<<
Ora Edward voglio essere tua!>>
******
Le
sue parole… un’emozione così grande da
stordirmi.
La
presi per i fianchi, l’avvicinai a me, volevo vederla
arrivare all’apice del
desiderio e poi donarmi a lei completamente.
Quando
cominciai a carezzarla, la vidi irrigidirsi e mettersi le mani alla
gola, fece
un singulto, mi sentii tanto potente da osare anche di più,
lei ricambiò le
carezze, gemetti e le mormorai:
<<
Ti amo… e ti apparterrò per
sempre.>>
L’attirai
ancor di più contro il mio corpo, mi assecondò:
<<
Bella ti desidero così tanto.>>, dissi,
<< ma vorrei che tutto
fosse perfetto, che non sentissi male, vorrei che fosse un bellissimo
ricordo.>>
<<
Lo sarà, non temere.>>
Mi
misi di fianco, il calore dell’acqua intorno a noi era
invitante, mi rendeva
tutto più semplice, lei accavallò la gamba su di
me, io piano mi avvicinai,
dosando la forza con attenzione, guardandola negli occhi, cercando
qualsiasi
segnale di fastidio o dolore in lei. Mi respirava vicino alla bocca,
tenendo
gli occhi chiusi, io invece, la fissavo, niente doveva disturbare il
suo
godimento assoluto, nel fare l’amore con me, finalmente.
Aprì
gli occhi, mi carezzò il viso, disse:
<<
Tranquillo non fa male, lasciati andare, amami Edward…
amami.>>
********
….
si stringeva così forte a me, sentivo i suoi seni
schiacciati sul mio petto,
continuai a muovermi lentamente e lei ad assecondarmi.
Volevo
che non finisse e lei sembrò avermi letto nel pensiero,
sorridendo riprese a
giocare con le mie labbra. Giocava con il mio lobo, mi passava la
lingua sul
collo, poi dentro l’orecchio, avevo i brividi dappertutto.
*******
Gli
sussurrai all’orecchio:<< Se unica…
amore… sei mia…sei mia!>>.
Il
mio corpo rispose al suo, tendendosi come una corda di violino, lei si
appoggiò
sul mio petto ansimando. Abbassai lo sguardo, la vidi sorridere, era
così
splendida, una visione….
Il
mio corpo era scosso da brividi forti e continui, mi carezzava, ero
completamente in sua balia.
<<
Sei energia pura amore mio>>, gli dissi <<
mi sento così carico
quando sto con te. Mi
sento solo adesso
veramente uomo.>>
Lei
mi baciava, non smetteva, come fosse in trance, gli occhi chiusi e
ripeteva:
<<
Il mio unico amore!>>.
*******
mi
hai annebbiato completamente la mente, sei stato delicato e attento a
non darmi
disagio e poi forte e passionale fino in fondo… sei stato
meraviglioso!>>.
CAPITOLO
15
Un esame alla
volta
EDWARD
La
salutai dalla
finestra, presi due pillole e cercai di rilassarmi, speravo che la
stanchezza
alla fine mi avrebbe sopraffatto e avrei preso sonno.
Dopo
aver perso un
po’ di tempo al pc, mi addormentai e in quel limbo fatto di
sogni o incubi,
tutti i miei fantasmi vennero a farmi visita; sognai l’esame
che dava risultati
terribili, le compressioni più gravi del previsto, i miei
muscoli
irrimediabilmente ipotonici, poi vidi il chirurgo scuotere la testa,
dicendo ad
Bella che gli interventi erano stati più complessi e
difficili, quindi la
visione di una rieducazione lunga, faticosa, oltre ogni immaginazione.
Dopo
tanta fatica e sacrifici, mi vedevo ancora sulla sedia con la testa tra
le mani
… e alla fine vedevo lei darmi le spalle e allontanarsi.
Mi
svegliai
urlando… mi passai la mano sulla fronte ero sudato. La luce
si accese, strizzai
gli occhi, erano i miei genitori. Mia madre trafelata accanto a me.
<<
E’ stato
un incubo Edward, solo un incubo!>>.
Mi
strinse a lei
nascondendo il viso contro il suo petto, mio padre vicino mi disse:
<<
E’ stata
solo la tensione.>>, disse lui,<< prova a
riprendere sonno.>>
Mia
madre si
distese accanto a me, continuavo a tenermi abbracciato a lei, mio padre
spense
la luce ed uscì:
<<
Non mi
muovo da qui, tesoro ma tu riposa, basta pensare.>>
Prese
a carezzarmi
come quando ero bambino, mi lasciai andare e dopo qualche minuto,
chiusi
veramente la mente ai pensieri e mi addormentai.
<<
Edward
amore?>>, era lì davanti a me.<<
Sveglia.>>
Mi
sollevai piano,
lei si avvicinò
Un
bacio sulle
labbra. Sì le sue labbra.
<<
Ma che
ore sono?>>.
