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Autore: Cloe J    02/07/2012    12 recensioni
Dal primo capitolo:
Lei si tolse gli occhiali, si passò la mano tra i lunghi capelli castani e si sedette, la luce che entrava prepotentemente dalla finestra le illuminò uno sguardo magnetico marrone, profondo caldo, cioccolato fuso. Mi rapì, la fissai, con il rischio di sembrare veramente sfacciato:
< Che altro sai di me, oltre che sono un insopportabile scocciatore, un peso, a volte anche un pazzo e evidente anche dopo una fugace occhiata … un malato … - lo dissi sottovoce.
< Ti osservavo prima, mentre parlavi con Jasper, sotto gli occhiali … - rise – sei molto bello!
< Niente mezzi termini! A dispetto di quest’aspetto così mite!
Devo dire che anche tu non sei male, anche tu mi piaci Bella – risi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Tratto dal quattordicesimo capitolo:

<< Ora Edward voglio essere tua!>>

 

******

Le sue parole… un’emozione così grande da stordirmi.

La presi per i fianchi, l’avvicinai a me, volevo vederla arrivare all’apice del desiderio e poi donarmi a lei completamente.

Quando cominciai a carezzarla, la vidi irrigidirsi e mettersi le mani alla gola, fece un singulto, mi sentii tanto potente da osare anche di più, lei ricambiò le carezze, gemetti e le mormorai:

<< Ti amo… e ti apparterrò per sempre.>>

L’attirai ancor di più contro il mio corpo, mi assecondò:

<< Bella ti desidero così tanto.>>, dissi, << ma vorrei che tutto fosse perfetto, che non sentissi male, vorrei che fosse un bellissimo ricordo.>>

<< Lo sarà, non temere.>>

Mi misi di fianco, il calore dell’acqua intorno a noi era invitante, mi rendeva tutto più semplice, lei accavallò la gamba su di me, io piano mi avvicinai, dosando la forza con attenzione, guardandola negli occhi, cercando qualsiasi segnale di fastidio o dolore in lei. Mi respirava vicino alla bocca, tenendo gli occhi chiusi, io invece, la fissavo, niente doveva disturbare il suo godimento assoluto, nel fare l’amore con me, finalmente.

Aprì gli occhi, mi carezzò il viso, disse:

<< Tranquillo non fa male, lasciati andare, amami Edward… amami.>>

 

********

…. si stringeva così forte a me, sentivo i suoi seni schiacciati sul mio petto, continuai a muovermi lentamente e lei ad assecondarmi.

Volevo che non finisse e lei sembrò avermi letto nel pensiero, sorridendo riprese a giocare con le mie labbra. Giocava con il mio lobo, mi passava la lingua sul collo, poi dentro l’orecchio, avevo i brividi dappertutto.

*******

Gli sussurrai all’orecchio:<< Se unica… amore… sei mia…sei mia!>>.

Il mio corpo rispose al suo, tendendosi come una corda di violino, lei si appoggiò sul mio petto ansimando. Abbassai lo sguardo, la vidi sorridere, era così splendida, una visione….

Il mio corpo era scosso da brividi forti e continui, mi carezzava, ero completamente in sua balia.

<< Sei energia pura amore mio>>, gli dissi << mi sento così carico quando sto con te.  Mi sento solo adesso veramente uomo.>>

Lei mi baciava, non smetteva, come fosse in trance, gli occhi chiusi e ripeteva:

<< Il mio unico amore!>>.

 

*******

mi hai annebbiato completamente la mente, sei stato delicato e attento a non darmi disagio e poi forte e passionale fino in fondo… sei stato meraviglioso!>>.

CAPITOLO 15

Un esame alla volta

 EDWARD

 

La salutai dalla finestra, presi due pillole e cercai di rilassarmi, speravo che la stanchezza alla fine mi avrebbe sopraffatto e avrei preso sonno.

Dopo aver perso un po’ di tempo al pc, mi addormentai e in quel limbo fatto di sogni o incubi, tutti i miei fantasmi vennero a farmi visita; sognai l’esame che dava risultati terribili, le compressioni più gravi del previsto, i miei muscoli irrimediabilmente ipotonici, poi vidi il chirurgo scuotere la testa, dicendo ad Bella che gli interventi erano stati più complessi e difficili, quindi la visione di una rieducazione lunga, faticosa, oltre ogni immaginazione. Dopo tanta fatica e sacrifici, mi vedevo ancora sulla sedia con la testa tra le mani … e alla fine vedevo lei darmi le spalle e allontanarsi.

Mi svegliai urlando… mi passai la mano sulla fronte ero sudato. La luce si accese, strizzai gli occhi, erano i miei genitori. Mia madre trafelata accanto a me.

<< E’ stato un incubo Edward, solo un incubo!>>.

