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Autore: Eleonora1D    04/07/2012    4 recensioni
Volevo solo inseguire il mio sogno. Ma nel mio sogno ho incontrato anche te!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per gli errori grammaticali che saranno presenti nel testo.
Buona lettura. xx

Pov Eleonora.
Lui avrebbe potuto scegliere una conclusione diversa, ma lo Zayn stronzo non perse un attimo.
Ero stanca di quei comportamenti da perfetto idiota, ero stanca di vederlo cazzeggiare davanti ai miei occhi con altre.
Dopo la registrazione del video, tornammo in albergo.
Quella settimana eravamo pieni d’impegni: I servizi fotografici, interviste, inviti a delle serate con persone sconosciute ma importanti alle quali non potevamo rinunciare, non ci lasciavano in pace.
La giornata, purtroppo, ancora non era finita e si prospettava davanti a noi una nottata molto lunga.
Erano solo le 14.30 quando entrai nella doccia per rilassarmi.
Per quel giorno Marck e Ilenia avevano preso un impegno nella radio Newyorkese più famosa che pretendeva assolutamente una nostra intervista. L’appuntamento con loro era alle 16.30. La sera invece fummo invitati in un party comprendente tutto il cast del video di “Gotta be you”.
Nell’evento della sera anche Jess, naturalmente, sarebbe stata presente.
Uscii dalla doccia dopo mezz’ora. Mi sentivo più leggera e rilassata. Ogni volta trovavo un grande conforto nell’entrare in una vasca o in una doccia ed essere bagnata dall’acqua. Potrebbe sembrare una cosa stupida, ma per me era come se quelle gocce che cadevano incessantemente sul mio corpo, potessero eliminare tutte le cose negative, i brutti pensieri che durante il corso della giornata accumulavo. Ma purtroppo erano tutte sensazioni.
Presi dall’armadio le prime cose che trovai, ma basandomi comunque sul fatto che sarei dovuta andare in una radio importantissima, e quindi un minimo di presentabilità dovevo mostrarla. Indossai quindi dei jeans marroni, una maglietta rosa a maniche corte un po’ lunga, indossai le scarpe con il tacco, presi i miei classici bracciali e orecchini che mi accompagnavano sempre, in qualsiasi momento della mia giornata, presi al volo la borsa marrone che era posizionata sul letto, gli occhiali da sole e scesi giù nella hall. 
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Proprio nel momento in cui aprii la porta della camera, mi ritrovai Zayn davanti agli occhi, a pochi centimetri di distanza da me.
Il cuore cominciò a battere fortissimo, e la voglia di prenderlo a schiaffi era troppa, ma avrei sprecato solo tempo e forze.
I suoi occhi marroni fissavano incessantemente i miei, pieni di delusione, rabbia, e amore, quell’amore che fondamentalmente portavo sempre con me.
Sentivo che la vista mi si stava offuscando, così decisi di “fuggire” via e scendere giù nella hall, per non dargli soddisfazioni nel vedermi in quel modo.
 
Pov Zayn
.

Non…non so bene come tutto questo accadde, ma in soli pochi secondi mi ritrovai tra le labbra di Jess. Sapevo di aver fatto una cazzata, ma ormai il danno era fatto. Nel set di “Gotta be you” non vidi più Eleonora, e solo quando ritornai in albergo capii che era andata via prima, a causa di chi e che cosa lo potevo benissimo immaginare.
Mi feci subito una doccia e mi cambiai per andare subito nella radio Newyorkese che ci aspettava da tanto.
Scesi giù nella hall, dove era l’appuntamento con gli altri, e vidi la solita fastidiosa scenetta: Niall ed Eleonora abbracciati, che parlavano tranquillamente.
Istintivamente strinsi i pugni, mentre il mio sguardo era fisso su di loro. Liam in quell’esatto momento si alzò dalla poltrona da cui era seduto e si avvicinò a me.
-Tranquillo, è solo il suo migliore amico! – Mi disse, capendo tutto quello che stavo pensando.
-Il migliore amico un cazzo – Sbottai improvvisamente uscendo dall’albergo per accendermi una sigaretta.
-Ma che pretendi tu? – Aggiunse Liam seguendomi fuori – Ti ricordo che poco fa ti sei baciato con Jess –
-Chiamasi lavoro – Dissi in tono freddo tra un tiro e l’altro.
-Si, lavoro. Anche l’altra sera in discoteca era “lavoro”? – Mi domandò sarcastico.
-Ma da che parte stai Liam? –Domandai quasi incazzato.
-Dalla parte dell’obiettività. Sono il tuo migliore amico, e voglio bene anche a lei, ma quando sbagli non posso darti comunque ragione – Mi disse entrando in macchina pronti per andare in radio.
Perché doveva avere ragione? Perché io dovevo continuamente sbagliare? Perché siamo finiti così, in questo casino? Dissi tra me e me mentre salivo in macchina.

