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Autore: Niniane_88    07/07/2012    3 recensioni
Niente vampiri. I nostri Cullen sono tutti umani, hanno età diverse, non hanno nessun legame di parentela tra loro e vivono nell'affollata ed eccitante New York del 1920! Cosa succederebbe se il loro mondo ruotasse attorno a un immaginario teatro dell'opera? Tra primedonne irritabili, ballerini talentuosi e direttori d'orchestra in difficoltà, la stagione operistica del White-Flower Opera sta per iniziare... e non mancheranno i corteggiamenti, gli amori improvvisi, le rivalse... Buona lettura!
ATTENZIONE: chi mi conosce già come autrice sa che la mia coppia preferita NON è la classica Bella/Edward!
Disclaimer: i personaggi di questa storia appartengono a Stepheny Meyer
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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L'amore è un Canto


XVII
 

   Esme Platt si stava occupando di sistemare i fiori che sua madre teneva nella veranda di casa, quando Miss Swan venne a farle visita. Era arrivata in leggero anticipo rispetto all’orario fissato per l’incontro, ma Esme non se la prese affatto, accolse la giovane amica con affetto, la guidò fino al salotto e le chiese di attenderla mentre lei si toglieva i guanti protettivi e gettava via i fiori morti.
   Era rimasta piuttosto sorpresa quando Isabella le aveva chiesto se poteva parlarle, in privato: erano andate d'accordo fin da subito, ma non pensava che la collega la tenesse in così alta considerazione da decidere di rivolgersi a lei per un consiglio. Inoltre, Esme non sapeva immaginare di che cosa potesse aver bisogno.
   - Posso offrirti una tazza di tè, cara? – le chiese gentilmente – Di solito io lo prendo sempre a quest’ora.
   Isabella sorrise: - Grazie, Esme, con molto piacere.
   Esme diede disposizioni alla sua cameriera, la quale, poco dopo fu di ritorno con un carrello sul quale troneggiavano un’enorme teiera, due tazze da tè, una piccola lattiera, pane, burro, marmellata, miele e un piattino di biscotti.
   - Scegli pure quello che preferisci, tesoro. – disse Esme – E spiegami un po’ di che cos’hai bisogno.
   - Grazie… - rispose Miss Swan, un po’ a disagio. Esme attese pazientemente che si fosse servita e che raccogliesse le idee. Infine la giovane posò la tazza e disse:
   - Veramente, Esme, avrei bisogno di un tuo parere. E’ una cosa un po’ delicata e ho pensato che tu fossi la persona più adatta con cui parlarne. Alice è una ragazza meravigliosa e ormai mi conosce alla perfezione, ma è… come dire… un po’ diversa da me.
   - Diversa in che senso?
   - Beh, ha delle idee tutte sue riguardo a…
   -…a?
   Isabella abbassò gli occhi: - All’amore. – confessò infine.
   Esme rimase in silenzio per qualche secondo, per ponderare le parole dell’amica. Infine disse serenamente:
   - Dunque, mia cara, mi sembra di capire che tu ti sia innamorata. Giusto?
   La ragazza più giovane arrossì: - Giusto…
   Esme sospirò: - E non è difficile immaginare di chi.
   Gli occhi di Isabella brillarono per il piacere e la sorpresa.
   - Oh… non immaginavo che fosse tanto evidente… Credevo di aver nascosto piuttosto bene ciò che provo... - Esitò, quindi aggiunse – Allora... pensi che ci sia qualche possibilità per me?
   Esme sospirò di nuovo. Poi misurando le parole disse:
   - Beh… sono certa che tu gli piaci e gli piaci molto. Sei una ragazza così bella, come potresti non piacergli? Ma cara, devi stare molto attenta, potresti rimanere scottata.
   - Perché?
   - Non dico che non sia un buon ragazzo, a modo suo. Ha un animo generoso ed è anche un bravo musicista che prende molto sul serio il suo lavoro. Ma è un donnaiolo. Non riesce a rimanere fedele ad una donna per molto tempo.
   Quell’affermazione parve sorprendere e addolorare oltremodo Isabella, che rimase senza parole per un momento.
   - Ma Esme, sei certa di quello che dici? - chiese, dopo un attimo di silenzio - A me non ha mai dato l’impressione di essere un donnaiolo!
