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Autore: SamanthaMcQueen    02/07/2012    3 recensioni
La mia prima storia Larry.
Spero vi piaccia. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.

I'm only human, I've got a skeleton in me;

 

Stavo correndo senza guardare esattamente dove stavo andando, ero troppo agitato per tornare in classe, dovevo pensare un attimo a quello che era appena successo e calmarmi.
Non optai per i bagni, come si faceva a pensare con quella puzza di candeggina mischiata a.. beh, meglio non approfondire.
Passai per la scala antincendio ed andai nello spogliatoio maschile della palestra, essendo ben consapevole che il primo giorno di scuola non ci fosse nessuno a fare ginnastica. Mi rannicchiai in un angolo, sedendomi sul pavimento a riprendere lentamente fiato, avevo fatto il giro di metà edificio in un minuto e mezzo di orologio, ero decisamente a terra.
Il mio cuore continuava a battere all’impazzata però, ed ero certo che la causa non fosse solo la corsa. Infatti, era qualcos’altro a causarmi tutti quegli scombussolamenti interni, o meglio, qualcun altro. Il suo viso perfetto, così vicino al mio continuava a torturare la mia mente, non riuscivo a pensare ad altro, mi aveva completamente spiazzato. Ma.. beh, chi non avrebbe spiazzato? Cioè, lui aveva cercato di…
Non riuscii nemmeno a terminare la domanda che mi ero posto mentalmente, tanto era imbarazzante per me. Quella sua vicinanza mi aveva ucciso, letteralmente.
Ricordavo ancora la sensazione delle sue mani che mi tenevano saldamente i polsi, il petto caldo contro il mio, e le sue labbra che stavano per sfiorarmi, quando… tutto finì.
Beh, la colpa era stata della cuoca, è vero, ma forse era stato un  bene. Non avrei saputo che fare se veramente mi avesse baciato. E poi chissà cosa aveva pensato, quella vecchia cicciona pettegola, probabilmente lo stava già raccontando a metà del corpo docente, doveva pur passare in qualche modo le sue giornate.
Misi me dita fra i capelli tirandoli indietro, come se il gesto in qualche modo mi aiutasse a riflettere.
Sentii una sensazione appiccicosa però, e ricordai del budino che mi ero versato addosso. Ero troppo impegnato a pensare a Louis che mi era andato via di mente.
Mi alzai ed andai fino alle docce, dove c’erano anche i lavandini, e sopra ogni lavandino uno specchio.
Avevo metà faccia piena di budino, e un po’ anche tra i capelli, il che era strano, perché non me lo sentivo per niente addosso.
Presi un panno e cominciai a lavarmi la faccia e ripulirmi, mettendomi a posto il più possibile.
Per fortuna non era arrivato praticamente nulla ai miei vestiti, così che potei tornare in fretta nella mia classe, prima che qualcuno mi vedesse in giro e mi mandasse dal preside già il primo giorno.
Quando entrai in classe mi guardarono tutti straniti, come se avessero appena visto un fantasma passargli davanti, insegnante compresa.
-Che avete tutti da fissare?- Dissi di botto scocciato, non era proprio giornata, ero teso, irritato, eccitato e profondamente imbarazzato allo stesso tempo.
-Styles, vada a sedersi- m’intimò la signorina Parson, che si girò e tornò a scrivere equazioni alla lavagna. Mhm… divertente.
Tornai al mio banco, notando che era accanto a quello di Zayn. Era stato carino a tenermi il banco accanto a lui. Gli sorrisi, ma mi accorsi che mi stava guardando con aria interrogativa e terribilmente curiosa, al che mi voltai dall’altra parte e rimasi tutta la lezione concentrato sulla lavagna. Era difficile ignorare Zayn e al contempo cercare di non pensare a Louis, così decisi che se pur noiosa, almeno l’algebra mi teneva impegnato.
