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Autore: mariisullivan    07/07/2012    2 recensioni
Esistono Chuck Bass e Blair Waldorf.
Esistono Serena Van Der Woodsen e Dan Humphrey.
Esistono Marissa Cooper e Ryan Atwood.
Esistono Summer Roberts e Seth Cohen.
Esistono Effy Stonem e Freddie Mclair.
E poi esistono Juliet Stewart e Harry Styles.
Chi è Juliet Stewart?
- Sono io. Una semplice ragazza che ha stravolto la sua vita.
Da un piccolo paesino Italiano è passato alla grande Londra, poi all'enorme New York, per passare infine in un posto infinito.
Questa è la mia storia, spero riusciate a capirla. Io ci sto ancora provando.
- Buona fortuna.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelle voci si facevano sempre più fitte e sempre più vicine quando ad un tratto uno di loro si sedette affianco a me e con una gentilezza unica mi chiese se avevo un accendino per potergli far accendere una sigaretta.
Senza guardare chi fosse presi l'accendino e glielo diedi e si accese la sigaretta. Insieme a lui si sedettero altre persone, erano tutti maschi, lo capii dalle voci.
Quando mi voltai per riprendermi l'accendino notai una cosa: avevo appena prestato l'accendino ad uno dei miei idoli. Era lui. Era Zayn Malik. Appena lo vidi spalancai gli occhi e notai che c'era tutta la band quella notte.
Appena loro videro che io li riconobbi si preoccuparono e si alzarono ma io li rassicurai, gli spiegai che non ero una di quelle fan che urlano e che traumatizzano i propri idoli. Ero una fan calma o almeno ero calma fuori.
A quelle parole si risedettero e iniziammo a parlare. Ogni volta che parlavano o ridevano il mio cuore batteva all'impazzata e sul mio viso c'era un sorriso a 32 denti.
Ci presentammo e sentire le loro voci pronunciare il loro nome così da vicino faceva uno strano effetto. Quella sera c'era anche Niall nonostante fosse dell'Irlanda. Gli chiesi come mai era anche lui lì e mi rispose che era tornato a casa coi ragazzi.
Si fecero circa le 5 del mattino e tra tantissime risate e chiacchierate ci andammo a prendere un caffè.
Fortunatamente quella notte non c'era assolutamente nessuno e così potemmo stare in quella magnifica città da soli e lontani dalle loro fan stressanti.
Loro amavano le loro fan, sapevano che dovevano tutto a loro ma a volte avrebbero desiderato un po' di privacy , un po' più di relax ma non potevano dirglielo o altrimenti le fan si sarebbe potute offendere.
Entrammo in una caffetteria notturna di Londra e tutti ordinammo un caffè con tanto zucchero.
Di fronte a me c'erano Louis, Liam e Zayn e affianco a me c'erano Harry e Niall, io ero posta al centro.
Harry è sempre stato il mio preferito ma quella sera non avevo preferiti erano tutti speciali.
Erano vestiti proprio come sui giornali. Louis aveva una maglietta bianca e blu a strisce con una giacca blu, e un pantalone bianco. Liam portava una camicia bianca con un maglioncino color salmone e un jeans, i suoi capelli erano scompigliati come al solito. Zayn era davvero bello quella sera. Portava i capelli alti come al solito e una maglia molto attillata nera con le maniche alzate in modo da far vedere i suoi meravigliosi tatuaggi e sotto aveva un pantalone beige. Niall era davvero semplice aveva una polo rossa con un pantalone blu, ma la cosa che più risaltava erano i suoi occhi. Quegli occhi così perfettamente blu uniti a quei capelli biondi. Era davvero bello e perfetto. E poi c'era lui. Il dannato. Harry. Lui portava una camicia a quadretti blu e bianca con il solito papillon grigio abbinato alla giacca e al jeans. I suoi capelli erano come il suoi animo: ricci e ribelli. Parlammo davvero tanto e mi aggiunsero anche alla loro lista di amici su Facebook e Twitter, i loro profili originali.
