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Autore: marrymezayn    05/07/2012    32 recensioni
Storia in fase di REVISIONE. Scusate per il fastidio!
Estratto dal 3° capitolo:
Strinse di più le braccia al suo collo, e le uscì un sospiro mentre si staccava quel poco per dar fastidio alle sue labbra. «certe notti ho pensato seriamente di impazzire senza di te!» quel sussurro, appena udibile all’orecchio di qualsiasi essere umano ma non quello di Keyra, ebbe la facoltà di far bloccare il cuore della ragazza che lo guardava con gli occhioni fuori dalle orbite. Le vennero gli occhi lucidi e percepì un sorriso sulle sue labbra. «mi sei mancato!» ammise mormorando, ma sapeva che lui l’aveva sentita. Sentì la sua presa spingere la sua schiena verso di sé e si lasciò trasportare, finendo direttamente tra le sue braccia. Percepiva il delicato respiro di Zayn tra i suoi capelli, e si appoggiò al suo petto, con un sorriso. Il cuore di Zayn batteva all’impazzata. Chissà come mai. «Mi sa che l’unica cosa giusta che ho fatto in vita mia è stata quella di nasconderti la verità.»
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E' il "futuro" di questa storia.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=868289&i=1 spero che vi piaccia. Enjoy! ♥
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se non ti perdi, non trovi strade nuove.'
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Conosci migliaia di persone e nessuna di queste ti tocca veramente.
E poi incontri una persona e la tua vita è cambiata. Per sempre

«altri cinque minuti, Zayn!» sussurrò, muovendo la mano e girandosi dall’altra parte, dopo un richiamo del moro. Fece per riaddormentarsi ma qualcuno le leccò una guancia.
Aveva per caso osato leccarle la faccia, quel decerebrato mentale del suo ragazzo? Sbarrò gli occhi, e si immerse in due piccoli occhi azzurri, e un musetto tutto dolce che la guardava in modo curioso. Sbatté disorientata le ciglia, per poi girarsi a guardare dove fosse Zayn. Lo trovò seduto dalla sua parte, con un sorriso sulle labbra e appoggiato con un braccio al materasso. La contentezza in persona. «forse è l’effetto della mancanza di caffeina nel mio sangue.. ma.. c’è un cane nel nostro letto o me lo sto immaginando?» chiese, con voce impastata, dovuta al sonno. Zayn sorrise in modo più pronunciato. «no, c’è davvero!» rispose, del tutto pacato. Sbatté di nuovo le ciglia, stranita e si girò di nuovo a guardare quella palla di pelo che stava nel loro letto. «abbiamo un cane?» chiese Keyra, riappoggiando la faccia sul cuscino e guardando quell’animaletto minuscolo. Gli occhi gli brillavano. «no, tu lo hai!» no, forse aveva capito male. Si girò di nuovo verso il suo ragazzo, stranita. «in che senso?» chiese, ancora non del tutto attiva con il cervello. Il cane le leccò ancora la guancia, e sfregò il muso sul suo collo, volendo attirare la sua attenzione. Senza rendersene conto, alzò la mano e gli fece qualche grattino dietro le orecchie, ricevendo una leccata sul polso. «è un mio regalo, anticipato! Visto che partirò, mi dispiace lasciarti qui da sola. Così questa mattina sono uscito e ti ho comprato un cane. Mi avevi detto che lo desideravi, vero?» lo guardò, seria poi tornò a guardare il cagnolino. «avvicinati!» Zayn si avvicinò e lei gli stampò un bacione sulla guancia e gli sorrise, vedendo Zayn ricambiare con dolcezza. «ma non ci eravamo addormentati in salone?» chiese, rendendosi conto solamente in quel momento che era nella loro stanza. «ti ho portato su quando mi sono alzato. Eri stanca!» si immaginò la scena, anche perché mica se lo ricordava che l’aveva presa in braccio e portata su. Arrossì leggermente. «che ore sono?» chiese, guardando il cagnolino che scodinzolava di qua e di là, curioso. «le dieci!» annuì leggermente, sorridendo al cane. «femmina o maschio?» «femminuccia!» disse Zayn, allungandosi per fare una carezza alla cagnolina, che gli leccò la mano. «come la vogliamo chiamare?» chiese Keyra, assonnata e guardando la scena. «ah boh! Il cane è tuo!» lo guardò male. «è nostro!» «tuo!» «nostro!» «tuo!» «nostro!» Zayn sospirò, scuotendo la testa. «ok, è nostro! Vediamo..» rimasero in silenzio tutti e due, intenti a pensare ad un nome per la cagnolina. «Zayra!» Zayn si girò a guardarla, incredulo. Anche lei spostò gli occhi dalla cagnolina a Zayn, seria. Notò subito il suo sguardo acceso. Acceso di felicità. «vuoi chiamarla Zayra?» annuì debolmente. Il moro si piegò a sfiorarle le labbra. «e Zayra sia!» sorrise debolmente, per poi prendere tutta