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Autore: MadHatter96    03/07/2012    3 recensioni
"… sì, quello è un ragazzo! Avrà circa la mia età: è abbastanza alto, dei capelli biondi tagliati a caschetto irregolare gli ricadono sugli occhi color ghiaccio e un crocifisso gli ricade sul petto. Questa visione mi fa provare una sensazione di sollievo, supportata anche dalla tavoletta di cioccolato che sgranocchia: per me il cioccolato è sempre stato un simbolo di allegria..." (MelloxSayu)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destino
 
Epilogo
 
7 anni dopo…
 
L’ennesima tavoletta di cioccolato cade nel carrello mentre io afferro l’ultimo ingrediente per la cena di questa sera: “ Adesso basta Aimi.” Dico sorridendo mentre due occhioni azzurri mi fissano.
“Ma mamma, a papà piace!” Insiste la mia piccola con le mani strette sul bordo di ferro.
“Ma a lui piace quella fondente, quella al latte sei tu che la divori.” Rispondo con un sorriso divertito.
Lei scuote i capelli castani infastidita: “Lui mangia anche questa, poi ho preso anche quella nera!” Esclama spostando con la manina le tavolette iniziali per mostrarmi la veridicità delle sue parole.
Sospiro: ovviamente in confronto alle tavolette di cioccolato al latte quelle fondenti sono in minoranza… ma è anche vero che Mello a mali estremi divora anche quelle.
“Va bene” Dico rassegnata, poi mi allungo per accarezzarle dolcemente i capelli: “ Ora andiamo, zio Matt ci aspetta al parco.”
Lei sorride radiosa mentre si porta davanti a me per spingere il carrello più grande di lei.
Ridacchio nel vedere la scena per poi raggiungerla e aiutarla nell’avanzare, se no arriveremo alla cassa domani mattina.
Usciamo dalle porte scorrevoli mentre lei inizia già a sgranocchiare una tavoletta di cioccolato.
“Mamma, zio Matt ha comprato le caramelle?” Mi chiede perplessa
“Non lo so tesoro, ma non ti basta la cioccolata?” Una madre normale avrebbe impedito alla figlia di ingozzarsi in quel modo di cioccolata, ma nessun’altra bambina ha per padre un mangiatore di cioccolato come Mello.
La guardo mentre cammina mano nella mano con me: Aimi ha sei anni, è nata l’anno dopo il nostro incontro, effettivamente siamo dei genitori molto giovani ma lei sta crescendo bene e poi… chi meglio del successore di L per proteggerla.
Mello me lo ha detto solo dopo la morte di Kira, mi ha raccontato tutta la storia.
Light, guarda che ti sei perso… la tua nipotina, tu l’avresti amata… e lei ti avrebbe amato. Ora come posso farle amare il peggior criminale del mondo?
Davanti a lei cerco sempre di evitare di pronunciare il nome di mio fratello per evitare eventuali domande sul suo conto.
“Stai bene mamma?” La sua vocina cristallina mi raggiunge l’orecchio.7
“Sì piccola.” Sorrido.
Mello ora è il miglior detective del mondo insieme a Near, ciò non vuol dire che collaborano insieme, quei due non andranno mai d’accordo, ma comunque cercano di non ostacolarsi a vicenda nel risolvere i diversi casi che il mondo propone loro.
Sorrido felice, come potrei non esserlo? Ho tutto ciò che voglio, tutto ciò che mi serve… come potrei essere triste?
“Ehi! Ma quanto ci avete messo?” La voce di Matt mi fa sussultare facendo scoppiare a ridere la mia bambina.
“Ahahahahah! Hai preso paura!” Io fingo di ignorare il divertimento di Aimi e mi concentro sul mio amico: “E tu non dovevi aspettarci al parco?” Chiedo rivolgendomi a Matt
“Ma daaaai! Vi sono venuto incontro no? Dovresti essere più gentile…”si difende,  poi i suoi occhi si spostano da me a mia figlia: “… vero principessa?”
Lei lo guarda con uno sguardo furbetto per poi saltargli tra le braccia: “Zio Matt!!!”
Lui ride stringendola al petto mentre lei si tiene stretta al suo collo: che tenerezza!
“Mi hai comprato le caramelle?” Chiede poi staccandosi un po’.
Io scoppio a ridere mentre sento Matt commentare: “Ah, c’era il trucco.”
Lo torno a guardare: no, Aimi gli vuole veramente bene… lo adora!
Matt sospira: “No, ma c’è qualcosa di meglio al parco.”
“ Il gelato?”
“No, ancora meglio.” Sia io che la bambina alziamo istintivamente un sopracciglio nel tentativo di risolvere il mistero mentre  lo sguardo di un Matt divertito passa da me a mia figlia: “Cazz… cioè… cavolo! Si vede che siete madre e figlia!”
“Grazie tante!” Rispondo io puntandomi le mani con le borse della spesa sui fianchi.
“Vuoi una mano?” Chiede rendendosi conto del peso che sto portando.
