Sid Vicious e Ville Valo
contribuiscono!
Dal diario di Temari:
“Oggi il mio fratellino Gaara è
andato al college! Spero che trovi amici, visto che da quando Yashamaru ha
lasciato il servizio non riesce a legare con nessuno. Lo rivedrò questa estate,
anche perché sono piena di impegni, inoltre Kankuro non mi aiuta mai coi
disegni di tecnica, stupida io e il mio liceo artistico! Shikamaru, dove sei?
Tratta bene il mio piccolino! (se mi sentisse a chiamarlo così Gaara mi farebbe
fuori, ma vivo rischiando ormai)”
Si
udì lo squillo di un telefono cellulare.
Sasuke
lo prese, premette qualche tasto e se lo portò all’orecchio. Ma avrebbe potuto
anche mettere il vivavoce, perché tanto la voce all’altro capo era così alta
che tutti poterono sentire ciò che diceva.
-
FRATELLINOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! ^_^!-
-
Itachi…-
-
Allora! Come va? Ti diverti? Hai trovato i petardi che ti ho messo in tasca? Li
hai fatti scoppiare nei gabinetti dei prof?-
-
Io sono qui da appena dieci minuti, non so se rendo…-
-
Bof… io al tuo posto avrei già la polizia alle calcagna.-
-
…-
-
Allora domani ti porto il pacco.-
-
??? Pacco???
-
Sì! Quello coi miei vestiti che non mi stanno più! ^_^! Te ne ho parlato oggi
accompagnandoti in quel buco di scuola…-
-
Ita, io non ti ascolto mai in quel frangente… lo sai.-
-
Per questo ti ho chiamato! Brucia i tuoi vestiti grezzi e guarda la vita con
filosofia! Anzi, sai che ti dico? Il pacco te lo do ora! Apri la finestra!-
Sasuke
voltò lo sguardo verso il vetro. C’era il fratello che sorrideva a trentadue
denti, con ancora il cellulare all’orecchio.
-
O.O’’’- fecero tutti.
Il
ragazzo corse ad aprire e fece entrare il maggiore.
-
Qua siamo al terzo piano…-
-
Non mi faccio intimidire da queste stupidaggini!-
Itachi
si guardò intorno e fece gesti di approvazione verso i poster di Gaara, la
musica che proveniva dall’Mp3 di Naruto e un’aria disgustata verso il diario
dei Beatles di Lee, che ormai faceva karakiri per la disperazione.
Volle
conoscere tutti. Mentre Gaara gli faceva un cenno con la testa e Rock un
sorriso lacrimoso, Naruto gli strinse con enfasi la mano, osservandolo con
tanto d’occhi.
-
Bella la tua maglietta dei Pink Floyd! – si complimentò il più grande.
-
Ce l’ho da parecchio…- si schernì il biondino.
-
Si comincia da piccoli a ribellarsi.-
Si
sorrisero.
Poi
il diciassettenne sbatté lo scatolone sul letto.
-
Qui c’è tutto, più qualche fuoco d’artificio, dischi dei System Of A Down e una
collana con l’Heartgram degli HIM. Ci si vede.-
Si
congedò, aprì la finestra e prima di calarsi giù per il cornicione, disse
all’orecchio del fratello minore:
-
Niente male il biondino… niente male davvero…-
Arrossì
lievemente e si voltò verso i suoi tre compagni di stanza, che frugavano fra
gli oggetti recapitatigli.
Il
Sabaku fissava estatico la collana con l’Heartgram.
-
Puoi tenerla… tanto non conosco gli HIM.- concesse il moro.
-
Non ancora…- fece il biondo sorridendo.
- E
questo?- Lee tirò fuori una canottiera di pelle nera smangiata ai bordi.
- O
mio dio… non crederà mica che io la usi vero?- gemette l’Uchiha sfiduciato.
-
Provala.- fece Naruto convinto.
-
Manco morto.-
-
Mh… sai essere così ordinario Sasuke…- commentò sottovoce il biondino.
Non
sapeva perché, ma tale commento gli fece male.
Gaara
accettò il medaglione, anche perché era introvabile, e prestò ora attenzione
alla maglietta in mano a Lee.
- E
se la provassi tu?- domandò.
-
Io? Scherzi? Perché?-
-
Così, per vedere come ti sta.-
-
Ma non saprei con cosa, ecco… che pantaloni userei per esempio?-
- Tieni
– gli porse dei jeans neri pieni di tagli e catene.
-
Ma sono tutti consunti!-
-
Oh mio Dio,- fece Naruto mettendosi una mano sugli occhi,- Gaara, ti prego,
spiegaglielo tu, mi viene una sincope con questo qui…-
Il
rosso lo guardò con curiosità. Gli stava già dando confidenza?
- I
tagli sono fatti apposta.- spiegò comunque con calma.
-
Quindi paghi cento euro per sembrare un barbone? –
-
Prima di tutto non rubare le battute a dottor House, poi questi pantaloni sono
costati anche poco perché i tagli li ho fatti io.- ribatté con severità. Lee
sospirò e annuì, andò in bagno coi vestiti.