[…]
-Ed eccoci con i tanto attesi One Direction e le rispettive ballerine – Annunciò il presentatore che indossava un paio di occhiali alquanto bizzarri – Raccontateci un po’ questa nuova vostra esperienza qui a New York – Ci disse sorridente.
-Siamo venuti qui per girare il video “Gotta be you” che presto uscirà sul nostro canale YouTube. Purtroppo di questa grande città abbiamo visto poco poiché siamo sempre molto occupati con il lavoro, le canzoni, e le riprese – Raccontò Harry.
-Proprio a proposito del video, ho qui una clip fresca fresca, proprio di questa mattina, che vi ritrae durante le prove – Annunciò il tipo dagli occhiali buffi.
Ti prego, fa che non sia proprio quella scena.
-No no no, non deve essere così. Devi guardare Jess mentre pronunci queste parole, si deve capire che sei dispiaciuto per il tuo comportamento da stronzo. Si deve capire che vuoi ricominciare tutto d’accapo
Merda, proprio quella? Sei uno sfigato, basta. E anche stronzo!
Istintivamente mi girai verso Eleonora che, come se fosse una novità, stava parlando con Niall. Forse sentendosi osservata, si girò a guardarmi, ma nello stesso momento, la nostra attenzione venne catturata dalla voce dell’intervistatore.
-Che cosa ti era successo li Zayn? –Mi domandò mettendomi un po’ in difficoltà.
-No, niente, ero sovrappensiero e non riuscivo a concentrarmi sul pezzo – Risposi cercando di essere più disinvolto possibile.
-E quella ragazza? Jess giusto? – Ci domandò.
-Si Jess. E’ stata una scelta di Marck quella di fare dei provini per scegliere chi avrebbe interpretato la parte femminile in questa clip – Disse Liam.
-E in che rapporti siete adesso con lei? –
Tutti si girarono a fissarmi, solo lo sguardo di Eleonora era rivolto all’intervistatore. Era come se non stesse seguendo quelle stupide, fastidiose domande. Forse da una parte era anche meglio.
-Si, beh, cioè, si è ambientata bene tra noi – Risposi cercando di essere convincente.  
-Ci sono giunte delle voci in merito a qualche nuova coppia formatasi all’interno della band…Vero? – Chiese con curiosità guardando prima Erica ed Harry e subito dopo me ed Eleonora.
-Diciamo che sono vere, almeno in parte – Affermò il riccio.
-In parte? – Domandò il conduttore.
-Beh, siamo giovani, succede di avere dei problemi anche a livello sentimentale – Dissi cercando di porre fine a tutte quelle domande che piano piano mi stavano facendo innervosire.
-Certo, si possono avere dei problemi, come li chiami tu “sentimentali”, ma forse per far si che tutto vada un po’ meglio, bisognerebbe essere più fedeli e fare meno cazzate – Affermò Eleonora guardandomi diritto negli occhi quasi con rabbia e…delusione.
Glielo si leggeva in faccia che era stanca di tutte quelle cazzate, sia da parte mia che da parte di lei stessa.
L’intervistatore cercò di cambiare discorso e tra domande e risposte, rimanemmo li dentro per due ore buone.
 
Pov Eleonora.
Non riuscivo più a sopportare la voce di quell’uomo che continuava a fare domande su domande, anche su cose a cui non volevo rispondere.
Finalmente arrivò il mio tanto atteso momento dei saluti, e dopo averci ringraziato mille volte per la nostra presenza, mi dileguai, seguita poi dagli altri, verso l’uscita.
Avevo bisogno d’aria. Quella stanza era grande, ma minuto dopo minuto, domanda dopo domanda, sembrava che di aria ce ne fosse sempre meno. Uscita dalla porta, sentii dei passi molto veloci seguirmi. Mi voltai di scatto e mi ritrovai Zayn a pochi centimetri di distanza da me.
-Potevi anche evitare di dire quella cosa! – Disse con voce abbastanza alta mentre si avvicinava a me.
-Quale cosa Malik? La verità forse? – Quando ero arrabbiata lo chiamavo sempre per cognome.
-Eh certo, perché adesso la colpa di tutto questo che ci sta succedendo è solo mia – Mi disse gesticolando sempre più velocemente.
-Sai qual è la differenza tra me e te? – Dissi a pochi millimetri di distanza dal suo viso – Che io per qualcuno, per cui vale davvero la pena, sarei disposta a mettere da parte il mio orgoglio, ma tu no. Tu continueresti ad essere più orgoglioso e più stronzo di prima –
Forse avevo esagerato, ma almeno l’avevo “colpito” bene.
Dopo aver pronunciato quelle parole mi girai ed entrai in una delle macchine che ci avrebbe poi riportato in albergo.
 