Mi strinse a lei nascondendo il viso contro il suo petto, mio padre vicino mi disse:

<< E’ stata solo la tensione.>>, disse lui,<< prova a riprendere sonno.>>

Mia madre si distese accanto a me, continuavo a tenermi abbracciato a lei, mio padre spense la luce ed uscì:

<< Non mi muovo da qui, tesoro ma tu riposa, basta pensare.>>

Prese a carezzarmi come quando ero bambino, mi lasciai andare e dopo qualche minuto, chiusi veramente la mente ai pensieri e mi addormentai.

<< Edward amore?>>, era lì davanti a me.<< Sveglia.>>

Mi sollevai piano, lei si avvicinò

 


Un bacio sulle labbra. Sì le sue labbra.

<< Ma che ore sono?>>.

<< Le sette e mezzo, tra un’ora dobbiamo essere all’ospedale.>>

<< Ma come fai ad essere già pronta.>>

<< Sono mattiniera, molto più di te.>>

<< Spero non nottambula.>>

<< No, ho dormito qualche ora e tu? Gli occhi non mentono quindi stai attento a ciò che dici.>>

<< Poche e male ma questa volta ho la giustificazione maestra.>>

<< Vieni ti aiuto.>>

<< No Bella non puoi farcela, non stamani. Se voglio alzarmi, mi servono le pillole e un po’ di tempo, puoi dire a Liv di portarmi qualcosa da mangiare, qui a letto.>>

Allungai la mano verso il cassetto del comodino e presi il flacone. Lei rientrò, mi guardò e disse:

<< Siamo a due alla volta? E quante volte al giorno?>>.

<< Ti prego non stamattina.>>

<< Oggi dobbiamo parlare con il dottore, riguardo al controllo del dolore.>>

Liv entrò con il vassoio della colazione, mangiai qualcosa poi mi alzai a fatica.

<< Mi accompagni devo fare la doccia.>>

Entrai in bagno, lei uscì, ero ancora più a disagio del solito. Tornato in camera, mi aveva già preparato tutti i vestiti sul letto:

<< Ti aiuto?>>

<< Ce la faccio.>>

<< Ti aiuto… non fare storie e non dispiacertene.>>

Mi vestii e mi sedetti sulla sedia:

<< Siamo pronti per far partire questa giostra.>>, dissi sorridendo.

Sospirai e uscii dalla mia stanza, salutai mia madre ed entrammo in auto.

<< Bella.>>, mia madre.

<< La terrò informata di tutto, stia tranquilla.>>

Le mandò un bacio, io chinai lo sguardo sorridendo.

Arrivammo in una ventina di minuti, salimmo verso il reparto, avevo la testa per aria e non mi sentivo per niente bene, mi mancava un po’ il respiro.

L’infermiera mi accompagnò nella sala dei day hospital, mi sedetti sul letto, trovai uno di quei ridicoli camici, mi spogliai, Bella ripose tutti i miei abiti nello zaino e si sedette accanto a me.

Le diedi la mano e chiusi gli occhi:

<< Hai le mani fredde e stai tremando… Edward.>>

<< Non riesco a calmarmi.>>

Cominciò ad accarezzarmi i capelli e baciarmi la fronte, piano piano a regolai il respiro, dopo un po’ smisi anche di tremare.

<< Va molto meglio.>>

Entrò l’infermiera:

<< Signor Cullen tra un attimo il dottor Lys sarà da lei.>>

<< Vorrei tanto mi accompagnassi, ma so già che non te lo permetteranno.>>

<< Buongiorno Edward.>>

<< Dottore.>>

Poco dopo entrò anche mio padre.

<< E’ tutto pronto. Comincerai con test ematici di routine, ti risparmio il test all'edrofonio cloruro, faremo una spirometria, per vedere come va la capacità polmonare, poi le radiografie di colonna, bacino e arti inferiori e una tac al torace per inquadrare la situazione della ghiandola del timo e una risonanza magnetica per vedere lo stato dei dischi intervertebrali, nel primo pomeriggio quindi farai l’elettromiografia.

Carlisle se vuoi puoi essere presente… mentre per lei signorina Swan non posso far nulla, le regole dell’ospedale non permettono l’ingresso alle sale diagnostica. >>

La mia espressione tradì la delusione per la notizia.

<< Edward vuoi che ti accompagni?>>, chiese mio padre.

<< Sì grazie.>>

Ero sconfortato. Bella si chinò verso di me e disse piano:

<< Sarò fuori dalla porta ad attenderti.>>

Mi baciò, le presi le mani:

<< Finirà tutto presto vero?>>

<< Sì amore mio, finirà presto.>>, e mi baciò.

Mi fecero il prelievo e quindi uscii per raggiungere il reparto radiologia, mi sentivo veramente impaurito, la mano di mio padre sulla spalla, alzai lo sguardo su di lui, cercando rassicurazioni e conferme che trovai solo in parte. Mi faceva piacere averlo accanto, ma lui non era Bella.