Mi fecero anche tanti complimenti e mi invitarono ad andare a casa loro il giorno dopo. Ci scambiammo i numeri di telefono e chiamammo tutti insieme un taxi. La prima ad uscire fui io e li salutai con un grosso bacio sulla guancia e loro fece altrettanto. Scesi dal taxi e silenziosamente entrai nella mia stanza.
Non potevo ancora crederci che quella notte avevo incontrato i miei idoli. Avevo sognato quel momento tante volte ma non avevo mai osato immaginare che fosse realmente accaduto, soprattutto alle 5 del mattino.
Il mio cuore pulsava talmente forte che quasi usciva fuori dal petto. Il mio sorriso mi stava uccidendo le mascelle. E appena vidi un messaggio sul cellulare iniziai a piangere come una bambina. Era Harry. Mi scrisse: “Goodnight our fan. It was a pleasure to meet you See you soon. XX.” - “ Buonanotte nostra fan. E' stato un piacere conoscerti. Ci vediamo presto XX”.
Ero troppo elettrizzata, ma poiché ero anche molto ma molto stanca appena mi misi a letto, crollai.
Il mattimo seguente mi svegliai davvero tardi, era mezzogiorno. Notai che la mia compagna di stanza era tornata e mi lasciò un bigliettino con su scritto: “Ma che hai combinato ieri notte? Sei su tutti i giornali locali, sei diventata famosa!” e notai che sotto quel bigliettino c'erano due giornali con me in copertina. Strizzai gli occhi e cercai di mettere bene a fuoco ciò che c'era realmente su quelle copertine dato che non ci credevo.
Quando realizzai che non era uno scherzo o un sogno notai che c'eravamo io e i One Direction in copertina sui quei due giornali e chissà su quanti altri vi eravamo.
Aprii il primo giornale e lessi tutto l'articolo che c'era su di noi. Scrissero ben 4 pagine su quella specie di incontro.
Fecero tante supposizioni e addirittura scrissero che ero la presunta ragazza di Harry, ad essere sincera la cosa non mi dispiaceva affatto, essere vista come la ragazza di una star mondiale ma mi dava fastidio che scrivessero cose che supponevano ma che non sapevano con certezza, ma infondo il giornalismo è anche questo, creare storie su semplici foto o su semplici notizie, farne un dilemma, creare scoop per vendere più copie. Per la prima volta ho capito realmente una parte di come ci si sente ad essere star: continuamente pedinato, stressato e protagonista di storie che tu non hai vissuto neanche lontanamente. Presi il mio cellulare e mandai un messaggio ai ragazzi, scrissi: “Mi avete resa famosa. Siamo su tutti i giornali. Ah, non sapevo di essere la ragazza di Harry ahaha”.
Il primo a rispondere fu Niall che mi rispose: “Ah si, facci un abitudine, tutte le ragazze che incontriamo per i giornalisti sono nostre ragazze :D”
Poi Zayn e Louis mi scrissero lo stesso messaggio e da lì capii che erano insieme, Liam rispose con un semplice: “Mmh figo!” e l'ultimo fu Harry, fu tanto carino il suo messaggio.
Non so perchè, forse mi stavo anche montando la testa ma credo che tra me e Harry stesse nascendo davvero qualcosa. Ieri era quello più carino con me, quello che scherzava di più e quelo con cui parlai di più.
Sentivo che c'era qualcosa di intenso ma forse era solo un impressione.
Il messaggio di Harry diceva: “Non mi dispiacerebbe avere una ragazza come te, italiana e carina. Riguardo i giornalisti non farci caso, non dargli peso, ti appassionerai a leggere le storie che creano.”
Quel messaggio mi fece sorridere e mi rese allegra. Andai di corsa in bagno, mi lavai e mi vestii e indossando i miei occhiali da sole scesi giù per il mio giorno d'orientamento al lavoro che sarebbe
iniziato alle 3 del pomeriggio. Ero davvero elettrizzata e felice. Nell'ascensore c'erano delle ragazze che continuamente mi guardavano e parlavano tra di loro, non diedi molto peso ai loro sguardi.
