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Autore: LucyInTheSky_Rory    06/07/2012    2 recensioni
Lauren è una normalissima quindicenne, fin quando il destino non la porta in Italia, facendole incontrare tre ragazze. Ognuna di loro ha un segreto, un dono. Lauren scoprirà presto che il destino ha giocato con loro, rendendole sconvolte. Ma se fossero loro a cambiare il destino? E se il pericolo si rivelasse più vicino e subdolo del previsto?
Degli adolescenti si ritroveranno a fare un viaggio pazzesco, che regalerà a loro mille emozioni.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

Forget you.

 

«Il minimo è una sospensione di tre giorni, insomma qui non stiamo parlando di un atto vandalico, ma di una rissa» Il preside Doorsey cercava di aiutarci in tutti i modi possibili, ma era una situazione troppo difficile, Chris e Matt sarebbero stati sospesi e Lauren avrebbe avuto i sensi di colpa a mille. Perché aveva minacciato Matt?! Avrebbe voluto riavvolgere il nastro per evitare quel bacio, quella orrenda situazione, ma non si poteva.

«Ragazzi, cercate di capire, mi ritrovo con le mani legate, sono costretto a tre giorni di sospensione». Matt e Chris annuirono, si alzarono e uscirono dall'ufficio.

Lauren era sempre pronta a separarli da un'altra eventuale rissa, c'era troppa tensione nell'aria per stare tranquilli. Si allontanarono da scuola e quando finalmente Matt si allontanò, Lauren si sentì libera di fare la ramanzina a Chris.

«Che ti è saltato in mente, sei impazzito?!» Lauren era più che arrabbiata.

«Che dirai a tuo padre quando tornerai a casa? Ho menato un tipo a scuola perché disturbava la mia migliore amica?»

Chris non rispose, aveva gli occhi lucidi. Abbassò la testa e iniziò a piangere.

«Hey, Chris, vieni qui» Lauren strinse Chris a sé, non sopportava vedere il suo migliore amico piangere.

«ascolta» Disse zittendo Chris.

«Ho capito cosa c'è che non va. Hai paura, paura che non sarò più tua amica, paura che non ci rivedremo più. Beh, sai che ti dico? Ti telefonerò, tutti i giorni, perlomeno ti invierò un messaggio-»

«Lauren, ti dimenticherai di me!» urlò Chris. I due si zittirono per alcuni minuti, non furono minuti di silenzio imbarazzante, si zittirono perchè volevano sentire la quiete attorno a loro, volevano allontanarsi un attimo da quella situazione. Lauren sciolse l'abbraccio, non salutò neanche Chris, che rimase lì a testa bassa fin quando Lauren non era più nei dintorni.

Il suo cellulare vibrò. Era un messaggio di Lauren, quando lesse il messaggio non poté fare a meno di sorridere.

Non ti dimenticherò mai. Come ho già detto, un messaggio al giorno, partendo da oggi ;)”

 

La pioggia iniziò a scendere in sintonia con l'umore di Lauren, beh, dire che era giù era poco. L'unica persona forte attorno a lei, ora aveva bisogno del suo aiuto.

Il cellulare vibrò facendo suonare Highway to hell degli AC/DC, il nome “Papà” apparì sul display in caratteri cubitali.

«Papà?» disse con tono scocciato. Non aveva voglia di parlare con il padre, anche perchè al cinquanta percento avrebbero litigato.

«Lauren? Puoi venire a casa? Dobbiamo parlare di-»

«Papà, se ti riferisci al fatto che fra qualche settimana partiamo.. beh, già me l'ha detto mamma»

Lauren aveva un tono pacato, era stranamente calma. Luke non proferiva parola, era cosciente dello sbaglio che aveva commesso. Finalmente dopo qualche minuto di tensione Luke spiegò.

«Laur, vieni a casa mia, ti devo parlare di una cosa. Ho già avvisato tua madre»

«Ok, arrivo» disse attaccando.

Si domandò che altro doveva dirgli il padre, sicuramente qualcosa di bello a giudicare dal tono emozionato dell'ultima frase.

In pochi minuti arrivò alla piccola villa, dalla casa proveniva una voce femminile a lei sconosciuta.

Bussò con insistenza al campanello, fu il padre ad aprirle, aveva un sorriso a trentadue denti stampato sul viso. Lauren notò subito una donna con un sorriso smagliante seduta sul divano che sorseggiava un po' di tè, “Ecco di chi era la voce femminile” pensò.

«Lauren, lei è Melissa Sparks» disse Luke presentando la donna.

Era sicuramente una delle donne più belle che Lauren avesse mai visto.

Aveva una carnagione olivastra, dei lunghissimi capelli castani e degli occhi che sembravano iniettati d'inchiostro, un inchiostro incredibilmente nero.

«io e lei ti dovremmo parlare di una cosa-»

«Mi vado a cambiare e poi mi dici» Disse Laur abbozzando un sorriso.

Entrò nella sua camera sbattendo la porta, non perché era arrabbiata, perché era stressata.

Sentiva il peso del mondo sulle sue spalle, ora si era anche presa la responsabilità di passare un po' di tempo in più con Chris negli ultimi giorni, di ascoltarlo, di aiutarlo.

Beh, anche lei aveva bisogno di aiuto, ma doveva solo resistere un altro po', fino a quando Chris non si sarebbe rilassato completamente dopo il litigio con Matt, “Il padre l'avrà già messo in punizione” pensò tristemente.

Si levò la divisa scolastica e si mise a cercare qualcosa da mettersi dalla poca scelta nel cassetto vicino al letto. Alla fine optò per un top azzurro cielo e per un paio di jeans.

Uscì dalla stanza sciogliendo i suoi splendidi capelli neri.

«Lauren siediti» Disse gentilmente il padre, la figlia obbedì.

«Allora, Melissa ha una figlia della tua stessa età che era interessata a fare la studentessa di scambio, ci siamo informati e.. ci siamo organizzati con i documenti necessari per far sì che sua figlia, Agnes, venga con noi in Italia!» Il tono di Luke era pieno di enfasi, a differenza di quello di Lauren. Certo, le faceva piacere avere una coinquilina in questo lunghissimo viaggio, ma voleva dire aprirsi con un altra persona, esporsi e socializzare con questa nuova persona che mano a mano sarebbe entrata sempre di più nella sua vita. “Bicchiere mezzo vuoto” pensò, alla fine se guardava il lato positivo riusciva a vedere solo un'ottima notizia. Era sicura che questa Agnes sarebbe stata simpaticissima, se lo sentiva nel profondo, inoltre non voleva deludere il padre, stava facendo il possibile per farla stare meglio con questa novità.

«Fra quanto pensi di partire?» Chiese Lauren al padre.

«Più o meno due settimane.. va bene per te, Laur?» Il padre sembrava seriamente interessato alla risposta della figlia, per questo Lauren rispose “Certo, è tutto ok”, dopodiché si distese sul letto in camera sua, desiderosa di svegliarsi da quello che ormai era diventato un incubo. Tutta quella storia non era per niente ok, lei voleva restare lì, a Goodwin Street, con Chris, con sua madre, con il suo concetto di famiglia.

 

   
 
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