 

BELLA

 

Rimasi solo qualche istante in quella stanza vuota, sentivo una sensazione così tanto sgradevole da farmi venire la nausea.

Andai in corridoio e mi diressi verso il distributore di caffè, avrei avuto bisogno di una camomilla o di un bel calmante, con il bicchiere in mano stavo per dirigermi verso il reparto radiologia quando mi sentì chiamare:

<< Hai bisogno di una spalla, dove appoggiarti?>>.

<< Jasper che bello vederti.>>>

<< Non potevo lasciarti qui da sola a crogiolarti nell’attesa, è bene che siamo almeno in due.>>

Lo abbracciai stretto:

<< Sono terribilmente in ansia, stamattina aveva dei forti dolori alla schiena, è già passato a un dosaggio raddoppiato della codeina, poi era così agitato da rasentare una crisi respiratoria, non credi che sia troppo tutto insieme?>>

<< E’ normale che i dolori si siano intensificati, ma non riesco a biasimarlo, da quando sta con te non vuole perdersi nulla e vuole fare tutto ciò che gli fa piacere.

Anche prima di conoscerti, passava tanto tempo fuori con noi, si divertiva anche, ma ora è tutta un'altra cosa, la sua espressione quando siete insieme è incredibile!

Lascialo fare, in questi mesi, se reggerà questo il ritmo grazie agli antidolorifici, pazienza. Sarà sempre sotto controllo, suo padre e il dottor Lys, sapranno cosa fare, ma smettere adesso di vivere quello che per lui è come un sogno, sarebbe troppo frustrante.>>

Ci spostammo quindi nella sala d’attesa di radiologia.

Non avevo più la percezione dello scorrere del tempo, mi sembrava un secolo che fosse entrato.

Finalmente la sua testa arruffata fece capolino dalla porta.

<< Jasper!>>, si avvicinò e lo strinse per le spalle, << sei venuto per controllare che la signorina Swan non abbia un crollo nervoso? Bravo… bravo… adesso mi sento molto più tranquillo, non sapendola sola.>>

Mi baciò:

<< Dai il primo step è fatto!  Vedrò di sbrigarmi e poi andremo in un posto bellissimo a festeggiare. A dopo… e grazie Jasper, a buon rendere.>>

 

 

EDWARD

 

Terminati tutti  i controlli, rientrammo nella stanza. Faticosamente mi rimisi sul letto, la schiena praticamente urlava:

<< Vieni Swan ho bisogno di tante coccole.>>

Si distese accanto a me, aprì le braccia e io mi sistemai di fianco sul suo petto e rimanemmo così stretti l’uno all’altra.

La porta si aprì piano, erano Jasper e Alice:

<< Ciao principe come stai?>>, chiese lei timidamente, stampandomi un bacio sulla guancia.

<< Adesso bene, grazie. Niente università stamattina?>>.

<< Che vuoi che m’importi, sono stata tutta la mattina in pena, a tartassare Jasper di messaggi, fino a quando non si è deciso a venirmi a prendere, sarebbe stato meglio fossi venuta direttamente con lui. >> mi carezzò piano il viso. << Quanto resterai ancora qui?>>

<< Che ore sono?>>.

<< Le due.>>

<<< Penso che ci vorranno almeno un paio d’ore prima che mi dimettano, mi aspetta l’esame sadomaso scelto da Lys, che non consiglierei neanche ad uno che mi sta antipatico, ma tanto passerà anche questo… passerà, coperto da ricordi piacevoli.>>, sorrisi.

<< Edward tesoro, cosa possiamo fare per te.>>, disse Alice con il viso serio.

<< Sei qui, questo già basta, sono di poter sempre contare su di te e sul tuo uomo, prendetevi cura del mio scricciolo, portatela a mangiare qualcosa.>>

<< Io resto finchè non vai a fare l’esame, non ho fame.>>

<< Mi ama talmente tanto che si sazia solo con la mia presenza.>>, risi baciandola. << Un'altra cosa Jasper ferma l’orda. Dai l’appuntamento a tutti al “Passion” stasera.>>

Entrarono mio padre e il dottor Lys,

<< Allora ti sei ripreso un po’? >>

<< Sono pronto.>>

Bella si chinò su di me, la baciai e le feci una carezza, aveva un’espressione così preoccupata:

<< Tranquilla sarò presto di ritorno, ti amo, ragazzi mi raccomando.>>, feci l’occhiolino.

<< Ci pensiamo noi.>>, disse Alice e la prese per le spalle.

Uscii facendole un cenno con la mano.