“Saresti gentile” Gli sorrido per poi guardare la bimba attaccata al collo di Matt: è vero, ci assomigliamo, ma in lei vedo qualcosa che la fa assomigliare molto… a papà.
Quando lei è nata ho sentito molto la sua mancanza… mi ero sempre immaginata la nascita dei miei figli con tutte le persone che amo presenti… invece c’era solo mia madre, oltre ai soliti zii e cugini.
Tutti si sono stupiti nel vedere che Mello non aveva nessun famigliare che veniva a congratularsi con lui… il che mi è dispiaciuto parecchio. Lui ha detto che non ha mai conosciuto i suoi genitori seriamente… ha solo dei vaghi ricordi di sua madre. Ma non è convinto se sono ricordi o solo residui di un sogno.
A pensare a questo mi pizzicano gli occhi… ma non ho motivo di piangere.
Seguo Matt che cammina con Aimi in braccio mentre canticchia qualche canzoncina insieme a lei.
Adesso che ci penso al matrimonio mia zia ha giudicato Mello “un vero figo” e si è anche preoccupata di assicurarsi che se la nostra unione fosse finita male l’avrei chiamata… sinceramente questo mi innervosisce non poco.
“Papà!” La voce di Aimi mi riscuote e la guardo in tempo per vederla saltare giù dalle braccia di Matt per correre da colui che le ha permesso l’esistenza.
“Ehi, piccola mia!” Esclama lui abbassandosi fino ad arrivare all’altezza della figlia e strofinando il proprio naso contro quello della piccola.
Poi i suoi occhi azzurri si posano su di me che lo fisso felicemente stupita: “Che ci fai qui?” Chiedo sorridendo.
“Ah, sono venuto a portarvi una cosa.” Dice lui con indifferenza rialzandosi.
In effetti non ha abbracciato Aimi ma ha tenuto le mani dietro di sé il che è strano.
Gli occhi della bambina diventano grandi come due uova al tegamino mentre il sorriso farebbe invidia alla luna: “Cos’è? Mi hai portato un regalo?”
“Per te e per la mamma.” Precisa lui.
Sebbene io stia cercando di fare l’indifferente la cosa mi incuriosisce non poco.
“Allora?! Dai papà!! Dove lo nascondi?! Dietro la schiena?!” Insiste Aimi nel tentativo di sbirciare.
“Ok, ok… tanto non riesco più a tenerlo nascosto.”
Piano piano Mello porta le mani davanti a sé rivelando così un tenero cucciolo di Akita.
Sia io che Aimi rimaniamo senza parole: ho sempre insistito di prendere un cane da quando ci siamo sposati!
“Oooh! Che bello!” La tenera voce meravigliata di nostra figlia ci fa sorridere tutti e tre mentre accarezza il cucciolo che inizia ad annusarla e poi leccarla.
“Come si chiama?” Chiede poi fissando Mello.
“Non ha un nome, sceglilo tu…”
“Arion!” Esclama lei… beh, qui in Giappone è un nome comune per gli animali, ma lei lo ha sempre adorato.
Delicatamente Mello posa il cagnolino tra le piccole braccia di Aimi che lo reggono a fatica.
“Mamma! Zio!” Urla correndoci incontro.
Io mi chino verso di lei accarezzando il piccolo: “E’ bellissimo.”
“Sì!” Risponde mentre il cucciolo le lecca ilo naso.
“Ehi, ti va se andiamo a insegnargli qualcosa?” Chiede Matt alla bambina chinandosi anche lui.
“Sì!” Esclama con gli occhi gioiosi per poi correre verso il prato inseguita da Matt. Forse è più bambino lui di lei.
Io mi avvicino a Mello che fissa i due giocare: “Sei stato carino.” Mormoro accoccolandomi alla sua spalla.
Lui porta lo sguardo su di me: “Io farei di tutto per rendervi felici Sayu.” Lo dice come una cosa ovvia.
Ci sediamo su una panchina mentre osserviamo i giocherelloni il suo braccio mi circonda le spalle e io estraggo dalla borsa una tavoletta di cioccolato che lui divora in cinque minuti.
“Grazie Sayu.” Sussurra di punto in bianco. Lo guardo stupita, non sembra voglia ringraziarmi per la tavoletta… ma poi seguo il suo sguardo e capisco.
Ecco lì il firmamento del nostro amore: la nostra piccola Aimi.
Lì, in quella piccola creatura che gioca allegramente c’è il risultato di tutte le sofferenze e le paure che abbiamo passato prima di incontrarci e dopo. Perché io e Mello siamo nati per appartenerci, e Aimi ne è la dimostrazione.
Lui è il mio destino, e io sono il suo.
Le labbra di Mello si posano delicatamente sulle mie: “Grazie Mello.” Mormoro prima che il contatto si completi.
 
 Fine


 
 Ed eccoci qui, ora è veramente finita.
Non pensavo mi sarebbe dispiaciuto così tanto… ma sicuramente scriverò ancora qualche Shot su questa coppia perché mi piace troppo!!
Grazie a tutti per averla seguita e averla recensita, non pensavo che sareste stati così in tanti.
Grazie mille!!! 
  
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