Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Fenrir_23    03/07/2012    7 recensioni
Sasuke e Itachi sono due fratelli con un legame particolare, fin da piccoli attaccati in modo morboso l'uno all'altro. Scopriranno di provare un sentimento "scomodo" e difficile da accettare, ma così forte da non poter essere ignorato ...
“Davvero provi qualcosa per me?” Chiese il minore, dimenticando la vergogna, solo impaziente di sapere. “Veramente te ne sei andato perché avevi paura dei tuoi sentimenti?”
“Sasuke …”
“Rispondimi, Itachi!”
(ITASASU)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Itachi, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Itachi guardò Mikoto uscire dalla stanza di Sasuke mentre sbuffava rassegnata, chiedendosi se con il suo discorso fosse stato abbastanza convincente da averla persuasa a non intervenire, almeno per il momento. Poi puntò nuovamente la sua attenzione sul fratello, sedendosi accanto a lui con fare paziente.
Non gli sfuggì l’occhiataccia con cui lo fulminò il più piccolo, e finì per lasciarsi sfuggire un sospiro esasperato.
“Cosa c’è?”
Sasuke non gli rispose, limitandosi a sdraiarsi sul letto e sprofondare il viso fra i cuscini, nascondendo a stento un gemito di dolore per i vari lividi che gli aveva procurato Kimura, e quando Itachi si sdraiò al suo fianco, cingendolo con un braccio, dovette trattenersi dall’impulso di voltarsi verso di lui e ricambiare quell’abbraccio.
Alla fine però non riuscì più a resistere alla voglia di abbandonarsi all’affetto del fratello, e finì per sprofondando la testa contro il suo petto.
Fin da piccolo aveva sempre amato quei momenti che lo facevano sentire protetto, eppure adesso non poteva ignorare il nuovo e sconosciuto sentimento che lo invadeva con prepotenza ogni volta che si lui e Itachi abbracciavano.
Non lo aiutò il modo in cui il maggiore prese ad accarezzarlo vicino all’attaccatura dei capelli, sulla nuca, e chiuse gli occhi senza dire nulla quando lui gli posò dei baci veloci sulle guance, avvicinandosi sempre più alle sue labbra in modo del tutto inconsapevole. Per un attimo desiderò di essere baciato sul serio, e quasi ci rimase male quando il fratello, invece, si scostò in modo brusco.
Itachi una volta resosi conto di quello che era stato vicino a fare pensò di alzarsi e andare via, ma cambiò idea quando si trovò a fissare gli occhi neri di Sasuke, che lo afferrò saldamente per un polso, impedendogli di andarsene. Alla fine non riuscì a resistere al suo sguardo supplichevole, e finì per sdraiarsi nuovamente accanto a lui, convincendosi che suo fratello non aveva capito quello che era quasi successo prima. Per tranquillizzarsi prese nuovamente ad accarezzargli i capelli, lasciandosi sfuggire un sospiro.
“Perché hai raccontato tutto alla mamma, niisan?”
Quando Itachi si trovò per caso a fissare le labbra morbide appena dischiuse di suo fratello, si scostò bruscamente come se avesse preso una scossa.
“Niisan?”
Il maggiore questa volta non si sdraiò nuovamente accanto a Sasuke, ma si limitò a coprirlo con una coperta leggera, appoggiando in fondo al letto dei vestiti puliti che aveva preso dall’armadio.
“Dormi otouto.”Gli disse, evitando di toccarlo per paura di provare le stesse sensazioni di prima.
Anche se Sasuke cercò di protestare, lui si limitò a non ascoltarlo, voltandogli le spalle e uscendo dalla stanza, lasciandolo da solo.