Uscii dall'ascensore e chiamai un taxi che mi portò al lavoro.

Appena arrivata pagai il taxista e notai che avrei lavorato in uno di quegli attici enormi come ci sono a Manhattan. Era alto almeno 20 piani ed era tutto in vetro con un entrata ovale. Entrava e usciva gente di continuo con grossi pacchi in mano o con uno di quei bicchieri per il caffè che spesso si vedono nei film.
Appena entrai nella hall e dissi chi ero mi accompagnarono al mio piano e mi portarono nella camera del dirigente.
Entrati la segretaria ci lasciò soli. Ero davvero emozionata. Mi presentai e lui fece altrettanto, non era uno di quei direttori cattivi e stronzi, anzi mi sembrò molto disponibile e simpatico. Era cicciotto e aveva le guance quasi fosse un orsetto. Il suo nome era Jack Wilson, il direttore Jack Wilson.Sulla sua scrivani c'erano milioni di giornali, un alone di fumo e un posacenere con una miriade di mozziconi dentro. Appena finì di spiegarmi tutte le procedure diede ordine alla segretaria di accompagnarmi alla mia postazione e mi assegnò la sezione dedicata alla musica.
Era perfetto quel ruolo per me. Amavo la musica, conoscevo ogni genere e stile e sapevo anche le nuove tendenze. Arrivata alla mia postazione aggiustai le mie cose e appena finii scrissi un articolo sulle tendenze di quest'anno, scrissi di Adele, del successo di Justin Bieber e dei nuovi arrivati i One Direction.
Scrissi ben 3 pagine e le portai al direttore che mi fece alcune correzioni e mi disse che nel prossimo numero ci sarebbe stato anche il mio articolo in copertina. Era uno di quei giornali settimanali su cui c'è di tutto. E in più mi diede una grande notizia: la settimana prossima avrei intervistato Adele per l'uscita del prossimo album. Mi diede alcuni fogli con tutte le informazioni per intervista e il nuovo album in anteprima. Mi disse che non avrei dovuto mostrarlo a nessuno e avrei dovuto sapere molte cose su di lei per l'intervista. Sulle mie labbra si stampò un sorriso enorme e uscii fuori da quell'ufficio davvero soddisfatta. Ero davvero entusiasta di ciò che stavo facendo ed ero felice che io avrei intervistato una star mondiale di tale livello.Adele di certo non era una delle mie cantanti preferite ma mi piaceva molto come cantava ed era davvero una bella persona.
Si erano fatte le 5 del pomeriggio e tornai all'alloggio, andai in camera e mi misi al computer alla ricerca di informazioni su di lei. Trovai davvero tantissime cose in poco tempo. Passò circa un' ora quando il mio cellulare squillò. Era Harry. Mi chiedevo cosa volesse così senza farlo aspettare molto risposi.
Io: Pronto, Harry!
Harry: Ciao italiana, come stai?
Io: Bene e tu?
Harry: Bene grazie! Ascolta io e i ragazzi questa sera vorremmo organizzare una serata in piscina, con pizza, film e tutto quello che serve per divertirsi. Saremo solo noi ragazzi e le ragazze, Eleonor, Danielle e Perrie, tu ci sarai?
Io: Certo! A che ora?
Harry: Ti passo a prendere io alle 8, evita di dirlo o si creerà un putiferio.
Io: Ovvio! A stasera! Salutami i ragazzi e ringraziali dell'invito.
Harry: Di niente baby.
Il mio cuore stava per uscire fuori dal petto. Mi aveva chiamata per invitarmi da lui, con loro e le loro ragazze. Non potevo ancora crederci. Era tutto perfetto, soprattutto lui, lui lo era più d tutto e tutti. Era meraviglioso ed era meraviglioso anche il modo in cui diceva il mio nome o l'appellativo “baby”, era stupefacente.
Corsi subito in bagno e mi feci una doccia e mi lavai i capelli. Mentre mi lavavo facevo le mie solite domande e le mie solite riflessioni senza risposta.