<<
Le sette
e mezzo, tra un’ora dobbiamo essere
all’ospedale.>>
<<
Ma come
fai ad essere già pronta.>>
<<
Sono
mattiniera, molto più di te.>>
<<
Spero non
nottambula.>>
<<
No, ho
dormito qualche ora e tu? Gli occhi non mentono quindi stai attento a
ciò che
dici.>>
<<
Poche e
male ma questa volta ho la giustificazione maestra.>>
<<
Vieni ti
aiuto.>>
<<
No Bella
non puoi farcela, non stamani. Se voglio alzarmi, mi servono le pillole
e un
po’ di tempo, puoi dire a Liv di portarmi qualcosa da
mangiare, qui a letto.>>
Allungai
la mano
verso il cassetto del comodino e presi il flacone. Lei
rientrò, mi guardò e
disse:
<<
Siamo a
due alla volta? E quante volte al giorno?>>.
<<
Ti prego
non stamattina.>>
<<
Oggi dobbiamo
parlare con il dottore, riguardo al controllo del
dolore.>>
Liv
entrò con il
vassoio della colazione, mangiai qualcosa poi mi alzai a fatica.
<<
Mi
accompagni devo fare la doccia.>>
Entrai
in bagno,
lei uscì, ero ancora più a disagio del solito.
Tornato in camera, mi aveva già
preparato tutti i vestiti sul letto:
<<
Ti aiuto?>>
<<
Ce la
faccio.>>
<<
Ti aiuto…
non fare storie e non dispiacertene.>>
Mi
vestii e mi
sedetti sulla sedia:
<<
Siamo pronti
per far partire questa giostra.>>, dissi sorridendo.
Sospirai
e uscii
dalla mia stanza, salutai mia madre ed entrammo in auto.
<<
Bella.>>,
mia madre.
<<
La terrò
informata di tutto, stia tranquilla.>>
Le
mandò un bacio,
io chinai lo sguardo sorridendo.
Arrivammo
in una
ventina di minuti, salimmo verso il reparto, avevo la testa per aria e
non mi
sentivo per niente bene, mi mancava un po’ il respiro.
L’infermiera
mi
accompagnò nella sala dei day hospital, mi sedetti sul
letto, trovai uno di
quei ridicoli camici, mi spogliai, Bella ripose tutti i miei abiti
nello zaino
e si sedette accanto a me.
Le
diedi la mano e
chiusi gli occhi:
<<
Hai le
mani fredde e stai tremando… Edward.>>
<<
Non
riesco a calmarmi.>>
Cominciò
ad
accarezzarmi i capelli e baciarmi la fronte, piano piano a regolai il
respiro, dopo
un po’ smisi anche di tremare.
<<
Va molto
meglio.>>
Entrò
l’infermiera:
<<
Signor Cullen
tra un attimo il dottor Lys sarà da lei.>>
<<
Vorrei
tanto mi accompagnassi, ma so già che non te lo
permetteranno.>>
<<
Buongiorno Edward.>>
<<
Dottore.>>
Poco
dopo entrò anche
mio padre.
<<
E’ tutto
pronto. Comincerai con test ematici di routine, ti risparmio il test all'edrofonio cloruro, faremo una
spirometria, per vedere come va la capacità polmonare, poi
le radiografie di colonna,
bacino e arti inferiori e una tac al torace per inquadrare la
situazione della
ghiandola del timo e una risonanza magnetica per vedere lo stato dei
dischi
intervertebrali, nel primo pomeriggio quindi farai
l’elettromiografia.
Carlisle
se vuoi
puoi essere presente… mentre per lei signorina Swan non
posso far nulla, le
regole dell’ospedale non permettono l’ingresso alle
sale diagnostica. >>
La
mia espressione
tradì la delusione per la notizia.
<<
Edward
vuoi che ti accompagni?>>, chiese mio padre.
<<
Sì
grazie.>>
Ero
sconfortato. Bella
si chinò verso di me e disse piano:
<<
Sarò
fuori dalla porta ad attenderti.>>
Mi
baciò, le presi
le mani:
<<
Finirà
tutto presto vero?>>
<<
Sì amore
mio, finirà presto.>>, e mi baciò.
Mi
fecero il
prelievo e quindi uscii per raggiungere il reparto radiologia, mi
sentivo veramente
impaurito, la mano di mio padre sulla spalla, alzai lo sguardo su di
lui,
cercando rassicurazioni e conferme che trovai solo in parte. Mi faceva
piacere
averlo accanto, ma lui non era Bella.
BELLA
Rimasi
solo qualche
istante in quella stanza vuota, sentivo una sensazione così
tanto sgradevole da
farmi venire la nausea.
Andai
in corridoio
e mi diressi verso il distributore di caffè, avrei avuto
bisogno di una
camomilla o di un bel calmante, con il bicchiere in mano stavo per
dirigermi
verso il reparto radiologia quando mi sentì chiamare:
<<
Hai
bisogno di una spalla, dove appoggiarti?>>.
