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Autore: Miss_Slytherin    07/07/2012    10 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                        CAPITOLO 56

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Il viaggio in carrozza degli studenti di Hogwarts era iniziato da qualche ora, ma nel veicolo occupato da Scorpius e dai suoi amici c'era un'atmosfera davvero tesa.

Edward aveva costantemente sul viso una faccia da funerale davvero deprimente, e tutti sapevano che stava pensando a Diana; Cassiopea e Glorya, nonostante fossero sedute rispettivamente accanto a Shane e Liam, erano in pensiero per Lily e non ne facevano mistero. Derek stringeva una mano di Rose, che aveva gli occhi rossi e gonfi per il pianto e continuava a guardare fuori dal finestrino, persa in un mondo tutto suo.

Infine, c'era Scorpius. Si rigirava fra le mani il sacchetto delle pillole anti-vertigini di Lily, pur sapendo che a lei non sarebbero servite.

Gli sembrava passata un'eternità da quando l'aveva vista, mentre in realtà non erano trascorse neanche ventiquattr'ore.

-Ma stasera andiamo ad Hogwarts? E poi a casa?- chiese Glorya ad un certo punto, non ricordando bene come si sarebbe svolto nei dettagli il ritorno.

-Sì, credo che ci sia un banchetto di ben venuto, poi domattina cominciano le vacanze di Natale- rispose Cassiopea distratta, ed aveva ragione. Si era ormai al ventidue di dicembre e la pausa natalizia era alle porte.

-Non ho molta voglia di festeggiare- mugugnò Edward, ed ha quel punto Scorpius disse, seccato:

-Insomma, Edward! Ne stai facendo una tragedia! Dovresti solo essere felice che tutti noi siamo sopravvissuti al terremoto, e invece stai lì a lamentarti tutto il tempo-.

Quelle parole colpirono Edward, che non si aspettava una tale reazione dall'amico.

-Si può sapere che cos'hai invece tu? È da stamattina che sei nervoso ed intrattabile- ribatté alla fine Edward, indispettito.

Scorpius si chiuse in un silenzio irritato, che solo Cassiopea, essendo sua sorella, seppe interpretare. Anche lui era preoccupato per Lily, ma non era abituato a mostrare le proprie emozioni, soprattutto qualcosa di così complicato come l'amore.

Fra di loro cadde di nuovo il silenzio; Shane e Liam non osavano intromettersi nelle dinamiche di quel gruppo che conoscevano relativamente da poco, anche se cominciavano a non reggere più quell'atmosfera così pesante. Inoltre erano in presenza dei fratelli maggiori delle proprie ragazze, e soprattutto Shane non aveva ancora capito bene come trattare Scorpius, mentre Liam si sentiva abbastanza a suo agio con Derek.

-Ehi Cass...- fu Glorya ad interrompere quel pesante silenzio dopo circa dieci minuti penosi.

-Sbaglio o ieri ti ha scritto tua madre? Come sta? Spero di vederla durante le vacanze - disse, cercando disperatamente un argomento di conversazione.

-Oh sì, è vero! Fra tutto questo trambusto mi era passato di mente...- rispose Cassiopea, mettendosi a rovistare nella sua costosa borsa di pelle. Dopo qualche minuto ne estrasse un foglio di pergamena tutto stropicciato, che porse a Scorpius.

-Leggi, credo che ci sarà qualcosa di interessante...- disse poi al fratello con un sorrisetto.

Perplesso, Scorpius prese la lettera e cominciò a leggere. Cassiopea lo osservava divertita, sapendo già cosa vi fosse scritto, mentre tutti gli altri erano molto curiosi. Alla fine, Scorpius alzò gli occhi sulla sorella, e chiese, molto serio:

-Mi stai dicendo che Claire sta per arrivare?- chiese.

-Così sembrerebbe- rispose Cassiopea, enigmatica ma preoccupata nel profondo. Glorya sospirò, sconfortata.


                                                            ******


Fu una carezza gentile a svegliare Lily, che, aprendo gli occhi, si ritrovò il viso di James a pochi centimetri dal proprio.

-Buongiorno, Lily...anche se forse essendo le cinque del pomeriggio dovrei dire buonasera- disse, ironico.

Intontita, Lily si tirò su a sedere e scoprì di trovarsi nella vecchia stanza di sua madre; qualcuno le aveva messo addosso una pesante coperta, quella rossa di lana che lei adorava.