 

<< Edward non so se ti ricordi tutte le procedure dell’elettromiografia, il tecnico per svolgere l'esame, deve necessariamente muovere l'ago, sia a muscolo rilassato, sia durante contrazione. Generalmente il disagio aumenta con il procedere dell'esame, per questo, quando testeremo la velocità di conduzione, il maggior disagio sarà provocato dallo stimolo elettrico, utilizzato per attivare le fibre nervose del nervo preso in considerazione.

Poi durante lo studio delle fibre motorie, è inevitabile che verrà provocata una contrazione del muscolo o dei muscoli innervati dal nervo, per cui ci si deve aspettare una contrazione molto breve ma abbastanza intensa di alcuni muscoli. Mi sono spiegato?>>

<< Sì ma diciamo che ne ho un ricordo abbastanza chiaro e vorrei solo sbrigarmi.>>

Sospirai e mi distesi, iniziarono le inserzioni degli aghi, chiusi gli occhi e cercai di pensare ad altro, ma non era semplice, mio padre si sedette accanto a me:

<< Ricorda che se non puoi più sopportare il fastidio, possiamo fermarci, in qualsiasi momento.>>

Serravo le mascelle e stringevo gli occhi, i minuti passavano ma il malessere non si attenuava, anzi come aveva detto il dottore, aumentava, cominciai a stringere convulsamente la mano di mio padre:

<< Edward ce la fai?>>

<< Devo.>>

<< Ascolta proviamo a parlare un pò, magari ti è utile a distrarti, dimmi qualcosa dell’università, raccontami di questo saggio che devi fare per fine trimestre di che si tratta.>>

Presi fiato e ci provai:

<< Approfondiremo, io e Tanya, un argomento trattato dal professor Lower, di scienza della memoria e dell’apprendimento, legato allo studio dei sistemi di memoria, ai meccanismi di recupero dei ricordi e alla correlazione tra ricordi e emozioni. Ancora non sono riuscito a buttare giù neanche una bozza, spero Tanya abbia fato qualcosa.>>, gli stringevo ogni tanto la mano, lui cercava di rassicurarmi e continuava a darmi a parlare, ma non era facile.

<< Sei soddisfatto di questo percorso di studi?>>

<< Molto, anche se ho difficoltà a tenermi al passo, cercherò di dare un’accelerata da adesso fino a dicembre, in considerazione del fatto che se tutto va come ho programmato, chiederò al dottor Lys di operarmi intorno al dieci o il tredici di dicembre.>>

<< Vuoi sfruttare le vacanze?>>

<< Non vorrei sacrificare troppi giorni di lezione e rischiare di perdere il semestre e non lo dico solo per me, Bella non mi lascerà mai solo, non posso permetterle di sottrarre troppo tempo allo studio.>>

<< E’ davvero una ragazza in gamba.>>

<< È eccezionale, sono stato molto fortunato ad incontrarla.>>

<< Anche tu sei ragazzo dalle qualità straordinarie, vi completate, siete diversi ma riuscite a viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda, la sincerità e la chiarezza con cui vivete il vostro rapporto è molto importante.>>

Mio padre si era appoggiato al lettino, aveva abbassato il tono della voce, rendendo la nostra conversazione molto più confidenziale e aveva cominciato a parlare di Bella.

Ero sbalordito nel sentirlo, aveva osservato con tanta attenzione me e lei e aveva notato sfumature della nostra relazione molto sottili.

Parlare di Bella mi faceva bene, la mia mente aveva cominciato a vagava tra i progetti e le situazioni in cui lei era presente o impegnata, vedevo il suo viso, le sue espressioni, i suoi modi di fare, le sue reazioni. Mi ritrovai inconsapevolmente a sorridere, mio padre disse:

<< È bello che riesca a farti felice anche solo parlarne. Sei proprio innamorato.>>

<< Era anche l’ora che mi accadesse non credi?>> sorrisi. << Papà rispondimi solo se non t’imbarazza, ho la sensazione che tu è la mamma state ritrovando la serenità nel vostro rapporto, mi sembra che siate più intimi, più complici, è così?>>

<< Ci stiamo provando, io pensavo che non avremmo mai più sentito quel sentimento che ci ha fatto innamorare, pensavo fosse morto e sepolto e invece di giorno in giorno, ci riavviciniamo, ci ritroviamo, l’ho amata così tanto e credevo di averla persa. >>

La voce dell’infermiera s’inserì nella nostra conversazione:

<< Signor Cullen abbiamo finito, cominciamo ad estrarre gli aghi, la disinfetteremo e la porteremo in camera. Dottor Cullen potrebbe raggiungere il dottor Lys nel suo studio.>>

<< Vado subito.>>

Lo presi per il braccio e lo trattenni:

<< Papà voglio essere messo al corrente di tutto, ho deciso io di affrontare tutto questo e voglio conoscerne ogni aspetto.>>

<< Ne hai assolutamente il diritto.>>

Raggiunsi l’ingresso, feci un sospirone e aprì, lei era lì seduta immobile con lo sguardo chino, la testa tra le mani:

<< Bella.>>

Alzò di scatto la testa e mi corse incontro:

<< Amore finalmente.>>, mi baciò con delicatezza.