la forza possibile e scendere di sotto dove l’intera famiglia Malik era presente. Le sorelle se ne stavano in pigiama sul divano, Yaseer in poltrona a leggere il giornale e mamma Malik in cucina. Sembrava lei l’ospite in quella situazione, quando era la padrona di casa. «buongiorno Keyra!» si girò a guardare Patricia, sorridendo e camminando fino in cucina. «piaciuto il regalo?» arrossì leggermente, annuendo. «si tanto che l’ha chiamata Zayra!» urlò Zayn, dal salone mentre si buttava sopra le sorelle e se le spupazzava un pochino. Squillò il telefono nello stesso momento che lei prendeva il primo goccio di caffè. «pronto?» rispose, sbadigliando. «oh.. ciao donna delle caverne!» salutò quella che era sua madre. «no, c’è in corso un’orgia di gente!» disse, prendendo il cornetto che si era riscaldato, ridacchiando. «cosa?» si bloccò, pensierosa. «chediavolonesaitu che c’è la famiglia Malik qui?» chiese, tutto d’un fiato. «Julian s’è fatto twitter..» ripeté cominciando a bere il suo caffè. «e ha letto sul profilo di Zayn che c’è la sua famiglia qui! Eh, mi pare ovvio!» prese il cuscino e glielo lanciò a Zayn che si girò a guardarla. Lei lo guardò male. «si, no!..Cosa? AHAHHA! Ma anche no!» rientrò in cucina, prendendo un goccio di latte e mettendolo nel caffè. «No, mamma.. davvero! No!» rispose, per poi attaccare dopo averla salutata. Come si permetteva di chiederle di farle conoscere i genitori di Zayn? Ma neanche sotto tortura. Già era tanto che conosceva Zayn. Sospirando, vide che Tricia la guardava. «che ne dici se, prima di andare a pranzo, facciamo un po’ di shopping?» arricciò le labbra, pensierosa. Perché no? Un po’ di sano shopping non avrebbe guastato, sicuramente. «ok! Vengono anche Waliyha, Doniya e Safaa?» chiese incuriosita. «Solo Safaa e Waliyha perché Doniya si va a fare il primo tatuaggio con Zayn!!» La guardò divertita. I suoi figli si stavano riempiendo di tatuaggi! Il maschio in primis! «mezz’ora e sono pronta!» sussurrò a Tricia, rientrando in salone al fianco di Keyra. «noi quattro – ed indicò se stessa, Keyra, Safaa e Waliyha – andiamo a fare shopping..» «pure io voglio venire a fare shopping.» sbottò Zayn, ora interessato. «non ci siamo capiti Zayn!» il moro si girò verso di lei, pensieroso. «se tu porti un altro paio di scarpe o di felpe in questa casa.. dovrai decidere. O loro o te!» scoppiarono a ridere tutti insieme. «avresti il coraggio di buttarmi fuori casa?» annuì con veemenza, mordicchiandosi il labbro inferiore. «Zayn, ti ricordi cosa abbiamo detto, vero?» chiese Tricia, con sguardo fintamente assassino verso il figlio «dai mammaa.. un altro solamente! Poi smetto!» e tirò fuori il labbruccio, facendo gli occhioni da cerbiatto. Oh, come gli veniva bene quello sguardo. Avrebbe messo in ginocchio tutti, lei in primis. Ma Patricia scosse la testa. «basta Zayn! Stai usando il tuo corpo come un pezzo di carta! Pensati da vecchio, pieno di tatuaggi!» Il moro alzò gli occhi e ci pensò. «sarei un figo!» trattenne una risata a stento, mentre si girava a guardare Patricia, che sospirava. «ma perché continuo a parlare con te?» chiese a se stessa, disperata. «perché sono il tuo figlio preferito e mi ami!» la donna alzò un sopracciglio. «si, fra poco al posto di un figlio avrò un libro illustrato!» lì non si trattenne e scoppiò a ridere fragorosamente, facendosi guardare da tutta la famiglia Malik. Patricia rise con lei. «tu non ridere che non sei da meno!» ridacchiò guardandola. «oh! Ma io sono ricoperta di scritte. Sarei un libro molto più figo di Zayn! Per gente che sa leggere. Mentre Zayn sarebbe un semplice libro illustrato per bambini!» E tutti scoppiarono a ridere fragorosamente. Zayn la guardò con amore, chissà pensando a cosa. «ok, mi vado a preparare!» disse Keyra e notò che il moro si stava alzando lentamente. Lo vide correre verso le scale e poi sparire. «ma che ca..» poi, rendendosi conto di dove si stava dirigendo, cominciò a correre anche lei. «ZAYN! NON ENTRARE IN QUEL BAGNO!» urlò sapendo che se Zayn entrava non usciva più. Lo sentì ridere fragorosamente e appena arrivò di fronte al bagno, lo vide farle ‘ciao ciao’ con la manina e chiuderle la porta in faccia. «TI ODIO!» sbottò e diede un pugno sulla porta, sentendolo ridere da dietro. «muoviti o giuro che ti castro!» inveì contro la porta sentendo che Zayn metteva a palla lo stereo nel bagno. Sapeva che lo stava facendo apposta, sapeva che lo stronzo se ne stava seduto sul wc a non fare un cazzo. Quante volte gliel’aveva fatto quel giochetto? Maledetto bastardo.