-Papà?- chiese immediatamente, non appena il suo cervello ebbe ripreso a connettere.

-Tutto bene, anche se è ancora debole. Ti ho portato qualcosa da mangiare- rispose il fratello, sedendosi ai piedi del letto.

Lily gettò un'occhiata al vassoio che James aveva sulle ginocchia, e non appena vide una grossa fetta di crostata alla crema di lamponi, che era la sua preferita, si accorse di avere una gran fame. Così, senza dire nulla, iniziò a mangiare, osservata da suo fratello.

-Ma che hai da guardare?- gli chiese afferrando un bicchiere di succo di zucca.

-Oh niente, pensavo che erano secoli che non ti vedevo mangiare un dolce- rispose James, alludendo all'ossessione di Lily per la linea. Quest'ultima fece spallucce, pulendosi elegantemente le labbra con un tovagliolo.

-Avevo fame- disse semplicemente.

-S'è visto!- esclamò James con un sorriso, che Lily ricambiò timidamente.

-Mamma?- chiese poi.

-Sta riposando anche lei, è sfinita- rispose James, finalmente rilassato; anche lui, come tutti gli altri, aveva avuto una paura nera di non rivedere suo padre aprire gli occhi. E neanche qualche mese prima, aveva provato la stessa paura per la ragazza che ora gli stava davanti.

-Prima mi ha detto una cosa però- aggiunse James, pensieroso.

-Cioè?-

-Ha pensato che forse tu e Albus dovreste tornare a Hogwarts per questa sera- rispose James, titubante.

-Cosa? Ma non ha senso, domani iniziano le vacanze di Natale- ribatté Lily, perplessa.

-Lo so, però ci sono Rose e tutti gli altri che non hanno notizie di papà. Fareste prima voi ad andare che non un gufo con una lettera-.

-Non mi sembra il caso, con papà al San Mungo. E poi non vedo come potremmo fare prima noi, dato che dovremmo comunque andare in treno...-

-O con una Passaporta- suggerì James, furbo.

Lily non era convinta.

-E poi non hai lasciato lì tutte le tue cose?- insistette allora il fratello.

-Non lo so. Potrebbero addirittura essere ancora al Saint Patrick...- rispose Lily, ricordandosi della sua partenza improvvisa.

-O potrebbe essere che ehm...Malfoy te le abbia riportate- insinuò James, cercando di mantenere un tono neutro nel pronunciare il cognome di Scorpius.

-Non sono convinta- ammise Lily alla fine.

-Ma dai Lily...in fondo qui cosa puoi fare? Non puoi andare a trovare papà fino a domani, e qui non hai nulla neanche per cambiarti. E non puoi neanche lasciare Rose e gli altri nell'ansia...-

-Albus che dice?- domandò allora Lily.

-È d'accordo- rispose semplicemente James.

-E per la Passaporta? Insomma, non la possono attivare da un momento all'altro...-

-Dimentichi che metà della nostra famiglia lavora al Ministero- replicò James, compiaciuto.

-Va bene, allora- acconsentì infine Lily.

E così, neanche due ore dopo, Albus e Lily erano di nuovo nel giardino della Tana, stretti l'uno all'altro, in attesa che un vecchio candelabro arruginito si illuminasse d'azzurro.



                                                            ******


-Finalmente, cara dolce Hogwarts!- esclamò Cassiopea saltando giù dalla carrozza con grazia. Il viaggio era stato davvero pesante per tutti, e gli studenti erano molto felici di trovarsi davanti alla loro amata scuola.

Guidati dalla professoressa Yung, che li aveva accompagnati durante il viaggio, la scolaresca risalì il gradini e non senza una certa emozione, mise piede a Hogwarts.

Era ormai ora di cena, perciò la Sala Grande era gremita di ragazzi e ragazze; le quattro tavolate erano però ancora prive di cibo, dato che si stava aspettando il ritorno del resto degli studenti. Infatti, non appena i reduci dall'America fecero il loro ingresso, scoppiò un festoso applauso in loro onore, ed il Preside Linton si alzò in piedi per accoglierli.

-Ben tornati a voi!- li apostrofò mentre il gruppo cominciava a disperdersi, dato che tutti si stavano dirigendo verso i propri tavoli.

