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Autore: alicusi    07/07/2012    2 recensioni
Ho iniziato a scrivere questa storia mentre in vacanza cercavo disperatamente di evitare i vari spoiler.
Specialmente perchè gli spoiler che sono usciti non rispecchiavano totalmente la mia visione.
E' una fanfiction ambientata a fine seconda stagione, e ricrea la terza stagione con gli avvenimenti che vorrei tanto accadessero ma che sicuramente non avverranno mai perchè gli scrittori di tvd non fano mai quello che i fan si aspettano. In pratica è una fanfiction ambientata ad un mese dalla fine della seconda stagione e cercherò di ricreare la terza stagione con gli eventi che avrei voluto accadessero
detto questo... spero che vi piaccia.
p.s. : STEROLINE
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come potrebbe non essere una buona idea tornare a casa? Alla pensione, rinchiudersi nella cella per costringersi per l'ennesima volta a buttare fuori dal suo sistema il sangue umano?
“Cosa non mi stai dicendo Caroline?”
Un silenzio imbarazzante seguì quella domanda ed una Caroline agitata si contorceva le mani indecisa se dare al vampiro la notizia e impedirgli un'orrenda visione che avrebbe anche potuto fargli decidere di rifiutare la sua umanità una volta per tutte e ritornare come per magia quella macchina omicida spentasi poche ore prima, oppure lasciarlo andare e permettergli di scoprire il fattaccio per conto suo.
“Caroline?!?!?!?”
“Elena e Damon hanno passato molto tempo a 'cercarti' mentre eri via...e mi sa che tutto quel tempo non è che ti stavano veramente 'cercando'” disse la bionda tutto d'un fiato, non era brava in queste cose, e non era all Grill con un piatto davanti e con la scusa di aver spifferato tutto a Tyler quindi prendere tempo ingozzandosi e parlando a vanvera non era un'opzione possibile. Quindi aveva deciso di strappare il cerotto, velocemente, e, ovviamente, senza riuscire a far capire un emerito cavolo a Stefan.
“Hanno che?”
“Dico solo che hanno passato un mese intero a fare finta di cercarti, mentre io in un paio di ore soltanto sono riuscita a trovare il posto in cui ti trovavi”
“E con questo?” non voleva passare per duro di comprendonio, ma preferiva che le cose gli venissero dette in faccia, e non a suon di indizi ed allusioni, come chiaramente Caroline voleva che lui facesse. Non ci voleva un genio a capire che Elena non aveva esistato a buttarsi tra le braccia di suo fratello maggiore, ma Stefan aveva bisogno di sentirselo dire, non avrebbe sopportato altri film mentali.
Ormai che gli aveva detto tutto, Caroline aveva diretto la macchina verso la pensione, e, dopo aver percorso il vialetto fermò la macchina e si voltò verso il suo interlocutore, seduto sul sedile posteriore. “Quando sono venuta ad aggiornare Elena a proposito delle mie scoperte, li ho colti sul fatto” disse cercando di sfiorargli il braccio, anche solo per fornirgli un po' di conforto, ma lui si ritrasse subito. “non credo che ti convenga entrare...”
Fu come se il mondo gli crollasse addosso... o almeno, se lo sarebbe dovuto aspettare, infatti era la prima cosa a cui aveva pensato appena Caroline aveva cercato di dissuaderlo dall'andare alla pensione.
“Oh... già... avrei dovuto aspettarmelo, ho perso Elena il momento in cui ho deciso di seguire Klaus” disse Stefan con un filo di voce, più a sé stesso che alla bionda che lo stava guardando con un sguardo pieno sia di compassione che di rabbia.
“Non puoi darti la colpa tu l'hai fatto per salvare tuo fratello!” disse Caroline, con la voce alterata.
“Si, ma avrei dovuto metterlo in conto, e invece fino a questo momento mi sono illuso di aver lasciato tutto come prima, immutato, illudendomi di poter tornare ad una vita normale, con una ragazza normale, ma io non sono normale, sono un vampiro e ho trucidato persone in questo mese, non sono andato a fare una scampagnata!”
“Quindi tu invece di dare la colpa all'ormone facile di Elena, che neanche un mese è riuscita ad aspettare prima di aprire le gambe al primo che passava preferisci addossarti la colpa?”
“La colpa non è di nessuno Caroline, o almeno, non è solo di una persona.... ognuno ha fatto la sua parte” Disse Stefan, pensieroso, sempre con un tono colpevole, scendendo dall'auto e lasciando la bionda ad inveirgli contro, e trascinandosi lentamente sul vialetto mentre la ragazza metteva in moto e partiva sgommando.
Non aveva idea di cosa avrebbe fatto trovandosi di fronte la scena lasciatagli immaginare da Caroline, ma non credeva proprio di mettersi a fare l'ipocrita impersonando il ragazzo geloso... non se lo poteva proprio permettere, data la situazione.
Stava ancora cercando di decidere come affrontare la situazione quando si ritrovò davanti alla porta, e, come se fosse andato via solo a comprare un pacco di sigarette, aprì la porta ed entrò in casa.

  
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