<<
Jasper
che bello vederti.>>>
<<
Non
potevo lasciarti qui da sola a crogiolarti nell’attesa,
è bene che siamo almeno
in due.>>
Lo
abbracciai
stretto:
<<
Sono
terribilmente in ansia, stamattina aveva dei forti dolori alla schiena,
è già
passato a un dosaggio raddoppiato della codeina, poi era
così agitato da
rasentare una crisi respiratoria, non credi che sia troppo tutto
insieme?>>
<<
E’
normale che i dolori si siano intensificati, ma non riesco a
biasimarlo, da
quando sta con te non vuole perdersi nulla e vuole fare tutto
ciò che gli fa
piacere.
Anche
prima di
conoscerti, passava tanto tempo fuori con noi, si divertiva anche, ma
ora è
tutta un'altra cosa, la sua espressione quando siete insieme
è incredibile!
Lascialo
fare, in
questi mesi, se reggerà questo il ritmo grazie agli
antidolorifici, pazienza. Sarà
sempre sotto controllo, suo padre e il dottor Lys, sapranno cosa fare,
ma smettere
adesso di vivere quello che per lui è come un sogno, sarebbe
troppo
frustrante.>>
Ci
spostammo
quindi nella sala d’attesa di radiologia.
Non
avevo più la
percezione dello scorrere del tempo, mi sembrava un secolo che fosse
entrato.
Finalmente
la sua
testa arruffata fece capolino dalla porta.
<<
Jasper!>>,
si avvicinò e lo strinse per le spalle, << sei
venuto per controllare che
la signorina Swan non abbia un crollo nervoso? Bravo…
bravo… adesso mi sento
molto più tranquillo, non sapendola sola.>>
Mi
baciò:
<<
Dai il
primo step è fatto! Vedrò
di sbrigarmi e
poi andremo in un posto bellissimo a festeggiare. A dopo… e
grazie Jasper, a
buon rendere.>>
EDWARD
Terminati
tutti i controlli,
rientrammo nella
stanza. Faticosamente mi rimisi sul letto, la schiena praticamente
urlava:
<<
Vieni Swan
ho bisogno di tante coccole.>>
Si
distese accanto
a me, aprì le braccia e io mi sistemai di fianco sul suo
petto e rimanemmo così
stretti l’uno all’altra.
La
porta si aprì
piano, erano Jasper e Alice:
<<
Ciao principe
come stai?>>, chiese lei timidamente, stampandomi un
bacio sulla guancia.
<<
Adesso
bene, grazie. Niente università stamattina?>>.
<<
Che vuoi
che m’importi, sono stata tutta la mattina in pena, a
tartassare Jasper di
messaggi, fino a quando non si è deciso a venirmi a
prendere, sarebbe stato
meglio fossi venuta direttamente con lui. >> mi
carezzò piano il viso.
<< Quanto resterai ancora qui?>>
<<
Che ore
sono?>>.
<<
Le
due.>>
<<<
Penso
che ci vorranno almeno un paio d’ore prima che mi dimettano,
mi aspetta l’esame
sadomaso scelto da Lys, che non consiglierei neanche ad uno che mi sta
antipatico, ma tanto passerà anche questo…
passerà, coperto da ricordi
piacevoli.>>, sorrisi.
<<
Edward
tesoro, cosa possiamo fare per te.>>, disse Alice con il
viso serio.
<<
Sei qui,
questo già basta, sono di poter sempre contare su di te e
sul tuo uomo,
prendetevi cura del mio scricciolo, portatela a mangiare
qualcosa.>>
<<
Io resto
finchè non vai a fare l’esame, non ho
fame.>>
<<
Mi ama
talmente tanto che si sazia solo con la mia presenza.>>,
risi baciandola.
<< Un'altra cosa Jasper ferma l’orda. Dai
l’appuntamento a tutti al
“Passion” stasera.>>
Entrarono
mio
padre e il dottor Lys,
<<
Allora ti
sei ripreso un po’? >>
<<
Sono
pronto.>>
Bella
si chinò su
di me, la baciai e le feci una carezza, aveva un’espressione
così preoccupata:
<<
Tranquilla sarò presto di ritorno, ti amo, ragazzi mi
raccomando.>>, feci
l’occhiolino.
<<
Ci
pensiamo noi.>>, disse Alice e la prese per le spalle.
Uscii
facendole un
cenno con la mano.
<<
Edward non so se ti ricordi tutte le procedure
dell’elettromiografia, il tecnico per
svolgere
l'esame, deve necessariamente muovere l'ago, sia a muscolo rilassato,
sia
durante contrazione. Generalmente
il disagio aumenta con il procedere dell'esame, per questo, quando
testeremo la
velocità di conduzione, il maggior disagio sarà
provocato dallo stimolo
elettrico, utilizzato per attivare le fibre nervose del nervo preso in
considerazione.
