Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: whinydreamer    06/07/2012    1 recensioni
"Lui c’era sempre stato per lei. E per quanto il suo carattere solitario glielo avesse concesso, l’aveva fatto capire a tutti, compresa la sua famiglia."
Forse non è molto come introduzione, ma può far capire qualcosa meglio di mille parole. A voi la lettura!^^
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

XXIII »●~ Tornare a casa ●

Attenzione: ho pubblicato due capitoli in una volta... quindi anche il 22!



Quella notte sarebbe potuto succedere qualcosa, ma non erano arrivati a nulla in fin dei conti
Per quanto si ripetessero entrambi che non era successo niente e che presto quel velo di imbarazzo si sarebbe disciolto così com’era nato, tra poco sarebbero tornati alla vita di sempre.
Il volo era stato alquanto noioso: si erano scambiati poche parole giusto se necessario, avevano dormito a turno evitando pesanti silenzi ed avevano sgranchito le gambe solo poche volte andando avanti e indietro per il corridoio. Certo, per quanto la prima classe sia confortevole, quando non hai nulla da fare o semplicemente non vuoi fare nulla, anche guardarsi intorno diventa un’inutile passatempo.
Il recupero delle valige non fu un problema: erano in Giappone adesso, nulla poteva filare più liscio. O almeno così pensavano prima di aspettare un’altra buona mezz’ora per l’arrivo delle suddette.
Fuori dall’aeroporto, un’autista a loro ben conosciuto li aspettava paziente, per scortarli sani e salvi a villa Hyuga e per riaccompagnare in seguito l’Uchiha a casa, dopo aver fatto un breve resoconto di persona al capoclan. Per quanto telefonini e pc fossero comodi, il rapporto faccia-a-faccia è sempre un’altra cosa. Inquietante, nel caso di Hiashi Hyuga, ma pur sempre da dover fare.
Inutile dire che una volta tornati a “casa”, l’accoglienza non fu delle più affettuose, considerando che Sasuke e il padre di Hinata si chiusero subito in uno studio, senza nemmeno salutarsi e senza dare tracce di vita per circa due ore.
Hinata nel frattempo era stata assalita dalle domande, dai saluti e simili dalla sorellina, che non vedeva l’ora di ricevere i regali arrivati solo per lei dall’altro capo del mondo. Si misero in uno dei tanti salotti, comodamente sedute, a chiacchierare del viaggio. Cosa che la corvina avrebbe voluto evitare con tutto il cuore, dato tutto ciò che era successo, ma fu troppo sopraffatta dalle attenzioni contagiose della piccola di casa Hyuga.
La ragazza aspettava così, paziente ma allo stesso tempo pensierosa, che i due uomini d’affari finissero di parlare, spostando di tanto in tanto lo sguardo sulla sorellina, che ammirava estasiata i suoi nuovi tesori.
Quando il capoclan e il suo ragazzo uscirono dallo studio, fu una vera sorpresa per lei essere convocata nel salone principale della casa con il resto della famiglia. Cosa poteva essere mai successo per una riunione così improvvisa? E come mai vi partecipava anche Sasuke?
Le cose si fecero ancora più confuse quando suo padre, dopo essersi schiarito la voce, iniziò a parlare della situazione italiana e di cosa fosse successo durante il viaggio con Sasuke.
Forse lei era li solo come presenza di circostanza, poiché vi aveva partecipato.
Il proseguire del discorso sembrò dargli ragione e allontanarle le idee di qualcosa di preoccupante. Sospirò di sollievo e si rilassò, spostando lo sguardo da suo padre a Sasuke, sedutogli vicino.
E, verso la conclusione, Hiashi sembrò licenziare tutti quanti col suo lungo silenzio.
«Ah.» esclamò proprio non appena sembrava essere finito tutto. «Un’ultima cosa. Hinata, vieni qui per piacere. Gli altri possono pure ritirarsi.» e cacciò tutti quanti tranne lei e Sasuke, che stranamente era rimasto immobile, seduto al suo posto con la schiena ritta e tesa. In tanti anni di vita, era la prima volta che il capoclan chiamava un’Uchiha e sua figlia insieme, cosa che sconvolse non poco la mente del giovane Neji, non abituato a quello strano teatrino dello zio.
Tuttavia, anche se il capofamiglia aveva mandato via tutti, dalle sottili pareti di carta di riso si intravedeva l’ombra fioca ma distinta di due persone: un ragazzo molto alto ed una ragazzina, subito riconoscibili come quelle di Neji e Hanabi, e a poca distanza, una marea di ombre indistinte ammassate tra loro. Tutte in silenzio pronte ad origliare. Gli Hyuga, freddi e impassibili per natura… ad origliare una conversazione. Certo che il mondo stava proprio iniziando a girare al contrario.
Ma Hiashi Hyuga sembrava ignorarle volontariamente e non badarci poi troppo. Insomma, se ne infischiava altamente.