Dopo un ora, Keyra se ne stava appoggiata al bagno piagnucolando, con i vestiti in mano. Ogni mattina era così, dannazione! «Keyra?» si girò a guardare Doniya, disperata. «quello stronzo di tuo fratello mi sta facendo impazzire. Non mi fa lavare e ho bisogno di lavarmi, te l’assicuro!» in realtà no, perché alla fine non puzzava, ma.. Si sentiva bene quando usciva di casa tutta profumata grazie alla doccia. Doniya rise con foga. «Aspetta, ci penso io!» la fece scostare, e bussò. «ZAYN! APRI! TI RUBO TUTTI I GEL EH!» urlò, attirando anche Patricia al piano di sopra. «che succede?» «ma quando l’avete messo al mondo, perché invece della bellezza non gli avete dato un po’ di cervello?» Patricia sapeva che Keyra scherzava, sapeva benissimo che quelle cose non le pensava assolutamente, e infatti scoppiò a ridere. «ZAYN JAWAAD MALIK!» urlò, dopo essersi ripresa dalla risata. La musica si abbassò. Miracolo! Il miracolo dei nomi interi. Scoppiò a ridere sommessamente. Quando una madre urlava il nome intero del figlio, il figlio sapeva che era un tantino incazzata. Sante madri e santi nomi interi! «mamma?» «No, tua sorella! Vuoi aprire questa porta, Zayn? In questa casa ci sono altre sei persone!» guardò ammirata la donna quando sentì la chiave scattare segno che era aperta. «io penso a dargli i calci e voi lo portate fuori!» sussurrò Patricia, prima di aprire la porta. Quando Zayn vide le tre donne sulla porta, con sguardo assassino, gli uscì un gemito di protesta. Venne preso di peso da sua madre, a calci nel fondoschiena perfetto, per poi essere inveito da entrambe le donne rimaste. Dopo averlo cacciato malamente dal bagno, Keyra si chiuse la porta alle spalle così potentemente da farla tremare dentro i cardini.
 
Lo shopping non era andato male, anzi. Si era anche divertita. In quel momento, se ne stava seduta al fianco di Zayn, circondati dalla famiglia Malik. Di fronte a loro, mamma Tricia e papà Yaseer. Naturalmente Zayn aveva molte più buste di lei – visto che era andato a fare shopping dopo aver accompagnato Doniya a farsi il tattoo -, come ogni volta che uscivano a fare shopping, ma.. Ahimè, questo era Zayn. «quindi mi stai dicendo che non credi al matrimonio?» scosse la testa. «no, non ci credo!» ammise, leggermente rossa in zona guance. «perché no?» chiese Patricia, pensierosa. «se fossimo stati in un’altra epoca, ci avrei creduto. Prima i matrimoni erano per tutta la vita, ora..» anche lei inclinò la testa. «..ora se qualcosa viene rotto, non si prova a rimetterlo insieme, ma si butta direttamente. E’ già tanto se durano un anno! Non credo nelle promesse che si fanno durante l’atto. “In ricchezza e in povertà”» Tricia annuì. «poi, se ti lasci con tuo marito, cerchi in tutti i modi di togliergli più soldi possibili.» scosse la testa. «l’unica cosa triste è pensare che, se non mi sposerò mai, non avrò diritto sul mio ragazzo! Se gli succederà qualcosa, io non sarò la prima a saperlo! Questo mi turba molto.» ci pensò seriamente, tremando un pochino al sol pensiero. «ma non mi piace l’idea che devo sposarmi solamente perché così voglio il diritto di sapere se succede qualcosa a mio marito.» scosse la testa. «credi di non essere in grado nel mantenere la promessa di matrimonio?» alzò le spalle, pensierosa. Sentiva lo sguardo di Yaseer su di lei, che le metteva soggezione. «non dico questo.. ma..» deglutì e spostò lo sguardo sul padre di Zayn, pensierosa. La stava fissando in modo serio, troppo serio. Poi lo vide sorridere, debolmente. Uno di quei sorrisi timidi di Zayn. Uguale identico. Sospirò. «mantengo già le mie promesse senza essere sposata. Vado in gioielleria e mi compro l’anello. Perché devo fare una promessa di fronte a tutti, di fronte a qualsiasi Dio si creda, che io rimarrò al fianco del mio uomo? Le mantengo già quelle promesse. Nella salute e nella malattia. Non mi sono mai tirata indietro a restare al fianco di qualche ex o di Zayn quando sono stati male. In ricchezza e in povertà. Non mi sono mai interessati i soldi di nessuno, tantomeno quelli di Zayn. Nella gioia e nel dolore. Sempre e comunque. Sono sempre stata gioiosa insieme a loro, sempre triste quando loro erano tristi. Non ho bisogno di fare promesse e di firmare un foglio. Per me è proprio l’atto che rovina i matrimoni di adesso. Le persone si sentono chiuse ermeticamente. E poi fanno cavolate.» con la coda dell’occhio vide Zayn sorridere debolmente. Si girò a guardarlo, sbattendo le ciglia lunghe. Lui si piegò sul suo orecchio, per dirle: “sempre la mente vecchia sei!” sorrise e poi lo guardò scuotendo la testa. «potresti cambiare idea?» chiese Tricia, interessata. Ci pensò seriamente. «si, potrei! Per me è difficile credere nell’amore più vero. Ma ho avuto diverse possibilità di capire che esiste davvero.» sorrise, ricordando i nonni di Zayn. «ma davvero devo essere sicura che la persona che mi è al fianco è quella giusta!»
