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Autore: _Charlie_    05/07/2012    1 recensioni
« Combatteremo fino alla fine ».
Salazar scoppiò in una fragorosa risata da far gelare il sangue nelle vene.
« Sciocchi! Questa battaglia la vincerò io! E dopo che sarete morti, non ci sarà più nessuno ad ostacolarmi verso l'Immortalità ».
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La fiamma della Fenice'
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Capitolo 13
La collana e l'unicorno

 

Nonostante fossero solamente le prime ore del giorno, il Villaggio della Terra sembrava già un forno. Ariana si era legata i capelli in una coda di cavallo, Connor si sventolava con la propria mano e Brandon continuava a seguire Dubaku senza prestare troppa attenzione a quella strana temperatura.
Dopo aver percorso qualche metro, il ragazzo della Terra indicò una capanna che non si differenziava affatto da tutte le altre.
<< Aspettate qui fuori >> Dubaku entrò nell'abitazione del capo-villaggio lasciando il trio del Fuoco fuori ad aspettare.
<< Sei ancora tutta rossa! >> Esclamò Connor alla sua amica.
<< Ti credo, fa caldo! >> Ariana sembrava alquanto seccata.
Passati cinque minuti, Dubaku uscì dalla capanna di legno dicendo: << ora potete entrare >>.
Dentro, Ariana non poté fare a meno di dire: << un po' piccolina... >>
In effetti, la residenza del capo-villaggio era tremendamente piccola; non aveva alcuna comodità e nessun tipo di effetto personale. In poche parole, era vuota.
<< Benvenuti! >> Esclamò un uomo seduto al centro della capanna. << Mi chiamo Ezio Muback e sono il capo-villaggio della Terra >>.
<< Noi siamo del Villaggio del Fuoco e siamo alla ricerca di questi... >> Brandon tirò fuori dallo zaino a tracolla i frammenti della Sfera dell'Immortalità. Il signor Muback li prese in mano e cominciò a scrutarli attentamente. << Che bello scintillio >>.
<< Sono frammenti della Sfera dell'Immortalità >> spiegò Brandon.
<< ...Immortalità? >> Ripeté il signor Muback.
I tre ragazzi cominciarono il discorso: << Sì. Un mago oscuro li sta cercando per ricreare la Sfera e per rendersi immortale >>.
<< E allora distruggete questi frammenti se sono così pericolosi! >>
Ariana scosse la testa: << No. Non è così facile. I frammenti non possono essere rotti, scalfiti o quant'altro. Solo quando avranno ricostituito la Sfera potranno essere eliminati del tutto... >>
Ezio rimase a guardarli, inquieto: egli aveva dei lunghi capelli castani che gli scivolavano sulla schiena e i suoi occhi erano neri proprio come quelli di Dubaku. Al collo e ai polsi portava numerosissimi bracciali e collane, i quali tintinnavano ad ogni suo movimento.
<< Quindi... >> riprese a parlare: << ...I frammenti non si possono distruggere ma la Sfera sì. Ma io cosa c'entro in tutta questa storia? >>
<<
Secondo le nostre fonti >> Connor si voltò a guardare Ariana. << Alcuni dei frammenti sono in questo villaggio. Ah! Non vorrei metterle paura ma, noi non siamo gli unici che li cercano. Ci sono anche dei brutti ceffi chiamati Frecce Nere che farebbero di tutto pur di impossessarsene >>.
<< Farò erigere una barriera attorno al villaggio, grazie per tutte queste informazioni >> il signor Muback sorrise mettendo in mostra i suoi luccicanti denti d'oro.
<< Allora! >> Disse Connor non appena furono usciti dalla capanna: << Dove andiamo? >>
Ariana sospirò cercando di ricordare: << Ah, sì! C'è qualcuno che li sta utilizzando come una collana >>.
<< Cioè? >> Chiese Brandon inarcando le sopracciglia.
<< Sì. Qualcuno ce li ha appesi al collo! >>
<<
Ah, ho capito >> disse il ragazzo. Anche lui teneva qualcosa attorno al collo; era una collana con uno zaffiro blu che gli era stata regalata da Serena Crawford al Villaggio dell'Acqua.
<< Sarà difficile questa volta! >> Disse Connor mordendosi il labbro inferiore.
<< Io non penso >> Dubaku, che era stato in silenzio fino a quel momento, continuò la frase: << se controlliamo in tutte le capanne forse, riusciremo a trovare questa persona >>.
<< Riusciremo? >> Connor lo guardò alzando un sopracciglio: << Anche tu? >>
<<
Non fare lo stupido, Connor! >> Ariana sorrise soddisfatta. << Grazie dell'aiuto, Dubaku! >>
Il ragazzo della Terra ricambiò il sorriso.