Poi
durante lo
studio delle fibre motorie, è inevitabile che
verrà provocata una contrazione
del muscolo o dei muscoli innervati dal nervo, per cui ci si deve
aspettare una
contrazione molto breve ma abbastanza intensa di alcuni muscoli. Mi sono spiegato?>>
<<
Sì ma diciamo
che ne ho un ricordo abbastanza chiaro e vorrei solo
sbrigarmi.>>
Sospirai
e mi
distesi, iniziarono le inserzioni degli aghi, chiusi gli occhi e cercai
di
pensare ad altro, ma non era semplice, mio padre si sedette accanto a
me:
<<
Ricorda che
se non puoi più sopportare il fastidio, possiamo fermarci,
in qualsiasi momento.>>
Serravo
le
mascelle e stringevo gli occhi, i minuti passavano ma il malessere non
si
attenuava, anzi come aveva detto il dottore, aumentava, cominciai a
stringere
convulsamente la mano di mio padre:
<<
Edward ce
la fai?>>
<<
Devo.>>
<<
Ascolta proviamo
a parlare un pò, magari ti è utile a distrarti,
dimmi qualcosa dell’università,
raccontami di questo saggio che devi fare per fine trimestre di che si
tratta.>>
Presi
fiato e ci
provai:
<<
Approfondiremo, io e Tanya, un argomento trattato dal
professor Lower, di scienza della
memoria e dell’apprendimento, legato allo studio
dei sistemi di memoria,
ai meccanismi di recupero dei ricordi e alla correlazione tra ricordi e
emozioni. Ancora non sono riuscito a buttare giù neanche una
bozza, spero Tanya
abbia fato qualcosa.>>, gli stringevo ogni tanto la mano,
lui cercava di
rassicurarmi e continuava a darmi a parlare, ma non era facile.
<<
Sei
soddisfatto di questo percorso di studi?>>
<<
Molto,
anche se ho difficoltà a tenermi al passo,
cercherò di dare un’accelerata da
adesso fino a dicembre, in considerazione del fatto che se tutto va
come ho
programmato, chiederò al dottor Lys di operarmi intorno al
dieci o il tredici di
dicembre.>>
<<
Vuoi
sfruttare le vacanze?>>
<<
Non
vorrei sacrificare troppi giorni di lezione e rischiare di perdere il
semestre
e non lo dico solo per me, Bella non mi lascerà mai solo,
non posso permetterle
di sottrarre troppo tempo allo studio.>>
<<
E’
davvero una ragazza in gamba.>>
<<
È
eccezionale, sono stato molto fortunato ad incontrarla.>>
<<
Anche tu
sei ragazzo dalle qualità straordinarie, vi completate,
siete diversi ma
riuscite a viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda, la
sincerità e la chiarezza
con cui vivete il vostro rapporto è molto
importante.>>
Mio
padre si era
appoggiato al lettino, aveva abbassato il tono della voce, rendendo la
nostra
conversazione molto più confidenziale e aveva cominciato a
parlare di Bella.
Ero
sbalordito nel
sentirlo, aveva osservato con tanta attenzione me e lei e aveva notato
sfumature
della nostra relazione molto sottili.
Parlare
di Bella
mi faceva bene, la mia mente aveva cominciato a vagava tra i progetti e
le
situazioni in cui lei era presente o impegnata, vedevo il suo viso, le
sue
espressioni, i suoi modi di fare, le sue reazioni. Mi ritrovai
inconsapevolmente
a sorridere, mio padre disse:
<<
È bello
che riesca a farti felice anche solo parlarne. Sei proprio
innamorato.>>
<<
Era anche
l’ora che mi accadesse non credi?>> sorrisi.
<< Papà rispondimi
solo se non t’imbarazza, ho la sensazione che tu è
la mamma state ritrovando la
serenità nel vostro rapporto, mi sembra che siate
più intimi, più complici, è
così?>>
<<
Ci stiamo
provando, io pensavo che non avremmo mai più sentito quel
sentimento che ci ha
fatto innamorare, pensavo fosse morto e sepolto e invece di giorno in
giorno, ci
riavviciniamo, ci ritroviamo, l’ho amata così
tanto e credevo di averla persa. >>
La
voce
dell’infermiera s’inserì nella nostra
conversazione:
<<
Signor Cullen
abbiamo finito, cominciamo ad estrarre gli aghi, la disinfetteremo e la
porteremo in camera. Dottor Cullen potrebbe raggiungere il dottor Lys
nel suo
studio.>>
<<
Vado
subito.>>
Lo
presi per il
braccio e lo trattenni:
<<
Papà
voglio essere messo al corrente di tutto, ho deciso io di affrontare
tutto
questo e voglio conoscerne ogni aspetto.>>
<<
Ne hai assolutamente
il diritto.>>
Raggiunsi
l’ingresso, feci un sospirone e aprì, lei era
lì seduta immobile con lo sguardo
chino, la testa tra le mani:
<<
Bella.>>
Alzò
di scatto la
testa e mi corse incontro:
<<
Amore
finalmente.>>, mi baciò con delicatezza.
<<
Che ore
sono?>>
<<
Le
cinque.>>
<<
Ascolta
manda un messaggio a Jasper, digli che ci vedremo stasera al
“Passion” verso le
nove, voglio che ci siate solo tu e mio padre, quando il dottor Lys
verrà a parlarmi.
