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Autore: Gleek98    05/07/2012    3 recensioni
- Potter devi venire con me. Devi! -
Lo prese per un braccio e iniziò a trascinarlo.
-Mi lasci! Io con lei non vado da nessuna parte! Lei mi fa schifo..-
Harry fissò i suoi occhi neri, uno si perse nella luce e l'altro nel buio dell'ignoto. E un'altra Severus lesse la mente del ragazzo. Del suo ragazzo...
La mia prima FF spero vi piaccia!!!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: Harry/Severus, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Harry quindi era steso sul pavimento mentre il suo professore gli medicava il braccio con una sostanza oleosa.
Severus gli stava massaggiando la ferita con le sue mani affusolate in modo assai confortante, Harry iniziò a rilassarsi sotto quello strano tocco gentile e lieve, tanto che quasi ne rimase deluso quando tutto finì.
Poi improvvisamente Piton parlò, sempre con tono beffardo.
- Così tu soffri di incubi la notte..?-
-Si..Tutte le notti, ma di solito quando sono ad Hogwarts nessuno dei miei compagni di camerata se ne accorge, dormono tutti come sassi...Anche Neville ha lo stesso mio problema, manteniamo il segreto reciprocamente, in più io ora riesco a farmi sentire davvero poco per come mi trattengo dal non urlare...-
Piton sembrava aver assunto un espressione sorpresa, poi alzò un sopracciglio mostrando la sua aria di superiorità, si alzò e porse una mano per aiutare il ragazzo, ma Harry fece da sé e ciò irritò non poco il professore.
- Sa Potter...Potrei procurarle qualche concentrato che l'aiuti a dormire..-
-No grazie, non accetto niente...Da lei signore..-
Un tono acido nella voce di Harry fece capire molte cose a Piton, innanzitutto che sarebbe stata un impresa davvero ardua quella di conquistare la fiducia del suo studente.
Nel frattempo però, entrambi si erano completamente dimenticati del braccio di Harry che subito dopo essersi mosso per lo sforzo dell'alzarsi iniziò di nuovo a sanguinare dolorosamente.
Severus se ne accorse e in due secondi era di nuovo accanto al ragazzo a medicarlo.
-Sciocco Grifondoro...- Severus sputò in tono di disappunto.
Harry non rispose, tuttavia si rilassò nuovamente al tocco di quelle mani magiche sulla sua pelle sottile e non oppose resistenza.
Questa volta Piton gli coprì la ferita con una benda per sicurezza e impose col suo cipiglio e il suo sguardo fulmineo di non muovere l'arto.
Si sedettero entrambi, avvolti da un silenzio quasi imbarazzante, uno fissava l'altro, entrambi immobili e impassibili.
-Devo tornare dai miei zii..-
Suonava più come un dovere, ma Severus la volle interpretare come domanda.
-Non necessariamente..-
Harry notò una strana luce negli occhi scuri del suo professore, distolse il suo sguardo perché non riusciva più a reggere quello intenso di Severus, ogni volta sembrava che gli leggesse l'animo, che riuscisse a capire tutto di lui. E il fatto di poter anche solo minimamente essere compreso da qualcuno gli dava una sensazione di pura sicurezza, iniziò poi a fissare la porta senza voltarsi quando Piton proseguì.
- Fra una settimana dovrà parlare col ministro Caramell, dunque penso lei debba informarsi riguardo al dove stare, dovrebbe parlarne col preside...Di certo non tornerà dai suoi zii, non può fare avanti e indietro tra il mondo magico e quello Babbano.-
Harry non rispose, fissando ancora la porta. Severus perse la pazienza e lo raggiunse con due falcate, si chinò verso di lui premendo sul suo mento per farlo voltare.
-Guardami-
E il ragazzo cedette, girò il capo ma prima di guardarlo dritto negli occhi disse - Non osi entrare nella mia mente-
Severus pronunciò un "Si" sincero ed Harry lo guardò.
-Potter..Nonostante odiassi il tuo padrino e lo volessi di nuovo ad Azkaban, mi dispiace davvero per la sua morte, ma soprattutto mi rammarico del fatto che tu ora non abbia più nessuno oltre quegli schifosi Babbani-
Severus era sicuro di ricevere la piena attenzione del ragazzo ma una nota di distacco lo sorprese in quel momento, e capì quanto Harry potesse odiare il fatto di apparire vulnerabile, infatti dopo che lui ebbe finito, il ragazzo cercò di liberarsi dalla stretta del professore sul suo mento e di chiudere la faccenda.
- Non sono affari che la riguardano, non li chiami schifosi, mi potrebbe anche far piacere il fatto che lei si dispiaccia tanto ma non provi pietà per me, non voglio fare pena a nessuno-
Severus lo liberò dalla stretta e si allontanò a passo spedito, girovagando per la stanza.
-Non provo pietà per lei Potter, e non mi fa pena. Ma deve avere chiaro in testa che tutto quello che i suoi zii le hanno fatto è sbagliato, e niente è colpa sua ha capito??-
 