Spostò di nuovo lo sguardo su Yaseer, sempre più serio. «E se tu e..» arrossì peggio di un semaforo sapendo cosa stava per dire. «..e il tuo ragazzo vi ritrovate in dolce attesa?» chiese sempre Patricia, interessata alla mentalità di Keyra. Era strana forte, ma.. l’attirava particolarmente come la pensava. «ehm.. non cambierebbe. Non sarebbe un bambino a farmi cambiare idea!» ammise, pensierosa. «come ti comporteresti se vi lasciate dopo che è nato il bambino?» quante domande. Sembrava un gioco a quiz. «dipende dalla persona, dipende dal perché ci siamo lasciati.» vide un sorriso diabolico sulle labbra di Patricia e arrossì ancora, torturandosi le mani e abbassando lo sguardo su di esse. «e se fosse Zayn il padre del bambino?» non si irrigidì solamente lei, ma percepì il corpo di Zayn irrigidirsi al suo fianco. Sospirò. Era proprio la madre di suo figlio. Come la metteva lei in soggezione solo Zayn ci riusciva. «Zayn è un bravo ragazzo. Non credo che sarebbe un padre violento. Ama i bambini, non voglio immaginarlo con suo figlio!» notò il sorriso demente che nacque sulle labbra di Zayn, sicuramente immaginandosi con un suo bambino. «sarebbe un padre modello, me lo sento! Non sarebbe uno di quei padri che tornano a casa ubriachi e che magari maltrattano il bambino. Non è neanche una persona stupida, so che se Zayn tenesse il bambino, sarebbe al sicuro. E visto che il bambino, la maggior parte delle volte viene lasciato alla madre, glielo farei incontrare quante volte vuole!» Patricia allargò leggermente gli occhi. «quindi vi lascereste?» alzò un sopracciglio, cercando di capire. «ma..» rimase a bocca aperta, poi ridacchiò. «oh! Ho capito adesso! Io andavo a supposizione. Non ho mai pensato di avere un bambino con Zayn, e ringraziando il cielo a lui ancora non gli è venuta quest’idea. Ma se succedesse, no. Non ci lasceremmo!» un sorriso ebete si disegnò su cinque bocche. Sembrava che aveva appena detto “avete vinto al superenalotto”. Si sentiva un secondo in soggezione, sotto tutti quegli sguardi. «ora se mi potete scusare, andrei alla toilette!» si alzò, prendendo la borsa. «che te ne fai della borsa?» chiese Zayn, guardingo. «ti devo dire anche quante volte mi spazzolo i capelli, Zayn?» chiese, con tono depresso. «non ti hanno mai detto che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?» lo indicò, sorridendo. «sei un ladro di battute, Malik! Niente, ho i fazzoletti, i trucchi..» «e il portafogli.. dammi il portafogli!» perse il sorriso e lo guardò male. Molto male. Lui sorrise angelicamente porgendo la mano. «ti odio!» biascicò, porgendogli il portafogli. «no, non mi odi! Tutto il contrario babe!» la stava sfottendo, ed era anche divertito. Sorrise di rimando, consegnandogli il borsellino. Si diresse verso i bagni, si pulì le mani e poi prima di tornare verso il tavolo fece una deviazione. La credeva per caso stupida?
Teneva la carta di credito fuori dal portafogli, in un borsellino diverso. «salve, vorrei pagare il conto del tavolo in fondo alla sala!» l’uomo annuì, digitò un codice sullo schermo. La saletta era coperta da un separé, quindi non potevano vederla. «mi dispiace, il signor Malik mi ha chiesto di farsi pagare solamente da lui!» vide la faccia della mora tramutare visibilmente. Da tranquilla a incazzata come una biscia. «il signor Malik o il signorino Malik?» chiese, con un ringhio soffuso. «il signorino!» un braccio si allungò al suo fianco e vide che porgeva un’altra carta mentre una mano si posava sui suoi fianchi. «non me la fai, Smith! Ti conosco troppo bene!» lo sentì ridacchiare e rimase immobile. «ripeto: ti odio!» la risatina che fece sul suo collo, la fece rabbrividire, per poi darle un bacio su di esso. «no, non è vero! Sei prevedibile Keyra!» si girò quel poco per guardare Zayn in volto. Era raggiante e chissà perché era contento. Bah, valli a capire gli uomini.
Tornarono entrambi a guardare il maitre, mentre porgeva a Zayn lo sportelletto per mettere il codice della carta. Attesero ancora, in totale silenzio. Percepì ancora le labbra di zayn sul suo collo e si girò a guardarlo. «domani parto!» aveva un tono triste, come se non volesse. Sbatté le ciglia, tornando a guardare il maitre. «già, ci stavo pensando stamattina in bagno. Chi mi farà impazzire come ci riesci tu?» lo sentì sorridere sul suo collo. «Zayra!»
Tornarono al tavolo, mentre Keyra bestemmiava in aramaico antico. «pensava di farmela! Per fortuna avevo detto al Maitre di farsi pagare solo da me!» tutti scoppiarono a ridere mentre lei se lo guardava male. Dopo aver preso tutte le borse e le varie buste, uscirono fuori dove un macchinone li aspettava. Povero Stephen, che aveva dovuto aspettare tutto quel tempo. Ma con la sua macchina non ci entravano tutti, quindi avevano dovuto usufruire del SUV che era usato da Zayn per uscire da solo.
