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Autore: thisisnarnia_    06/07/2012    0 recensioni
Ero seduta in salotto a leggere con mio padre quando lui mi disse:
-Ti devo raccontare una cosa… Mettiti comoda.-
-Allora, innanzi tutto sei stata ammessa a una scuola che si chiama Hogwarts. E’ una scuola speciale, perché tu sei speciale. Lascia che ti spieghi.-
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ci ritrovammo in una sala del castello dove li attendeva proprio Neville Paciock, il papà di Alice e Frank, poi mi ricordai che Lily mi aveva detto che era un professore.
-Ciao a tutti ragazzi!- disse con un tono cordiale. –Innanzitutto benvenuti a Hogwarts, io sono il professore di Erbologia, nonché coordinatore della casa di Grifondoro. Spero che vi troverete bene! Ora vi accompagnerò nella sala grande dove sarete smistati, poi la preside farà un discorso, e infine ci sarà un gran bel banchetto! Seguitemi, prego!-
 
Entrammo in una sala enorme, apparentemente senza soffitto dove al centro c’erano quattro lunghissime tavolate e un’altra messa per orizzontale sopra un palco che doveva ospitare i professori e la preside. Sul palco c’era uno sgabello con uno strano cappello logoro appoggiato sopra.
 
Il professor Paciock chiamò il primo studente:
-Aaron, Jackson!- il ragazzino si sedette titubante sullo sgabello e il professore gli appoggiò sopra la testa il cappello che gli scivolò fino al naso.
Dopo un minuto circa il cappello, proprio così, gridò: -CORVONERO!- e il tavolo dei corvonerò esultò.
Ci furono alcuni ragazzi, e dopo che Julia Dean si sedette al tavolo dei corvonero fu il mio turno. Tremando mi sedetti sullo sgabello.
 
-OH, BENE. UNA PARENTE DEI POTTER, EH? CORRAGGIOSI I POTTER… OTTIMI GRIFONDORO, MA HAI ANCHE UNA MENTE BRILLANTE… POTRESTI STARE BENE IN CORVONERO… COMUNQUE CREDO CHE LA SCELTA PIU’ GIUSTA SIA: GRIFONDORO!-
Sorridente raggiunsi il tavolo, e mi si presentò il dilemma del dove sedermi: accanto a Frank, oppure accanto a un ragazzo di nome Chester del primo anno.
 
-Ehi, vieni qui!- disse Frank battendo con la mano sul posto vuoto accanto a lui. Arrossendo mi sedetti.
-La conosci?- Chiese un suo amico.
-Sì, è cugina dei Potter, ci siamo conosciuti a Diagon Alley.-
 Di fronte a lei si sedette Allison, la ragazzina conosciuta sul treno. Dopo altre persone Alice si andò a sedere allegramente al tavolo dei corvonero. Poco dopo anche Lily e Hugo si sedettero accanto a me sulla panca raggianti. La cerimonia si concluse con un trionfante Marcus Zabini che si univa ai Serpeverde.
 
Poco dopo, un’anziana donna dai capelli bianchi salì sul palco e prese la parola: fece un discorso di benvenuto e poi ci augurò buon appetito. Era molto più fredda e distaccata del professor Paciock, e mi chiesi se i professori assomigliavano più alla preside, che da quanto avevo capito si chiamava Minerva McGrannitt.
 
Non riuscii a mangiare niente per l’emozione, ma mangiai molti dolci, che erano il mio punto debole, ed erano a dir poco squisiti. Hugo accanto a me era imperturbabile e si abboffava come non avevo mai visto fare e Rose, che era poco distante commentò sollevando le sopracciglia:
-Sei proprio come papà…-
 
Finita la cena, un ragazzo e una ragazza di grifondoro di alzarono e dissero a quelli del primo anno di seguirli perché erano i prefetti, e così feci. Salimmo le scale: era tutto enorme! Le immagini nei quadri si muovevano e ne rimasi scioccata, ad un certo punto sentii un forte rumore e la scala cominciò a muoversi, la maggior parte delle ragazze urlarono e anche qualche maschio.
 
-Ah, quasi dimenticavo, alle scale piace cambiare!- disse il ragazzo. Ci fermammo davanti a un quadro di una signora parecchio grassa.
-La parola d’ordine, prego!- disse. Il quadro aveva parlato. Ma lì era una delle tante stranezze. Cominciavo lentamente a farci l’abitudine.
-Harry Potter!- disse il prefetto. Notai che Lily sorrideva orgogliosa. Il quandro si “Aprì” ed entrammo.
-Questa è la Sala Comune, possiamo entrarci solo noi Grifondoro, e state bene attenti a non dimenticarvi la Parola d’Ordine.- disse la ragazza.
-Il dormitorio maschile è da questa parte, mentre l’altra scala porta a quello femminile.-
 
Continuavo a fissare le tende del baldacchino, non riuscivo a prendere sonno per la seconda notte di fila. Dopo essermi rigirata altre volte mi alzai, infilai le ciabatte e la vestaglia e scesi nella Sala Comune.Scesi i gradini e appoggiai il piede sul pavimento che scricchiolò, e un ragazzo su una poltrona che prima non avevo notato sussultò.
-Oh scusa non volevo…- dissi.
-Non ti preoccupare… Anche tu qui?- chiese. Era Frank.
-Non riuscivo a dormire e allora ho pensato… Ma posso tornare su, non c’è problema!- dissi con la lingua che mi si ingarbugliava.
-Anche io quando non riesco a dormire vengo qui a leggere, così non do fastidio a nessuno, no?- sorrise gentile. Ma che glielo faceva fare di parlare con una stupida ragazzina del primo anno, per di più nata babbana? Annuii e mi sedetti su una poltrona dalla parte opposta della stanza e chiusi gli occhi. Dopo un po’ Frank si alzò.
-Mi è venuto sonno, buonanotte!-
-Notte…- bofonchiai e poco dopo tornai anche io a letto e finalmente chiusi gli occhi.

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Come ho già detto, oggi posto due capitoli perché poi parto. Beh, che dire, grazie mille se lo state leggendo e ringrazio quelli che hanno recensito i capitoli precedenti. :)
  
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