Jasper capirà.>>
Entrammo
in
camera, mi aiutò a distendermi, dovevo avere una faccia
terribile, mi scrutava
dispiaciuta.
<<
Non ci
crederai, ma dopo i primi momenti che avrei voluto veramente fermare
tutto e
andare via o gridare al dottor Lys che avevo un disperato bisogno di
averti
accanto, per continuare ad andare avanti, mio padre si è
seduto accanto a me,
ha cominciato a parlarmi, sottovoce, mi ha calmato, ho quasi
dimenticato che
cosa stavano facendo alle mie gambe.
Prima
abbiamo
parlato dell’università e dei corsi che sto
seguendo, poi la conversazione si è
spostata sull’intervento chirurgico e quindi su di
te.>>
<<
Su di me?>>
<<
Mio padre
ti ha osservata, in molte occasioni, ha detto delle cose bellissime, su
di noi e
sul nostro rapporto, è stata una conversazione
così intima, poi ha parlato
anche di lui e di mia madre e di come stanno tentando di ricostruire la
relazione iniziata già ai tempi del liceo, è
stato davvero bellissimo.
Bella
se non
avessi insistito affinché coinvolgessi mio padre in questa
mia decisione, non
lo avrei avuto accanto in questo modo, non avrei potuto riscoprire quel
suo
tratto così umano e sensibile, chiuso nella doverosa
praticità della sua
professione e nel dolore per James… grazie.>>
L’abbracciai
e la
baciai.
<<
Ti amo Bella
e ti desidero.>>
<<
Stasera
non sarebbe meglio che ti prendessi una pausa?>>. Si mise
a ridere.
<<
A secondo
quello che il dottore mi dirà, potrei aver bisogno o di
festeggiare oltremisura
o di essere consolato… in entrambi i casi non ti
permetterò di lasciarmi solo.>>
<<
Amore mio
anch’io ti voglio, ma…>>
<<
Niente ma.>>,
sorrisi e le misi un dito sulle labbra.
La
porta si aprì
ed entrarono mio padre e il dottore,
Mi
sollevai
leggermente e lei si sedette sul
bordo del
letto e mi cinse le spalle con l’altro braccio.
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<
Allora
iniziamo con gli esami ematici, i
valori sono abbastanza nella norma, dalla spirometria si
evince che hai una lieve riduzione della capacità polmonare,
le radiografie
alla colonna hanno evidenziato la presenza delle tre compressioni,
interessano
la zona tra la seconda, la terza e la quarta lombare e tra la seconda e
la
terza sacrale, rispetto a tre anni fa, non sembra che le vertebre o i
dischi si
siano deteriorati ulteriormente. Sono operabili, ma sospetto che almeno
per le
due lombari sarà necessario porre
l’impianto.>>
Le
strinsi la
mano, lei si avvicinò ai miei capelli e vi pose un bacio.
<<
Andiamo al risultato dell’EMG abbiamo la conferma assoluta
che le unità motorie
degli arti inferiori che abbiamo testato, presentano problemi alle
giunzioni
neuromuscolari, la miastenia è diffusa in più
unità motorie. Mi dispiace Edward!>>
Mi
irrigidì
e contrassi il lineamenti, Bella mi strinse, continuando a fissare il
chirurgo,
lui riprese:
<<
Fammi
finire, ho voluto controllare con la tac lo stato del timo che risulta
ingrossato e sono sempre più convinto che vista
l’età e la situazione generale,
siamo ancora in tempo, intervenendo proprio con una timectomia, a
mandare in
remissione completa la malattia.
Poi
potrai
riprenderti il tono muscolare, l’assetto posturale corretto,
forza ed
equilibrio, facendo una buona riabilitazione. Forse ci vorrà
un anno e mezzo,
al massimo due anni, ma puoi farcela.>>
<<
Papà tu hai visto referti, lastre e tracciati, con tutto il
rispetto che devo
al dottor Lys, vorrei anche un tuo parere e un tuo
consiglio.>>
<<
Avevo
ben chiaro la situazione delle compressioni,
i tracciati elettromiografici
denotano un intervallo di tempo tra due scariche elettriche muscolari
molto
aumentato, però Trevor mi ha presentato un gran numero di
casi molto simile al
tuo che si sono risolti
positivamente.
Prenditi
ventiquattr’ore per rifletterci e poi decidi.>>
<<
Posso esaminare anch’io questa casistica, per capire meglio
cosa mi
aspetterebbe se decidessi per l’intervento alla colonna? E
poi per
l’asportazione del timo?>>
<<
Posso
corredarti la documentazione con video esplicativi anche delle
metodiche
riabilitative.
Non
voglio
metterti pressione, ma avevi già pensato eventualmente quale
sarebbe per te il
periodo ideale per affrontare l’operazione? Per controllare
anche i nostri
impegni.>>
<<
I
primi di dicembre.>>
<<
Ok
lo terrò presente. La cura che stai facendo in questo
momento per la miastenia
va bene, quindi Deltacortene e Mestinon.