   - Davvero? A me sembra molto evidente, invece. Non essere così ingenua, Bella.
   A Esme dispiaceva dover deludere la sua piccola collega, ma riteneva fosse giusto che conoscesse la verità, finché era ancora in tempo per evitare di soffrire.
   - Ascoltami, - le disse in tono materno – io lo conosco da anni e ti posso garantire che ho visto con i miei occhi il modo in cui tratta le donne.
   Isabella alzò di scatto la testa: - Lo conosci da anni? – fece, sbalordita – Ma come? Non era mai venuto al Flower prima di quest’anno!
   A quelle parole, Esme trasalì, colta da un dubbio improvviso. Possibile che…?
   - Di chi stai parlando? – chiese, lentamente.
   - Di chi stai parlando tu! – rispose Isabella, turbata – Qui c’è qualcosa che non quadra!
   In imbarazzo Esme rispose: - Io parlavo di Edward Masen.
   Ci fu un istante di silenzio. Poi la risata argentina d’Isabella risuonò in tutta la stanza e dopo un attimo di sbalordimento, anche Esme scoppiò a ridere.
   - Ho sbagliato innamorato, vero? – chiese allegramente – Scusami cara, ti giuro che ero convinta di averci azzeccato!
   Sempre ridendo a crepapelle, Isabella rispose: - Oh Esme, ma come ti è venuto in mente? Edward Masen? Per carità, no! E’ un bel ragazzo, simpatico, gentile anche, quando non si dà troppe arie… ma innamorarmi di lui…! Mai!
   - Ho pensato a Edward perché ti è vicino per età e perché moltissime ragazze in teatro sono invaghite di lui. Le ballerine lo adorano, le coriste cadono ai suoi piedi come mosche… ho pensato che una ragazza giovane, carina e fresca come te l’avrebbe subito notato. Ma sono contenta di essermi sbagliata: non è l’uomo adatto a te.
   Isabella smise a poco a poco di ridere. – Io parlavo di Mr Whitlock. - confessò.
   - E questa sì che è una sorpresa. – disse Esme annuendo e tornando a sua volta seria. – Hai fatto una scelta molto ardua, mia cara… e molto valida.
   - Davvero?
   - Bella, io non so quasi nulla del maestro, mi sembra una persona responsabile e dal carattere profondo. Non so dirti se tra voi potrebbe funzionare, però. Vedi, il signor Whitlock viaggia molto, non è mai stato sposato o fidanzato e nessuno sa se abbia o meno intenzione di legarsi a qualcuno. Potrebbe preferire una vita dedicata solo e soltanto alla musica. Capisci cosa intendo?
   - Sì, certo.
   Esme guardò Isabella negli occhi: - Senti di essere veramente innamorata di lui?
   - Sì. Sono certa di amarlo.
   - L’unica cosa che posso consigliarti è di essere te stessa e di attendere. So che l’hai incontrato anche da sola, un paio di volte: com’è andata?
   - Oh, è stato molto bello… lui è sempre così gentile. Vedi, ho voluto parlartene proprio perché a volte mi sembra quasi che ricambi i miei sentimenti…
   Esme sorrise, indulgente: - Certamente è molto gentile con tutti. Prova a lanciargli qualche segnale: un sorriso in più, un piccolo gesto casuale, un’occhiata particolarmente dolce… se ha posato gli occhi su di te, sono certa che si farà avanti, non mi sembra un uomo timoroso del corteggiamento. In questo senso è molto diverso da Carlisle. – aggiunse ridendo.
   - Carlisle non ti ha corteggiata da subito, vero? – chiese Isabella curiosa.
   - Oh no! Mi ha fatto attendere molto, molto a lungo. Era estremamente timido… ma io lo amo così com’è.
   - Quando vi sposerete?
   - In giugno, secondo me il mese più bello dell'anno.
   Parlarono ancora per un’ora, del matrimonio di Esme, del Flower, di Miss Hale e di Mr Mc Carty. Prima che Isabella se ne andasse, Esme disse:
   - Ti consiglio, comunque, di fare attenzione a Edward. Non ho dubbi sul fatto che sia interessato a te. Comportati sempre con la massima gentilezza, ma scegli attentamente le risposte da dare e non provocarlo.
   - D’accordo Esme, farò come dici tu. Grazie ancora di questo bellissimo pomeriggio!
   - A presto, Bella, torna quando vuoi.
   Ed Esme rientrò in casa, dicendosi che l’amore è davvero qualcosa di meraviglioso e terribilmente complicato allo stesso tempo.


