Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Sayumi    20/01/2007    1 recensioni
Cari lettori, che dire… sono tornata con una nuova fic! Non ho la più pallida idea di come possa essere, alla fine siete voi che dovete dirmi che ne pensate no? :P Vabbè tralasciando questo passiamo alla presentazione: Arashi è una ragazza Italo-giapponese… normalissima, un solo fidanzato, con il quale è finita pure male… (anche se non vi dico come) e presto avrà a che fare con una sua vecchia conoscenza… Per chi ama le storie romantiche… ma non troppo… Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Arashi in Love*

*Arashi in Love*

Capitolo 14

-Venerdì 17 -

Non ero mai stata superstiziosa, ma in quel momento, quando conobbi la signorina Kuroi Keiko, pensai seriamente che la superstizione avesse messo il suo zampino. Era venerdì 17, e dire che mia madre mi ripeteva spesso di portare un portafortuna al collo. Chissà forse mi avrebbe aiutato a tenere quella donna alla larga. Ma poi capii che sarebbe stato inevitabile incontrarla.

Quando mi chiese chi fosse un moto di pura rabbia mi avvolse. Non notai nemmeno gli sguardi preoccupati degli altri quattro uomini intorno a noi.

Semplicemente le avrei sfondato quel suo dolce visino se avessi potuto. Ma, sfortunatamente per lei, sono e resto una persona civile.

Sfoggiando un sorriso diabolico feci un inchino e le risposi: -piacere di fare la vostra conoscenza...- dissi in tono educato, sottolineando la mia superiorità alle sue provocazioni.

Evidentemente doveva aver intuito la sfumatura delle mie parole, perchè una faccia schifata le si stampò in volto. -Aki-chan, da quanto tempo te la fai con le mocciosette?- si voltò verso di lui con uno sguardo fintamente scettico, ignorandomi totalmente.

-Keiko, ti suggerirei di comportarti più educatamente...- proferì lui in tono irritato.

-Come preferisci, tanto non dura un mese- disse per poi voltarsi e raccogliere la sua valigetta. -Ragazzi, ci vediamo, il mio treno arriva a momenti-

Si voltò scomparendo tra la folla. Guardai l'orologio, a breve sarebbe arrivato anche il mio.

-Akira, il mio treno sta per arrivare...- dissi in tono pacato.

-Ti accompagno se vuoi...- disse lui tornando gentile e guardandomi un po' preoccupato.

-Non occorre- sorrisi e mi voltai verso i suoi amici per salutarli. -Perdonate se non mi fermo oltre...- feci un inchino.

Il ragazzo dai capelli blu sorrise. -Tranquilla, è un piacere conoscerti.... possiamo chiamarti Arashi?- chiese.

-Certo- annuii poi mi allontanai di corsa.

Mi voltai un istante per vedere Akira e lo vidi accerchiato dai tre puntaspilli che gli battevano la mano sulla schiena. Scossi la testa perplessa per poi correre dentro al vagone un attimo prima che si chiudessero le porte.

Sospirai. Il ricordo di quella donna mi lasciò tesa per tutto il tragitto, fino a che non arrivai alla mia fermata.

Mi concentrai sulla folla alla ricerca di Sachiko. Infine la vidi che agitava la mano per farsi vedere.

-Eccoti! Allora racconta come è andata a San Valentino?!- mi chiese immediatamente.

-Buongiorno anche a te!-esclamai prendendola in giro, poi partii con il racconto della serata e di quello che era successo la sera prima.

-Wooow!! Non ci credo!- strillò eccitata quando gli dissi del bacio.

Arrossii e continuai a camminare in silenzio.

Lei prese a ridere a crepapelle fino all'entrata dell'università.

Poi cercai di distrarla chiedendole delle lezioni del giorno: -Oggi abbiamo Letteratura occidentale con il prof Tegami- rispose prontamente lei.

Ci avviammo nella folla e come sempre eravamo sedute ai primi banchi. Non erano in molti a frequentare quell'università, molti non venivano ammessi, altri invece non potevano permettersi una retta tanto alta come la nostra.

Nella classe saremmo stati poco più che una cinquantina.

Sedute nei primi banchi sfogliavo gli appunti, mentre Sachiko insisteva nei dettagli della sera prima.

Infine la porta si aprì, ma non fu piacevole ciò che vidi. Kuroi Keiko era appena entrata in tutto il suo "splendore", accompagnata dal rettore "Kinniku", così lo chiamavamo io e Sachiko. Era sempre stato un uomo muscoloso... ma aveva l'aria del gigante buono.

-Ragazzi, questa è la signorina Kuroi Keiko, sarà la supplente del professor Tegami, che purtroppo ha avuto uno spiacevolissimo incidente dove si è rotto diverse ossa che non sto qui ad elencarvi, siate educati, arrivederci- come sempre, in tutte le sue comparse fulminee, presentò come da copione e sparì nel corridoio.

Quella donna si presentò alla classe, poi, solo in un secondo momento parve notarmi. E cominciò con un discorso in cui sosteneva che solo pochi meritevoli sarebbero stati ammessi alle classi successive.

Imprecai in silenzio, sapendo che dietro quelle parole si nascondeva una sicura lotta per ottenere la promozione con lei. Sicuramente mi avrebbe impedito in tutti i modi di passare di classe. Sfortunatamente per lei, non sapeva con chi avesse a che fare.

Sorrisi fingendo ammirazione per tutta la durata del corso, poi, una volta fuori, andai con Sachiko alla mensa. Poco dopo anche Kaji si unì a noi.

Sachiko parlava lamentandosi:-Quella supplente si crede una gran donna, solo perchè è bella d'aspetto! Che arroganza! E poi che nome assurdo: "nero" che razza di cognome è?!- sbottò adirata.