 
 
«mi spieghi che cosa hai?» chiese guardando Zayn dal riflesso dello specchio. Mentre lei si preparava, lui stava sul letto a giocare con Zayra, che non vedeva l’ora di farsi coccolare da Malik. Eh, a quanto pare pure lei si era innamorata di Zayn. «niente, perché?» domandò, tornando a guardarla. «sono venti minuti che grugnisci! O è perché la tua famiglia è partita oppure per qualcos’altro..» lo vide fare una smorfia, quando si mise il bracciale grosso. «che c’è?» chiese ancora, guardandolo. «stai andando alla cena della classe, no?» annuì. «e quindi?» domandò, alzando un sopracciglio e mettendosi i vari anelli e collane. «e serve che ti vesti così figa per andarci?» sbatté disorientata le ciglia, cercando di capire, per poi guardarsi di nuovo allo specchio. «figa, Malik? Dove?» domandò, cercando di capire che cosa c’era di fico nel vestito verde e nelle decolté a tacco alto. «lì, lì e in tutta te!» si girò di nuovo a guardarlo, dopo che l’aveva indicata ovunque, pensierosa. «Sono vestita per una normale domenica sera. La sera degli KCA ero figa, Malik! Così mi ci vesto tutti i giorni!» lui ebbe da ridire con un ringhio. Sospirando si andò a sedere sul letto dove stava steso, poi accarezzò Zayra che le leccò la mano. «che c’è? Dimmelo sennò ti castro!» Zayn lasciò Zayra a Keyra, che prese a coccolarla e accarezzarle la pancia, mentre si stendeva e faceva la solita faccina da bambino bastonato. «Ci sarà anche Lucas?» OH! Ora capiva tutto. Lo guardò stranita, poi sorrise. «si, sicuramente ci sarà anche Lucas!» lo vide buttare fuori il labbro inferiore e ridacchiò. «non posso farci nulla, Zayn! Ma tu ancora ci pensi a quel decerebrato mentale? Io neanche ci avevo pensato!» Zayn non rispose e lei sospirò. «facciamo così! Visto che sei un geloso di prima categoria.. Potete venirci a trovare, ok? Così mi controlli e lo controlli!» un sorriso si disegnò sulle labbra di Zayn, ora molto più contento. Scosse la testa e sentì il campanello di casa suonare, segno che l’autista era arrivato. Mary le aveva telefonato dicendole che non poteva più andarla a prendere, perché aveva avuto un problema e sarebbe arrivata tardi. «devo andare.. Comunque tu ancora ti fai troppe seghe mentali, per i miei gusti!» lo guardò mentre prendeva il cellulare, e si piegava a dargli un bacio delicato. Ma lui la bloccò, affondando una mano nei suoi capelli e bloccandola sulle sue labbra. Da un semplice bacio diventò molto più possessivo. Oh, che sensazioni, dannazione! Ancora le sentiva tutte, come se non cambiasse mai quello che provava per lui. Sentì le viscere stringersi e contrarsi, e per un secondo pensò seriamente di dire all’autista che stava male per rimanere a casa a coccolarsi con Zayn. Il moro si staccò quel poco e lei aprì gli occhi, trovando lui già a guardarla. «sei miae sentì una scarica di piacere misto ad adrenalina passarle per tutto il corpo. Si ributtò di nuovo sulle sue labbra, coinvolgendolo in un bacio che di casto aveva ben poco. Quando anche i loro polmoni chiesero pietà, si appoggiò alla sua fronte, con il fiato corto. «le senti ancora anche tu?» riaprì gli occhi, e vide i suoi occhi sorridere. Aveva quegli occhioni che sorridevano insieme alle labbra. Maledetto, era bello in tutto. «si, le sento anche io, ancora!» le fasi ormonali insieme a lui non passavano mai, senza togliere che quando gli stava lontano per troppo tempo, sentiva il ‘grande mago’, così lo chiamava un’amica di sua sorella. Il grande magone che si percepisce in certe situazioni.
Si alzò di volata, sapendo che stava facendo ritardo. «appena so in quale ristorante siamo, ti mando un messaggio!» appena si girò Zayn le diede una pacca sul sedere. Presa la borsa uscì di casa e dovette lottare con Zayra che l’inseguì per uscire, ma alla fine riuscì a vincere lei. Entrò in macchina e salutò l’autista. «dove la porto signorina?» chiese, dopo aver ricambiato con un sorriso. “su una stella”Era troppo, ma le venne quella battuta in mente, ricordando la scena di Titanic. Peccato che l’autista non era lontanamente fico come Leonardo di Caprio. Ridacchiando disse il punto dove c’era l’incontro e si mise a chiacchierare con l’autista, venendo a sapere che si chiamava Seth e aveva una figlia. Lei aveva pensato di andare in taxi ma Zayn era stato irremovibile e aveva chiamato la macchina che aspettava a lui per fargliela usare.
Quando arrivò nel punto dell’incontro vide che Mary era già lì, e che con lei vi era mezza classe. Scese e ringraziò Seth. «signorina, è sicura che non voglia che l’aspetti?» scosse la testa, chiudendo la portiera, ma potevano parlare perché c’era il finestrino abbassato. «no, non ti preoccupare. Sicuramente servirai a Zayn per raggiungermi!» lo vide sorridere e annuire. «grazie per la pazienza! Zayn quando si mette in testa una cosa è intrattabile.» l’uomo sorriso con dolcezza. «oh, è il mio lavoro signorina! Buona cena e buon divertimento!» la faccia che fece, fece ridere Seth. «la voglia è pari a zero, immagina quanto potrò divertirmi!» si fecero una risata poi lo lasciò andare. Mary le fu subito al fianco. «te lo dico, Stefany è diventata fan dei 1D. Non fa altro che parlare di loro, mi si è attaccata stile ventosa! Ringraziando il cielo sei arrivata!» la