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Autore: IllyElric    05/07/2012    4 recensioni
Una semplice storia che presenta un'Hinata-artista dal carattere forte e il solito Naruto... Spero sia di vostro gradimento.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Villa Hyuga.
-Padre? C’è posta.-
Una ragazza dai lunghi capelli castani raccolti in una treccia entrò con il sorriso stampato sul volto in casa.
-È per me?-
-Si padre.-
Era un pacco.
-Chi me lo manda?-
La “piccola” Hanabi gli sorrise amorevolmente.
-Leggete voi stesso padre.-
E si congedò.
“Per Hiashi Hyuga”, girò la scatola per poter leggere il mittente, ne rimase sorpreso e per svariati minuti fissò quel nome, “da Hinata Hyuga”. Due anni, due lunghi anni senza sua figlia, due anni senza mai vedersi, mai telefonarsi, mai scriversi, troppa rabbia, troppo rancore, troppo maledetto orgoglio da parte di Hiashi. Aprì il pacco e vi trovò un album da disegno. Cominciò a sfogliarlo, era la storia della loro famiglia, l’adorata moglie, la prima figlia, la seconda figlia, Neji, la loro casa, una foto di famiglia tutti insieme disegnata all’ultima pagina. Il freddo Hiashi si fece scappare un sorriso, da quanto non sorrideva? Da anni ormai. Poi cadde qualcosa dall’album, una lettera. Incuriosito la aprì e la lesse attentamente indossando i suoi occhiali da vista.
Caro padre,
sono Hinata, ma penso l’abbiate capito leggendo il mittente dalla busta. Sono due anni che non ci vediamo né sentiamo dopo quel brutto giorno che sono andata via di casa.
Ho pianto molto caro padre, sono stata male, ma avevo bisogno della mia libertà, voi non me ne avete permessa molta, confesso che vi temevo, un po’ vi odiavo anche, non capivo mai perché quei comportamenti così ostili nei miei confronti. Sono sempre stata una delusione per voi, diciamo “la pecora nera” della famiglia, non avete mai accettato le mie decisioni, e tutto questo da quando la mamma è andata via, quanto vorrei che fosse qui ad abbracciarmi e accarezzarmi i capelli come faceva un tempo.
Padre mio, in questi anni ho pensato molto al mio comportamento, confesso di aver sbagliato a comportarmi a quel modo, a fuggire di casa, a sparire dalla vostra vita per due lunghi ed interminabili anni. Era una giornata calda proprio come questa, sono affacciata alla finestra del mio appartamento, già, vivo con Naruto, il mio fidanzato, lui ha aperto una palestra di arti marziali tutta sua, abbiamo ricevuto degli aiuti economici da parte dei suoi padrini, (dovete sapere che Naruto non ha genitori, morti quand’era piccolo ed è stato affidato a dei lontani parenti) ma ora ce la facciamo a mantenerci. Come state? Spero bene, vorrei tanto rivedervi per chiedervi scusa di persona, ma conoscendovi, il vostro orgoglio risulterebbe un muro impossibile da scavalcare, Naruto anche ha voglia di conoscervi, più volte ha insistito per incontrarvi, per telefonarvi, ad oppormi sono stata sempre io. Prendete questa lettera anche come un invito, vorrei veniste un giorno a casa mia a pranzo, con Hanabi e Neji, tutta la famiglia al completo. Ho saputo delle imminenti nozze di Neji e che il suo lavoro procede alla grande, diventerà un grande avvocato padre, proprio come avete sempre desiderato, Hanabi invece diventerà un bravo medico; almeno loro non hanno deluso le vostre aspettative, sentitevi orgoglioso e fiero di loro.
Suppongo che Hanabi e Neji abbiano mantenuto il segreto. Padre, il mese scorso la piccola Kushina ha compiuto un anno,
vostra nipote, non so come reagirete a questa notizia, quando scoprii di essere incinta mi spaventai molto perché troppo giovane ed immaginai come avreste reagito ad una notizia del genere se fossi rimasta in casa con voi. Poi mi tranquillizzai, un bambino è sempre ben desiderato, e Kushina è stata la gioia più grande che la vita potesse donarmi, ma non è tutto. Con grande stupore mio e di Naruto la prima parola che la bambina ha pronunciato non fu né papà né mamma, fu nonno, un po’ sorpresi ma comunque felici, ci chiediamo ancora da chi abbia sentito questa parola. Dentro la busta troverete una foto di Kushina, spero la conserverete. Forse è stato anche questo ciò che mi ha spinto a scrivervi padre. Adesso vado, la piccola comincia a piangere, avrà riempito di nuovo il pannolino. Vi saluto padre, un abbraccio, e spero di rivedervi presto.
                                                                                                                                                                                                                               Vostra figlia, Hinata


Troppe emozioni tutte in una volta. Nonno? Nipotina? Riprese subito la busta che conteneva la lettera e ne estrasse la foto. Un faccino roseo e sorridente con due buffi codini biondo quasi rosso e due occhioni di un azzurro molto chiaro, era la sua nipotina, era bellissima, la più bella bambina mai vista al mondo. Una lacrima, Hiashi Hyuga stava piangendo, per la prima volta in tutta la sua vita, nemmeno quando morì la moglie pianse, o quando morì il fratello, una fiamma si riaccese nel suo cuore, l’amore? Strinse al cuore la fotografia e la lettera e cominciò a piangere rumorosamente. Hanabi dietro la porta aveva visto tutta la scena, entrò nella stanza e abbracciò il padre.
-Hanabi…-
-Si padre, manca anche a me Hinata.-
Il padre si asciugò subito le lacrime.
-Kushina, è stupenda.-
-Lo so padre, è la bambina più dolce del mondo, ma anche molto vivace.-
Hiashi si alzò bruscamente dalla poltrona, andò in bagno e dopo 15 minuti ne uscì con la sua solita aria impassibile, ma negli occhi gli si leggeva la dolcezza, quella dolcezza che aveva perso da anni.
-Andiamo da Hinata.-
Infondo Hinata non era mai stata una delusione per lui, era solo spaventato dalla sua differenza. Era spaventato ma anche molto eccitato e agitato, aveva un mucchio di cose da dirle, chiedere il suo perdono, abbracciarla, stringere tra le sue braccia la piccola Kushina. Arrivati all’appartamento ad aprire la porta fu una donna dai lunghi capelli corvini raccolti che rimase a bocca aperta.
-P-padre...-
Ai suoi piedi una buffa bambina identica a quella nella foto che come vide l’anziano signore e la sua mamma strabuzzò gli occhi per poi esclamare allegramente:
-Nonno!-
  
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