-Hogwarts è ben felice di riavervi fra noi, a maggior ragione dopo la sventura che vi è capitata in America. Ma sono certo che vi sarete arricchiti ugualmente, e che avrete tante esperienze da raccontarci. Ma prima di tutto questo, dedichiamoci al banchetto che gli elfi domestici hanno gentilmente preparato per noi!- li invitò poi il Preside, dopo il breve discorsetto.

Così le pietanze apparvero sui tavoli, anche se i ragazzi del quinto e del settimo anno capirono subito che cenare sarebbe stato difficile, dato che tutti li bombardavano di domande sull'esperienza appena vissuta.

Si era giunti alla seconda portata, quando il portone della Sala Grande si aprì, e il custode Chilsom –un allegro cinquantenne che gli studenti adoravano, a differenza di quanto avevano fatto con Argus Gazza, ma che tuttavia sapeva essere severo quando era necessario- entrò a passo allegro seguito da Lily e Albus Potter.

Linton, che naturalmente era stato avvertito del loro arrivo e si era mostrato d'accordo viste le circostanze speciali, si alzò nuovamente in piedi per accoglierli.

-Ben tornati anche a voi, signorina e signor Potter. Spero che vostro padre stia meglio- disse quando li vide, e alle sue parole si levò un chiacchiericcio. Harry Potter stava male? Cosa era accaduto?

Ovviamente la maggior parte della popolazione magica lo venerava per quanto aveva fatto negli anni passati, anche se ad Harry piaceva credere che ormai il passato fosse stato dimenticato, ed era naturale che ciò che faceva e diceva fosse sempre sulla bocca di tutti. Per di più la notizia del suo ferimento non era ancora giunta agli studenti di Hogwarts, che erano cresciuti con il suo nome sule labbra.

Fu Lily, con la sua voce fredda e chiara a rispondere alla domanda del Preside, dato che Albus era troppo timido per parlare in pubblico senza arrossire o impappinarsi.

-Per fortuna è fuori pericolo, signor Preside- disse, e Linton annuì.

-Bene, siamo tutti felici di sentirlo. Ora accomodatevi pure- li invitò, e così Albus si diresse al tavolo dei Grifondoro, dove venne immediatamente assalito da Rose, Molly e tutti gli altri Weasley, mentre Lily raggiunse quello di Serpeverde, dove Cassiopea e Glorya le avevano fatto posto fra loro non appena l'avevano vista entrare dal portone.

-Avete recuperato la mia roba, vero?- fu la prima cosa che chiese, e le sue amiche non poterono nascondere un sorriso; Scorpius, di fronte a lei, la osservava silenzioso, e fu Lily a sorridergli in quel suo modo particolare.

-Ci abbiamo pensato, non ti preoccupare. È tutto su in dormitorio- la rassicurò Glorya. Non si abbracciarono, né le chiesero come stesse. Sapevano che sarebbe stata lei a parlarne quando e se avesse voluto. Edward e Derek si dissero felici di vederla, e Lily apprezzò quel gesto.

-Tutto bene il viaggio?- chiese poi, mettendosi nel piatto solo qualche foglia di insalata.

-Sì, dato che non c'era nessuno a vomitare- le rispose Scorpius, salutandola a suo modo.

-Allora ti sarai annoiato a non poter fare da infermiere- ironizzò Lily, ed i loro amici alzarono gli occhi al cielo: se avevano pensato che il fatto che Lily e Scorpius stessero insieme li avrebbe cambiati, si erano sbagliati grosso.

-A morte- confermò lui, con uno scintillio negli occhi che diceva chiaramente che il fare l'infermiere non era l'unica cosa che gli fosse mancata.

Il banchetto stava ormai volgendo al termine, quando il custode Chilsom entrò di nuovo in Sala, giunse fino al Preside e gli sussurrò qualcosa all'orecchio; Linton annuì e l'attimo dopo Chilsom stava uscendo da una porticina laterale.

Gli ultimi dolci scomparvero dalle tavolate -con grande disappunto di Cassiopea che non aveva toccato nemmeno una fetta di torta- ed il Preside si alzò nuovamente in piedi, con l'aria di chi ha qualcosa di importante da dire.

La scolaresca si zittì progressivamente, fino a che non ci fu totale silenzio.