guardò male, poi fece un passo dopo l’altro e arrivò dal gruppetto. «Keyraaa!» eccola lì, Stefany che si buttava su di lei, come se fosse una sua più cara amica. Sospirò, mentre la salutava con un sorriso. Anche gli altri si avvicinarono. David le fu subito al fianco, passandole un braccio sulle spalle. «se sapevo che ti facevi così bella ci avrei pensato due volte a dirti di no!» alzò un sopracciglio. «quando ti ho mai dichiarato i miei sentimenti e addirittura ti ho chiesto di metterci insieme?» chiese, divertita. «me l’hai chiesto!» «si, nei tuoi sogni più belli!» salutò pian piano tutti, e quando si bloccò di fronte a Lucas, sorrise. Doveva ammettere che aveva l’ansia che le era arrivata fino al cervello. La paura che provasse ancora qualcosa per lui, ma appena posò gli occhi su di lui capì che tutto era scomparso. Con tutto quello che aveva provato, anche la rabbia era terminata. Eh si, Malik l’aveva stregata. «Ciao Lucas!» fece un sorriso debole, subito ricambiato da Lucas, rosso come un pomodoro. «Ciao Keyra!» si guardarono per un lungo secondo, poi dopo un altro sorriso, si girò a guardare Mary che le tirava il vestito come i bambini. «cosa?» domandò, stranita. «ehm.. paul!» alzò un sopracciglio, prendendo il cellulare che le porgeva. «merda, mi sono dimenticata la borsa nella macchina! Paul!» e si allontanò di qualche passo bestemmiando in aramaico antico. «si, certo! Cosa?» domandò, stranita. «oh che palle! Ci penso io, cazzo! Devi farmi un favore.. no, lascia stare, ci penso io!» attaccò con Paul e si riavvicinò a Mary. «sappi che sto per consumarti tutta la ricarica. Sappi che ho dimenticato la borsa nel suv, sappi che nella borsa c’erano entrambi i cellulari e sappi che sarà sicuramente Zayn a riportarmeli! Sappi anche che si porterà tutti e quattro!» la vide fare una smorfia e si allontanò di nuovo. «Malik! Chiama Seth e digli che ho dimenticato la borsa, poi se ti va – e so che ti va – portamela al “Bella Italia” su Oxford street!» attese che Zayn dicesse un “arrivo” e parlò di nuovo. «Zayn, non perdere tempo con il cazzo di ciuffo! Ho bisogno della borsa sennò voi domani non partite, chiaro?» e attaccò raggiungendo di nuovo Mary. «cosa succede?» domandò, mentre Keyra guardava male Stefany che si staccò subito dal braccio di Mary. Ah mbeh! «mi sono dimenticata come una deficiente la borsa in macchina. Paul ha chiamato te, perché non rispondevo!» borbottò. «e il volo che dovevano prendere domani è stato cancellato – l’unico cancellato – per i vulcani che sono eruttati in chissà quale parte del mondo! Bloccando tutte le vie aeree. Anzi no, la loro!» Mary ridacchiò. «come se ti dispiace che rimangono a Londra!» se la guardò male. «a te non dispiace!» risero e con un sospiro frustrato sentì Stefany attaccarsi al suo braccio. «si?» domandò, non sopportandola già al tempo della scuola, ora più di prima. Sapeva che girava intorno a lei e Mary solo perché sicuramente sapeva chi erano i loro ragazzi. «come stai? Chi era al telefono?» il tono che usò la fece pentire di aver girato lo sguardo e averle dato spago. «Fra cazzo da Velletri!!» tornò a guardare David che sorrise. «allora cosa ci racconti, donna di mondo?» si girò a guardare Mary che scosse la testa, come a dirle che non aveva detto niente sul suo conto. «niente! Sto per prendere il secondo diploma in una scuola di cucina. Tu?» chiese, tralasciando tante – molte – cose! «niente, lavoro in un call center, ho fatto il test per entrare a medicina! Mi hanno preso. Per il resto la mia vita è piatta come una tavola da serf.» sussurrò, divertito. «interessante! Avvisami se diventi medico, che mi allontano chilometri da te!» tutti scoppiarono a ridere fragorosamente. «e tu, oltre a studiare non fai nient’altro? Ragazzo?» fece per rispondere e sentì Stefany ridacchiare. «è fidanzata con Zayn, ve lo ricordate vero?» David passò lo sguardo tra Keyra e Stefany, mentre la mora sospirava depressa. «siete rimaste in contatto? Come fai a sapere che sta con Zayn?» e giù di lì a spiegare cosa e chi era Zayn. Si appoggiò a Mary, mentre Stefany raccontava peste e corna di quei cinque. Sospirò. «se lo sapevo che anche alla cena c’era qualche dannata fan, mi sarei tenuta lontana da questa classe!» diede un pizzico a Mary sentendola dire quella cosa, ridacchiando. «ben ti sta!» rispose, facendole fare una smorfia.
«e Mary invece sta con Niall! Sono così cariniii!» sospirò, per la trecentesima volta. «però entrambe è ovvio che non stanno con loro per i soldi, ma perché si sono conosciuti grazie al nostro scambio culturale e..» le tappò la bocca. «sai anche quanti peli hanno sul petto?» la vide annuire. «questo non è essere fan, questo si chiama stalker!» tutti scoppiarono a ridere fragorosamente. «ti prego finiscila. Ho a che fare con gente come te tutto il giorno! Almeno stasera riesci a far rientrare gli ormoni? Perché stanno arrivando e non voglio scene di gente che sviene! Ti avviso!» la vide diventare bianca. «oh, l’ho azzittita. Dicevamo?» Mary la guardò come se fosse una dea scesa dall’olimpo e ridacchiò. «quindi te la fai con un plurimiliardario!» Scoppiò a ridere, alle parole di David. «per quello dovrei sposare il fondatore della Syco. Ma non lo farei mai! Parliamo d’altro?!»