[…]
Mi distesi, con ancora l’asciugamano intorno al corpo, sul letto.
Il mio sogno di visitare una bella città come New York si stava trasformando in un incubo. Io e Zayn stavamo collezionando una serie di litigi infiniti, dei quali ero totalmente stanca. Molte cose erano cambiate e molte cose erano successe. Vedevo Erica ed Harry felici, con qualche problema anche loro, ma niente in confronto ai nostri, e non riuscivo a capacitarmi di tutto quello. Mi iniziai a domandare se il nostro era solo un rapporto basato sul sesso oppure c’era qualcos’altro. Io quel qualcos’altro l’avevo visto, ma forse lui no.
Iniziai a sentire dei colpi alla finestra, come se venisse colpita da dei sassolini. Mi alzai e andai a controllare e vidi che aveva iniziato a piovere molto forte.
-Giusto in tempo con il mio umore – Dissi a voce bassa. 
La sera eravamo stati invitati ad un party al quale io avrei fatto tanto a meno, ma purtroppo i nostri manager ci obbligarono a partecipare. Non ero ne dell’umore adatto e tanto meno non ero in vena di vedere, di nuovo, le scenette tra Jess e Zayn.
Tutto d’un tratto sentii bussare alla porta.
-Ele, apri, sono io, Niall – Disse una voce dall’altra parte della stanza.
Ero uscita già da una mezzoretta dalla doccia, ma avevo ancora l’asciugamano addosso.
-Ancora stai così? – Mi domandò entrando nella camera come se niente fosse.
Rimasi per più di un minuto a fissarlo. Aveva indosso uno smoking nero, giacca bianca e cravatta anch’essa nera. Era davvero elegante…e bello.
-Ma da quando ho un figo del genere come migliore amico? – Domandai ridendo e continuandolo a fissare.
-Beh, più o meno da quando ci conosciamo, ma adesso basta guardarmi, mi sciupi – Rispose anche lui ridendo.
-Comunque ancora è presto. Abbiamo tempo… -
-Ele, manca solo un’oretta. Non vuoi venire, vero?  - Mi domandò capendo il mio stato d’animo.
Sbuffai mettendomi seduta sulla poltrona.
-Marck e Ilenia purtroppo hanno detto che dobbiamo per forza essere presenti…E sai che casino succederebbe se non ci presentiamo - 
-Lo so…Lo so, ma fingere un sorriso di fronte a gente fricchettona, che non conosco, che ripetono sempre le stesse complimentandosi con me, con noi, per il buono lavoro proprio non mi va. E se è per questo non mi va neanche di vedere quei due
-E’ la parte "seccante" del nostro mestiere purtroppo. Ma facciamo un patto? – Disse piegandosi sulle gambe e avvicinandosi a me-
- Quale? –
-Ti alzi, indossi quello che hai di più elegante, fingi un sorriso davanti a quella gente e poi quando proprio non ne puoi più ce ne andiamo, anche senza gli altri. In fondo in questo modo Marck e Ilenia non ci possono dire niente, ci siamo comunque presentati alla festa – Propose quasi orgoglioso del suo piano.
-Patto accettato. Adesso mi inizio a preparare – Dissi a Niall che si sdraiò comodamente sul mio letto.
Cominciai a rovistare nell’armadio in cerca di un vestito elegante, almeno quanto lo fosse Niall. Tra tutti quelli che avevo trovai quello forse più adatto.
Era un vestito color rosa antico, con la parte superiore come corpetto a cuore che sul petto, nella parte sinistra aveva un piccolo disegno che riprendeva una rosa.
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Andai in bagno per indossare l’intimo ed uscii con indosso un reggiseno senza spalline color carne e un paio di mutande brasiliane dello stesso colore.
Appena uscii dalla porta del bagno Niall alzò la testa e schiarendosi la voce, attirò la mia attenzione.
-Mi aiuti ad indossare questo? – Dissi togliendo il vestito dalla stampella sul quale era poggiato.
-C..Certo – Disse alzandosi con un po’ di impaccio.
Entrai “dentro” l’abito e gli chiesi di chiudere la cerniera che era posta dietro la mia schiena.
Sentivo il suo respiro proprio sul mio orecchio. Il mio cuore iniziò a battere abbastanza forte, forse anche troppo. Finito il piccolo “lavoro” mi girai verso di lui, e mi ritrovai a soli pochi centimetri lontano dal suo viso.
Sorrise.
Ricambiai un po’ imbarazzata.
-Sei bellissima…Complimenti – Mi disse facendomi la radiografia del corpo.
-In realtà non so dove sian… - La sua voce catturò la mia attenzione e quasi per istinto mi allontanai da Niall.
Era fottutamente perfetto. Anche lui, come gli altri quattro, indossava lo smoking. Aveva ancora la cravatta senza nodo, come se stesse aspettando che qualcuno glielo facesse.
Non entrò della stanza, rimase infatti sulla soglia della porta a fissarci quasi incredulo.
Fuori ancora pioveva.
-L’appuntamento è nella hall tra una mezz’oretta
Fu l’unica frase che Zayn disse per poi uscire. Mi parve di vedere in quelle sue parole e nella sua espressione un po’ di dolore e di rabbia, tanta rabbia.
Continuai a prepararmi un po’ pensierosa su ciò che era appena accaduto.
Presi le scarpe con il tacco e le indossai, successivamente mi misi al polso un braccialetto marroncino, con una catenella d’oro. Poi presi una piccola collana che cercai di agganciare da sola per evitare che si ripetessero certe scene. Mi truccai, mi spruzzai un po’ del mio profumo sul collo, e pronta, insieme a Niall, uscii dalla stanza per andare nella hall.
 
