Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    18/01/2007    1 recensioni
Questa è una serie di 7 oneshots a tema dedicate alla coppia KuroganeXFay, scritte per la writing community trucolors. Assolutamente godibili singolarmente, alcune contengono degli spoiler... C'è stato un periodo tra il capitolo 120 e il 130 in cui non si poteva fare a meno di produrre qualcosa per digerire gli ultimi avvenimenti... -___-
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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<b>#20 This silly game of love (you play, you win only to lose)</b>

#20 This silly game of love (you play, you win only to lose)

 

 

 

 

 

“Fammi capire… Se vinco a questo stupidissimo giochino, tu mi starai alla larga per tutta la settimana?”

“Esatto! Ma se vinco io, Kuro-chan mi darà un bacio!”

“Che cosa?????

Kurogane protestò vivacemente per la posta messa in palio senza il suo consenso, ma Fay se ne era già andato via saltellando allegro come non mai.

*

Fay non si era mai sentito tanto sicuro nella vita. Non era diventato certo il Primo Mago alla corte di Celes grazie al suo bel faccino e ai suoi incantesimi. Era la sua intelligenza che prima di ogni altra qualità l’aveva portato ad essere l’uomo più potente del regno dopo il sovrano. E quale campo migliore di una scacchiera poteva trovare una mente calcolatrice come la sua per esprimere le sue eccellenti qualità?

Trovare una scacchiera nella casa che li ospitava in quel mondo era stata una piacevole sorpresa per il mago, che subito aveva coinvolto la sua vittima preferita in una vivace spiegazione su cosa fossero gli scacchi. Kurogane dapprincipio tentò di filarsela, ma pian piano finì per l’incuriosirsi al gioco, tanto che Fay se la sentì di rischiare e proporgli la famigerata sfida.

Il mago comprese subito che le mosse di Kurogane, nonostante fossero celate dietro uno sguardo sicuro di sé, erano completamente casuali e senza alcuna connessione logica tra loro. Non riuscì proprio a fare a meno di divertirsi un pochino alle spalle del ninja. Vincere subito non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione e ben pochi spunti per punzecchiare il suo Kuro-chan.

Lasciò che il ninja gli mangiasse qualche pedina, aspettando il momento migliore per contrattaccarlo. Quando Kurogane sentì la possibilità di vittoria inaspettatamente vicina, Fay recuperò le redini della partita e, in un paio di mosse, mise in crisi l’intera (debole) strategia del ninja.

“Coraggio Kuro-rin! Non abbiamo tutto il giorno!” lo incalzò allegramente, mentre l’altro si concentrava sulla sua prossima mossa.

“Avanti! Non ci sono molte cose che tu possa fare!” continuò Fay sempre più allegro.

Kurogane grugnì una risposta incomprensibile, dando immensa gioia al mago ormai certo di vincere. Stava meditando ancora se fosse meglio muovere l’alfiere e finire la partita o spostare la torre per il puro piacere di vedere il guerriero con quell’adorabile faccino concentrato ancora per un po’, quando ecco che Kurogane con un impeto di rivalsa fece la sua mossa.

“Scacco!” esclamò, sperando che almeno quello gli avrebbe concesso un po’ di tregua dai continui tormenti che il mago gli infliggeva.

Hyuuu! Kuro-tan ha fatto scacco!” festeggiò Fay allungandosi oltre la scacchiera e dando un’amorevole pacca sulla testa al suo avversario.

Non si aspettava che il ninja arrivasse a fargli scacco! Forse doveva prestare più attenzione alla partita e non lasciarsi distrarre dal suo adorabile Kuro-chu.

Prese a cercare quale fosse la miglior mossa per mettere in salvo il proprio re e ripartire immediatamente al contrattacco, ma una tragica realtà lo colpì come un macigno. Non poteva muovere il re. Ovunque lo spostasse, c’era un’altra pedina di Kurogane pronta a minacciarlo. Il colpo fu tale che non riuscì nemmeno a tentare di barare.

“E’ scacco matto…” sillabò meccanicamente.

Kurogane aggrottò le sopracciglia e ricontrollò la scacchiera a sua volta.

“…ho vinto?” domandò poi, ancora incredulo.

Fay non perse il proprio autocontrollo, ma qualcosa nel suo sorriso terribilmente forzato suggeriva la vastità del suo shock. Teneva gli occhi fissi sulla scacchiera cercando una qualsiasi scappatoia, senza risultato alcuno.

Uno scacco matto da manuale.

Inconcepibile.

“…hai vinto, Kuro-wanko!” constatò Fay ed il fatto che avesse scelto il nomignolo che, tra tutti, Kurogane odiava di più suggerì al ninja che il suo avversario non l’aveva presa molto bene.