*

Il sole stava tramontando. Brandon, Connor e Ariana erano grondanti di sudore.
<< Finiamo per oggi? >> Chiese Dubaku per niente affaticato.
<< Sì...Sarà meglio! >> Disse Brandon sedendosi a terra.
Quando furono di nuovo vicino alla capanna del capo-villaggio, Dubaku domandò ai tre ragazzi del Fuoco: << Ma voi avete un posto in cui dormire? >>
<<
Purtroppo no >> rispose Ariana sperando in qualcosa...
<< Be', allora potete venire a casa mia >>.
<< Sei sicuro? >> Brandon aggrottò le sopracciglia: << i tuoi genitori saranno d'accordo? >>
Il volto di Dubaku divenne improvvisamente gelido e malinconico: << i miei sono morti. Abito solamente con mia sorella... >>
Brandon rimase in silenzio, imbarazzato.
Le stelle presero a brillare come diamanti nel cielo scuro della notte e tutt'intorno alle capanne del Villaggio della Terra non si sentiva alcun suono o rumore.
<< Sono tornato! >> Esclamò Dubaku non appena ebbero varcato la soglia della sua casa.
<< Ah, eccoti! >> Una ragazzina dai capelli corvini era sdraiata in un angolo: << Chi sono questi ragazzi? >> Chiese quando notò Brandon, Connor e Ariana.
<< Miei amici >>.
La capanna, vuota proprio come quella del signor Muback, era illuminata solamente da una candela.
<< Come ti chiami? >> Chiese Brandon alla sorella di Dubaku con fare amichevole.
La ragazzina parve rifletterci un po' su: << ...Il mio nome è Sarabi >>.
Il giovane Harvey le sorrise: << noi siamo Brandon, Ariana e Connor. Dormiremo qui stanotte >>.
Sarabi sospirò voltandosi da un altro lato: << buonanotte, allora >>.
La candela si spense come se qualcuno le avesse soffiato sopra.
Prendere sonno per Brandon fu molto difficile. Un solo pensiero gli martellava in testa: da quale altra parte li avrebbe portati la ricerca dei frammenti? Ormai i più grandi villaggi del loro paese li avevano visitati!
Dopo qualche minuto di profonda meditazione, sentì Sarabi alzarsi e uscire dalla capanna. Dove stava andando a quell'ora? Brandon decise di seguirla.
La ragazzina si stava dirigendo a passo serrato verso un bosco, il quale distava solamente qualche metro dalle capanne del villaggio.
Brandon continuò a seguirla senza fare alcun rumore. “Ma perché la sto inseguendo?” Si chiese aspettando una risposta chissà da chi.
<< Ecco! >> Esclamò Sarabi nel bel mezzo del bosco.
Brandon si nascose dietro il fusto di un enorme albero: tutto questo gli ricordava le lunghe passeggiate con Argo, il suo fedele cane, nella selva chiamata Grande Bosco.
Con curiosità, il giovane si espose alla luce della luna.
<< Cosa ci fai qui? >> Chiese Sarabi tesa; ella stava dando da mangiare ad un animale che Brandon non aveva mai visto prima. << È un unicorno! >>
Il ragazzo continuava a fissare quella creatura senza sbattere le ciglia: << è bellissimo... >>
L'unicorno era candido come la neve, la coda e la criniera erano argentate, sulla fronte aveva un grande corno d'oro e i suoi occhi erano turchesi come il cielo.
<< Non dire a nessuno di André, mi raccomando! >>
<<
L'hai chiamato André? >> Brandon si avvicinò cautamente all'unicorno, il quale stava mangiando dalla mano tesa di Sarabi.
<< Sì. L'ho trovato quando era piccolo qui nella foresta e quindi me ne sono presa cura da sola...Non volevo che diventasse un fenomeno da baraccone al villaggio >>.
Brandon tese una mano verso il muso e André fu felice di farsi accarezzare.
<< Gli sei simpatico >> Sarabi sorrise. << Comunque...Davvero, non dire nulla a nessuno! >>
Il ragazzo fece un segno con la testa d'assenso: << sta' tranquilla. Mi cucirò la bocca >>.
<< Ti va di fare un giretto? >> Gli chiese poi, Sarabi.
<< Un giretto? >>
<<
Sì! Sali in groppa ad André! >>
Non molto convinto, Brandon salì sul dorso dell'unicorno seguito poi da Sarabi che si mise proprio attaccata alla sua schiena.
<< Partiamo, André! >>
L'unicorno nitrì poi, con un gesto molto brusco, aprì le sue grandi ali bianche.
<< Ha le ali? >>
<<
Certamente! Partiamo! >>
André prese a volare. In poco meno di due minuti, Brandon e Sarabi si ritrovarono a poter toccare le nuvole con le dita.
<< È fantastico! >> Esclamò il ragazzo notando che le capanne sotto di loro divenivano sempre più piccole.
<< Oh, no! >>
<<
Cosa c'è? >>
<<
Mi è caduta la collana! André, ti prego, vai a recuperarla! >>
Con le parole di Sarabi, l'unicorno nitrì un'altra volta e, in picchiata, andò a prendere la collana che si era slacciata dal collo della ragazza.
<< Grazie mille! >>
<<
Scusa >> Brandon inarcò le sopracciglia: << posso vedere la tua collana? >>
Sarabi gliela mise nel palmo della mano: << ma questi sono i frammenti della Sfera! >>
<<
Cosa? >>
Alla collana di Sarabi erano appesi due luminose schegge viola.
<< Se ti piacciono prendile pure. Ho tanti altri gioielli, io! >>
Brandon rise: << ti ringrazio! Sono davvero importanti per me! >> Poi, stringendo i frammenti nel pugno destro, l'immagine di un'immensa sala illuminata da candele morenti gli attraversò la mente.
<< Tutto apposto? >> Gli chiese Sarabi non appena ebbero toccato terra.
<< Sì, sì. Sto bene! >>
<<
Ciao André! Ci vediamo domani sera! >>
Salutando il grande unicorno alato, Brandon e Sarabi fecero ritorno nella capanna di Dubaku.
<< Mi raccomando... >>
<<
Non dirò nulla a nessuno! >>
Il ragazzo tornò a dormire, ignaro di cosa sarebbe successo di lì a poche ore...

  
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