«Ignorateli.» fece, storcendo il naso e lanciando un’occhiataccia alle ombre, convincendo così alcuni degli ascoltatori a scappare via prima di incorrere nell’ira del capo, che non gradiva affatto i ficcanaso. Solo i più audaci e temerari, tra cui suo cugino e sua sorella, ebbero il coraggio di rimanere, come se nulla fosse stato detto.
«Passiamo subito al sodo. Sapete bene che odio i convenevoli.» disse, focalizzando subito l’attenzione sul tema del giorno.
«Che ne direste di fidanzarvi ufficialmente?» chiese così, di botto, trasformando la faccia della figlia in quella di una lampadina rosso fosforescente.
Hanabi allungò meglio un orecchio e Neji spalancò bocca e occhi come un pesce a cui mancava l’acqua. Il resto dei curiosi, che definire sorpresi sarebbe ben poco, proruppe in un tragicomico «Uh??» che rimbombò per buona parte della casa, tanto fu forte ed in sincronia.
Hiashi storse di nuovo il naso a questa dimostrazione esterna ed per lui estrema di stupore.
L’avrebbero pagata, eccome. Se proprio volevano origliare, almeno dovevano farlo in silenzio, senza infastidire!
Sasuke fu l’unico a non muovere un muscolo, forse troppo teso o forse semplicemente atono.
Hinata vagava nel suo mondo, probabilmente rosa confetto, con cuori e fiorellini.
«Hinata, torna tra noi.» la rimbeccò suo padre e lei cercò di darsi un po’ di contegno.
«P-posso chiedere come mai questa idea, p-padre?» cercò di chiedere titubante ed incerta di cosa poteva permettersi o meno. Insomma, dopo questa sparata, forse suo padre poteva pure uscirsene con qualcosa da ricovero, tipo un’abbraccio.
«Non sono ancora un vecchio rincitrullito. Vedo da me che qualcosa bolle in pentola. Vi chiedo solo di formalizzare tutto.»
Ah, addio abbraccio. Allora era un problema d’apparenza?
«Sono sicuro che Itachi-san non avrà nulla da dire. A quanto pare, ha sempre avuto una certa simpatia per mia figlia.» pensò ad alta voce.
Sasuke lo guardò come a voler dire “non cambierà mai”.
«Intendiamoci: è solo per formalizzare. Poi potrete decidere cosa fare delle vostre vite come vi pare. Non mi interessa se vi lascerete o sposerete o quello che vogliate.» pronunciò burbero ed Hinata ci rimase un po’ male. «Ma pretendo che sia fatto alla luce del sole, non so se mi spiego. Non mi va che qualcuno pensi che mia figlia me la faccia sotto al naso.»
Si, a quanto pare era decisamente un problema d’apparenza.
«Ad ogni modo Hinata, ritengo che con Sasuke-kun non avrai di questi problemi e che potresti essere davvero felice, per questo te lo propongo. Ma ovviamente, la scelta è tua. Anzi, vostra.» precisò, guardandoli.
Ed Hinata pensò che forse non era solo l’interesse a muovere le parole di suo padre e che forse, anche lei aveva un piccolo posticino nel suo cuore.
«La ringrazio per la sua franchezza.» Sasuke colse la palla al balzo, cercando di sfruttare una situazione che forse lui non sarebbe mai stato in grado di creare. «Ne approfitto quindi anch’io per chiederle, seppur in ritardo e sapendo già la risposta, il permesso di fidanzarmi con Hinata.»
Hiashi scosse la testa in senso affermativo e guardò la figlia che teneva lo sguardo ancora perso nel vuoto.
«Cosa vuoi fare? Sei d’accordo?» le chiese, incitandola a prendere una decisione.
E lei, scosse su e giù la testa per due volte di fila, con un cenno abbastanza deciso, dato che le parole non ne volevano sapere di uscire.
«Molto bene. Congratulazioni.» disse, alzandosi.
Hinata e Sasuke si guardarono, felici che dopotutto quel padre mancato avesse fatto una cosa così inaspettata ma allo stesso tempo così bella per la figlia: darle la possibilità di scegliere la sua felicità.
Intanto, il capoclan si avvicinò alla porta, aprendola di scatto e smascherando tutti gli spioni che non avevano avuto nemmeno il buonsenso di nascondersi.
Così non andava proprio: una piccola vendetta ci stava proprio bene.
Intanto, la combriccola, blu di paura, decise che era meglio filarsela, con Hanabi e Neji in pole position…
Sasuke, dal canto suo, scosse la testa… se solo avesse avuto una videocamera a portata di mano od una fotocamera…foto degli Hyuga che si defilavano per il corridoio non si erano mai viste. Evidentemente in ogni famiglia c’è una pecora nera… o più.
«Vado a casa a salutare Itachi. Vieni con me?» la invitò, allungando una mano per aiutarla ad alzarsi.
«Si!» accettò lei, entusiasta di aver risolto, grazie a chi non se lo aspettava, i problemi che le assillavano la mente: ovvero un buon metodo per parlargli come sempre senza farsi prendere dalle preoccupazioni.
 