Itachi si odiò profondamente per il modo in cui l’aveva ignorato, ma lo stesso non riuscì a trovare il coraggio di tornare indietro, troppo spaventato dalla piega che stavano prendendo i suoi sentimenti. Gli aveva sempre voluto bene più di chiunque altro, ma ultimamente faticava a fingere che quello che aveva iniziato a provare in modo sempre più intenso da qualche tempo fosse solo amore fraterno, e lo spaventava il modo in cui Sasuke sembrava accettare i suoi sentimenti, anche se preferiva pensare che non si fosse accorto della differenza, rispetto a prima, di come si toccavano a volte.
“Come sta?” Gli chiese Mikoto, vedendolo scendere dalle scale. Lui esitò un attimo prima di rispondere, ancora immerso in quei pensieri.
“Gli ho detto di dormire … ha diversi lividi, ma nessuna ferita troppo grave.”
La donna annuì accennando un sorriso.
“Mi fido del mio futuro medico.”
Itachi non le rispose, limitandosi a sedersi di fronte a lei al tavolo in cucina.
Mikoto si preoccupò un po’ vedendolo così pallido.
“C’è qualcosa che non va, Itachi?”
Lui parve ridestarsi dai suoi pensieri, e finì per scuotere la testa con forza, per scacciarli.
“No … va tutto bene.”
In verità avrebbe voluto parlare a qualcuno dei sentimenti che stava iniziando a provare: ma sapeva di non poterlo fare.
“Stai tranquilla per Sasuke, mamma … ci penserò io a proteggerlo.”
Lei gli rispose con un sorriso dolce.
“Lo so.” Poi parve rattristarsi improvvisamente. ”Vorrei essere più presente per voi due …” Ammise, malinconicamente.”Sono fuori quasi tutto il giorno per lavoro, e quando torno sono sempre troppo stanca per darvi retta come meritereste … ci sono solo nel weekend.”
Poi guardò Itachi negli occhi.
“Lascio a te troppe responsabilità, sono davvero una pessima mamma …”
“Non dire così, mamma … se non fosse per te io non potrei nemmeno continuare con i miei studi …”
“La nostra famiglia è molto unita, visto che io e Fugaku eravamo cugini di lontano grado e quindi abbiamo sempre portato lo stesso cognome e avuto gli stessi parenti: vi ha cresciuti mia madre, e io cosa riesco a fare? Non ci sono mai quando c’è davvero bisogno di me.”
Itachi non sapendo che altro dirle finì per posare una mano sopra le sue, stringendole con forza. Mikoto era una persona sempre solare, ma non era mai riuscita a superare completamente il dolore per la perdita del marito, diversi anni prima, e ogni tanto aveva quei momenti di debolezza.
Lui ricordava bene quella notte di ormai undici anni fa. Era una serata come le altre, e stava giocando con Sasuke sul divano in soggiorno, mentre Mikoto preparava la cena in attesa che Fugaku tornasse a casa dopo una giornata di lavoro.
 
 
 


 
Quando suonò il telefono Itachi fece sdraiare il suo fratellino di soli tre anni - stanco dopo aver giocato tutta la serata - sul divano, con delicatezza – sapendo già che Mikoto gli avrebbe chiesto di rispondere.
S’incamminò verso il telefono a passo veloce, alzandosi in punta di piedi per afferrarlo ed appoggiandosi alla credenza sulla quale era riposto per non perdere l'equilibrio.
"Pronto?"
Gli rispose la voce atona di un uomo che non riuscì a riconoscere.
“È casa Uchiha?" Chiese quello.
"Si, chi cerca?"
"Cerco la signora Mikoto Uchiha ..."
"Un attimo…"
Itachi appoggiò la cornetta del telefono con delicatezza sulla credenza, trotterellando poi verso sua madre.
"Mamma, ti vogliono..."
Lei gli sorrise, scompigliandogli velocemente i capelli.
"Oh, grazie."
Lui restò a guardarla mentre parlava, e rimase sconvolto quando vide delle lacrime scorrere lungo le sue guance pallide.
Le si avvicinò istintivamente, e quando Sasuke se ne accorse fece lo stesso, non capendo cose le fosse preso ma preoccupato con tutta la sincerità di un bambino così piccolo.
