Nick – Acquamarine_ (EFP e forum)

Titolo – Stay Strong.

Pacchetti scelti – Lilo e Stitch

Rating – Verde

Genere – Introspettivo, Malinconico

Avvertimenti – One shot (quasi 900 parole); Missing Moment; accenno Violenza.

NDA – Scrivere questa storia mi è risultato semplice; cioè, mi spiego meglio. Immedesimarmi nel personaggio è stato complicatissimo, come grandissima è stata la paura di sbagliare, di andare fuori tema, di banalizzare la situazione o di dire qualcosa che non dovevo. Però, mi sono lasciata trasportare dalle parole. Eileen è un personaggio complicato, che combatte per suo figlio, che resiste per lui. Ammetto di aver desiderato darle una vita diversa, felice. Volevo farla ribellare, volevo che lasciasse Tobias. Però mi sono dovuta attenere alla storia: Severus non accenna ad una ribellione, e la sua vita sarebbe stata di certo più felice se fosse avvenuta. Certo, non accenna neanche alla morte di sua madre, ma l'ho trovata plausibile, in quanto, comunque, avrebbe alimentato il suo dolore. Le parti scritte in terza persona sono la narrazione della sua morte, quelle in seconda persona e in corsivo sono i pensieri della donna sia prima, sia mentre. La parte finale con Severus è stata scritta di getto ♥

Il prompt non è stato usato alla perfezione, me ne rendo conto ç______ç
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Introduzione – «Resisti».

È questo ciò che si ripete Eileen Prince quando suo marito, dopo che eli gli ha confessato di essere una strega, comincia a picchiarla. Da quel giorno, sulla vita sua e di suo figlio scende una nuvola nera, opprimente e scura, che diventa via via più presente.

La donna comincia a temere le serate in cui lui torna a casa, ubriaco, e la picchia sempre più forte. Ma deve resistere, per suo figlio, per Severus. Per dargli almeno un briciolo di famiglia. Ma un giorno non ce la fa più, Eileen; smette di sopportare. Non lo fa a posta: è il suo corpo a scegliere per lei.

* * *

Capitolo dedicato a Chiara, perché ama questa raccolta.
E perché se lo merita.

*  * *
 

La notte era calata su Spinner's End da qualche ora, ma era scesa sulla vita di Eileen da molto, molto prima.

La donna aveva sentito il buio diventare parte di lei piano piano. L'aveva divorata dall'interno, come una bestia con la sua preda; l'aveva frantumata.

Era diventata polvere.

L'Eileen Prince che il mondo aveva conosciuto non esisteva più.

*

Cosa fai quando il mondo ti volta le spalle?

Quanto tutto ti sembra perduto?

Quando la notte diventa parte di te? Quando la luna diventa la tua unica testimone?

Durante il giorno sopravvivi, ma ogni notte muori, su quel pavimento, tra gli schiaffi e gli insulti.

La magia ti è scivolata via dalle dita; non sei più capace ad usarla.

Vorresti difenderti, ma non puoi. Non ti è permesso reagire: ogni volta che cerchi di farlo, gli occhi scuri di Severus ti tornano in mente.

Devi sopportare, per lui.

*

Quella sera teneva stretto il suo bambino tra le braccia; lui aveva otto anni.

La luna era bella, luminosa, piena. Sembrava sorriderle, rassicurante.

Sembrava sussurrarle: «Stasera andrà tutto bene, non temere».

Volle crederle.

Per una volta, quando la porta di casa sbatté, Eileen Prince cercò di non avere paura.

*

La felicità ti abbandona, e tu ti ritrovi solo, steso per terra e dolorante, a pregare che tuo figlio non ti abbia sentito.

Vedi la disumanità negli occhi dell'uomo che ti chiama moglie, dell'uomo che non è tuo marito.

La fede ti scivola via dal dito; non puoi dire che ti dispiaccia.

*

I passi pesanti dell'uomo le riempirono i timpani, e il sangue cominciò a gelarsi.

Respirò profondamente.

Il buio stava tornando, stava aprendo la porta della camera.

Ma lei doveva resistere, lei doveva credere alla luna.