La domanda che mi perseguitava era “perchè avevano chiamato proprio me per questa festa tra persone intime” e “perchè mi avevano fatto chiamare proprio da Harry” era tutto un mistero.
Con un asciugamano avvolto attorno al corpo andai verso l'armadio e cercai di trovare qualcosa di decente. Come prima cosa cercai un costume decente, che per fortuna avevo portato. Ne presi uno davvero carino. A due pezzi, sopra era davvero semplice, si attaccava dietro il collo ed era nero con degli schizzi tutti colorati, mentre il pezzo di sotto era una semplice, a slip, tutto nero. Non amavo mettermi quasi nuda al mare, perciò cercavo sempre costumi che mi stessero bene e non erano volgari.
Sopra al costume misi un turchese davvero grazioso. Era non molto corto ed era tutto scollato dietro la schiena, ed era a palloncino, abbinato a delle ballerine nere con un fiocco turchese e alla borsa nera.
Amavo la moda, non ne nero una vittima ma, come tutte le donne, amavo abbinare i colori.
I capelli li lasciai lisci lungo le spalle e il ciuffo era fermato da un cerchietto. Non mi truccai o altrimenti quando sarei uscita dall'acqua sarei sembrata un mostro col trucco tutto sbavato.
Si fecero le otto e indossato un cardigan sopra il vestitino scesi giù e aspettai che mi venissero a prendere.
Dopo circa 5 minuti una porche nera si fermò davanti a me e una persona dentro con la mano mi invitò a salire in auto. Appena chiusi lo sportello notai che era Harry.
Era davvero perfetto quel ragazzo. Aveva un semplice bermuda con una maglia a mezze maniche e i capelli tutti scompigliati. In quel momento capii che forse ero inopportuna con quel vestito ma quando mi diede un bacio sulla guancia e mi disse che ero davvero carina quella sera, mi rassicurai. Arrivati a casa Direction capii che era davvero vicina al mio alloggio.
Quella casa era davvero mozzafiato. Era a tre piani, con un grosso steccato e un grosso cancello con due guardie del corpo davanti che fermavano le fan scatenate con dei cartelloni in mano.
Harry cercando di non farsi notare andò sul retro dove c'era il garage. Posò l'auto e mi venne ad aprire lo sportello. Era un gentiluomo. Mi accompagnò fino e dentro e mi mostrò tutta la casa. Sembrava la casa dei miei sogni. In ogni stanza c'era un letto matrimoniale e un'enorme vetrata dove si poteva accedere al balcone.
Tutte le stanze avevano un armadio gigantesco e un bagno.
C'erano ben 8 stanze da letto con 8 bagni. 4 bagni al di fuori delle stanze, due saloni e una cucina enorme fornita di tantissime cose da mangiare. Dalla porta finestra si usciva sul retro dove c'era la piscina e il giardino.
Era davvero meravigliosa quella casa. Mi mostrò anche la sua stanza. Era tutta bianca con i mobili grigi lucidi. C'era un grosso televisore almeno 50 pollici e tanti videogames e tante foto.
Mi misi a vedere tutte le foto e ne vidi una che mi colpì davvero tanto.
Era una foto sua e di sua madre, lui aveva 14 anni in quella foto ed erano a Parigi. In quella foto riuscivo a capire tutto l'amore che Harry prova per sua madre. Parlammo davvero tanto mentre mi mostrava la casa e venni a conoscenza di tante cose divertenti. Scendemmo al piano di sotto e andammo in cucina, prendemmo qualcosa da mangiare e appena Harry aprii la finestra per andare in giardino una valanga di palloncini pieni d'acqua si scaraventò su di noi.
Eravamo zuppi d'acqua e in più tutto il cibo ormai era da gettare. Io e Harry ci voltammo e ci guardammo negli occhi e iniziammo a ridere come due matti. Così Harry alzò il sopracciglio e con la testa mi indicò di attaccare insieme a lui.
