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Autore: MOne_DirV    06/07/2012    3 recensioni
La vita di Karen sta cambiando. Improvvisamente non abiterà più a casa Knight ma a casa HORAN. Cosa sarà Niall? Un fratello, un amico o qualcosa di più? E quel ragazzo, Zayn, con i lineamenti orientali? Perchè è così MISTERIOSO? Cosa nasconde il suo passato?
Riuscirà Karen a scoprirlo e ad aiutarlo? Riuscirà a chiarire i suoi sentimenti per questi due ragazzi?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà lettrici! :)
Vi sta piacendo questa storia? Ultimamente purtroppo ho avuto problemi con la connessione Internet e non ho potuto pubblicare il capitolo per questo motivo! Lo so faccio schifo e mi dispiace davvero tantissimo, connessione maledetta! Per quanto riguarda la FanFiction.. siete in pena per il nostro Jawaad infortunato? Non vi preoccupate: ci sarà una ‘simpatica infermiera’ ad accudirlo ;) Per capire meglio, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
Credevo davvero che mi fosse arrivata una pallonata in faccia e che fossi morta.
Invece non fu così. Ci fu qualcuno a “ricevere” la pallonata al posto mio: il ragazzo senza cuore, così come lo avevo “ribattezzato” io. E adesso era a terra privo di conoscenza. Perché poi? Per me non lo aveva fatto sicuramente, mi odiava, era chiaro anche agli alieni che ci guardavano dall’alto (sempre che esistevano poi) quindi quella possibilità era esclusa. Perché oltre a non avere cuore non aveva cervello? Sì, quella era già più plausibile. Avevo desiderato per giorni interi la sua morte, come lui aveva fatto con me, affermandomelo apertamente, ma a parole siamo tutti bravi. Io non volevo che gli fosse successo davvero qualcosa di grave, insomma, a differenza sua, io avevo anche un po’ di sensibilità, specialmente considerando il fatto che se avessi parato il pallone, tutto ciò non sarebbe successo.
Così decisi di ascoltare il consiglio (o forse ordine) di accompagnarlo in infermeria: in fondo glielo dovevo.
Però quando provai ad alzarlo era ancora in uno stato di trance e per quanto mi sforzarsi a metterlo in piedi, non si era ancora svegliato del tutto e c’era bisogno di almeno un’altra persona che lo accompagnasse insieme a me.
 
“Proffi, proffi! Posso aiutare Karen? Zayn è troppo pesante per lei, non ce la farà mai a portarlo da sola in infermeria! La preeeeego!”
C’era solo una persona al mondo che aveva così tanta “confidenza” con i professori da chiamarli “proffi”: Hope. Ed infatti la richiesta di aiutarmi proveniva proprio da lei. Era la migliore amica che avessi mai avuto: nonostante ci conoscevamo da circa una settimana, non c’erano bisogno di parole per comprenderci a vicenda, bastava solo il pensiero. Lo dimostra il fatto che non ci fu bisogno che le chiedessi aiuto, poiché lei aveva compreso la situazione con un semplice sguardo.
“Va bene Hope, ma solo perché mi fido di te e sono sicuro che con la tua presenza la signorina Karen non combinerà altri guai..” rispose il professore. Come faceva Hope ad andarci d’accordo? Beh, lei era la migliore in educazione fisica e, a differenza mia, aveva vinto tantissime gare di pallavolo e forse il professore la prediligeva  per questo. Io invece lo odiavo, non quanto Zayn, ma quasi!
“E può venire anche Niall con me? Mi dica di sì!”
“Se vi becca il preside però -”
“Sisi staremo attenti, grazie mille sapevo che a me non poteva dire di no!” lo interruppe la bionda. Riusciva sempre a ottenere quello che voleva! L’ho già detto che è meravigliosa?
 