-Mi dispiace comunicarvi che Madama Bumb, da qualche mese purtroppo malata, è venuta a mancare poche ore fa- disse, con voce grave e a quella notizia ci fu chi spalancò la bocca incredulo, chi annuì con l'aria di chi se lo aspettava e chi scosse la testa. Soprattutto i ragazzi del quinto e del settimo anno erano stupefatti: essendo mancati tre mesi, non avevano saputo nulla della malattia di Madama Bumb. Quest'ultima, per quanto fosse severa, era comunque un'ottima insegnante ed un arbitro corretto, e tutti, chi più e chi meno, furono dispiaciuti di sentire la notizia della sua morte.

-So che è una brutta notizia per tutti noi: Madama Bumb ha fatto una splendida carriera, e la sua scomparsa è per noi una terribile perdita. La famiglia ha fatto sapere che i funerali si terranno in Irlanda fra due giorni, e chi di voi vorrà potrà parteciparvi durante le vacanze- riprese Linton, estremamente serio.

-Per questo motivo, ho purtroppo dovuto cercare un sostituto per le lezioni di volo ed il campionato di Quidditch. La mia scelta è ricaduta su una giovane ex promessa di Quidditch, che si è dovuta ritirare dallo sport per un grave infortunio ed ha perciò accettato di insegnare qui da noi per un periodo. In Inghilterra non è molto conosciuta, ma in Australia sì. Sto parlando della signorina Claire Lewis- continuò il Preside, e pochi a quel nome ebbero una reazione; solo infatti chi era appassionato di Quidditch conosceva la storia di quella giovanissima campionessa che aveva dovuto lasciare le competizioni per un problema ad una spalla.

Lily ovviamente non ne aveva mai sentito parlare, e perciò rimase estremamente stupefatta di fronte alle reazioni di Cassiopea e Scorpius. Cassiopea sbuffò e disse:

-Non ci posso assolutamente credere. La mamma non mi aveva parlato di questo!-

Scorpius invece si alzò di scatto e lasciò la sala senza nessuna spiegazione. Stupita, Lily si rivolse a Glorya:

-Ma cosa gli prende? Chi è questa Claire Lewis?-

-Oh, è stata la prima e più dolorosa cotta di Scorpius, nonché sua prima volta, credo-.



Spazio Autrice:


Ma salve miei amati lettori!!!

Sono miracolosamente tornata ancora una volta a tediarvi con i miei patetici capitoli, anche se pure questa volta è passato un mese dall'ultimo aggiornamento. Come sempre chiedo perdono frustandomi da sola, ma ormai credo che sappiate che casino sia riuscire a scrivere fra esami, lavoro e tutto il resto.


Ma veniamo a noi...cosa ve ne pare del capitolo? Io non ne sono convintissima, soprattutto della prima parte. Non c'è molto da dire, se non che questa Claire Lewis porterà un bel po' di scompiglio :D

Mi è dispiaciuto sacrificare la povera Madama Bumb, ma d'altra parte era una dei pochi insegnanti della generazione di Harry rimasta ad insegnare e quindi mi pareva più probabile che fosse lei a morire...ed inoltre avevo bisogno di questa piccola mossa XD


Beh che dirvi, anche per oggi ho finito e chiedendovi ancora scusa per il ritardo, vi invito a rivolgermi i peggio insulti :P


Ringrazio come sempre con il cuore chi ha la storia nei preferiti (163), nelle seguite (185) e nelle ricordate (29).

Ma soprattutto, il grazie più grande e sincero va a chi ha recensito, perché nonostante io sia pessima e sia da prendere a randellate tutto il tempo, voi ci siete sempre ed io non so cosa farei senza le vostre parole. Anche le scuse più sentite vanno a voi, perchè non vi ho ancora risposto, anche se giuro che fra oggi e domani ce la farò. Per ora mi limito a ringraziarvi qui: Blondie, Lhone, Calliope, Nipotina (<3), Luisa21, Jeje_chan, Federica Malfoy, e Black_phoenix95. Grazie di cuore.


Un'ultima cosa prima di lasciarvi, per oggi: BASTA PLAGI, vi prego. Non ne posso più, con quello che ho scoperto in questi giorni saranno tipo sette quelli che ho subìto. Dico solo questo: a buon intenditor poche parole.


E anche per oggi, concludo.


Sempre Vostra,


Miss_Slytherin

  
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