-
Sarà difficile far diventare normali questi due…- commentò il biondo al Sabaku,
con complicità.
Fu
ignorato.
Calò
il silenzio. Pochi minuti dopo Rock Lee uscì dal bagno, rosso d’imbarazzo.
Gaara
scosse la testa. Non gli stavano granché ben quegl’indumenti. Non aveva né il
fisico né l’espressione giusta. Al massimo poteva puntare sullo sportivo, ecco.
Naruto
quasi non riconosceva il suo amico di sempre, mentre Sasuke guardava nel vuoto,
perché sapeva che se solo avesse accettato di vestirsi lui in quel modo avrebbe
fatto miglior figura. Ma… le vecchie abitudini erano dure a morire, e lui ci
teneva troppo alla sua fama di ragazzo diligente e studioso, guadagnata con
tanta fatica. Insomma, non che non fosse tentato di diventare un po’ più
popolare, ma perché lasciare la sicurezza dei libri per avventurarsi in
un’avventura ignota che magari avrebbe finito per deluderlo?
-
Meglio aver amato e perso che non aver mai amato.- commentò il biondo.
-
Prego?- domandò stupito l’Uchiha.
-
Boh, mi è venuta così… ^_^’-
Fece
un’espressione sospettosa, mentre Naruto lo ricambiava con un’occhiata limpida.
Il
moro alzò le spalle e riprese a frugare fra gli oggetti.
-
No, Uzumaki. L’amore è il funerale dei cuori.- lo corresse Gaara.
-
Sarà anche vero ma preferisco amare piuttosto che vivere senza sentimenti.-
-
Io penso che quando udirai il colore della musica e la musica dei colori
sentirai anche il profumo dell’amore.- intervenne Lee, facendo cariare i denti.
-
Ma che cavolo di discorsi!- urlò Sasuke da dentro lo scatolone.
-
Ha ragione – convenne Naruto.
Gaara
annuì e cominciò a leggere gli opuscoli informativi sulle lezioni.
Non
pensava che si sarebbe trovato così d’accordo coi suoi compagni di squadra,
s’immaginava tre sfigati che lo fissavano a bocca aperta, mentre invece
sembravano ignorare la sua condizione sociale.
Invece…
boh… forse alla lunga li avrebbe sopportati.
Lee
lasciò perdere la storia dei Beatles, se non voleva diventare lo zimbello dell’istituto.
Si cambiò definitivamente, decretando che non avrebbe mai e poi mai provato a
indossare indumenti così strani.
Naruto
sembrava aver già fatto amicizia con tutti, sebbene il Sabaku facesse ancora il
sostenuto.
La
musica lega tutti, a quanto pare.
Infatti
anche se Sasuke ascoltava musica peggiore della sua era disponibile a sentirne
altra. Forse, se anche lui avesse accettato di ascoltare novità moderne, lo avrebbero
accolto meglio.
Dunque
provò di nuovo col rosso, che, non si sa perché, lo ispirava di più nonostante
il suo carattere ancora più scostante dell’Uchiha.
Gaara
stava constatando in che condizioni era il computer della stanza. Insomma, si
accendeva.
Decise
che per una volta avrebbe usufruito dei soldi che aveva a disposizione per
comprare almeno due computer in grazia di Dio, perché uno scassato non era
sufficiente, e la biblioteca sarà sempre strapiena di gente. (La ricchezza dei
Sabaku è roba che nemmeno v’immaginate!).
Notò
che sfigato number one si stava interessando a quel che faceva.
-
Che vuoi?- chiese.
-
Ecco…- s’impappinò il moro – visto che a nessuno piacciono i Beatles volevo
provare una musica nuova… - (Avviso a tutti i lettori: io ADORO i Beatles! Ma per
rendere realistica la fanfiction nei limiti della mia fantasia ho preferito mettere
le reazioni che dei ragazzi che ascoltano musica rock, punk e metal di fronte
agli anni ‘60-’70!).
Sabaku
gli lanciò un’occhiataccia. – credevo che tu fossi ben radicato nei tuoi gusti
e che non seguissi la massa…-
Lee
la prese male… insomma, si faceva gli affari suoi e lo trattavano da grezzo,
provava a migliorare ed era ancora peggio. Ma che volevano da lui? Inspirò profondamente
e fece ricorso a tutta la sua capacità persuasiva e oratoria, non brillante ma
accettabile.