<< Che ore sono?>>

<< Le cinque.>>

<< Ascolta manda un messaggio a Jasper, digli che ci vedremo stasera al “Passion” verso le nove, voglio che ci siate solo tu e mio padre, quando il dottor Lys verrà a parlarmi. Jasper capirà.>>

Entrammo in camera, mi aiutò a distendermi, dovevo avere una faccia terribile, mi scrutava dispiaciuta.

<< Non ci crederai, ma dopo i primi momenti che avrei voluto veramente fermare tutto e andare via o gridare al dottor Lys che avevo un disperato bisogno di averti accanto, per continuare ad andare avanti, mio padre si è seduto accanto a me, ha cominciato a parlarmi, sottovoce, mi ha calmato, ho quasi dimenticato che cosa stavano facendo alle mie gambe.

Prima abbiamo parlato dell’università e dei corsi che sto seguendo, poi la conversazione si è spostata sull’intervento chirurgico e quindi su di te.>>

<< Su di me?>>

<< Mio padre ti ha osservata, in molte occasioni, ha detto delle cose bellissime, su di noi e sul nostro rapporto, è stata una conversazione così intima, poi ha parlato anche di lui e di mia madre e di come stanno tentando di ricostruire la relazione iniziata già ai tempi del liceo, è stato davvero bellissimo.

Bella se non avessi insistito affinché coinvolgessi mio padre in questa mia decisione, non lo avrei avuto accanto in questo modo, non avrei potuto riscoprire quel suo tratto così umano e sensibile, chiuso nella doverosa praticità della sua professione e nel dolore per James… grazie.>>

L’abbracciai e la baciai.

<< Ti amo Bella e ti desidero.>>

<< Stasera non sarebbe meglio che ti prendessi una pausa?>>. Si mise a ridere.

<< A secondo quello che il dottore mi dirà, potrei aver bisogno o di festeggiare oltremisura o di essere consolato… in entrambi i casi non ti permetterò di lasciarmi solo.>>

<< Amore mio anch’io ti voglio, ma…>>

<< Niente ma.>>, sorrisi e le misi un dito sulle labbra.

La porta si aprì ed entrarono mio padre e il dottore,

Mi sollevai leggermente e lei si sedette sul bordo del letto e mi cinse le spalle con l’altro braccio.


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< Allora iniziamo con gli esami ematici, i valori sono abbastanza nella norma, dalla spirometria si evince che hai una lieve riduzione della capacità polmonare, le radiografie alla colonna hanno evidenziato la presenza delle tre compressioni, interessano la zona tra la seconda, la terza e la quarta lombare e tra la seconda e la terza sacrale, rispetto a tre anni fa, non sembra che le vertebre o i dischi si siano deteriorati ulteriormente. Sono operabili, ma sospetto che almeno per le due lombari sarà necessario porre l’impianto.>>

Le strinsi la mano, lei si avvicinò ai miei capelli e vi pose un bacio.

<< Andiamo al risultato dell’EMG abbiamo la conferma assoluta che le unità motorie degli arti inferiori che abbiamo testato, presentano problemi alle giunzioni neuromuscolari, la miastenia è diffusa in più unità motorie. Mi dispiace Edward!>>

Mi irrigidì e contrassi il lineamenti, Bella mi strinse, continuando a fissare il chirurgo, lui riprese:

<< Fammi finire, ho voluto controllare con la tac lo stato del timo che risulta ingrossato e sono sempre più convinto che vista l’età e la situazione generale, siamo ancora in tempo, intervenendo proprio con una timectomia, a mandare in remissione completa la malattia.

Poi potrai riprenderti il tono muscolare, l’assetto posturale corretto, forza ed equilibrio, facendo una buona riabilitazione. Forse ci vorrà un anno e mezzo, al massimo due anni, ma puoi farcela.>>

<< Papà tu hai visto referti, lastre e tracciati, con tutto il rispetto che devo al dottor Lys, vorrei anche un tuo parere e un tuo consiglio.>>

<< Avevo ben chiaro la situazione delle  compressioni, i tracciati elettromiografici denotano un intervallo di tempo tra due scariche elettriche muscolari molto aumentato, però Trevor mi ha presentato un gran numero di casi molto simile al tuo che si sono  risolti positivamente.

Prenditi ventiquattr’ore per rifletterci e poi decidi.>>

<< Posso esaminare anch’io questa casistica, per capire meglio cosa mi aspetterebbe se decidessi per l’intervento alla colonna? E poi per l’asportazione del timo?>>

<< Posso corredarti la documentazione con video esplicativi anche delle metodiche riabilitative.