Adesso
è
bene affrontare un altro aspetto contingente e, a quanto mi dice tuo
padre,
quotidiano, il dolore.
So
che hai
raddoppiato le dosi della codeina ed è evidente che non ne
hai grandi benefici,
passerei quindi, ad un altro tipo di farmaco, è
anch’esso un oppiaceo ma ha
caratteristiche diverse e meno controindicazione nei casi di miastenia.
Te
lo
prescrivo, si chiama Contramal, la posologia iniziale usualmente
consigliata è
di cento milligrammi, una compressa, per due volte al giorno,
solitamente
somministrata al mattino ed alla sera. Se il sollievo del dolore
è
insufficiente, la dose deve essere aumentata a centocinquanta e
duecento
milligrammi, due volte al giorno fino alla completa sedazione del
dolore, ma
fammi sapere come reagisci dopo i primi tre o quattro giorni di
somministrazione.
Adesso
riposati, quando ti sentirai pronto ad andar via, comunicalo
all’infermiera e
ti farò pervenire le dimissioni, se dovessi avere qualsiasi
fastidio alle gambe
o dolore alla schiena, mandami a chiamare o fatti dare una compressa,
la mia
segretaria ti porterà tutto il materiale che ho fatto
visionare a tuo padre.>>
<<
Dottore
ho già un forte mal di schiena.>>
<<
Ok.
Allora dirò all’infermiera di
portartela.>>
Uscii,
mio
padre si avvicinò e disse:
<<
Intanto
resta disteso, prenditi tutto il tempo necessario, prima di farti
dimettere, sei
stato sottoposto a un notevole stress, non vorrei avessi ripercussioni.
E
poi
riguardo alle scelte, rifletti per bene su tutto, confrontati con
Bella, hai
tutto il tempo necessario per decidere con cognizione di causa e
lucidità.>>, mi diede un bacio sulla fronte e
uscì.
Mi
ero
appoggiato la schiena al letto, avevo chiuso gli occhi, ma avevo
cominciato a
iperventilare.
Sentii
il
contatto fresco delle sue mani sulla mia fronte, la guardai:
<<
Calmati, piano… respira piano. Sono vicino a te, amore,
faremo la scelta giusta.
Non temere.>>
<<
Mi
sento soffocare.>>
Appoggiò
le
labbra sulla mia fronte, chiusi di nuovo gli occhi.
In
quel
momento non riuscivo a discriminare le informazioni utili dalle
preoccupazioni
infondate e catastrofiche, cui stavo dando spazio, ero nel panico.
Inspiravo
ed espiravo lentamente, mentre lei passava le mani tra i miei capelli,
piano mi
tranquillizzai.
<<
Ho
bisogno di andar via di qui, andiamo a casa, voglio lavarmi e cambiarmi
e poi
voglio uscire.>>
<<
Qualsiasi cosa tu abbia voglia di fare, la faremo.>>,
sorrise.
Mi
lasciò
in casa, appena entrato mia madre mi venne incontro e mi
baciò:
<<
Papà mi ha già raccontato tutto!>>
<<
Ne
parleremo domani tutti insieme, adesso ho bisogno di staccare un
po’ la spina, esco
e non so neanche se torno a casa a dormire, quindi devi
preoccuparti.>>
Presi
il
cellulare e composi il numero di Emmett:
<<
Ehi gigante! Tutto a posto… ci vediamo tra un po’
al “Passion”?>>,
blaterò qualcosa, << ok… ascolta la
tua casa sulla spiaggia è
praticabile? Bene ne ho bisogno stasera... Sì grazie a
dopo.>>
Buttai
due
cose dentro uno zaino, presi tutto l’occorrente per le
lezioni dellindomani e
chiamai Bella:
<<
Ciao amore. Già pronta?… Bene… prendi
un cambio e i libri per domani, vorrei
portarti in un posto stasera… dormiremo
fuori.>>
Andammo
a
Marina del Rey, in un locale nuovo sulla spiaggia. Emmett aveva
riservato
un’intera pagoda per noi, era un posto un po’
appartato, senza che la musica
sparasse, era stato molto comprensivo oppure aveva semplicemente
ascoltato i
consigli di Jasper.
Dopo
pochi
minuti eravamo distesi su comodi cuscinoni, con alcune bottiglie
già nei
cestelli del ghiaccio e qualcosa da mangiare, richiamai
l’attenzione di tutti:
<<
Ragazzi sono anni che siete coinvolti a volte addirittura vi siete
trovati in
mezzo a tutto ciò che mi accade. Certo da quando
c’è Bella, come qualche
maligno ha già avuto occasione di dire, siete sicuramente
più liberi dallo
stress di stare dietro alle mie mille paranoie, ma non vorrei farvi
perdere le
vostre buone, vecchie abitudini.