- Io
non seguo la massa, semplicemente seguo i Beatles, e mi piacciono anche, ma
questo perché non ho mai provato sul serio qualcosa di più moderno. Non
smetterò mai di amare gli anni ’60, ma comunque potrei, come dire, alternarlo
con altri tipi. Tutto qui. Se non mi piaceranno gli altri gruppi musicali non
mi vergognerò certo di Harrison e gli altri, intesi?-
Il
rosso fece una faccia più disponibile e mise un cd nel computer con il quale
armeggiava. Collegò le casse, poi aprì i file scaturiti dal disco e li fece
partire con Media Player. Sullo schermo partì un video: un viso di ragazzo,
dalla pelle bianchissima e gli occhi azzurri molto accesi al confronto dei suoi
capelli e dell’abbigliamento rigorosamente nero, suono leggero di pianoforte, ed
ecco appunto apparire lo strumento. Il ragazzo esce al balcone da una porta
finestra, sempre accompagnato dalla musica. Appena arriva alla ringhiera parte
la chitarra elettrica a squarciare la calma, un po’ acuta ma sempre a tono
dolce, primi piani del ragazzo, ora a petto nudo che mostra i tatuaggi sul
braccio sinistro, ora seduto sugli scalini di un portone, vestito di tutto
punto. Ritorna la scena a petto nudo e in quella comincia a cantare, con una
voce profonda:
I hear you breathe so far from me
E qui la figura di una
ragazza dai lunghi capelli neri che cammina nel giardino innevato.
I feel your touch so close and real
E si nota la band che suona nel salone dall’aspetto
antico, mentre il tipo, o vestito o a petto nudo, canta ancora, e la ragazza
dai capelli di corvo cammina, guardandosi intorno tristemente, a volte le
sfugge una lacrima.
And I know
My church is not of silver and gold,
It's glory lies beyond judgement of souls
The commandments are of consolation oh
You know our sacred dream won't fail
The sanctuary tender and so frail
The sacrament of love
The sacrament of warmth is true
The sacrament is you
Il video e la canzone continuano più o meno su
questo tenore, sino alla fine dove la musica diventa più intense e il
pianoforte viene intersecato dalla chitarra.
Tornato nero lo schermo, Lee incontrò lo sguardo di
un Gaara piuttosto soddisfatto.
- Allora, che te ne è parso?-
- Era piuttosto… ecco… ehm… non pensavo che ti piacesse
la musica sentimentale…- Rock si fece di fiamma. Il Sabaku doveva essere un
metallaro, ecco, ma perché questo ritmo così bello eppure dolce? Fuori luogo,
ecco, era l’espressione giusta.
Gaara rinunciò ad infuriarsi. Pazienza. Bisognava avere
pazienza.
- Beh, se la metti così prova questo.-
Mise su un altro file. Si apriva con la scena di un
teatro strapieno di gente, e un tipo elegante andò al microfono, prendendo a
storpiare il pezzo di una canzone.
And now, the end is near
And so I face the final curtain
You cunt, I'm not a queer
I'll state my case, of which I'm certain
I've lived a life that's full
And each and every highway
And yet, much more than this
I did it my way
La musica si accese, toni più rockeggianti, il tipo
si mise in posa molto meno composta, scoprì in gesto impertinente i denti e
riprese la canzone con voce più dura.
Regrets I've had a few
But then again, too few to mention
But dig, what I have to do
I'll see it through with no devotion
Of that, take care and just
Be careful along the highway
And more, much more than this
I did it my way
There were times,
I'm sure you knew
When there was nothing
Fucking else to do
But through it all,
When there was doubt
I shot it up or kicked it out
I fought the just as before
And did it my way
Knocked out in bed last night
I've had my fill, my share of looting
And now, the tears subside
I find it all so amusing
To think, I killed a cat
And may I say, oh no, not their way
But no, no, not me
I did it my way
For what is a brat,
What has he got
When he finds out that he cannot
Say the things he truly thinks
But only the words,
Not what he feels
The record shows,
I've got no clothes
And did it my way
Il pubblico applaudiva,
gradendo questa musica diversa, e lanciava fiori. Il cantante ricambiò a
revolverate, sparando ovunque, fino a volgersi verso la telecamera, ma aveva
finito i colpi, così se la lanciò dietro, si voltò, fece una smorfia e atteggiò
la mano con l’indice e il medio aperti, come il segno della vittoria al
contrario. Andò via.
- Grande Sid!- commentò
Sabaku facendo un sorriso diagonale. – Allora, avanzo fossile di essere
unicellulare del cretaceo? È più degno di me questo?-
Lee era senza parole, si
limitò ad annuire. Gli era piaciuto moltissimo!
Si voltarono verso gli
altri due, di cui si erano dimenticati del tutto l’esistenza.
Naruto era sdraiato sul
letto con il lettore mp3, profondamente addormentato nonostante la musica che
trapelava da una cuffietta all’orecchio, che aveva gemella in quello di Sasuke,
anche lui assopito con la testa sul petto del biondo, che senza accorgersene
nel sonno, o forse per un movimento scomposto, gli aveva passato un braccio
attorno alle spalle.
Erano così carini insieme
che non ebbero il coraggio di svegliarli.
- Certo che addormentarsi
così…!- disse Gaara.
- Non mi stupisce.
Conoscendo Naruto sarà rimasto tutta la notte in internet a scaricare album dei
Pink Floyd. Piuttosto tu, hai dei tappi per le orecchie per quando si sveglieranno?
Credo che urleranno così forte da far crollare l’istituto.-
Il rosso lo guardò
sorpreso.- Niente tappi. Ci arrangeremo anche noi col lettore.-
- Ma non ho intenzione di
dormire addosso a te!- protestò Lee.
- Non preoccuparti. Io soffro
d’insonnia.-