Stavolta, non sarebbe successo nulla.

*

Non ti era servito sperare: la situazione non è cambiata.

Tobias non è cambiato, e forse non cambierà mai.

Ti ha gridato spesso che era colpa tua, questa situazione.

Ma tu lo sai: è colpa sua.

Però devi resistere. Devi farlo per Severus.

Resisti.

*

Si era illusa nuovamente, Eileen.

Le sue speranze erano crollate nel momento in cui lui si era affacciato dalla porta, barcollante e col la follia negli occhi.

Era ubriaco, di nuovo.

Era sempre ubriaco.

Tobias le aveva urlato qualcosa che non aveva capito bene. Si era avvicinato pericolosamente al suo bambino.

Prima che gli poggiasse le luride mani sul viso, però, lei lo aveva spinto via, alzandosi di scatto. Si eri precipitata fuori dalla stanza, sapendo che lui l'avrebbe seguita.

Non aveva visto quei piccoli occhietti scuri che la seguivano.

*

Cosa si prova quando non si ha niente, nemmeno dei ricordi cui aggrapparsi, quando è notte fonda?

Il vuoto, solo questo.

Non hai più la forza neanche di soffrire.

È bastato questo: una bottiglia di vodka in più, uno schiaffo dato più forte degli altri, un giorno in cui era particolarmente arrabbiato.

Riversa sul pavimento, somigli tanto ad una bambola di pezza abbandonata in un angolo.

La differenza è che tu sei sporca di sangue, coperta di lividi. Sul pavimento tre denti e qualche ciocca di capelli.

Non hai più la forza di vivere.

Il pensiero di lui tra le braccia ti strappa un sorriso, un minimo gesto capace di provocarti un dolore tremendo.

Severus Prince. Nella tua mente, ha sempre avuto il tuo cognome.

Sei convinta che diventerà un grande uomo, da grande. Sarà forte.

Ha dovuto sopportare troppo. Un padre troppo violento, indegno di quel nome. Una madre troppo debole, incapace alla ribellione. Una famiglia, che famiglia non era.

Era un disastro. Un puzzle fatto con pezzi troppo diversi tra loro, impossibilitati a combaciare. Pezzi che si sono distrutti a vicenda, e che, al posto del bel disegno raffigurato sulla scatola del puzzle, hanno lasciato una grande massa nera.

Speri che tuo figlio diventi forte, da grande. Gli hai insegnato l'amore, il rispetto, l'educazione. Gli hai insegnato il valore della vita.

Ha imparato da sé mille e mille lezioni.

Non vorresti scivolare via, ma non ce la fai.

Sei sempre stata debole, Eileen.

Il vento ti sta trasportando. La morte sta arrivando da te, la senti mentre ti sussurra all'orecchio.

La famiglia perfetta che desideravi non è mai stata tua.

Dolore, dolore, dolore. È questa l'unica cosa che hai avuto.

Ma adesso, il dolore sta andando via.

Il problema, è che stai andando via anche tu.

Nel silenzio della stanza, le tue labbra sussurrano per l'ultima volta.

«Ti voglio bene, Severus».

L'ultimo sospiro.

* * *

La notte era entrata a far parte della vita di Eileen da molti anni, ma dallo stesso tempo faceva parte della vita di suo figlio, Severus.

Il bambino non avrebbe mai potuto dimenticare il rumore degli schiaffi, le urla represse di sua madre per non svegliarlo, gli insulti sputati di suo padre, le sue mani ignobili che, ferocemente, continuavano a colpirla.

Quando seguì sua madre e lui, quella notte, Severus morì.

Continuava a respirare, il suo cuore batteva, i suoi occhi vedevano e le sue labbra tremavano di rabbia e dolore, ma lui... era morto.

Quel giorno, scese sui suoi occhi un velo, scuro come i suoi capelli. Un velo che gli oscurò ogni pensiero felice, che non lo fece sorridere.

Nella sua vita, da quel giorno, ci fu solamente un freddo perenne, neve gelida che gl'incrostava il cuore.

Amò ancora ardentemente, ma quella notte, si perse nel buio.

E non fece mai più ritorno.