a credere che la ragazza dei suoi sogni era innamorata di lui.
“E tu, Naruto?”
“No, mai. E’ la prima volta anche per me” disse lui, mettendo fine a tutti i dubbi di Sakura.
Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi, finché si ritrovarono entrambi nudi ed eccitati in quel letto che sapeva di amore e di proibito.
“Posso?” chiese lui, titubante, fissandola negli occhi.
In tutta risposta, il biondo ottenne un poderoso pugno sulla testa.
“Certo che puoi, baka! Altrimenti che ci starei a fare qui?!”
La sua Sakura non sarebbe cambiata mai, come del resto nemmeno lui.
La baciò un’ultima volta, scostandole la frangetta dalla fronte e accarezzandole il viso.
“Fa’ piano, Naruto” sussurrò la ragazza, sorridendo lievemente.
“Certo, devi solo fidarti di me”
“Mi fido”
Quella notte Naruto la fece sua, rendendola donna a tutti gli effetti, in un vortice di emozioni incontrollabili mai provate prima. Sakura si lasciò sfuggire un gemito non appena sentì qualcosa rompersi dentro di lei insieme al dolore che ne conseguì.
“Io non volevo... Scusa” disse Naruto con un filo di voce, fermandosi.
“Adesso passa, continua” lo incitò lei, cercando di sorridere.
Naruto ci riprovò, questa volta più delicatamente. E in effetti Sakura sentì che il dolore stava lasciando il posto ad una sensazione di piacere e di totale appagamento. Si muovevano allo stesso ritmo, nel silenzio di quella sera interrotto solo dal battito accelerato dei loro cuori e dai sospiri smorzati dai baci e dalle carezze.
“Ti amo, Sakura-chan” disse lui quando tutto fu finito, poggiando la testa sul petto caldo di lei.
Ma la ragazza non rispose, intenta a fissare con aria stralunata un punto indefinito davanti ai suoi occhi. Naruto alzò di poco la testa.
“Qualcosa non va?” chiese, preoccupato. E si stupì quando vide che Sakura stava piangendo sommessamente, gli occhi lucidi persi nel vuoto e il labbro tremante.
“Sakura-chan?!” la richiamò Naruto, mettendole una mano sul viso.
Sakura si voltò a guardarlo, accennando un sorriso.
“Ricordo... tutto
Naruto inarcò le sopracciglia.
“Tutto cosa?”
Tutto tutto” rispose lei, con gli occhi che brillavano di gioia “Tutta la mia vita!” aggiunse, mentre le passavano davanti agli occhi tantissimi frammenti della sua vita risalenti a prima dell’incidente.
“Grazie, Naruto. E’ solo merito tuo”
Il biondo la strinse forte a sé e la baciò.
“Ti amo” disse lei, mentre le lacrime sgorgavano inesorabili dagli occhi smeraldini.
“Anche io, Sakura-chan.”
E si addormentarono così, l’uno stretto all’altro, tra lacrime e sorrisi, in una notte di primavera che aveva segnato la loro esistenza.

***

“Ma perché ci guardano tutti, Sakura-chan?!” sbottò Naruto, sbuffando.
I due camminavano abbracciati per i corridoi della scuola, un po’ imbarazzati ma felici.
Tutti gli sguardi degli studenti erano rivolti verso di loro, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki: da sempre compagni di classe e d’avventura, amici per la pelle, inseparabili. Nessuno riusciva a credere che ora stessero insieme.
“Quello non è Sasuke?” chiese Sakura indicando un ragazzo moro in fondo al corridoio.
“SAS’KEEEE!” urlò il biondo correndo verso di lui.
Sakura lo raggiunse e, furiosa, gli mollò un pugno in testa.
“Non c’era bisogno di urlare in quel modo, Naruto!”
“Ma Sakura-chaaaan! Credevo che, una volta fidanzati, non mi avresti più picchiato!”
Sasuke fissava incredulo la scena, con un’espressione mezza scettica e mezza divertita.
“Sasuke!” lo chiamò Sakura, trascinandosi dietro Naruto “Volevo dirti che ho recuperato la memoria e che ora sto con Naruto. Mi disp...”
“No.” la interruppe il moro, calmo “Avrei dovuto capirlo subito che c’era qualcosa tra di voi. Scusami Naruto, se in tutti questi anni ti ho sempre messo i bastoni tra le ruote.” disse rivolgendosi all’Uzumaki “E scusami anche tu, Sakura, per non esserti stato vicino e per non averti mai amato davvero. Avevi ragione tu, io non sono mai stato davvero innamorato di te. Naruto saprà renderti felice” concluse fissando la ragazza in modo serio.
Naruto e Sakura si guardarono l’un l’altro e si sorrisero.
“Non devi scusarti, Sas’ke. Va bene così. Amici come prima?” chiese il biondo, sorridente.
L’Uchiha annuì, imbarazzato.
“E poi chissà... la persona giusta per te potrebbe essere proprio dietro l’angolo...” disse Sakura in maniera maliziosa “CIAO HINATA!” esclamò subito dopo, sbracciandosi per attirare l’attenzione della timida e impacciata Hyuuga.
Sasuke si voltò a guardarla, Hinata lo salutò timidamente e lui arrossì.
Eh già, Sasuke Uchiha era arrossito di fronte ad una ragazza. Hinata Hyuuga, per giunta!
“E tu non azzardare a lasciarmi, capito?” disse Sakura con tono solenne.
“Si, Sakura-chan, ti mollerò solo quando sarai diventata vecchia e decrepita”
Sakura serrò i pugni lungo i fianchi e rivolse un’occhiata omicida al ragazzo.
“COMINCIA A CORRERE!”
Chi avrebbe mai detto che quei due pazzi che si rincorrevano per i corridoi della scuola fossero fidanzati e avrebbero vissuto un’intera vita insieme?

Perché questa non è la fine della storia, è solo l’inizio.








Note dell'autrice:
Non badate all'ultima frase del capitolo, è solo per dare effetto e non significa che ci sarà un continuo.
Comunque, finita XD ringrazio chi mi ha seguita in questi quattro capitoli e soprattutto chi mi ha lasciato la propria recensione. Grazie di cuore <3
Ed ora, un po' di pubblicità! Se non avete niente da fare, passereste a dare un'occhiata a queste mie due opere? Sono sempre su Naruto e Sakura, magari lasciatemi una recensione ^.^ Ci tengo molto
E il film divenne realtà one-shot un po' lunghina,
AU che mescola cinema e amore
Life in three slices tre drabble
comiche e fluffose in un solo capitolo
  
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