Pov Zayn. 
Il mio smoking era stato messo in camera di Harry e quindi andai direttamente li a vestirmi, anche per evitare di trovarmi nella stessa stanza con Eleonora perché sarebbe diventato ancora più difficile di come già era.
Aveva iniziato a piovere, e la mia voglia di andare a quella festa si stava sempre facendo sentire meno.
-Ma hai visto Niall per caso? – Mi domandò Louis entrando nella camera di Harry.
-Ed Eleonora invece? Mi deve prestare le sue scarpe – Chiese invece Erica
-Mah, non lo so. Ho finito, se volete posso aiutarvi a cercarli –
Coincidenza oppure no? Caso strano erano “scomparsi” entrambi…I due migliori amici. Una sensazione strana, sicuramente gelosia, mi pervase.
Provammo in tutte le stanze, mancava solo la mia.
-In realtà non so dove sian… - Le parole mi si fermarono nel momento preciso in cui vidi Eleonora e Niall, sorridersi, con i visi poco distanti tra loro.
Eleonora appena mi vide si allontanò subito, come per dire “Non è stata colpa mia, non l’ho fatta apposta”.
Intanto io ribollivo dentro. La rabbia e la gelosia ormai si erano impossessati di me, ma cercai di rimanere il più calmo possibile, per non darle soddisfazione.
Lei indossava un vestito bellissimo, che la rendevano molto più bella di quanto già non lo fosse di suo. La squadrai, sapevo che lo odiava quando lo facevano, ma non potei farne a meno. Dopo aver detto quello che dovevo dirgli, me ne andai via, incazzato.
Sulla porta della camera di Harry mi scontrai con Jess. Lei mi salutò, ma io la ignorai. Avevo ancora in testa la scena vista poco prima, e non riuscivo a pensare ad altro.
-E’ così che si saluta una compagna da set? – Chiese avvicinandosi al letto sul quale ero seduto e baciandomi sulla guancia come saluto.
Alzai gli occhi da terra e caddero sul suo corpo messo in mostra da un mini vestito color verde acqua. Era molto appariscente, ma d’altronde era consapevole di che fisico avesse.
Aveva capito che c’era qualcosa che non andasse e cercò di distrarmi parlandomi della festa e di come aveva passato la giornata con la sua amica.
Fattasi ormai ora scendemmo nella hall dove mi ritrovai con tutti gli altri ragazzi…Compresi i migliori amici.
Mentre stavamo aspettando Ilenia e Marck sentii Eleonora dire a Niall “Ricordati del patto, quando mi stufo ce ne andiamo”.
Fanculo, e poi sarei io quello che fa solo cazzate e quindi quello che ha causato tutti questi problemi? Lei invece sarebbe la santarellina della situazione, la suora che non fa mai niente e che addossa la colpa di tutto sugli altri e che dice anche che sarei io il “bambino viziato, menefreghista”. Ma senti da che pulpito viene la predica. E adesso quale sarebbe questo patto? Stare alla festa per una mezzoretta e poi ritornare in albergo per scopare con il proprio “migliore amico”? Sta rovinando tutto quello che abbiamo costruito insieme, sta buttando all’aria tutto quello che io ho fatto per lei e molto altro.
Arrivate le macchine, Jess mi prese sotto braccio, capendo evidentemente che stavo pensando ad altro, ed insieme salimmo su una delle macchine che ci avrebbe portato a questa maledettissima festa.
Il locale era grandissimo e molto elegante. Dovunque c’era gente con un bicchiere di champagne in mano. Questo posto si divideva in due. Da una parte c’era questo tipo di sala, e dalla parte opposta a questa c’era una stanza, simile ad una discoteca, con il DJ. Anch’essa era piena. Dopo aver passato un po’ di tempo nella sala dello champagne ringraziando e sorridendo a chiunque ci faceva dei complimenti, ci spostammo tutti insieme nella stanza del “divertimento”.
Jess continuava a starmi attaccata ed io non sapevo se esserne stanco oppure contento. Andai al bancone degli alcolici e chiesi due rum e pera. Li bevvi tutto d’un fiato e subito dopo mi buttai in pista per ballare. Casualmente si ripete la stessa scena di qualche giorno prima, sempre in discoteca. Ballai molto con Jess, dimenticandomi quasi di tutto il resto. Provavo ancora un senso di rabbia e forse era proprio quella rabbia che mi spinse ad acquisire un determinato comportamento. Non vedevo più Eleonora e Niall e forse il famoso “patto” era già iniziato.
Stavo continuando a ballare quando Jess mi prese per mano, e facendosi largo tra la gente, mi portò fuori da quel locale.
-Ho una sorpresa per te – Mi disse mettendomi una piccola benda nera sopra gli occhi.
-Che tipo di sorpresa? – Chiesi un po’ spaventato perché non avevo la minima idea di che cosa sarebbe successo.
-Adesso vedrai –
 