Fortunatamente era l’ultima ora prima della pausa pranzo, con Louis avevo passato praticamente tutta la mattinata e non dovevo subirmi ancora quella noia.
Al suono della campanella quindi, sgattaiolai fuori dall’aula quasi correndo, passai ancora più in fretta il corridoio e mi spicciai ad uscire. Appena misi piede fuori da scuola però, qualcosa mi strattono forte il colletto della camicia, e dovetti fermarmi se non volevo essere strozzato.
-Ma che diavolo..?!-
Mi voltai a vedere chi fosse, e mi trovai Zayn con il suo solito ghigno in faccia. Possibile che da queste parti tutti i ragazzi che conoscevo dovevano avere quell’odioso sorrisetto stampato in faccia?!
Aspettai che mi lasciasse, e lo seguii a ruota in cortile, in una parte che si poteva dire essere un po’ più appartata rispetto alle altre, perché era praticamente in fondo al cortile, su un muretto attaccato all’edificio.
Il ragazzo in tutta calma come suo solito, estrasse la sua solita amata sigaretta dal pacchetto e con una grazia che faceva svenire tutte le ragazze, se la mise in bocca e l’accese. Fece un tiro, buttandomi tutto il fumo in faccia anche se sapeva bene che non lo sopportavo, e poi parlò.
-Allora, mi spieghi che è successo?-
Non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, sapevo che riusciva a capire subito se c’era qualcosa che non andava, ma provai lo stesso con una delle mie solite scuse.
-Nulla, che vuoi che sia successo. Quel noioso del vice preside mi ha beccato prima di entrare a lezione e mi ha detto di far fare un giro della scuola al nuovo arrivato.-
In effetti era la verità, non avevo proprio precisato cosa fosse successo nei dettagli, ma non era una bugia.
-E poi?- mi intimò lui con fare insistente.
Io sbuffai e lo guardai in faccia. –E poi cosa? E poi sono tornato in classe!-
Lui fece un altro tiro prima di parlare. –Caro amico mio, credi che non ti conosca? Ma ti sei visto con che faccia sei tornato in classe? Eri uno straccio.
Non sapevo come giustificarmi, probabilmente aveva ragione, ero distrutto e combattuto, e forse anche un tantino deluso per quello che non era successo, anche se non volli ammetterlo nemmeno a me stesso.
-Senti,- Zayn aveva un’aria decisa, sapevo che stava per dirmi qualcosa di serio, così lo lasciai parlare –ho visto come lo guardi, e sinceramente non capisco perché tu ancora non mi abbia detto niente.-
Non specificò niente, quindi non ero sicuro parlasse di Louis, anche se la cosa mi sembrasse ben chiara.
-Non capisco di cosa stai parlando Zayn, smettila di sparare stupidaggini.-
Feci per alzarmi irritato ma lui me lo impedì, tenendomi stretto per una spalla. Era mai possibile che oggi tutti mi manipolassero come volevano?
-Ascoltami, Styles, non sono un idiota come tu pensi. Il fatto che ti piaccia un ragazzo non mi porterà ad odiarti, quindi credo che tu possa pure ammetterlo.- Ammise lui, capendo che da solo non gli avrei mai detto una cosa del genere. –Sempre che prima tu riesca a farlo con te stesso.- Aggiunse infine lui.
-Ascoltami Zayn, io..- ma non mi fece nemmeno terminare la frase, buttò via la sua sigaretta, ormai interamente consumata e rientrò velocemente a scuola, senza degnarmi più di uno sguardo.
Per il resto delle lezioni non mi calcolò minimamente, come se io  non ci fossi. Non capivo cosa l’avesse portato ad infuriarsi con me, non avevo fatto niente. Era forse il fatto di non averglielo detto? Ma.. beh, non c’era niente da dire. Non mi piaceva un ragazzo, forse ero attratto da lui fisicamente per qualche strana ragione, di cui ora ancora non riuscivo a trovare una risposta, ma di certo non mi piaceva. Non troppo, ecco.
 