Così i miei due amici si avvicinarono a me e mi aiutarono ad alzare il moribondo: io ero sotto il suo braccio destro, Niall sotto quello sinistro e Hope apriva le varie porte dei corridoi o ci aiutava nelle scale.
“Bene sis, questa è l’infermeria. Ma tu sei proprio sicura che non ti sei fatta male? Un osso fratturato, un livido, un ematoma, un graffio..proprio niente?” ecco Niall premuroso come sempre.
“No, non ti preoccupare per me. Ho qualche graffio nelle braccia ma niente di serio. Qui quello messo male è Zayn..se gli dovesse succedere qualcosa di grave non me lo perdonerei per il resto della vita!”
“Ma che dici? Non è colpa tua! Tu la potevi benissimo schivare, è stato Zayn che ha voluto prendere la palla! Non farti problemi! E poi con la testa dura che si ritrova dubito che possa succedergli qualcosa!” cercò di rassicurarmi.
“Questa è bella irlandese! Già Karen, non ti preoccupare e poi almeno così se ne starà buono per un po’ e smetterà di fare il “bulletto” con certe persone.” mi rassicurò anche Hope.
“Cos’è questa storia del bulletto?” chiese Niall non capendo. Maledetta Hope che non sa tenere la bocca chiusa! Era l’unica a cui avevo raccontato come erano veramente andate le cose quel giorno nel cortile della scuola con Zayn..a tutti gli altri avevo semplicemente detto che non l’avevo trovato e non ero riuscita a parlargli. Non che non mi fidassi degli altri, ma non volevo che si venisse a sapere tutto ciò che ci eravamo detti e preferivo confidarmi solo con la mia migliore amica.
“Perché Zayn è un santarellino? Ha l’aria da bulletto e questo gli servirà da lezione tutto quì. Comunque Horan noi dobbiamo andare, o il professore si arrabbierà!” menomale che era riuscita a sviare il discorso. La ringrazia con lo sguardo e lei mi fece l’occhiolino.
“Già, hai ragione! Little-sis, per qualsiasi cosa, io ci sono!”
“Basta l’ha capito! Ci muoviamo o no? Non voglio perdermi la partita di pallavolo!” e così dicendo diede un calcio a Niall e si avviarono verso la palestra. Dalla serie “finezza portami via”, ma la adoravo per questo!
 
“E’ permesso?” chiesi aprendo la porta dell’infermeria.
“Sisi certo! Oh, cos’è successo a Malik? A questo ragazzo non gliene va mai bene una..” rispose una signora alta, sulla quarantina, magra e con i capelli castani legati in un alto tuppo. Era davvero bella ed emenava una sensazione di tranquillità e gentilezza.
E poi cosa voleva dire con quel “non gliene va mai bene una”?
“Ecco..è stata colpa mia..giocavamo a pallavolo e mi stava per arrivare una pallonata in faccia..poi è successo tutto così in fretta! Io credevo di essere morta e invece quello steso a terra era lui!” cercai di spiegare, ma ero nervosa e tesa..avevo paura e sentivo che con l’infermiera mi potevo sfogare senza problemi.
“Non ti preoccupare piccola, vedrò di fare il mio meglio! Zayn è un ragazzo d’oro e cercherò di fare il mio meglio! Ora aiutami a poggiarlo su questo lettino che comincio a visitarlo.”
Così l’infermiera cominciò a visitarlo e finalmente Zayn si era svegliato e aveva ripreso un po’ conoscenza. Mentre lo medicava la signora mi raccontò che Zayn andava spesso a trovarla quando era più piccolo e che per lui era una seconda mamma, ma che poi era cresciuto e non l’aveva più considerata. Si vedeva da lontano che era preoccupata per lui ma allo stesso tempo felice di averlo accanto dopo tanto tempo. Da quello che raccontava evidentemente Zayn non era sempre stato scontroso e insensibile come adesso, ma che fosse una cosa dovuta alla crescita…A volte diceva cose che non capivo o lasciava frasi in sospeso. C’erano molte cose che non sapevo di Zayn e mi sarebbe piaciuto conoscerlo fino in fondo: che Zayn sia veramente un “ragazzo d’oro” come lo definiva l’infermiera?
“Bene Zayn, ho finito di ingessarti il braccio. Fortunatamente non ti è successo niente di grave ed hai solo una brutta frattura all’ulna destra. Credo che non potrai utilizzare il braccio destro per almeno un mese o anche più.” comunicò l’infermiera dopo aver terminato di visitarlo.
“Ora io devo andare dal professore per riferire l’esito della visita, Karen rimani tu qui a sorvegliare?” continuò.
“Sisi, certamente, faccia con calma!”
“Grazie mille e Zayn, ragazzo mio- disse voltandosi verso di lui- sei fortunato ad aver trovato una ragazza come lei come amica, il passato è passato, non conta più ormai!”
Boh, io continuavo a non capire.
 