Pov Eleonora.
Solito copione, solita rabbia, solita delusione, solita gelosia nei confronti di qualcuno che forse non mi apparteneva più.
Subito dopo esserci spostati nella stanza dello “champagne”, andammo tutti in quella della discoteca per divertirci un po’. Io Erica, Giulia e Giada ci mettemmo sedute su uno degli sgabelli che contornavano il bancone degli alcolici e ordinammo da bare.
-Una vodka grazie – Dissi al ragazzo dietro il tavolo.
-Sicura di voler bere? – Mi chiese Giulia preoccupata.
-Si mamma, sicura. Non è perché mi sono ubriacata una volta, adesso sarà sempre così –
-No è che ti vedo particolarmente giù quindi non vorrei che facessi cretinate –
-Tranquilla, bevo una cosa, sto un po’ qua e poi me ne vado – Le dissi prendendo in mano il mio cocktail.
-A causa loro? – Domandò Giada indicando Zayn e Jess a ballare, insieme.
-No, è che odio queste feste da fricchettoni –
Mentii, ma non volevo dare spiegazioni a nessuno. Bevvi la vodka tutta in una volta, mi alzai e andai a chiamare Niall per mettere in atto il famoso patto.
Avevo bisogno d’aria e in quella stanza non si respirava.
Niall capì al volo la situazione, e non perse un attimo per prendere le chiavi della macchina e portarmi via.
-Non capisco perché si comporta in questo modo. E’ sempre stato un po’…stronzo, ma pensavo che con te si comportasse in maniera diversa –
-Lo speravo anche io, ma sono stata io quella stupida a sperare che uno come lui potesse cambiare. –
Pioveva ancora, e noi purtroppo non avevamo ombrelli.
-La macchina è li. Al mio tre corriamo e ci infiliamo dentro. Pronta? –
-No, aspetta – Dissi prendendo la sua mano come appoggio per togliermi le scarpe – Con un tacco 15 è impossibile correrci. Vai, pronta –
-Uno, due, tre – Disse ridendo mentre correvamo per metterci al riparo dentro la macchina.
Pioveva molto più di quanto credessi, e ci ritrovammo quasi completamente bagnati nonostante fossimo stati sotto la pioggia per pochi secondi.
 