"Cosa... ti succede mamma?"
Le chiese, strattonandole la lunga gonna blu.
"Mamma?"
Quando lei prese a singhiozzare anche Itachi si avvicinò di più, senza sapere come comportarsi né con la madre né con Sasuke. Si limitò solo a restare a guardarli, non riuscendo a reagire nemmeno quando suo fratello scoppiò a piangere impaurito e dispiaciuto nel vedere così la mamma.
Quando Itachi vide che però Mikoto non riusciva a reagire si avvicinò di più al fratello, stringendolo forte fra le sue braccia per cercare di consolarlo in qualche modo.
La donna si asciugò le lacrime con il palmo delle mani, ricomponendosi velocemente e odiandosi per essersi mostrata debole in presenza dei figli che in quel momento invece avrebbero solo avuto bisogno di appoggio.
Afferrò per le spalle Itachi, guardandolo dritto negli occhi.
"Io devo andare, piccolo mio. Occupati di Sasuke ..." Si lasciò sfuggire un respiro tremolante."Fra poco arriverà la nonna, porta un attimo di pazienza."
Senza aggiungere altro Mikoto uscì da casa, e Itachi si ritrovò solo con Sasuke, senza nemmeno avere il tempo di chiederle cosa fosse successo.
Attese diversi minuti, mentre accarezzava piano la testa di suo fratello per tranquillizzarlo, fino a quando sentì la serratura della porta di casa scattare, e suo nonna entrò trafelata. Era una donna anziana ma ancora in gamba, con i capelli bianchi tagliati corti e degli occhi di un nero profondo; tipici della famiglia Uchiha. Itachi l'aveva sempre preferita agli altri, perché possedeva qualcosa in grado di farlo sentire ancora solo un bambino, a differenza di come succedeva con la maggior parte delle persone che lo trattavano già da adulto. Non le disse nulla, limitandosi solo a guardarla negli occhi.
“È successo qualcosa al mio papà?" Chiese però poi istintivamente, non prima di assicurarsi che Sasuke fosse realmente già addormentato.
L'anziana donna non gli disse niente, perché Mikoto l'aveva pregata di non farlo, e si limitò a distogliere lo sguardo, già sott'intendendo la risposta.
E Itachi capì.
Attesero diverse ore in un silenzio innaturale, quasi spaventoso. L'unico suono che Itachi sentiva era il ticchettio dell'orologio, quello del suo respiro, del respiro della nonna e di Sasuke che si era arrampicato in braccio a lui per poi addormentarsi di nuovo, ignaro di tutto.
A un certo punto un rumore diverso: chiavi nella serratura. La porta si spalancò, facendo entrare Mikoto insieme a una folata di aria gelida come l'atmosfera tesa che si era venuta a creare.
Il bambino non parlò, limitandosi solo ad aspettare, ancora, ma guardò sua madre dritta negli occhi. Sasuke nel frattempo si era svegliato.
Lei si chinò davanti a loro, e la nonna di Itachi e Sasuke, sua madre, le posò una mano sulla spalla, regalandole uno sguardo comprensivo.
Mikoto guardò negli occhi i suoi figli, sforzandosi per trattenere il pianto che minacciava di prendere il sopravvento un'altra volta. Forse ancora non potevano capire il significato di quello che stava per dire, ma era inutile cercare di nasconderlo solo per rimandare la loro sofferenza. Li guardò bene, pensando che ora loro erano l'unico ricordo veramente importante che le rimaneva del marito. I loro preziosissimi figli.
"Bambini miei .... il papà non tornerà più ..."
 







Eccomi con il secondo capitolo di questa fiction ^__^ sono riuscita a essere puntuale con gli aggiornamenti. Che dire ... siamo ancora all'inizio della fiction, quindi anche questo lo considererei un capitolo un po' introduttivo giusto per mettere in chiaro alcune cose.
Grazie a tutti per le recensioni del primo capitolo :3 ci sentiamo settimana prossima!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Fenrir_23