“Cavolo quanto mi fa male! Dannazione a te e a quella palla del cavolo! Come faccio a non utilizzare il braccio destro per un mese? E i compiti? Come li faccio se sono destrorso? Aaaaaah, che palle!” ecco ritornato lo Zayn di sempre, era già stato buono per troppo tempo.
“Senti, a me dispiace, davvero! Quando ti ho visto a terra avrei preferito mille volte essere io al posto tuo! Mi hai fatto preoccupare seriamente! Credevo fossi morto! E io non volevo che morissi, te ne ho dette tante ma non voglio davvero che ti succeda niente di grave per colpa mia! Sono una frana, se avessi preso la palla tutto questo non sarebbe successo..”
“Sembri una macchinetta! Datti una calmata, ho capito..”
“Ora stai calmo anche tu, non ti agitare che ti fa ancora più male il braccio. E per i compiti..ti posso aiutare io se vuoi. Anzi ti aiuto io con il tuo consenso o no! E’ colpa mia e ne pagherò le conseguenze!”
“NO! Non accetto aiuto dalle stupide! Io i compiti me li sono sempre fatti da solo! Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno! So badare a me stesso.” insistette Zayn.
“Se ho detto che ti aiuto, ti aiuto e basta! Non fare storie! Invece..non mi hai ancora spiegato perché ti sei ostinato a cercare di parare la pallonata al posto mio se eri dall’altra parte del campo..” dissi cercando di ottenere una spiegazione.
Ma non ottenni risposta.
“Perché non rispondi?”
“Non ha importanza il motivo per cui l’ho fatto.” rispose in maniera poco convincente.
“Ragazzi, ho parlato con il professore e ha detto che date le vostre condizioni, anche se la scuola non è ancora terminata potete rientrare a casa. Per quanto riguarda te Zayn, cerca di non sforzarti e di farti aiutare da qualcuno. So quanto sei testardo e orgoglioso, ma ti prego cerca di riposare il più possibile. Karen, lo affido a te: mi raccomando!” ci interruppe l’infermiera.
“E poi sarei io quello testardo! Voi donne insistete fino a quando non l’avete vinta!” disse Zayn.
“Poche chiacchiere, andate a casa piuttosto. Karen, è stato un piacere conoscerti e Zayn, sai che sei sempre il benvenuto qui!”
 
Così salutammo la gentile infermiera e cominciammo ad avviarci verso casa.
“Mi segui? Sei diventata anche una stolker adesso?” affermò all’improvviso Zayn.
“No, l’infermiera ti ha affidato a me e devo portare al termine il mio compito. Ti devo accompagnare a casa, aiutarti a sistemare lo zaino e assicurarmi che tu riposa. E domani tornerò a casa tua per fare i compiti insieme, mi costerà molto ma lo devo fare.”
“Tu invece non farai un bel niente. Ora io continuo ad andare per la mia strada e tu invece va diritto per la tua: più stiamo separati e meglio è!”
“Forse hai ragione tu, ma io ti voglio aiutare: non voglio avere debiti con nessuno!”
“Ti odio! Odio tutte le femmine, odio l’infermiera, odio la scuola, la pallavolo, la palla, il mio braccio e odio me stesso! Si può avere un po’ di serenità in questo schifo di Mondo?” cominciò ad alterarsi.
Come al solito riversava tutto il suo nervosismo su di me..però questo volta non mi arrabbiai e cercai di comprendere la sua frustrazione, cercando di calmarlo ma con scarsi risultati.
“Bene, io sono arrivato, questa è casa mia e ora che ti sei assicurata che sono arrivato sano e salvo ti puoi benissimo togliere dalle palle. Addio!” e senza che me ne rendessi conto mi chiuse la porta in faccia.
Mi ero preoccupata per lui, ho cercato di essere gentile per farlo calmare dato le suo condizioni fisiche, l’ho accompagnato fino a casa, mi sono scusata, gli ho promesso che lo avrei aiutato e questo era il ringraziamento? Voleva la guerra? Gliel’avrei data.
“Zayn Jawaqualcosa Malik, ti avverto: resterò davanti questa porta a bussare e a citofonare fino a quando non ti verrà l’esaurimento nervoso e verrai ad aprire! Ho un “compito” da svolgere e non ti libererai facilmente di me!”
Tsè, e poi lui dovrebbe essere un ragazzo d’oro?
 
  
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