Salve gente :DD
Anche se pormetto di non tornare poi torno sempre. xD
Questo perchè l'amore che ho verso una certa persona non si può placare.
Per scrivere questa storiella ho faticato, diciamo che la tenerezza non è insita in me, ma per lei questo ed altro. u_U
Quindi tesoro mio guarisci presto, che hai tnate cose belle da fare!! <3
Divertitevi a leggere :3


Il labbro inferiore tremava, indeciso se urlare in faccia a quel maleducato o se lasciarsi andare a un pianto liberatorio.
Un ragazzino monello, correndo con i suoi compagni, l’aveva urtata per sbaglio facendo rovesciare il suo succo di frutta sul nuovo vestitino.
I grandi occhioni arancioni, vestiti di una triste espressione,  fissavano prima l’abito, poi la bevanda, irrimediabilmente persa, e poi il bambino che non accennava a chiederle perdono.
Lacrime salate le rigarono le rosse guancie e paffute.
“Mocciosa non piangere che diventi ancora più brutta.”
Quel bambino si divertiva a vederla piangere: glielo confermarono le sue risate di scherno e le parole pungenti rivoltele.
Le tozze manine stringevano con rabbia la gonna rosa, mentre nascondeva il visino sul suo stesso petto.
Sentì gli schiamazzi del giovane prepotente, tornato a giocare con i suoi compagni, e le parve di percepire una mano poggiata sulla sua spalla.
Si girò, con ancora gli occhi arrossati e lacrimanti, e alzò lo sguardo su quel bambino dall’aspetto bonario e con un buffo cappello di paglia.
“Per me invece sei molto carina.”
Quella tirò su col naso e gli rivolse parole sbigottite: “Dici sul serio?”
Il bambino arrossì e incominciò a calciare un sassolino davanti ai suoi piedi.
La sua confessione gli si stava rivoltando contro, meglio cambiare argomento.
Le porse davanti il suo succo all’arancia.
“Ti va un po’ del mio succo? Non ne è rimasto molto, ma è meglio di niente.”
Prese il brik dalle mani del bambino e si avvicinò alla cannuccia per prendere un sorso di quella bevanda.
“Grazie.”
Il malumore della bambina era cagione di tristezza anche per lui, così le si avvicinò e le schioccò un dolce bacio nelle guance ancora umide, sperando che quella piccola confidenza sarebbe riuscita a schiudere le sue giovani labbra in un sorriso.
“Dicevo sul serio prima: sei davvero molto bella.”
La bambina tornò a sorridere: la bontà della gente riusciva sempre a farle passare la tristezza.
Ma forse quella volta non si rallegrò per la gentilezza del ragazzo, ma per il ragazzo in se.