Harry a quelle parole sbiancò. Aveva sempre pensato che l'essere affamato, l'essere picchiato fossero merito suo, probabilmente perché non aveva pulito bene qualche tappeto o perché svegliava in malo modo suo zio ogni notte. Certo che era colpa sua, ovvio che se lo meritasse.
E ora come niente fosse, Piton veniva e distruggeva tutte le sue convinzioni come fossero castelli di nuvole.
-Lo so, che non è colpa mia..- fece, con uno sguardo sicuro di sé, anche se in cuor suo pensava tutt'altro.
-No..Potter non è colpa sua..Harry...Harry non è colpa tua, tutto non è colpa tua, e non parlo con quella faccia da sbruffone che ti ritrovi, ma con le convinzioni che cerchi di nascondere...Harry credimi, tutto quello che hanno fatto non ha senso, non lo ha mai avuto-
Ad Harry veniva da piangere, voleva urlare contro quello che Piton stava cercando di inculcargli e le convinzioni che gli aveva appena distrutto. Improvvisamente non sapeva più cos'era giusto e cosa non lo era. Non sapeva più chi fosse lui stesso. Ma si trattenne. Non avrebbe pianto! Non lo ha mai fatto e di sicuro non lo avrebbe fatto ora davanti a Piton. Ma gli dava rabbia l'essere così vulnerabile di fronte a lui.
-La smetta! La smetta e non si intrometta! La smetta, non si avvicini!-
Severus rimase sorpreso e determinato allo stesso tempo, il ragazzo gli aveva gridato di smetterla, quindi il suo intento stava riuscendo, il giovane sicuramente stava mettendo in dubbio tutto ciò che pensava fino a poco tempo prima.
Gli si avvicinò maggiormente e poté notare gli occhi lucidi del ragazzo, si chiese se avesse mai pianto, in ogni caso sarebbe riuscito anche in questo.
- Harry ascoltami! Non hai colpe! Non hai colpe...-
Lo prese per un braccio, avvicinandolo al suo petto, inizialmente Harry provò a dimenarsi e ad allontanarsi spingendo con le braccia, ma Severus era certamente più forte di lui, anche se Harry continuò a dirgli di smetterla sfociando in un pianto liberatorio.
Severus strinse maggiormente il ragazzo e posò il mento sui suoi capelli, rimanendo in quello strano abbraccio, pieno di affetto.
Il professore si soprese di lui stesso quando si ritrovò in quella presa, i singhiozzi del ragazzo che percepiva attraverso il contatto degli addomi gli provocavano numerose fitte al cuore, una più profonda dell'altra. Sentì che c'era un legame speciale fra loro due, mai coltivato, e probabilmente mai lo sarà stato. Però gli piaceva quella strana sensazione di completezza che il ragazzo gli stava dando, mentre percepiva con soddisfazione Harry stringersi maggiormente senza neanche più una nota di distacco.
 
Harry dal canto suo, cercò di allontanarsi per non mostrare tutto quel sentimentalismo che si stupì di trovare nel suo professore, ma appena sentì quelle mani calde e forti avvolgerlo in un abbraccio si lasciò andare pensando che magari non ne avrebbe mai avuto un altro o chissà quanto tempo sarebbe passato. Si rilassò così tanto che senza permesso le lacrime cominciarono a rigargli il volto silenziosamente, a parte qualche singhiozzo, sentiva il mento dell'uomo sui suoi capelli e i battiti del forte cuore di Piton lo fecero sentire al sicuro, si strinse quasi impercettibilmente in quel strano moto di affetto che stava avendo con Severus Piton, l'uomo di ghiaccio. Però evidentemente quando gli riscaldavi il cuore un po' si scioglieva anche lui.
E Harry sapeva di riuscire a scaldarglielo.
 
Restarono così per minuti e minuti, minuti intensi mentre ognuno godeva dell'altro.
Però dovevano pur ritrovare un po' di contegno, infatti poi Severus allontanò piano il ragazzo da lui anche se andava contro il suo istinto, Harry sembrò capire le sue intenzioni ed essere d'accordo, ma stranamente il giovane si allontanò in modo rude ed uscì sconvolto dall'ufficio del preside, lasciando ancora una volta un Piton molto perplesso.
 