Quando suonò la campanella di fine lezione, finalmente potei sgusciare fuori dall’aula. Corsi fuori con la stessa velocità di prima, ma questa volta non mi interruppe nessuno, ed arrivai alla macchina senza trovarmi lui davanti. Questa volta sembrava che il destino volesse darmi una mano.
Salii subito in auto, avendo paura di potermi ritrovare Zayn con uno sguardo furioso che mi scrutava da chissà quale parte del parcheggio, o peggio ancora, di trovarmi qualcun altro.
Rimasi a guardare immobile fisso davanti a me per un bel po’, visto che dovevo aspettare i comodi di sua maestà Gemma, che sicuramente doveva discutere di argomenti di vitale importanza con le sue amichette, come ‘che smalto mi metto sta sera’, o ‘che figo che era Adam Levine in quel video’ e bla bla bla.
Per mia fortuna non ci mise nemmeno molto, anzi si affrettò ad entrare in macchina, si infilò la cintura e non proferì parola.
Perfetto, Gemma imbronciata, questa giornata non poteva andarmi peggio.
-Hey pulce, cos’è successo?-
Mi sembrava piuttosto giù di corda, mi spiaceva per lei. Ero sempre suo fratello, quindi alla fine mi faceva piacere poterla consolare.
-Zitto e guida.-
Mamma mia che simpatia. La guardai torva e misi in moto, squadrandola con la coda dell’occhio di tanto in tanto.
-Se non mi dici che cos’hai, non posso aiutarti.- Cercai nuovamente di parlarle.
-Non ho niente, solo che.. Lottie non è venuta oggi a scuola.- Sbuffò Gemma, contrariata.
-E come mai?-
-Louis mi ha detto che ha preso una piccolo avvelenamento alimentare o intossicazione alimentare, oqualcosa del genere, insomma. Nulla di grave, ma mancherà per i primi giorni di scuola.
A sentire il suo nome, la mia mente tornò a qualche ora prima, in quella cucina che da oggi in poi avrei sicuramente amato. Sicuramente.
Quando si accorse che mi ero perso tra i miei pensieri, probabilmente con la mia solita faccia da scemo, mia sorella mi dette una botta in testa. –Oh, ricomponiti, che tra poco sbavi!- Mi stava urlando in un orecchio, per dio.
-Non sono sordo, stupida. E sto guidando, non fracassarmi le orecchie!-
-Beh, ma ti eri imbambolato. A che stavi pensando? Ad una bella ragazza? Mentre ti parlo dei miei problemi?- Si voltò di scatto verso il finestrino, imbronciata il doppio di prima.
Ecco, perfetto.
-Ma no, io… non stavo pensando… cioè, non stavo pensando ad una ragazza… cioè, non che io pensi ad altri, cioè…-
Mi stavo incasinando da solo. Bravo Harry, bravo.
-Scusami tesoro, non stavo pensando a nessuna ragazza, okay? Piuttosto, hai parlato con Lottie? Chiamala e chiedile se sta bene..-
-L’ho già chiamata.- Disse senza voltarsi. –Ha detto che sta abbastanza bene, ma non può uscire in questi giorni. Non è che possiamo andare a trovarla?-
Eccola, sempre che mi metteva nei pasticci.
-Gemma… potrebbe attaccarti qualcosa, è malata. Aspetta che si sia ripresa completamente..-
-Ma io voglio vederla subito!!-
-Gemma, non hai cinque anni. Fai la brava, insomma. A casa la chiami, e chiacchierata fino a quando volete, okay?-
La ragazza si limitò soltanto a fare un cenno con la testa, per poi tornare a guardare fuori.
Appena arrivati a casa buttai con noncuranza le chiavi sul mobiletto dell’entrata, sfilai di fretta le scarpe e corsi al piano di sopra.
Mi chiusi in camera, e lentamente iniziai a sbottonarmi la camicia, per poi lanciarla in qualche angolo sperduto della mia stanza, rimanendo a petto nudo sul letto.
Iniziai a massaggiarmi lentamente il petto, amavo quando una ragazza me lo faceva, mi aiutava a rilassarmi. Certo, fatto da me non era proprio lo stesso, ma mi calmava comunque.
Ripresi per l’ennesima volta a ripensare all’intera giornata, che era stata senza dubbio un primo giorno disastroso.
Decisi che era meglio concentrarmi sulla litigata con Zayn, primo perché era il mio migliore amico e odiavo litigare con lui, secondo perché pensare a quell’altra cosa mi avrebbe diventare pazzo, senza sicuramente capirci qualcosa, alla fine.
Come mi ero appena sdraiato, mi rialzai dal letto, e corsi fuori di casa, prendendo le scarpe e mettendomele per la strada.
Mentre attraversavo il vialetto notai che delle ragazzine mi stavano fissando scioccate, e solo in quell’istante rammentai che non avevo nessuna indumento che mi coprisse petto e pancia.
Sorrisi compiaciuto, vanitoso come al solito e rallentai la mia camminata verso casa di Zayn, lasciando che mi ammirassero in tutta la mia bellezza.
Non per niente ero amico di Zayn, eh.
Arrivato davanti alla porta di casa sua, feci un respiro profondo e suonai il campanello.
Ci volle un momento prima che qualcuno arrivasse ad aprirmi, e per fortuna quello non fu Zayn, ma sua madre.
-Oh, Harry, che ci fai qui?- Aveva una voce stranamente.. suadente, potrei dire.
-Mi scusi signora, dov’è Zayn?-
La donna rimase a squadrarmi un attimo e poi mi fece cenno delle scale, doveva essere in camera sua.
Ricordai sempre che ero a petto nudo, di conseguenza mi scappò un sorriso ed entrai, sta volta però quasi correndo al piano di sopra, avevo veramente urgenza di parlargli.