[….]
-Il vestito elegante è andato a farsi fottere proprio – Dissi mentre mi guardavo tutta bagnata allo specchio della mia camera d’albergo.
Avevo tutta la pelle appiccicosa. Odiavo quella sensazione e non sarei riuscita a resisterci per molti.
-Senti qua, appiccico tutta. Ho bisogno di una doccia. Non è che mi aiuteresti con il vestit… - Solo in quel momento mi ritornarono alla mente le immagini vissute precedentemente, nella stessa situazione.
-Certo – Disse Niall alzandosi dalla poltrona e posando la giacca nera che si era tolto appena entrati.
Io ero rimasta davanti allo specchio. Subito dopo venni raggiunta da lui che si posizionò proprio dietro a me, per slacciare la zip del vestito.
Una volta finito il piccolo “lavoro”, mi girai per dirigermi verso il bagno, ma la sua mano prese il mio polso e venni tirata verso di lui. Le mie labbra, non so come, finirono per posizionarsi sopra le sue e da li anche le nostre lingue cominciarono a cercarsi e ad incastrarsi tra di loro.
Non provai nessuna emozione, nessuna “farfalla nello stomaco”. Niente di niente, se non un piccolo senso di colpa, per qualcuno che sarebbe dovuto essere al posto del biondino davanti a me.
Avevo la sensazione che anche Niall stesse provando, o meglio non stesse provando, nessuna emozione in tutto quello che stava succedendo.
Finito il bacio, ci staccammo, ci guardammo negli occhi e contemporaneamente scoppiammo a ridere.
-Emh, no, direi proprio di no. Non penso che possa essere chiamato bacio ‘sta cosa qui – Disse continuando a ridere.
-Lo penso anche io. Ti voglio bene Niall – Dissi abbracciandolo con tutte le forze che avevo.
-Anche io te ne voglio. Emh..Ele, si, sei tutta appiccicosa, vai a farti una doccia che è meglio –
-Ah, grazie eh – Gli dissi facendogli una smorfia ed entrando dentro il bagno.
 
[…]
Uscii dal bagno e la stanza era vuota. Niall era, molto probabilmente, andato in camera sua.
Aprii l’armadio e presi le prime cose che trovai. Indossai un paio di pantaloncini della tuta verde, e una canottiera gialla/arancione. Presi le mie amate converse bianche, e dopo essermi fatta una coda di cavallo per tenere fermi i capelli alcuni dei quali ancora un po’ bagnati per la pioggia, scesi giù nella hall in cerca di qualcosa. 
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Pov Zayn.  
-Sei sicura di dove stiamo andando? – Chiesi un po’ titubante.
-Ti vuoi stare zitto? Abbi un attimo di pazienza –
La macchina ormai stava camminando da un po’ di tempo, fino a quando, per mia fortuna, almeno credo, si fermò.
-Puoi toglierti la benda adesso – Mi disse mentre sentii sbattere lo sportello dell’auto.
Mi tolsi la benda, misi a fuoco un po’ gli occhi, e scesi dalla macchina.
Era un posto abbastanza conosciuto, che avevo già visto, ma con il buio non riuscire a capire di quale zona si trattasse.
-Non lo riconosci?  - Mi chiese un po’ sorpresa come se fosse stato un posto importante.
-Emh no, sinceramente no –
-Vieni allora – Mi disse prendendomi la mano e guidandomi dentro una specie di boschetto.
-Ma questo è il set di “Gotta be you”. C..cosa ci facciamo qui? – Chiesi ancora più perplesso.
-Adesso ti farò vedere –
Nella zona in cui avevamo girato il video, c’era una specie di baita. Jess mi portò li dentro. Noi l’avevamo usata solo come posto per riposarci e nient’altro, ma in realtà era proprio una vera piccola casetta, con camera da letto, angolo cottura, bagno e tutto ciò che era indispensabile in una casa. Jess mi portò nella camera da letto e mi buttò sul letto. Si tolse i tacchi neri, e si avvicinò sempre di più a me.
-Jess…Non mi sembra il caso – Dissi cercando di allontanarmi.
-So che è quello che vuoi anche tu – Disse con voce provocante da chi sapeva che cosa voleva.
Non mi fece neanche controbattere che le mie labbra dovettero “scontrarsi” con le sue. Aveva una foga talmente alta che io stesso mi sorpresi. Si sdraiò sopra di me, e ribaltando la situazione, cominciò a togliermi la cravatta, per poi passare a sbottare la camicia.
Zayn, che cazzo stai facendo? Allora ha ragione Eleonora, sei solo un menefreghista e stronzo. Come puoi farle una cosa del genere? Come puoi, TU, buttare all’aria tutto quello che è successo tra voi…Per chi poi? Per una che neanche conosci e che gioca a fare la puttanella? Ragiona Zayn, ragiona.
Mentre io mi facevo tutti quei complessi mentali, Jess era intenta a baciarmi. Poco dopo scese verso l’orecchio che morse come per stimolare in me qualcosa.
Rabbrividì.
Ero come in trans e non riuscivo a muovermi. Le sue mani piano piano scesero sempre più in basso fino a quando non arrivarono alla cinta dei pantaloni che sciolse. In quel momento realizzai davvero che stavo facendo solo un’enorme cazzata. DESIDERAVO che al posto suo ci fosse un’altra persona, forse quella persona che si stava divertendo con qualcun’ altro, ma che pur sempre amavo. Si, amavo nonostante tutto quello che ci era successo. Amavo per com’era, semplice, bella, gelosa, rompiscatole, ma pur sempre l’unica con cui avevo fatto davvero l’amore e non solo sesso.Tutte quelle parole non potevano essere solo pensieri, ma erano cose che dovevo dirle. Subito.
-No, ferma – Dissi spostando di peso Jess dal mio corpo e alzandomi dal letto.
-Che..che succede? – Chiese sorpresa.
-Non voglio fare sesso con te, non mi interessi. No – Dissi mentre mi riallacciavo la cinta dei pantaloni.
-Dai, lo so che non è così. Vieni qui – Disse lei alzandosi e tirandomi per il colletto della camicia.
-No, ferma. Trovati qualcun altro per fare sesso, io torno in albergo dalla persona che amo – Dissi forse un po’ troppo duro.
E chi l’avrebbe mai detto che sarei riuscito davvero a dire quella parola? Era vero, amavo Eleonora, ma dirlo non rientrava proprio nel mio stile. Ero sempre stato un tipo per quelle come Jess, ma con Eleonora…qualcosa era cambiato. Non mi vedevo più come un puttaniere, ma come una persona che poteva venire presa sul serio e che aveva scoperto il verbo più bello che potesse esistere: Amare.
 