“Ah! Sapevo di avere la vittoria in pugno!” mentì spudoratamente Kurogane, assaporando il dolce gusto della rivalsa sul mago che tanto l’aveva bistrattato durante il loro interminabile viaggio.

Kuro-WANWAN è stato molto bravo...” commentò asettico Fay, alzandosi dal tavolo.

Kurogane lì per lì rimase spiazzato. Si aspettava una reazione più vivace e fastidiosa da parte dell’altro , era praticamente già pronto ad iniziare una delle loro colorite discussioni, di quelle che finivano sempre con una spada sguainata ed un inseguimento folle. Fay invece si alzò senza altre cerimonie e si diresse fuori dalla stanza.

“Per quanto riguarda il tuo premio… non ti infastidirò per tutta la settimana come promesso.”

Kurogane guardò allibito la porta rimasta vuota. Fay l’aveva presa veramente male…

Con un’alzata di spalle scacciò l’inopportuno senso di colpa che stava offuscando il suo piccolo momento di gloria e pensò che tanto sarebbe tornato tutto normale nel giro di poche ore.

Figurarsi se Fay riusciva a starsene buono per una settimana!

*

Invece lo fece.

E non fu tanto la settimana trascorsa con un Fay inquietantemente silenzioso. Non fu nemmeno la minuscola sensazione di mancanza che Kurogane sentì in quei giorni, ma che comunque negò selvaggiamente di aver mai avuto. Non furono le sempre più insistenti domande rivoltegli dai ragazzini allarmati per quel cambiamento, che velatamente lo accusavano di “aver fatto qualcosa di male a Fay-san”.

Ciò che fece crollare Kurogane fu il fatto che Fay continuò su quella linea di condotta oltre la settimana stabilita.

Si svegliò la mattina dell’ottavo giorno già aspettando, quasi pregustando, il momento in cui Fay l’avrebbe braccato di nuovo con il suo insopportabile cicaleccio. Aveva dormito con Souhi sotto il cuscino, pensando alle alte probabilità che il mago venisse a tormentarlo mentre lui ancora dormiva. Non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma quella settimana era stata talmente pesante che non aspettava altro di sentire di nuovo la sovreccitata voce di Fay chiamarlo con un nome stupido, ristabilendo così il (più o meno) giusto ordine delle cose.

Invece nulla. Si era addentrato guardingo in cucina solo per essere accolto da un “buongiorno” piuttosto freddino corredato da un sorriso ancora più gelido da parte di Fay e uno sguardo carico di apprensione e un accenno di rimprovero da parte dei ragazzini.

Ma che aveva fatto di male???

Deciso a non cedere sulle proprie posizioni, il ninja si richiuse in sé stesso e si apprestò a consumare il pasto nello stesso stato d’animo con cui avrebbe affrontato uno squadrone di nemici. Non voleva mostrare agli altri quanto la situazione lo disturbasse (non lo ammetteva nemmeno con sé stesso a dirla tutta), ma per chi lo conoscesse abbastanza era chiaro che Kurogane fosse teso come una corda. E in un modo o nell’altro tutti avevano imparato a conoscere bene l’indole del guerriero.

Syaoran era troppo rispettoso nei confronti del suo maestro per esprimergli direttamente la sua opinione, quindi tenne per sé ogni considerazione concernente il comportamento infantile di entrambe le persone che avrebbe dovuto considerare “adulti responsabili”.

Sakura d’altro canto aveva per natura un’empatia molto forte e finiva per lasciarsi coinvolgere emotivamente troppo nei problemi delle persone a lei care. La principessa, orfana di entrambi i genitori (di cui comunque al momento possedeva pochi ricordi), aveva preso piuttosto sul serio l’investitura di Kurogane-san e Fay-san ai ruoli di padre e madre. Senza dubbio il ninja le incuteva una certa soggezione e considerare il mago una figura materna sollevava non poche perplessità, però questa famiglia acquisita le dava sicurezza e il tepore di una casa anche durante quel viaggio pieno di insidie. In quel momento, a tutti gli effetti, Kurogane-san e Fay-san erano i suoi genitori e per un animo candido come il suo, vedere mamma e papà litigare era una sofferenza insopportabile.

“Ehm… Fay-san…?” tentò di spezzare il silenzio.

“Dimmi Sakura-chan!” esclamò prontamente il mago con molta più allegria del solito. Decisamente troppa.

“…c’è… qualcosa che… non va?” domandò timidamente la ragazza.

“ASSOLUTAMENTE no!” rispose Fay con tanto entusiasmo da essere eccessivo persino per lui.

Sakura osservò con crescente preoccupazione la sua “mamma adottiva” consegnare i piatti per la colazione. A lei ed a Shaoran-kun toccò la solita gigantesca porzione di prelibatezze, mentre al ninja venne letteralmente lanciato attraverso il tavolo un misero piattino pieno a metà di misteriose entità bruciacchiate. E dire che una volta il piatto di Kurogane-san era quello che appariva preparato con maggior cura!