Non voglio metterti pressione, ma avevi già pensato eventualmente quale sarebbe per te il periodo ideale per affrontare l’operazione? Per controllare anche i nostri impegni.>>

<< I primi di dicembre.>>

<< Ok lo terrò presente. La cura che stai facendo in questo momento per la miastenia va bene, quindi Deltacortene e Mestinon. 

Adesso è bene affrontare un altro aspetto contingente e, a quanto mi dice tuo padre, quotidiano, il dolore.

So che hai raddoppiato le dosi della codeina ed è evidente che non ne hai grandi benefici, passerei quindi, ad un altro tipo di farmaco, è anch’esso un oppiaceo ma ha caratteristiche diverse e meno controindicazione nei casi di miastenia.

Te lo prescrivo, si chiama Contramal, la posologia iniziale usualmente consigliata è di cento milligrammi, una compressa, per due volte al giorno, solitamente somministrata al mattino ed alla sera. Se il sollievo del dolore è insufficiente, la dose deve essere aumentata a centocinquanta e duecento milligrammi, due volte al giorno fino alla completa sedazione del dolore, ma fammi sapere come reagisci dopo i primi tre o quattro giorni di somministrazione.

Adesso riposati, quando ti sentirai pronto ad andar via, comunicalo all’infermiera e ti farò pervenire le dimissioni, se dovessi avere qualsiasi fastidio alle gambe o dolore alla schiena, mandami a chiamare o fatti dare una compressa, la mia segretaria ti porterà tutto il materiale che ho fatto visionare a tuo padre.>>

<< Dottore ho già un forte mal di schiena.>>

<< Ok. Allora dirò all’infermiera di portartela.>>

Uscii, mio padre si avvicinò e disse:

<< Intanto resta disteso, prenditi tutto il tempo necessario, prima di farti dimettere, sei stato sottoposto a un notevole stress, non vorrei avessi ripercussioni.

E poi riguardo alle scelte, rifletti per bene su tutto, confrontati con Bella, hai tutto il tempo necessario per decidere con cognizione di causa e lucidità.>>, mi diede un bacio sulla fronte e uscì.

Mi ero appoggiato la schiena al letto, avevo chiuso gli occhi, ma avevo cominciato a iperventilare.

Sentii il contatto fresco delle sue mani sulla mia fronte, la guardai:

<< Calmati, piano… respira piano. Sono vicino a te, amore, faremo la scelta giusta. Non temere.>>

<< Mi sento soffocare.>>

Appoggiò le labbra sulla mia fronte, chiusi di nuovo gli occhi.

In quel momento non riuscivo a discriminare le informazioni utili dalle preoccupazioni infondate e catastrofiche, cui stavo dando spazio, ero nel panico.

Inspiravo ed espiravo lentamente, mentre lei passava le mani tra i miei capelli, piano mi tranquillizzai.

<< Ho bisogno di andar via di qui, andiamo a casa, voglio lavarmi e cambiarmi e poi voglio uscire.>>

<< Qualsiasi cosa tu abbia voglia di fare, la faremo.>>, sorrise.

Mi lasciò in casa, appena entrato mia madre mi venne incontro e mi baciò:

<< Papà mi ha già raccontato tutto!>>

<< Ne parleremo domani tutti insieme, adesso ho bisogno di staccare un po’ la spina, esco e non so neanche se torno a casa a dormire, quindi devi preoccuparti.>>

Presi il cellulare e composi il numero di Emmett:

<< Ehi gigante! Tutto a posto… ci vediamo tra un po’ al “Passion”?>>, blaterò qualcosa, << ok… ascolta la tua casa sulla spiaggia è praticabile? Bene ne ho bisogno stasera... Sì grazie a dopo.>>

Buttai due cose dentro uno zaino, presi tutto l’occorrente per le lezioni dell’indomani e chiamai Bella:

<< Ciao amore. Già pronta?… Bene… prendi un cambio e i libri per domani, vorrei portarti in un posto stasera… dormiremo fuori.>>

 

Andammo a Marina del Rey, in un locale nuovo sulla spiaggia. Emmett aveva riservato un’intera pagoda per noi, era un posto un po’ appartato, senza che la musica sparasse, era stato molto comprensivo oppure aveva semplicemente ascoltato i consigli di Jasper.

Dopo pochi minuti eravamo distesi su comodi cuscinoni, con alcune bottiglie già nei cestelli del ghiaccio e qualcosa da mangiare, richiamai l’attenzione di tutti:

<< Ragazzi sono anni che siete coinvolti a volte addirittura vi siete trovati in mezzo a tutto ciò che mi accade. Certo da quando c’è Bella, come qualche maligno ha già avuto occasione di dire, siete sicuramente più liberi dallo stress di stare dietro alle mie mille paranoie, ma non vorrei farvi perdere le vostre buone, vecchie abitudini.