Oggi
ho
fatto una serie di esami particolari e sto prendendo in considerazione
di sottopormi
a due interventi chirurgici
per cercare
di guarire o quantomeno migliorare il mio stato attuale.>>
Avevo
parlato di getto e aspettavo una serie di reazioni, Angela mi
abbracciò, gli
altri si guardavano increduli, Bella guardava un po’ me, un
po’ tutti gli
amici:
<<
Ho
voluto dirvelo, perché quando deciderò di farlo,
avrò bisogno anche di voi.>>
<<
Ehi Edward.>>, gridò Emmett alzando il
bicchiere, << in bocca al
lupo amico! Vedrai che sarà una grande scelta e avrai
successo.
A
Edward!
Il più coraggioso tra tutti noi.>>
<<
A Edward!>>,
gridarono tutti.
Lei
mi
fissò stranita, buttai giù quello che avevo nel
bicchiere e le presi la mano,
si avvicinò, appoggiò le labbra sulle mie e
rimase ferma, immobile, non capivo
cosa avesse:
<<
Ho
paura!>>, mi sussurrò.
<<
Anch’io. È un buon segno?>>.
<<
Hai
già deciso che lo farai, vero?>>.
<<
Sì,
non posso perdere altro tempo.>>
<<
Senza
parlarne con tuo padre o guardare ciò che ti ha dato il
dottor Lys?>>
<<
La
mia situazione può solo migliorare.>>
<<
Sicuro?>>
<<
Che ti prende Bella?>>
<<
Te
l’ho detto, ho paura.>>
<<
Non
devi, sorridimi piuttosto, ricordati niente può andare male
con te accanto.>>
Mi
strinse
forte, mi baciò sul collo, sorrise:
<<
Hai proprio ragione.>>
<<
Jasper
chiama un altro giro.>> esclamai,<< stasera
si festeggia.>>
Bevemmo,
cantammo e dimenticai ogni tensione e il ricordo della giornata pesante
appena
trascorsa.
A
notte
inoltrata salimmo in auto, Bella si fermò mani sul volante,
aspettando che le
dessi indicazioni:
<<
Devi
tornare verso Santa Monica, in fondo alla spiaggia.>>
Fece
strada,
la guardavo, aveva una strana espressione, decisi di parlarle:
<<
Bella
ho preso la decisione giusta, ne sono fermamente convinto, niente
timori, solo
prospettive più rosee di queste.>>, mi toccai
le gambe e tentai di
mettere dritta la schiena.
<<
Hai assolutamente ragione, non è una scelta avventata,
può solo essere una
strada faticosa e lunga per te, ma è ciò che devi
fare e poi il Cedars è il
posto giusto.>>
<<
Dove
mi stai portando?>>
<<
In
un posto in cui l’alba è davvero uno
spettacolo.>>
<<
L’alba! Prevedo una giornata universitaria un po’
fiacca, speriamo di non
addormentarci in aula.>>
<<
Già ma stanotte mi sarà concesso di essere
totalmente egoista, mi merito una serata
speciale no?>>
<<
Vero. Chi se ne importa della stanchezza amore mio.>>
<<
Appena incroci quella traversa lì in fondo entra nel
vialetto a destra e
posteggia.>>
Lo
fece,
scese guardandosi intorno e mi prese la sedia:
<<
Di
chi è questa casa?>>, chiese.
<<
Di
Emmett.>>
<<
Sulla spiaggia. Fantastica.>>
<<
Abbastanza appartata.>>
<<
Che idea originale che hai avuto, elaborata tra una radiografia e un
prelievo?>>
<<
Devo
sempre escogitare qualcosa di nuovo per la mia Bella, questo
è abbastanza nuovo
o quantomeno diverso, vieni entriamo.>>
La
portai
direttamente oltre la vetrata, sulla terrazza che guardava
all’oceano:
<<
Non trovi che la vista sia molto interessante, ma non è
tutto, seguimi. >>
Mi
alzai
dalla sedia, le diede la mano e raggiungemmo una porta di legno, la
feci
scorrere ed entrammo in una camera con il letto che guardava verso la
spiaggia.
<< Prospettiva
stimolante >>,
disse lei.
Presi
la
compressa, lei accese alcune candele, mi distesi sul letto, mi
raggiunse, rimanemmo
un po’ abbracciati stretti, sfiorandoci appena.
<<
Allora
Swan pensi di soddisfare l’immensa voglia che ho di te o vuoi
fare ancora la
difficile?>>, le dissi.
<<
Prima
vorrei coccolare il tuo lato B stanotte.>>, mi tolse la
maglia, mi fece
distendere pancia sotto e si mise a cavalcioni su di me.
Iniziò
a
massaggiarmi la schiena, dal bacino fin sulle spalle, prima piano con
dolcezza,
poi lavorando con un po’ più di forza sui muscoli,
distesi le braccia lungo i
fianchi e chiusi gli occhi e mi rilassai completamente;
continuò instancabile
per una buona mezz’ora, poi si fermò, io aprii gli
occhi, sollevai e girai la
testa, si era tolta il vestito ed era rimasta con una mini sottanina
azzurra,
il viso illuminato dalla luce soffusa delle candele, la pelle diafana
le
risplendeva, era magnifica!