*           *            *


   La sera del 28 marzo arrivò fin troppo presto per i gusti di Rosalie Hale. La primadonna del Flower avrebbe desiderato avere a disposizione altri due mesi per studiare la sua parte: Whitlock aveva avuto tali e tante richieste, durante le prove, da lasciarla spesso un po’ confusa. Rosalie era certa di aver memorizzato ogni dettaglio, ma ciononostante, quella sera aveva davvero paura. Il motivo era molto semplice: aveva l’impressione che, nonostante l'impegno di tutti, le prove per la Lucia fossero state molto più produttive di quelle de La Fanciulla del West e il timore che Miss Swan potesse avere più successo di lei, le aveva impedito di dormire durante la notte.
   Rosalie sapeva comunque, di poter contare sull’affezionato pubblico del Flower e… incredibile, ma vero, sul sostegno di Masen, il quale, da un po’ di tempo sembrava aver messo la testa a posto.
   Si trovavano entrambi dietro le quinte e aspettavano che lo spettacolo avesse inizio. Masen era insolitamente silenzioso e concentrato, ma d’un tratto disse:
   - Non temete, Miss Hale, andrà tutto a meraviglia, come sempre.
   Rosalie sbuffò: - Lo spero proprio. – Poi aggiunse – La Swan è arrivata?
   Masen rise: - Naturale! E’ seduta nel palco reale, con Mr Mc Carty, Mr Cullen e qualche critico… ah giusto, e c’è anche suo padre!
   Rosalie non rise. Il collega la guardò pensieroso per un istante, poi disse con gentilezza: - Ah, non badateci, Miss Hale. Vi ha portato via Lucia, d’accordo, ma che sarà mai, la fine del mondo?! Stiamo per affrontare un’opera meravigliosa! Godetevela!
   - Uhm…
   -… e poi su, coraggio, c’è il vostro innamorato che vi guarda!
   Gli occhioni azzurri di Rosalie si spalancarono: - Co-cosa? Ma… come sapete…?
   Il tenore rise di gusto: - Veramente, Miss Hale, lo sa tutto il teatro! - annunciò.
   - Come sarebbe?
   - Oh, suvvia, Rosalie! Non siate timida e smettetela di negarvi! Volete diventare come “quella gran ghiacciaia ch’è il cuore di Musetta?” Pover’uomo, l’avete fatto soffrire a sufficienza!
   Rosalie scosse il capo: - Credo che ormai non faccia alcuna differenza. Non mi rivolge più la parola.
   Masen smise di ridere e in tono più sommesso obiettò: - Non sono d’accordo. Anche se non vi rivolge la parola, vi osserva e aspetta, come ha sempre fatto. Dategli una possibilità, la merita.
   Rosalie non disse nulla e poco dopo lo spettacolo ebbe inizio, assorbendo tutta la sua attenzione.
   Ma le parole di Edward Masen, così inaspettatamente gentili e confortanti avevano toccato il tasto giusto e forse, finalmente, una piccola breccia si era aperta nel suo cuore, prima che lei potesse impedirlo.






Nota: la frase in corsivo detta da Edward a Rosalie è una citazione dalla Bohéme.

Buonasera, ragazze, inaspettatamente sono tornata! La prossima settimana sarò via, quindi non potrò scrivere nulla, ma ho quasi pronto anche il prossimo capitolo, per cui non dovrete attendere troppo per l'aggiornamento.
E così anche Rosalie si avvia al suo personale trionfo. Abbiamo ritrovato Edward, che mancava da un paio di capitoli e vi posso anticipare che nel prossimo capitolo si inizia con Emmett, che naturalmente sta assistendo allo spettacolo in cui canta Rose.
Spero che questo capitolo vi abbia divertito e vi do appuntamento tra una decina di giorni!
Di nuovo, grazie a tutte per le recensioni!! Siete meravigliose!

Un bacione
Niniane

   
 
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