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Autore: lipstjck    08/07/2012    12 recensioni
Un mondo che non è quello che sembra, in realtà abitato da creature mitiche e magiche.
Una guerra tra due mondi, capitanata da una strega prescelta contro un ibrido.
Un amore che non dovrebbe nascere, magari un triangolo amoroso proibito.
Vi lasceranno senza fiato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tradimento.


 

Lentamente, mi voltai nella direzione in cui Niall, volgeva lo sguardo.

Un gruppo di vampiri iniziava a circondarci.

Erano spavaldi, beffardi, si prendevano gioco di noi.

Pochi secondi dopo si era creato un cerchio denso, non ci avrebbero mai permesso di scappare.

“Niall, non trasformarti. Non devono sapere cosa sei. Fa finta di essere un umano impaurito, trasformati solo quando saremo al punto di non ritorno. Così si sentiranno smarriti ed avremo il tempo di scappare. Ricorda, tu sei il piano B, perché tra poco proverò a smaterializzarmi portando voi con me, non l’ho mai fatto, quindi potrebbe non funzionare.” sussurrai al suo orecchio.

“Ottimo piano.” rispose acconsentendo.

 

Stranamente era calato il silenzio.

Il cerchio di vampiri si aprì giusto il secondo necessario per far entrare qualcuno, sicuramente il capo, seguito da altre due persone.

Nel primo volto riconobbi il sorriso beffardo di Zayn, il secondo volto era di una fanciulla, una vampira.

La cosa che mi sorprese fu la somiglianza che aveva con Zayn.

 

Il capo, mi si avvicinò.

Eiden.

Aveva il viso di un venticinquenne, ma il portamento fiero, faceva trasparire la sua vecchiaia. 

Un corpo ben sviluppato e muscoloso, i capelli corvini e lunghi legati da uno spago grigio ed una carnagione bianca che faceva spiccare quei due tizzoni ardenti che aveva al posto degli occhi. 

I vampiri erano tutti così, di una bellezza accecante ed immortale. 

 

 

Mi guardò per un istante e poi iniziò a parlare.

“Beth, figlia di Elisabeth Meier ed Edward Payne. Come sta la nonna eh? Sempre acida come me la ricordo?” disse mentre se la rideva.

“Primo: non ti è permesso chiamarmi con questo nomignolo, secondo: io non me la riderei in questo modo, Eiden Malik. Hai tanti nemici alle calcagna, compresi i loro figli, che hanno ereditato la sete di vendetta. Cosa sei tornato a fare eh? Vuoi disonorare ancora di più gli dèi che ti hanno creato, demone?” sputai le parole che avevo dentro con disgusto.

Rise e fu seguito da Zayn e dalla fanciulla senza nome.

“Beth, Beth, Beth. Audace come tua madre, velenosa come tua nonna. Riconosco in te il carattere dei Payne, il carattere della mia adorata Galed.”disse con un sorriso amaro ed allo stesso tempo sarcastico.

“Sì, la tua adorata Galed, la mia antenata. Ma da come vedo non hai perso tempo a rimpiazzarla con - annusai l’aria - la prima vampira sgualdrina, che hai trovato dinanzi al tuo cammino.” finii con un sorriso trionfante.

Non c’era voluto molto a capire che la fanciulla vampira al fianco di Zayn fosse figlia di Eiden, si assomigliavano troppo i tre. 

La mora mi mostrò i canini ed iniziò ad avanzare nella mia direzione.

“Oh, che c’è tesoro? Ho offeso la tua mammina?” chiesi sarcasticamente.

Iniziò a correre, voleva attaccarmi, scellerata.

Con un semplice gesto della mano la feci cadere a terra ed iniziai a torturarla con lo sguardo. 

Le sue grida erano fortissime, Eiden provò ad avvicinarsi per allontanarmi da lei, ma il mio scudo era già ben aderente al mio corpo e a quello dei miei compagni.

“Non sai contro chi vi state mettendo.” dissi semplicemente, mentre lasciavo respirare la ragazza.

Ella in tutta risposta si alzò, ancora dolorante e caricò di nuovo nella mia direzione.

Ma stavolta, non fui io a fermarla. Bensì la mano del padre, che la fece bloccare a pochi centimetri da me.

“Audrina, smettila. Ti farai solo del male.” disse semplicemente Eiden.