Si misero lì a chiacchierare e fumare sigarette su sigarette, finché finalmente non arrivarono tutti. Entrarono nel ristorante, ovviamente pieno visto che era domenica sera. In realtà non era un ristorante vero e proprio. Era più una pizzeria. Pizzeria italiana, al centro di Londra, come minimo per pagare doveva sborsare un polmone. Ridacchiò a quel pensiero. «cosa ridi?» chiese Mary, sottobraccio con lei. «pensavo a quanto costa questo ristorante. E ho pensato subito dopo che per pagare magari ti chiedono i polmoni!» Mary annuì, non capendo. «e mi sono vista io che servivo i miei polmoni da fumatore e loro che ci rimanevano male!» La vide fare una smorfia. «come se ti dovessi preoccupare dei soldi! Non sei mai stata così ricca!» alzò gli occhi al cielo, esasperata. «cristo Mary! Sembra chissà quanto prendo! Certo è tanto, ma.. vivo sempre con i stessi soldi. Con gli altri ci pago casa.» la vide annuire. Si misero sedute, di fronte a loro David e Lucas. Cominciarono a dare fastidio a Mary, come ai vecchi tempi. All’inizio solo lei e David, poi cominciò anche Lucas, e per un nano secondo le sembrò di ritornare al periodo iniziale della scuola, quando lei e Lucas non si erano ancora messi insieme. «BAAASTAA!» strillò Mary, esasperata facendo ridere tutti e tre. «mio dio come sei suscettibile! Fatti una risata che domani ti potresti svegliare sotto ad un cipresso!» e giù di li con altre risate, finché non sentì Stefany urlacchiare. Entrambe capirono che erano arrivati. Si alzò. «se arriva il cameriere, io prendo una margherita, con un supplì e una lattina di fanta!» Mary annuì, sorridendo a Niall. Keyra si avviò da Zayn, che teneva la sua borsa ancora in mano, mentre abbracciava alcune ragazze e stringeva la mano al suo vecchio compagno di scambio culturale. Senza parlare o altro, si piegò a prendere i cellulari nella borsa e si diresse dal cameriere per chiedergli se ci fosse un posto dove non c’era tutto quel casino per fare una telefonata di lavoro. Le indicò una saletta e l’accompagnò accendendole la luce. C’era un arco, non una porta. Ma almeno non si sentiva tutto quel casino, anche essendo attaccata alla sala dove c’era la restante gente. Da lì, vedeva il tavolo della classe. «Buonasera. Sono la manager dei One Direction. Avrei bisogno di parlare con un addetto, per discutere dei biglietti!» attese. «si, attendo!» si appoggiò ad un tavolo non apparecchiato, attendendo come aveva detto. «Salve, Keyra Smith, manager dei One Direction! Abbiamo saputo che il volo è stato cancellato per i vulcani!» ascoltò dall’altra parte. «si, io capisco che la condizione è grave, ma loro devono partire! Tra tre giorni loro hanno delle interviste!» spiegò, pacata. «Non c’è nessun’altro modo per farli partire? Un secondo volo domani?» chiese, sospirando. «Kevin, giusto? Posso darle del tu?» sentendo il consenso, sospirò di nuovo. «Kevin, ho davvero bisogno di quei biglietti. Non possiamo rimandare, perché la loro agenda è davvero piena! Mi può fare il favore di trovare una soluzione?» lo sentì dire che ci avrebbe provato. «ok, io resto in linea. Faccia con comodo, tanto paga la syco! Ma per favore, mi trovi una soluzione. Se me la trova, le farò un regalo enorme!» partì la musichetta tipica che c’è quando ti mettono in attesa e prese a camminare per la saletta, lentamente e attendendo. Si appoggiò di nuovo al tavolo, vedendo che Niall si era messo seduto al suo posto, abbracciando Mary e parlando allegramente con David e Lucas. Sentendosi osservato, spostò lo sguardo e le sorrise, per poi muovere la mano a mo di saluto verso di lei. Ricambiò con un sorriso e lo vide mandarle un bacio, a cui ricambiò con dolcezza. Niall fece la domanda a gesti ‘con chi stai parlando?’ e lei poco finemente rispose ‘con ‘sto cazzo’. Lo vide ridere. Lucas si girò a guardarla, e lei rimase impassibile. Sicuramente si era incuriosito dai gesti di Niall e si era girato a guardare con chi parlasse. Il biondino indicò lei a qualcuno e poco dopo entrò Zayn. «con chi parli?» chiese, guardingo. «l’amante!» rispose, mentre lui si faceva avanti, camminando in quel modo sensuale. Ma mannaggia merlino. Sospirò e alzò gli occhi nei suoi, finché non gli arrivò davanti. «con l’aeroporto Zayn! Sto cercando di risolvere il problema del volo. Con le nubi dei vulcani, è impossibile viaggiare dall’Europa all’America. Stanno cercando una soluzione! Ma credo proprio che vi toccherà partire dopodomani, invece di domani!» sussurrò, mentre lui annuiva, sorridendo. «A me sicuramente non dispiace!» scosse la testa, divertita. «come va di là?» chiese, incuriosita e trattenendo una risata. «bene bene!» rispose pacato. «Stefany?» lui alzò un sopracciglio, e Keyra si sporse per guardare cosa faceva Stefany. Si immaginò che si era alterata, invece se ne stava seduta al suo posto, ridacchiando alle battute di Louis e guardando gli altri con occhi a cuoricino. «ah! Ringraziando il cielo non sta facendo la fan impazzita!» «è nostra fan?» chiese Zayn, posandole una mano sui fianchi. «già! Prima del vostro arrivo si è attaccata stile ventosa a me e a Mary!» lo sentì ridacchiare divertito. «no, si sta comportando bene!» ammise. Finalmente ritornò l’addetto dell’aeroporto. «si, sono ancora qui!» sussurrò. «oh! No, no.. mi serve o domani o dopodomani! Non tra tre giorni! Per favore!» si massaggiò le tempie, nervosa. Zayn si piegò a darle un bacio tra i capelli, sistemandosi di fronte a lei, ancora appoggiata al tavolo. «con qualsiasi linea. Mi interessa che partono!» si grattò la base del collo, stanca. «e se chiedessi un aereo privato?» chiese, pensierosa. «ah! Quindi mi sta dicendo che non c’è possibilità di arrivare a New York in nessun modo?» sbuffò sonoramente.