Kurogane osservò il suo piatto con occhi sgranati, sollevò lo sguardo per capire cosa diavolo fosse preso a Fay, ma il mago era già girato altrove con completa noncuranza ed incontrò soltanto l’espressione contrita della principessa, la quale non sapeva se scappare o mettersi a piangere.

Se il ninja aveva pensato che dopo quella settimana sarebbe tornato tutto a posto, ora si rendeva conto di quanto si fosse sbagliato. Ora era addirittura peggio.

Kurogane però, troppo stupito ma tuttavia troppo orgoglioso per ammettere di esserlo, risolse che non c’era altra soluzione se non lasciare lo stupido mago nel suo brodo finché quella sua ultima follia non fosse stata smaltita. Forte dei suoi propositi, il guerriero affrontò in quel modo, ignorando il comportamento di Fay, il resto della giornata.

E così il giorno dopo.

E quello dopo ancora.

E man mano che i giorni passavano era lampante agli occhi del ninja che Fay non intendeva assolutamente tornare sui suoi passi. Anzi, la situazione precipitava di ora in ora, tanto che non gli riuscì più di comportarsi come se niente fosse.

Per di più stava lentamente scoprendo che, per quanti sforzi facesse nel tentativo di nasconderlo, il mago non gli era indifferente. Non solo vederlo comportarsi così lo feriva, ma si rese conto che erano arrivati a mancargli persino tutti quei nomignoli assurdi, i continui punzecchiamenti e tutto il resto. Nello shock più totale Kurogane capì che gli mancava Fay.

Il suo Fay.

La rivelazione, quando giunse, lo lasciò di sasso a contemplare il muro della sua stanza per una quindicina di minuti buona. Poi, una volta assorbito l’impatto, Kurogane si alzò in piedi con rinato vigore e fece ciò che ogni buon ninja farebbe nel momento dell’azione. Prese la situazione in pugno, uscì dalla sua stanza ed, infischiandosene del fatto che fosse notte inoltrata, entrò nella stanza di Fay. E lo fece senza nemmeno bussare, chiedere permesso e aspettare una risposta. Per come tirava l’aria in quei giorni si sarebbe sentito fortunato se Fay si fosse limitato a non rispondergli soltanto.

Il mago non era nel suo letto, se ne stava appoggiato alla finestra a guardar fuori, come se non fossero state suppergiù le tre del mattino passate. Quando il ninja fece irruzione nella stanza si voltò di scatto, ma constatato di chi si trattava , tornò a fissare il panorama, senza degnare Kurogane di ulteriore attenzione.

Non che questo potesse scoraggiarlo.

Oi… mago…” lo chiamò.

Fay fece finta di non sentirlo, ma il ninja non era più disposto ad accettare quel comportamento. Con poche falcate percorse tutta la stanza e raggiunse il mago prima che questi si accorgesse della sua mossa. Afferrò l’altro per un braccio e lo strattonò per costringerlo a voltarsi verso di lui.

“Hai vinto tu! Va bene??? Hai vinto tu!!!” gli disse Kurogane in faccia ad un tono di voce forse troppo alto per quell’ora. Poi con un impeto decisamente eccessivo attirò a sé Fay e lo baciò.

Il ninja arretrò subito dopo e rimase a fissare col cuore in gola l’effetto che le sue azioni avrebbero avuto sul mago. Fay rimase basito per quell’exploit per pochi istanti soltanto, poi sul suo viso si dipinse uno dei suoi sorrisi più ampi e soddisfatti.

“Sapevo che avresti ceduto prima o poi, Kuro-myu!” esclamò.

“…cosa?” bofonchiò stupito Kurogane, incredulo per il repentino cambiamento.

“Il mio Kuro-sama non avrebbe potuto resistere lontano da me per così tanto!” continuò a cinguettare allegro come non lo era da giorni.

“Che cosa???Kurogane cominciava ad innervosirsi.

“Pensa che stavo quasi per cedere io! Tutta questa messinscena stava diventando noiosa! Per fortuna il mio Kuro-koi si è deciso a darsi una mossa!” e così dicendo Fay gettò le braccia al collo del ninja.

CHE C…”

Kurogane avrebbe cominciato a sbraitare improperi svegliando non solo i ragazzini, ma l’intero vicinato, se non che Fay decise di ricambiare il suo gesto di prima, tirandolo a sé per baciarlo.

Il guerriero fece per protestare, ma abbandonò presto l'idea. In tutta la sua vita non era mai stato così felice di ammettere una sconfitta.

 

 

 

 

 

 

  
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