Si
chinò e
cominciò a baciarmi la schiena, lentamente soffermandosi in
ogni punto,
sospiravo, come se stessi scaricando anni di tensione, poi
sentì il contatto
con la sua lingua, i miei sospiri si trasformarono in gemiti e la mia
pelle
cominciò a incresparsi con brividi sempre più
evidenti. Si sollevò un attimo, non
aprii gli occhi e attesi, la sentii su di me, mi afferrai al divano, si
avvicinò al mio collo e cominciò a baciarmi
soffiarmi vicino all’orecchio,
faceva tutto con una lentezza terribilmente eccitante.
La
desideravo tremendamente, sospirando le dissi:
<<
Ti
voglio ora.>>
Lei
rise:
<<
Dai resisti ancora un po’… sii
uomo.>>
<<
Uomo… sì … e voglio la mia donna
… ora!>>
Mi
girai di
forza e la presi per i fianchi, lei si accostò al mio petto
e riprese a
baciarmi; avevo ancora indosso i pantaloni, mi guardò e
disse:
<<
Sei intrappolato.>>
<<
Sono ancora in condizione di togliermeli.>>
<<
Bene allora che aspetti.>>
Feci
forza
sulle gambe e sollevai il bacino, feci scorrere i pantaloni, lei mi
guardava
con un sorrisetto dispettoso sulla faccia.
<<
Vuoi farmi impazzire, eccoti servita provocatrice.>>
<< Oh Edward.>>
Non
mi diede
il tempo di reagire e tornò lei a condurre il gioco, fece
l’amore con me, più
libera e disinibita. La lasciai fare, preso da un rapporto
così pieno di
fisicità e di partecipazione.
Ero
in
balia completa dei suoi istinti e non volevo, in quel momento,
né trattenerla
né cambiarla, anzi continuare a far evolvere anche questa
parte del nostro
rapporto con i suoi tempi, i tempi della donna che mi aveva definito
“il suo
unico amore”.
Rabbrividivo
di orgoglio e di piacere al solo a ripensarci.
Si
fermò
sulla mia spalla sorridendo, ero così felice di questa
enorme considerazione
che aveva per me, mi lasciai andare e fu bellissimo. Quindi
abbracciati,
vedemmo albeggiare.
<<
Avevi
ragione è uno spettacolo meraviglioso!>>, mi
disse, stringendosi al mio
petto.<< L’alba ha avuto per me sempre qualcosa
di magico, l’ho vista
migliaia di volte in questi ultimi anni e mi ha dato sempre nuova
energia,
voglia di fare. Questo bisogno deve essere legato al mio bioritmo o al
mio
fisico, è una sensazione che sento dentro.>>
<<
Che
delusione! Pensavo che fosse merito mio, se dopo aver passato una notte
insieme,
eri sempre così di buon umore, vitale e piena di buoni
propositi.>>, mi
misi a ridere.
<<
Ed hai
proprio ragione, tu hai dato nuova luce al mio modo di
vivere.>>
<<
Lo so che
molte volte l’alba ti ha fatto compagnia, perché
eri troppo disperata per
dormire, ma spero che questo momento della giornata adesso sia legato
solo ad
attimi di gioia, soddisfazione.>>
<<
Sarà così,
amore mio.>>
Ma
ciao!
Eccomi
di nuovo…
state facendo una scorpacciata di “Qualunque cosa
accada”, spero non facciate
indigestione e decidiate di non leggerla più.
Io
in compenso
piacevolmente leggo e rispondo alle vostre carinissime recensioni,
è un vero
piacere grazie.
Scusatemi
tanto
per il ritardo, piccoli inconvenienti connessione (in vacanza
è un problema) e
altro hanno fatto sì che non fossi puntuale.
E’
ufficiale,
Edward è un grand’uomo, nonostante la sua giovane
età, stoico e forte, contro
le avversità, maturo e tenero con il suo amore, lo
amo…
E
lei poi una
piccola lady di ferro, niente è più straziante di
vedere soffrire il proprio
uomo (forse questa cosa l’ho già detta, ma per me
è troppo importante) e lei è sempre
lì pronta ad aiutarlo in tutti i modi possibili,
è fantastico.
Bè
l’esito dei
controlli, prevedibile, dopo anni di trascurarsi, ma Lys sa il fatto
suo.
Jasper
e Alice io
li vedo molto simili a quelli del film, lei sopra le righe ma in fondo
affettuosa e piena di premure, lui razionale, sempre disponibile,
sensibile. E’
una coppia molto presente nella vita di Edward e Bella e
avrà sempre un posto
speciale.
Ci
stanno
prendendo gusto e conoscersi bene anche in quel senso
renderà questo rapporto
così pieno da essere quasi traboccante.
Mi
raccomando
datemi sempre la rotta con i vostri commenti su tutto, così
da non rischiare di
naufragare… sono al mare in questo momento, quindi questi
termini ci stanno
bene.
Grazie
A
presto,
presumibilmente mercoledì sera o giovedì
Bacionissimi
Cloe
J