Oggi ho fatto una serie di esami particolari e sto prendendo in considerazione di sottopormi a due interventi  chirurgici per cercare di guarire o quantomeno migliorare il mio stato attuale.>>

Avevo parlato di getto e aspettavo una serie di reazioni, Angela mi abbracciò, gli altri si guardavano increduli, Bella guardava un po’ me, un po’ tutti gli amici:

<< Ho voluto dirvelo, perché quando deciderò di farlo, avrò bisogno anche di voi.>>

<< Ehi Edward.>>, gridò Emmett alzando il bicchiere, << in bocca al lupo amico! Vedrai che sarà una grande scelta e avrai successo.

A Edward! Il più coraggioso tra tutti noi.>>

<< A Edward!>>, gridarono tutti.

Lei mi fissò stranita, buttai giù quello che avevo nel bicchiere e le presi la mano, si avvicinò, appoggiò le labbra sulle mie e rimase ferma, immobile, non capivo cosa avesse:

<< Ho paura!>>, mi sussurrò.

<< Anch’io. È un buon segno?>>.

<< Hai già deciso che lo farai, vero?>>.

<< Sì, non posso perdere altro tempo.>>

<< Senza parlarne con tuo padre o guardare ciò che ti ha dato il dottor Lys?>>

<< La mia situazione può solo migliorare.>>

<< Sicuro?>>

<< Che ti prende Bella?>>

<< Te l’ho detto, ho paura.>>

<< Non devi, sorridimi piuttosto, ricordati niente può andare male con te accanto.>>

Mi strinse forte, mi baciò sul collo, sorrise:

<< Hai proprio ragione.>>

<< Jasper chiama un altro giro.>> esclamai,<< stasera si festeggia.>>

Bevemmo, cantammo e dimenticai ogni tensione e il ricordo della giornata pesante appena trascorsa.

A notte inoltrata salimmo in auto, Bella si fermò mani sul volante, aspettando che le dessi indicazioni:

<< Devi tornare verso Santa Monica, in fondo alla spiaggia.>>

Fece strada, la guardavo, aveva una strana espressione, decisi di parlarle:

<< Bella ho preso la decisione giusta, ne sono fermamente convinto, niente timori, solo prospettive più rosee di queste.>>, mi toccai le gambe e tentai di mettere dritta la schiena.

<< Hai assolutamente ragione, non è una scelta avventata, può solo essere una strada faticosa e lunga per te, ma è ciò che devi fare e poi il Cedars è il posto giusto.>>

<< Dove mi stai portando?>>

<< In un posto in cui l’alba è davvero uno spettacolo.>>

<< L’alba! Prevedo una giornata universitaria un po’ fiacca, speriamo di non addormentarci in aula.>>

<< Già ma stanotte mi sarà concesso di essere totalmente egoista, mi merito una serata speciale no?>>

<< Vero. Chi se ne importa della stanchezza amore mio.>>

<< Appena incroci quella traversa lì in fondo entra nel vialetto a destra e posteggia.>>

Lo fece, scese guardandosi intorno e mi prese la sedia:

<< Di chi è questa casa?>>, chiese.

<< Di Emmett.>>

<< Sulla spiaggia. Fantastica.>>

<< Abbastanza appartata.>>

<< Che idea originale che hai avuto, elaborata tra una radiografia e un prelievo?>>

<< Devo sempre escogitare qualcosa di nuovo per la mia Bella, questo è abbastanza nuovo o quantomeno diverso, vieni entriamo.>>

La portai direttamente oltre la vetrata, sulla terrazza che guardava all’oceano:

<< Non trovi che la vista sia molto interessante, ma non è tutto, seguimi. >>

Mi alzai dalla sedia, le diede la mano e raggiungemmo una porta di legno, la feci scorrere ed entrammo in una camera con il letto che guardava verso la spiaggia.

 << Prospettiva stimolante >>, disse lei.

Presi la compressa, lei accese alcune candele, mi distesi sul letto, mi raggiunse, rimanemmo un po’ abbracciati stretti, sfiorandoci appena.

<< Allora Swan pensi di soddisfare l’immensa voglia che ho di te o vuoi fare ancora la difficile?>>, le dissi.

<< Prima vorrei coccolare il tuo lato B stanotte.>>, mi tolse la maglia, mi fece distendere pancia sotto e si mise a cavalcioni su di me.

Iniziò a massaggiarmi la schiena, dal bacino fin sulle spalle, prima piano con dolcezza, poi lavorando con un po’ più di forza sui muscoli, distesi le braccia lungo i fianchi e chiusi gli occhi e mi rilassai completamente; continuò instancabile per una buona mezz’ora, poi si fermò, io aprii gli occhi, sollevai e girai la testa, si era tolta il vestito ed era rimasta con una mini sottanina azzurra, il viso illuminato dalla luce soffusa delle candele, la pelle diafana le risplendeva, era magnifica!

