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Autore: AliceMonster    05/07/2012    1 recensioni
La storia, interpretata come seguito immaginario dell'ottava stagione di Grey's Anatomy, vede come protagonisti tutti i personaggi della serie, compresa Teddy Altman (che nella reale nona stagione non sarà presente).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione
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Capitolo 2.

Meredith continuava a bussare insistentemente contro la porta.
“Cristina aprimi, so che sei lì dentro, non esci da una settimana.”
“Meredith” la sorprese Owen arrivando dalla gradinata che portava all’entrata del suo appartamento “che ci fai qui?”.
“Ehm.. sto cercando di far uscire Cristina” rispose con aria sconvolta.
“Meredith..” sospirò Hunt “Cristina se n’è andata”.
La ragazza dovette aspettare qualche minuto prima di realizzare quello che Owen aveva detto, non stava affatto scherzando. Se n’era andata il giorno dopo essere tornata a Seattle e per una settimana non aveva dato sue notizie.
Meredith si sedette sulle scale insieme al marito di Cristina, rimasero in silenzio per ore, fissando il muro, fino a quando non squillò un telefono.
“Pronto? Derek?.. no tu devi stare a riposo con la mano, bada a Zola, vado io, a dopo”
Meredith chiuse il telefono e corse giù dalle scale.

Arizona aveva passato la nottata dormendo sul divano con Sofia tra le braccia.
“Avanti, siediti, ti aiuto ad alzarti” disse Callie allungando una mano verso un paio di stampelle. Prese la bambina e la posò sul letto, in modo da non svegliarla.
“Non credevo ci sarebbe successo di nuovo, dopo quello che abbiamo passato quando eri incinta di Sofia.”
Callie l’abbracciò cercando di trattenere le lacrime. Per qualche istante pensò a come sarebbe stata vuota e insensata la sua vita senza Arizona, come avrebbe potuto crescere sua figlia da sola? Specialmente ora che Mark, il suo unico appoggio esterno, era emotivamente instabile.
“Ti prego, non lasciarmi mai” singhiozzò.
La bionda la strinse più forte “Tranquilla, non ci succederà più niente, te lo prometto”.
La guardò negli occhi e sorrise. Le posò le stampelle di fianco alle braccia e l’aiutò ad alzarsi dal divano. Stampò un bacio sulla guancia di sua moglie, salutò Sofia e prese le chiavi dell’auto, fece per uscire dalla porta. “Stai attenta con le stampelle, per qualsiasi cosa, anche la minima stupidaggine chiamami.”
“Ti amo.” Replicò Arizona sorridendo.
A Callie scappò una risata, la guardò per qualche istante e poi si chiuse la porta alle spalle.

Nel frattempo Mark era sdraiato sul pavimento di casa sua a fissare il soffitto. Per tutta quella settimana non aveva mai parlato ma la sua convalescenza fisica era stata piuttosto veloce. A volte immaginava di correre in un infinito prato verde insieme a Lexie, di poterla abbracciare e baciare, sentiva il suo odore e il suo sapore sulle labbra. Ogni volta che smetteva di pensarla scoppiava in lacrime, si guardava intorno e si rendeva conto che lei non era lì con lui.
Julia entrò sbattendo la porta. “Come stai oggi Mark?” domandò.
Ma come al solito Mark non rispose.
“Andiamo Mark, non parli da una settimana, ti prego dì qualcosa. Ho cercato di essere comprensiva per quanto potessi, ora credo sia troppo, Lexie era una tua grande amica, so bene che avete avuto una storia piuttosto complicata insieme però credo che la tua reazione sia esagerata. La vita continua, ci sono qua io per te..”.
Con grande sorpresa da parte della donna, Mark si alzò in piedi e la fissò per qualche istante, poi scoppiò a ridere, si avvicinò alla porta e la aprì.
“Julia, io amo Lexie Grey, l’ho sempre amata e l’amerò per sempre, quindi ora ti chiedo gentilmente di uscire di casa mia e di non parlare mai più di lei con quel tono di sufficienza” disse con uno strano sorrisetto stampato in viso.
Julia aprì la bocca ma non parlò, si diresse subito fuori dalla porta. Appena uscì Mark scoppiò a ridere tanto forte da cadere atterra e, quando non ebbe più fiato farfugliò per ore “Lexie ti amo, Lexie ti amo, Lexie ti amo..”

Meredith corse in sala operatoria, si lavò e indossò il camice più in fretta che poteva. La Bailey le lanciò un’occhiata scontrosa, ma poi si ricordò di Derek e Cristina. Spiegò alla ragazza le condizioni del paziente e continuò a operare.
Fuori dalla sala operatoria l’umore dei medici era sotto terra. Karev continuava a inseguire la Torres ovunque andasse e le chiedeva in continuazione notizie di Arizona. Hunt era seduto alla sua scrivania a discutere con Webber di quanto fosse difficile per lui andare avanti senza sua moglie e la sua migliore amica, non solo emotivamente, ma anche sul campo del lavoro, poiché il settore di cardiochirurgia era completamente scoperto, senza i due medici migliori.
“Richard, credi che la Altman sia già partita?” negli occhi di Owen si scorgeva un barlume di speranza.
“Ad essere sincero non lo so, ma spero vivamente di no”.
Owen prese in mano il telefono e compose il numero che ormai ricordava a memoria.
“Teddy? Sei già partita? Avrei bisogno di chiederti un favore enorme..”




NOTE: Scusate, al momento i capitoli sono un po’ brevi e si soffermano soprattutto sulla vita privata ma questi primi due li considero come una sorta di introduzione, il bello deve ancora venire!
  
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