Scendemmo quei pochi gradini, posammo tutta quella poltiglia di cibo e senza far capire niente andammo verso la pompa d'acqua. Tutti si chiedevano dove stessimo andando e cosa stessimo per fare. Io ero vicino alla bocchetta di apertura e Harry prese la pompa in mano. Subito urlò “VIA” e io aprii la bocchetta.
L'acqua era gelida e lo capivo dal fatto che mentre Harry cercava di bagnarli tutti loro scappavano a più non posso. Dopo poco chiudemmo la pompa e iniziammo a ridere tutti come dei matti.
Harry si tolse la maglia e il bermuda e rimase in costume. Io ero con i capelli tutti bagnati e con il vestitino e le scarpe zuppe. Mi invitò a toglierli e a tuffarmi con lui in acqua. Non me lo feci ripetere due volte. Subito mi tolsi i vestiti e mi tuffai con lui. Non ero una di quelle grandi nuotatrici o tuffatrici così mi gettai senza pensarci.
Notai che l'acqua non era fredda, anzi era tiepida. Insieme a noi si buttarono tutti e fu lì, in piscina che conobbi le ragazze. Erano tutte davvero simpatiche. Tutte tranne Perrie che, non so perchè, ma sembrava avercela con me, era molto altezzosa e non mi piaceva affianco a Zayn, che era una persona umile e solare.
Quella serata la passammo in compagnia di risate e di un film strappalacrime. Vedemmo il mio film preferito “The notebook” - “Le pagine della nostra vita” che guarda caso, era uno dei film preferiti anche di Harry. Alla fine del film notai che ero l'unica a piangere come un bimba, così mi sentii davvero in imbarazzo e cercai di far finta di niente. Si fece mezzanotte e io dovevo scappare, i ragazzi, fortunatamente avevano fatto asciugare il mio vestito nella lava-asciuga, così lo infilai e chiesi ad Harry se poteva accompagnarmi.Salutai tutti con grossi abbracci, quasi li conoscessi da una vita, tranne Perrie, con lei mi limitai a dirle: “è stato un piacere conoscerti”.
Arrivata quasi alla porta Louis mi prese il braccio e mi disse:
Louis: Mi raccomando ti voglio più spesso qui, sei davvero simpatica.
Io: Grazie, anche tu Louis.
Louis: Ah, un'altra cosa. -Si avvicinò al mio orecchio e mi disse- Fai la brava con il nostro Harry -Sorrise-.
Mi limitai a sorridere anche io e mi feci un tantino rossa. Uscii dalla casa e Harry mi aprì lo sportello dell'auto.
Io: Ma che gentiluomo che è signor Styles.
Harry: Per così poco, suvvia.
Io: Dai Harry, sbrighiamoci, non vorrei ricevere una bella sgridata, sai sarebbe davvero irritante.
Harry: Ai suoi ordini signorina. -Sorrise-
Harry sembrava un vero gentiluomo e poi era così carino, con quei riccioli e quegli occhioni verdi.
Ero affascinata da quel ragazzo e credo che anch'io stavo facendo colpo su di lui.
Appena arrivati all'alloggio ringraziai con un enorme bacio sulla guancia Harry, mentre stavo per scendere mi afferrò il bracco e disse:
Harry: Ci sentiremo al più presto vero?
Io: Se vi fa piacere certo.
Harry: Agli altri non so, ma a me farebbe piacere risentirti o rivederti. Sei davvero simpatica.
Io: -Arrossendo- Grazie Harry, anche tu. Ci sentiremo al più presto.
Harry: Domani possiamo vederci se vuoi.
Io: Certo, perchè no. Possiamo passare anche tutta la giornata insieme se ti va, dato che la sera non posso. Il giorno dopo ho il mio primo giorno di scuola e sai vorrei andare a letto presto o altrimenti sarò uno zombie a scuola. -Ridendo-
Harry: -Ridendo anche lui- Non credo riusciresti ad essere brutta. Dopo quella frase arrossimmo tutti e due e ci salutammo. Chiusi lo sportello e andai in camera.
 
   
 
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