Harry cercava disperatamente il professor Silente per chiedergli dove sarebbe dovuto stare fino alla visita del Ministro.
Era arrabbiato, furioso con Piton perché lo aveva allontanato, non lo desiderava così vicino, ma certo, chi avrebbe desiderato uno come lui tanto vicino? Si era fatto un film infondato, credeva veramente che il suo professore più odiato potesse volergli tanto bene, ma evidentemente si sbagliava, e ora meglio dimenticare quella parentesi, prima che lo facesse stare ancora peggio.
Stava quasi per provare qualcosa per Piton, ma un altro castello di convinzioni era andato distrutto. Ah! La doveva smettere! In fondo lui non si è mai fidato di nessuno, perché cominciare adesso col professore di Pozioni?
Perciò ora si ritrovava a vagare per tutto il castello alla ricerca del Preside sperduto con un cipiglio che quasi poteva assomigliare a quello di Piton.
Si affacciò al cortile principale e lo trovò. Seduto con quell'aria di leggerezza e un velo di nostalgia nei suoi occhi lucidi e azzurri.
-Professor Silente! Professore!-
Finalmente il vecchio lo udì e si voltò quasi sorpreso.
- Oh Harry ragazzo mio...Tutto a posto col professor Piton vero?-
Harry annuì pur essendo cosciente del fatto che probabilmente Silente sapeva già tutto. Per questo non si è mai fidato completamente del preside, il suo talento nel manipolare a suo scopo le persone come giocasse a scacchi, non gli è mai piaciuta, e sapeva che fra le pedine vi era anche lui.
-Professore volevo solo chiederle dove io dovrei stare per questa settimana prima della visita di Caramell..-
-Mmh..Ottima domanda la tua ragazzo, suppongo qua ad Hogwarts, non preoccuparti...Assieme a te staremo io e il professor Piton se la cosa non ti disturba, ovviamente.-
Il luccichio degli occhi di Silente si fece più accennato.
-Minimamente signore- disse Harry a denti stretti e pugni serrati. Se fosse stato per lui, sarebbe tornato dai suoi zii piuttosto che stare una settimana in compagnia del professor Piton in particolare.
-Bene la questione è chiusa allora, Harry ragazzo mio va a riposare, sarai pure stanco..H-Harry? Il tuo braccio?-
Harry fu preso alla sprovvista in quel momento e iniziò a farfugliare qualcosa che non convinse neanche lontanamente il preside, lo poteva notare dai suoi occhi che avevano perso il loro solito luccichio. Di certo non aveva intenzione di far licenziare il suo professore, non seppe dire il perché ma non lo avrebbe fatto.
- In tua assenza Albus, gli ho dato un'occhiata più accurata ed ho riscontrato un infezione sul suo braccio, una perdita di sangue probabilmente dovuta ai suoi sforzi, ma sono sicuro che il signor Potter potrebbe affermare meglio di me...-
Improvvisamente dietro di lui lo aveva raggiunto Severus, con assoluta freddezza. Harry non ebbe neanche il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Si signore, è così-
Gli volse solo uno sguardo fugace per cercare di capire qualche suo stato d'animo, ma il volto del suo professore era impassibile come sempre, forse anche con dei lineamenti più marcati del solito.
A stento poi riuscì a seguire le parole del preside quando iniziò a percepire l'attenzione di Severus su di sé.
-Capisco..Tuttavia Severus, avresti fatto forse meglio ad avvisarmi no? Ma lasciamo perdere...Il ragazzo starà qui ad Hogwarts per una settimana, prima dell'incontro al Ministero, e poi tornerà dai suoi zii...-
Harry si lasciò sfuggire un gemito quasi di dolore che Piton riuscì a sentire essendogli accanto, lo guardò ancora e questa volta i loro sguardi si incrociarono per un'attimo mentre il preside camminava avanti dirigendosi verso la Sala Grande, il volto di Severus avvolto da un'aria interrogativa e quella del ragazzo ricoperto da un velo di tristezza e sottomissione.
Poi ripresero a seguire il preside in silenzio, una mano calda stringeva la spalla di Harry che dentro di sé cominciò a scoppiare di gioia, evidentemente Severus lo desiderava vicino, e non lo avrebbe lasciato, anche se non lo avrebbe ammesso tanto facilmente.
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Mi dispiace di essermi fatta attende davvero tanto!!! Purtroppo vado di fretta, spero vi piaccia!!
Baci ^^
                  snapelove
  
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