Si chinò e cominciò a baciarmi la schiena, lentamente soffermandosi in ogni punto, sospiravo, come se stessi scaricando anni di tensione, poi sentì il contatto con la sua lingua, i miei sospiri si trasformarono in gemiti e la mia pelle cominciò a incresparsi con brividi sempre più evidenti. Si sollevò un attimo, non aprii gli occhi e attesi, la sentii su di me, mi afferrai al divano, si avvicinò al mio collo e cominciò a baciarmi soffiarmi vicino all’orecchio, faceva tutto con una lentezza terribilmente eccitante.

La desideravo tremendamente, sospirando le dissi:

<< Ti voglio ora.>>

Lei rise:

<< Dai resisti ancora un po’… sii uomo.>>

<< Uomo… sì … e voglio la mia donna … ora!>>

Mi girai di forza e la presi per i fianchi, lei si accostò al mio petto e riprese a baciarmi; avevo ancora indosso i pantaloni, mi guardò e disse:

<< Sei intrappolato.>>

<< Sono ancora in condizione di togliermeli.>>

<< Bene allora che aspetti.>>

Feci forza sulle gambe e sollevai il bacino, feci scorrere i pantaloni, lei mi guardava con un sorrisetto dispettoso sulla faccia.

<< Vuoi farmi impazzire, eccoti servita provocatrice.>>

<< Oh Edward.>>

 


 

Non mi diede il tempo di reagire e tornò lei a condurre il gioco, fece l’amore con me, più libera e disinibita. La lasciai fare, preso da un rapporto così pieno di fisicità e di partecipazione.

Ero in balia completa dei suoi istinti e non volevo, in quel momento, né trattenerla né cambiarla, anzi continuare a far evolvere anche questa parte del nostro rapporto con i suoi tempi, i tempi della donna che mi aveva definito “il suo unico amore”.

Rabbrividivo di orgoglio e di piacere al solo a ripensarci.

Si fermò sulla mia spalla sorridendo, ero così felice di questa enorme considerazione che aveva per me, mi lasciai andare e fu bellissimo. Quindi abbracciati, vedemmo albeggiare.

<< Avevi ragione è uno spettacolo meraviglioso!>>, mi disse, stringendosi al mio petto.<< L’alba ha avuto per me sempre qualcosa di magico, l’ho vista migliaia di volte in questi ultimi anni e mi ha dato sempre nuova energia, voglia di fare. Questo bisogno deve essere legato al mio bioritmo o al mio fisico, è una sensazione che sento dentro.>>

<< Che delusione! Pensavo che fosse merito mio, se dopo aver passato una notte insieme, eri sempre così di buon umore, vitale e piena di buoni propositi.>>, mi misi a ridere.

<< Ed hai proprio ragione, tu hai dato nuova luce al mio modo di vivere.>>

<< Lo so che molte volte l’alba ti ha fatto compagnia, perché eri troppo disperata per dormire, ma spero che questo momento della giornata adesso sia legato solo ad attimi di gioia, soddisfazione.>>

<< Sarà così, amore mio.>>

 

 

 

Ma ciao!

Eccomi di nuovo… state facendo una scorpacciata di “Qualunque cosa accada”, spero non facciate indigestione e decidiate di non leggerla più.

Io in compenso piacevolmente leggo e rispondo alle vostre carinissime recensioni, è un vero piacere grazie.

Scusatemi tanto per il ritardo, piccoli inconvenienti connessione (in vacanza è un problema) e altro hanno fatto sì che non fossi puntuale.

E’ ufficiale, Edward è un grand’uomo, nonostante la sua giovane età, stoico e forte, contro le avversità, maturo e tenero con il suo amore, lo amo…

E lei poi una piccola lady di ferro, niente è più straziante di vedere soffrire il proprio uomo (forse questa cosa l’ho già detta, ma per me è troppo importante) e lei è sempre lì pronta ad aiutarlo in tutti i modi possibili, è fantastico.

Bè l’esito dei controlli, prevedibile, dopo anni di trascurarsi, ma Lys sa il fatto suo.

Jasper e Alice io li vedo molto simili a quelli del film, lei sopra le righe ma in fondo affettuosa e piena di premure, lui razionale, sempre disponibile, sensibile. E’ una coppia molto presente nella vita di Edward e Bella e avrà sempre un posto speciale.

Ci stanno prendendo gusto e conoscersi bene anche in quel senso renderà questo rapporto così pieno da essere quasi traboccante.

Mi raccomando datemi sempre la rotta con i vostri commenti su tutto, così da non rischiare di naufragare… sono al mare in questo momento, quindi questi termini ci stanno bene.

Grazie

A presto, presumibilmente mercoledì sera o giovedì

Bacionissimi

Cloe J

  
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