Corsi in macchina senza Jess, disse che preferiva prendere un taxi.
Misi in moto e ad una velocità pazzesca iniziai a correre verso l’albergo, dove speravo di trovarla.
La pioggia però non mi dava tregua.
Ero felice, felice perché finalmente sapevo che cosa volevo, e le avrei detto tutta la verità, tutta, e poi avrei accettato le conseguenze, quelle che forse prevedevano il suo rifiuto dopo tutto quello che le avevo fatto passare.
Ero quasi arrivato a destinazione, ma purtroppo c’era molto traffico, causato anche dalla pioggia. Così, non volendo perdere altro tempo, visto tutto quello perso precedentemente, parcheggiai in un buco che trovai, scesi dall’auto, e mi misi a correre sotto la pioggia per raggiungerla.
Arrivai all’albergo e nello Starbucks vicino a questo, vidi uscire Eleonora con in mano un caffè caldo. Completamente bagnato corsi verso di lei e senza che potesse chiedermi qualcosa, che potesse farmi qualche domanda, la baciai. Capii che rimase meravigliata. Fece cadere a terra sia l’ombrello che aveva per ripararsi che il caffè che aveva quasi finito. Non fu un bacio qualsiasi, fu un bacio che sapevo avrebbe portato solo qualcosa di positivo. Presi tra le mie mani il suo viso che sollevai piano piano e le sue mani successivamente andarono a circondare il mio capo. Ci baciammo in modo molto intenso, e con grande passione, in fondo avremmo dovuto recuperare tutto il tempo perso.
Dopo un po’ di secondi, ci staccammo entrambi con il sorriso sulle labbra.
-Scusami, scusami davvero. Avevi ragione, sono stato uno stronzo. Ho buttato tutto quello che stavamo cercando di costruire insieme per colpa di una tipa che voleva solo scopare. Prima ci stava riuscendo ma… -
Vidi il suo volto rabbuiarsi.
-Ma non è accaduto niente perché mi sono rifiutato. Ho capito che ti amo, e che avevo bisogno di dirtelo, di dirti quanto mi sei mancata e di dirti ancora un volta che mi dispiace per come siano andate le cose tra noi –
Il suo silenzio era snervante. Avevo bisogno di sapere che cosa le passasse per la testa.
-Lo so, forse adesso tu non ne vorrai più sapere di me, sarai incazzata per tutti i casini che ho causato, anche se a dir la verità anche tu hai messo del tuo, ma tutto quello che desidero adesso è che torni di nuovo tutto come prima, se non ancora meglio – Cercai di buttarmi sul vittimismo per smuoverla e per avere una sua reazione.
Ormai eravamo completamente bagnati, ma poco ci importava.
-Vieni qui stupido – Mi disse prendendomi per i due lembi della cravatta snodata e avvicinandomi alla sua bocca che baciai calorosamente con passione.
La pioggia continuava a cadere incessantemente su di noi ma era come se a noi non ci importasse. All’improvviso presi in braccio Eleonora e la portai dentro l’albergo. Salimmo fino al nostro piano ed entrammo in camera nostra.
Ci guardammo complici di tutto quello che stava per succedere.
L’appoggiai delicatamente sul letto e subito dopo la raggiunsi.
Continuandola a baciare intensamente, le tolsi i pantaloncini che ormai aderivano perfettamente alle sue cosce mentre lei intanto mi sbottonava la camicia. Con tutta l’energia che avevo le tolsi anche la canottiera che indossava e lei fece lo stesso con i miei pantaloni. Rividi quella voglia sul ventre a cui ero particolarmente “legato” e sorrisi di vederla di nuovo. Era come un segno che niente era cambiato, che eravamo ancora noi due, forse anche più uniti di prima. Cominciai a baciarle la pancia, piano piano salendo verso l’alto fino a quando non le slacciai il reggiseno. Iniziai a massaggiarle i seni fino a quando non ribaltò la situazione.
Non smetteva mai di sorprendermi.
Si posizionò sopra di me e, con il mio aiuto, mi tolse i pantaloni. Le sue mani erano posate sul mio addome abbastanza muscoloso, mentre invece la sua bocca era intenta a “stuzzicare” il mio orecchio e il mio collo, provocando in me dei piccoli sussulti ogni volta che faceva un movimento.
-Ti amo – Sussurrò al mio orecchio destro.
-In questo momento non vale – Le dissi ridendo.
[….]
Andammo avanti per molto, molto tempo, in fondo avevamo da recuperare un bel po’ di tempo perso in cazzate.
 