«Sai, devo confessarti una cosa.» Sasuke interruppe il silenzio all’interno dell’auto.
«Dimmi» lo esortò Hinata, curiosa di sapere di ciò che si trattasse.
«Tuo padre non è stato del tutto sincero, sono stato io a chiedergli del fidanzamento.» si appoggiò al finestrino, osservando il riflesso della ragazza in quello improbabile specchio scuro.
«…»
«Credo se lo aspettasse prima o poi, infatti non ha avuto nulla da obbiettare. Ha detto che la scelta era tua: se andava bene a te, sarebbe andato bene anche a lui.» continuò.
Hinata sorrise: dunque suo padre aveva davvero a cuore la sua felicità se le permetteva di scegliere.
«Forse dovevo avvertirti prima, ma penso sia chiaro che… che…» che cosa?
Certe parole non volevano proprio uscirgli.
Si portò la mano alla bocca imbarazzato, mentre Hinata lo guardava interrogativa.
«…che io ti amo e ch-» fu interrotto da un dito della ragazza, che si poggiò delicatamente sulle labbra e lo bloccò.
«Shh. Anche io ti amo, Uchiha Sasuke. Sei la persona che mi conosce meglio, quella a cui tengo di più, che mi fa ridere o piangere con uno sguardo,  quella che mi è sempre accanto in ogni momento e potrei aggiungerci tante altre cose. E siccome ho già detto che sei chi mi conosce meglio, sai anche che ciò che hai chiesto è quello che volevo anch’io. Solo che io ci avrei messo una vita a chiederlo…» sorrise, allontanando l’indice e zittendo Sasuke, che non sapeva come rispondere.
Dove le parole vanno a mancare, possono rimediare i fatti.
Con la mano avvicinò il viso della ragazza al suo e la baciò delicatamente.
Ogni momento che passava, aveva sempre più la conferma che Hinata fosse la sua famiglia e, sicuro che la cosa le avrebbe fatto piacere, le sussurrò all’orecchio questa semplice frase.
La Hyuga conosceva il passato di Sasuke, sapeva ciò che aveva sofferto ed il trauma che si portava sempre dietro: parole più significative non potevano essere trovate.
Posò ancora una volta le sue labbra su quelle del ragazzo, dopo avergli regalato un secondo, raggiante sorriso.
 
Quando entrarono nel vialetto di villa Uchiha mano nella mano, li accolse prontamente Itachi spalancando la grande porta.
«Finalmente!» esclamò soddisfatto, ignorando i normali saluti.
 Sasuke sbuffò ed Hinata si lasciò sfuggire un risolino.

 
 
Circa cinque anni dopo, una donna vestita di bianco, percorreva la stessa scala che tantissime volte da ragazza l’aveva vista rubare le attenzioni degli ospiti più illustri, per il suo corpo minuto e grazioso, ed il suo portamento fine ed elegante.
Il largo vestito di raso era tempestato di microscopici frammenti di diamanti, così come il velo, che brillava di riflessi delicati sotto la luce dei possenti lampadari.
Tutto quello sfarzo lei non l’aveva mai gradito, ma come poteva dire di no ad un regalo di suo cognato? Dopo tutte le sue insistenze, sarebbe stato alquanto scortese.
Il corpetto ricamato stringeva leggermente, dandole un po’ di difficoltà nel respirare, ma non le importava, poiché quella sera tutto era solo per loro.
Tre gradini prima di raggiungere il pavimento, alzò la testa per cercare il suo novello sposo.
E tra i tanti ospiti lo vide, elegante nei suoi vestiti scuri occidentali. Perché il matrimonio era stato celebrato con i loro abiti tradizionali, ma la festa, che aveva raccolto ospiti da tutto il globo, era in uno stile diverso.
Lui non si accorse subito di lei, intento com’era a parlare con dei vecchi amici, ma non appena la notò le andò incontro, baciandole la mano e guardandola negli occhi perlacei.
Sorrise, invitandola a ballare come tanti anni addietro avevano fatto per la prima volta in quello stesso salone.
 

Fine



Nota: CONCLUSA. Beh, prima o poi doveva succedere(meglio tardi che mai). Non sono sicura che questo capitolo possa piacere a tutti: non c'è avventura, novità o forti emozioni. I protagonisti, dopo che ne hanno passate davvero tante, trovano un punto di quiete grazie a Sasuke, che prende il coraggio a due mani ed interrompe il silenzio forzato con una bella sorpresa. Forse c'è qualche aspetto descrittivo da migliorare, ma se non lo pubblico stasera credo che passerà un'altro bel po di tempo. Magari quando la rileggerò dopo un pòò di tempo(si, lo faccio smepre con le mie fic) noterò gli orrori e li sistemerò...
In ogni caso, penso sia un'epilogo adeguato ad una storia nata nell'incertezza tra NaruHina e SasuHina, che doveva essere dolce e raccontare di un AU, nulla più.
Spero che a conti fatti vi sia piaciuta e che vi abbia divertito almeno un po'(diciamocelo, ci siamo fatti vecchi insieme! >.<). Alla prossima!

Un'abbraccio,
Di4ever

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: whinydreamer