«Non credevo che sarebbero rimasti insieme!» ammise David, facendo prendere un colpo a Lucas, che guardava seduto al tavolo Keyra e Zayn nella saletta. Si girò a guardarlo. «io non credevo neanche che si sarebbero messi insieme. Non tirava bella aria tra di loro, ai tempi della scuola!» ammise, pensieroso e vide David annuire. «Keyra è una persona forte, che va avanti da sola. Lui non sembrava come lei! Anzi, lo vedevo faticare per stare al passo di Keyra!» continuò Lucas, pensieroso. «o forse è Keyra che si è abbassata al livello di Zayn. Per stare lei al passo di lui!» entrambi si girarono a guardare Niall, che li fissava senza nessuna espressione sul viso. «Keyra? Scherziamo?! Non si abbasserebbe mai a stare in un livello per un uomo!» Niall sorrise, debolmente. «si vede che non conosci bene Keyra, perché ti assicuro che l’ha fatto! Non si sarebbe mai fidanzata in casa con un ragazzo. L’ha fatto per Zayn. Non sarebbe mai andata a vivere con lui dopo neanche sei mesi, l’ha fatto con Zayn! Non si sarebbe messa sotto gli occhi di tutti, per Zayn l’ha fatto! Come vedete, Keyra è riuscita ad abbattere le sue paure per andare a pari passo con Zayn! Con difficoltà ma.. Devo dire che se la cavano alla grande insieme!» David e Lucas lo fissarono, pensierosi. «sono felice per loro!» ammise David, con un sorriso. «in fondo Keyra si è sempre meritata un bravo ragazzo!!» Niall sorrise, annuendo. «già. Tante inculature nella vita..» e guardò Lucas, che arrossì un pochino.. «ma alla fine se l’è trovato giusto!» «ALLORA?» urlò Louis, speranzoso. «partite dopodomani! Alle cinque di pomeriggio!» tutti e quattro, esultarono mentre: Liam telefonava a Danielle per dirle di vedersi quella sera a casa sua, Louis telefonò a Eleanor per passare la tarda serata insieme del giorno dopo e Niall guardò Mary per dirle: «stanotte dormi da noi?» e lei annuiva, felice. «è iniziato lo scopa-day?» domandò Keyra, stranita vedendo che tutti si stavano movimentando. Harry si girò a guardarla. «per me no! Per gli altri si! Posso dormire da voi?» Zayn stava facendo gli occhioni dolci a Jessica se poteva spostarsi altrove, in modo da stare vicino a Keyra. Ovviamente, con il suo sguardo ‘si, guardami e muori’ riuscì a far sedere altrove Jessica e si mise al posto al fianco di Keyra. «e chi ti ha detto che non è scopa-day pure per noi?» chiese Zayn, facendo ridere tutti. «se voi scopate ancora un altro po’, esce un piccolo Malik!» ultimamente si parlava troppo di piccoli Malik, eh! Si fece un conto in testa, ripensando se era ok con il ciclo. E in più si grattò per sicurezza. Non si sapeva mai. «no grazie! Harry se vuoi puoi venire da noi!» «venire in tutti i sensi?» lo guardò male, molto molto male. Scosse la testa, esasperata mentre Niall rideva sguaiatamente. «Ehi!» guardò Zayn che sembrava contrariato dalla sua scelta di far andare a dormire Harry da loro. «che ti lamenti?! Tranquillo, dormirà con Zayra!» sussurrò, divertita. «Zayra?» domandò Niall, seduto al suo fianco, tra lei e Mary. «la cagnetta che ha comprato Zayn!» il biondo si sporse da lei per guardare Zayn, che annuiva. «avete un cane? Oddio Zayn, ti prego, portalo in tour!» Il moro scosse la testa. «l’ho comprato per Keyra, per farle compagnia mentre non ci siamo! Porto via Zayra e Keyra che fa?» «ti tradisce!» annuì, alle parole di Louis, mentre tutti quelli che seguivano il battibecco – quindi la fine del tavolo, dove erano seduti loro – risero. Zayn mise il broncio, facendola ridere. Il cellulare non di servizio suonò. «pronto?» rispose, allontanandosi al volo, dirigendosi di nuovo nella saletta. «COSA? Si! Certo, adesso arrivo!!» tornò al tavolo, prendendo la borsa. «scusatemi, ma devo andare!» tutti si girarono verso di lei. «dove?» domandò Mary, alzando un sopracciglio. «all’ospedale! Eveline sta partorendo!» spiegò, in ansia cercando il giacchetto nella sala. «ma mancano ancora due mesi!» sbottò Mary, preoccupata. «eh, lo so!» Zayn si alzò di volata, andando a prendere i loro giacchetti. «mi dispiace, ma le nipoti sono le nipoti!» disse a David, dispiaciuta. «non ti preoccupare! Facci sapere come va, tramite Mary!» annuì e dopo aver salutato tutti di volata, uscirono insieme – lei e Zayn – dal ristorante, chiamando un taxi al volo. 

ANNUNCIO: Questo NON e ripeto NON è l'ultimo capitolo. Capirete quand'è l'ultimo capitolo, quando nel titolo del capitolo ci sarà scritto "ULTIMO CAPITOLO!". Non è ancora finita, quindi NON DISPERATEVI! (: 
Non sto qui a spiegare perché ho aggiornato tardi, tanto non ve ne frega un cazzo e a mi rode il culo! Ma tanto mi rode eh! Se avete domande, che twitter sia con voi! muchlove

   
 
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