Pov Eleonora.
Era successo tutto così velocemente che neanche riuscii a realizzare il tutto. Sapevo solo che, in quel momento, ero la ragazza più felice del mondo.
Avevo riavuto ciò che era stato sempre mio.
-Ti amo…Adesso vale? – Gli dissi mentre, sdraiato, mi stringeva tra le sue braccia.
-Si, adesso si – Mi rispose sorridente.

*PrendeIFazzoletti*
*AsciugaLeLacrime*
AHAHAHAHAH :') 
E siamo arrivati alla fine di questa mia prima Fan Fiction. 
Come sapete sono tornata la settimana scorsa da NY quindi ho impiegato un pò 
per scrivere questo capitolo.
C'ho messo tanto amore, e spero che a voi piaccia. 
Ho iniziato a scrivere questo tipo di FF perché era ed è ancora 
un mio modo per sentirmi vicina con i ragazzi. Sembra una cosa stupida, ma è così. 
GRAZIE PER TUTTE LE RECENSIONI CHE MI AVETE LASCIATO. 
Un grazie speciale va a "Polla Malik" per essere stata sempre "presente" nelle recensioni, 
anche quando era in punizione. AHAHAHAH
Poi alla mia gemella, la Tobbia, che anche lei è sempre stata gentile e ricordati che "Sei belliffima" :')
A Benedetta che, per sua fortuna sta con Jonathan adesso, e che mi ha perdonata per 
non avere una piccola parte in questa storia...
E inoltre a Karen ed Erica che mi sopportano quando le assillo. :')
GRAZIE DAVVERO.  

 

Ho in progetto un'altra fan fiction, quella che avevo intenzione di fare su Niall. 
Ma ho deciso di cambiare protagonista visto che il biondino in questione l'ho citato molto anche qui.
Quindi ho deciso che quella che scriverò sarà su Liam. 
Spero davvero che mi possiate seguire anche in quella.
Ringrazio anche chi ha sempre letto questa storia anche non commentando mai. 
E ringrazio davvero anche tutte quelle persone che hanno recensito e che sono state in un modo o nell'altro sempre attive. Grazie. Spero vi sia piaciuta. 
Un bacio grandissimo.

Ele xx 

  
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