-Non dirmelo, quella donna mi farà patire le pene dell'inferno, ne sono sicura- sibilai appoggiando i gomiti sul tavolo e addentando dei polipetti che avevo messo nell'obento.

-Andiamo, nemmeno ti conosce!- rispose Kaji alzando le spalle.

-Magari fosse così, l'ho conosciuta questa mattina, esce nella compagnia di tuo fratello!- mormorai tra i denti, masticando il polipetto.

-Aspetta...- disse Kaji guardandomi sconvolto. -Dimmi che non si chiama Keiko Kuroi!-

-Bingo!- esclamammo io e Sachiko all'unisono.

-Allora si che sei nei guai! Quella è la ex di mio fratello! E' una vipera! All'ultima fidanzata è arrivata a rasarle i capelli a zero! Non farla arrabbiare, è immischiata in giri poco raccomandabili!- mi avvertì lui.

Chiusi gli occhi e tirai una testata al tavolo. -Maledizione...- sibilai.

-A meno che...- aggiunse poi in tono più cauto...- a meno che tra te e mio fratello non ci sia nulla...-

-Ma sei ieri sera...- iniziò Sachiko alla quale tappai immediatamente la bocca ficcandole un gamberetto in gola.

La vidi passare alle spalle scrutando con la coda dell'occhio, pensai bene di farmi sentire. -Kaji, io e Akira, siamo solo amici, tra di noi non c'è nulla!- tenni un tono di voce abbastanza alto da farmi sentire.

Kaji e Sachiko capirono che c'era lei nei paraggi e quindi annuirono con poca convinzione.

Terminato il pranzo andai alle ultime lezioni e mi diressi in fretta a casa.

Arrivata alla mia fermata scesi dal treno e mi scontrai immediatamente con Akira, appostato vicino ad un pilastro.

-Arashi, ti aspettavo... vieni con me- senza aggiungere altro mi invitò a seguirlo, mentre si guardava intorno circospetto.

Usciti dalla stazione ci dirigemmo verso casa mia, senza scambiarci una parola per tutto il tragitto lui mi lasciò davanti casa.

Senza avvicinarsi troppo mi fece capire, usando i gesti che sarebbe passato come la sera prima per la finestra.

Lo salutai con la mano ed entrai in casa. Prima di chiudere la porta tuttavia capii il perchè dei suoi silenzi durante la passeggiata. Dietro un angolo s'era appostata la Kuroi. Chiusi la porta, facendo scattare la serratura, e scostai lo spioncino sbirciando fuori. S'era avvicinata al cancelletto e stava per suonare.

Tolsi velocemente le scarpe e corsi su per le scale piombando nella camera dei miei fratelli.

Shin era a computer mentre Kamui era intento a leggersi un libro.

Il campanello suonò.

-Ara-chan, potresti andare tu ad aprire?- chiese Kamui annoiato.

-No, dovete andare voi, chiederanno di me, ma dite che sto poco bene!- esclamai schiodando Shin dal computer e costringendolo a scendere.

Al campanello insistevano e il gemelli andò ad aprire.

Lo vidi, da dietro la tenda della cucina, che stava discutendo con la Kuroi, aspettai che se ne andasse e corsi nuovamente alla porta.

-Cosa voleva?- chiesi in fretta.

-Sapere se abitavi qui e in che rapporti eri con i Norimogase.- disse tranquillo.

-E tu cosa gli hai risposto?- chiesi nuovamente agitata.

-Che abiti qui e che i rapporti con i tuoi amici non sono affari di dominio pubblico...- disse un po' scocciato e storcendo il naso -Mi è parsa maleducata, poteva almeno presentarsi prima, è una bella donna, ma si vede che ha un pessimo carattere...-

-E' la supplente di lettere, e la ex di Akira...- dissi con calma ritrovata.

-Deve essere ossessionata da quel tipo allora per pedinarti a quel modo!- disse lui preoccupato. -Vuoi che ti accompagnamo d'ora in poi?- si offrì.

-Per ora non occorre...- sorrisi cercando di sdrammatizzare.

Poi salii in camera mia.

Non so cosa feci, ero troppo nervosa, aspettai Akira e per poco non gli rompevo una mano quando lo sentii bussare alla finestra.

-Fortuna che hai aperto subito- si richiuse la porta alle spalle. -Mi controlla temo, ma nessuno mi ha visto uscire di casa, non ho usato il portone principale- sorrise e tirò un sospiro di sollievo.

Poi mi sfiorò la guancia con la mano e s'avvicinò a me baciandomi.

Questa volta non ne rimasi affatto sorpresa. Ricambiai il bacio, che tuttavia, fu più breve della sera prima.

-Perdonami, ti sto solo mettendo nei guai...- sospirò lui. -Non dovrei nemmeno essere qui...- scosse il capo.

-La tua amica... quella Kuroi... è la mia insegnante di Lettere occidentali...- sospirai trattenendolo per una mano.

Lui tirò un pugno in aria, quasi con rabbia, ma attento ad evitarmi.

-Questa non ci voleva... Keiko... è pericolosa... Forse è meglio che ti stia alla larga...- disse lui avviandosi alla finestra.

Lo vidi aprirla e istintivamente lo presi per la mano esclamando una sola parola: -No!-

Lui si voltò, richiuse la porta a finestra e mi sorrise. -Non dovresti tenere la voce bassa?- chiese.

Scossi il capo e sorrisi, questa volta maliziosa. Non seppi nemmeno io cosa mi spinse a farlo, ma mi avvicinai a lui, le nostre bocche erano distanti pochi centimetri, -Sono sola in casa, i miei sono appena usciti...- e questa volta, fui io a baciare le sue di labbra, mentre le sue mani mi tiravano verso di lui.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sayumi