Spalancai la porta e lo trovai sdraiato sul letto, con un’espressione piuttosto imbronciata, con la solita sigaretta in bocca.
-Non stai fumando un po’ troppo oggi?- Mi lasciai scappare, dimenticando quasi che avevamo semi.litigato. –E poi da quando fumi in camera tua?-
Lui alzò un sopracciglio, restando un istante a fissarmi, per poi tornare ad ammirare il soffitto.
Odiavo quando mi ignorava, lo odiavo più di ogni altra cosa.
Senza pensarci troppo chiusi la porta e mi andai a sedere vicino a lui sul letto, notando la sua espressione accigliata.
-Allora, mi spieghi che ti ho fatto?- Dissi, totalmente sfiancato dalla situazione.
Zayn allungò appena il braccio per arrivare al posa cenere sul suo comodino, ma era veramente troppo lentamente, che alla fine tutta la cenere cadde a terra. La guardò sfiancato e tornò al suo amato soffitto, rimettendosi la sigaretta fra le labbra.
-Zayn.. ma che hai?- Non riuscivo a capire, cioè, okay che non gli avevo detto di Louis, ma stava avendo una reazione esagerata.
Gli passai lentamente una mano sulla maglietta, massaggiandogli il petto, cercando di rilassarlo. Con me funzionava, oh.
Dopo circa cinque minuti di silenzio assoluto, finalmente ebbi l’attenzione del mio migliore amico. Prese a fissarmi intensamente, mi faceva quasi paura quello sguardo. Ma che gli prendeva?
Di colpo però, abbassò la testa, abbozzò un sorriso e si tirò a sedere accanto a me.
-Lasciamo stare.. così è andata.- Sussurrò talmente piano che non fui nemmeno sicuro di averlo sentito bene.
-Cosa?- Chiesi.
-Nulla, nulla.-
Aveva il suo solito sorriso, sembrava tornato il solito Zayn, eppure era strano. Cos’era quella reazione esagerata? E poi perché era tornato normale di colpo..?
-Allora, raccontami un po’ di Louis.- Mi intimò il mio migliore amico dandomi una spalla giocosa, senza però guardarmi in faccia. Che strano che era oggi..
-Beh, non è che ci sia molto da dire…..- cominciai io leggermente confuso e incerto sulle parole che avrei dovuto usare. Non sapevo nemmeno io come definire Louis, quello che era per me. –Ecco…-
-Sei innamorato?- Mi bloccò di colpo, lui.
Mi voltai a guardalo un po’ stupito. Domanda da un milione di dollari… ero innamorato? Dopo così poco tempo, io che non avevo mai provato vero amore in vita mia? Non sapevo nemmeno bene cosa fosse, come ci si sentisse ad essere innamorati.
-Io.. ancora non lo so.- Confessai. Non era la risposta che voleva probabilmente, ma era la verità.
D’improvviso il ragazzo si sporse verso di me, mi mise un braccio attorno al collo e mi diede un bacio sulla guancia.
Dire che ero spiazzato era dire poco. Da quando si comportava così? Doveva essersi preso qualche virus o qualcosa di simile. Oppure aveva semplicemente battuto la testa.
Dopo quel bacio dolcissimo, perché bisognava ammetterlo, mi aveva dato un bacio con una dolcezza che mai mi sarei aspettata proprio da lui, calò la quiete.
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, poi lui si alzò in piedi, fissò la parete per un attimo, per poi voltarsi di scatto e tirarmi una cuscinata in faccia.
-Ma che cazz..?- Scoppiai a ridere e senza pensarci un attimo afferrai un peluche che teneva accanto al letto (che carino, teneva ancora qualche peluche, il piccolo) e glielo tirai addosso, ma purtroppo per me era troppo veloce, e riuscì a schivarlo e mi saltò addosso, buttandosi sopra di me e scoppiando a ridere.
Rimase un attimo a guardarmi, al che pensai si fosse imbambolato.
Da quando Zayn Malik si fermava a riflettere ogni tre secondi tanto da imbambolarsi?
Non finii nemmeno di formulare quel pensiero che mi blocco la faccia con il cuscino del suo letto, e la lotta ricominciò finchè non fummo totalmente esausti.
Sembravamo due bambini delle elementari, eppure… grazie a lui, ero riuscito a dimenticare Louis, almeno per qualche ora.
 
 
 




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Eccoci qui con un nuovo capitolo!
Premetto che ve lo posto senza rileggerlo, perché è talmente lungo e noioso che mi viene la pecola (sì, la pecola.) a leggerlo.
E’ noioso, è brutto… non mi piace T^T. Però credo sia giusto dare spazio anche alla loro amicizia in fondo, non solo a Hazza e Lou. E poi c’è tempo per far stare insieme quei due, urca! u.u
Stanno succedendo diverse cose e… vabbè, io non dico niente. v.v
Chiedo scusa nuovamente per lo schifo, spero comunque che non smetterete di seguire la storia(?).
E.. niente, spero di poter aggiornare presto, mi pare di essere sempre stata piuttosto puntuale, per cui cercherò di non deludere le due porelle che mi seguono :’D
Ci si vede al prossimo capitolo! :3
Grazie a tutte quelle che recensiscono, amo leggerle, per cui scrivetemele in tante, tanto non costa nulla.
 
p.s. Ricordo sempre che se volete potete seguirmi su twitter:
https://twitter.com/SynysterHoran_
oppure anche sulla mia pagina face book Larry! : http://www.facebook.com/pages/Larry-Stylinson-is-the-way/287801831290301 .

  
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