Li guardai sprezzante, non volevo capissero che mi trovavo lì per puro sbaglio.

“Sono venuta per darvi la possibilità di andare via, o la guerra inizierà e non avrà buon esito per voi.” conclusi sorridendo.

Che idea che avevo avuto. 

Mentre mi elogiavo mentalmente, sentii parlare per la prima volta in quella sera Zayn.

“Pensi ci lasceremo spaventare da qualche sciocco incantesimo?” disse sprezzante, ma con la voce tremolante.

La sua frase scatenò risolini da parte di tutti i vampiri che ci attorniavano.

Era evidente che non aveva raccontato al padre, che quella mattina stava per morire e che io gli avevo risparmiato la vita.

Allora affondai il pugnale nella piaga.

“Oh bè, non mi sembrava che i miei ‘sciocchi incantesimi’ stamattina, fossero poi tanto sciocchi. Mi sembrava che se non mi fossi fermata, saresti morto affogato, no?” dissi ridendomela.

Eiden si bloccò e fu seguito da tutti i vampiri, compresa la figlia ‘illegittima’.

Iniziavano ad avere paura, ed era normale.

Se la loro arma letale era stata quasi uccisa, allora non avevano scampo.

Girovagai con lo sguardo fin quando non incontrai gli occhi verde-grigio di Harold, era intimorito e faceva una certa tenerezza se mettevi da parte il fatto che era un vampiro assetato di sangue.

C’era il silenzio in quella radura, erano spaventati da me ed il mio potere.

Allungai un po’ lo scudo ed iniziai a camminare per il cerchio, rassicurando con gli occhi Niall e Victoria.

Mi fermai difronte ad Harry, che iniziò a tremare appena il suo sguardo incontrò il mio. 

Gli sfiorai la guancia ed il collo con l’indice, con fare malizioso.

“Ah, Harold. Oggi non è stato un bel giorno, vero? Hai dato il mio messaggio a Jawaad?” chiesi.

Fece cenno di sì col capo.

“Bravo vampiro.” dissi e lo baciai all’angolo della bocca.

Me la stavo giocando bene ed era il momento buono per smaterializzarci.

Tornai lentamente alla mia postazione iniziale e strinsi le mani di Niall e Victoria.

“Eiden Malik, l’orgoglio vi ha portati ad un punto di non ritorno. Cosa farete? Sarete saggi e scapperete, oppure combatterete e morirete?” chiesi in tono solenne.

Il silenzio se fosse stato possibile, si sarebbe triplicato.

Quell’aria era intrisa di paura, indecisione ed orgoglio.

Sapevo che i vampiri non si sarebbero mai tirati indietro, il loro era il clan più orgoglioso, da quello che mi aveva sempre raccontato la nonna.

Eiden Malik mi guardò sprezzante.

“In millenni di vita, non ho mai visto tanto coraggio Elisabeth Amie Payne. Se non nella mia amata Galed. la magia non ci spaventa e la ragazza sarà nostra, come te ed i tuoi poteri.” concluse spavaldo.

Per un momento mi sentii confusa. 

I miei poteri? 

Come avrebbero potuto prenderli?

“Oh, caro Eiden, non avrai mai né me né lei, ma solo la morte. Che la guerra abbia inizio.” sorrisi un’ultima volta.

Strinsi ancora di più le mani ormai congelate dalla paura dei miei compagni.

Chiusi gli occhi e mi smaterializzai.

Li riaprii e ci trovavamo in camera mia.

Tutti e tre.

Tirai un sospiro di sollievo e mi stesi sul letto chiudendo gli occhi.

Dovevo riprendere le forze, in un giorno intero avevo usato tanta magia e se non mi sbrigavo a mangiare sarei svenuta.

Li riaprii dopo pochi minuti.

Victoria e Niall erano fermi, dove si trovavano quando mi ero stesa.

“Ehi, tutto bene?” chiesi preoccupata ai due.

Niall mi guardò.

“E’. stato. PAZZESCO.” disse l’ultima parola urlandola.

“Già.” riuscì a dire una Victoria spaventata.

Anche io lo ero e sapevo di esserlo per il suo stesso motivo.

In un modo o nell’altro, anche se non so come, ci avrebbero prese.

“Victoria, andrà tutto bene, ti proteggerò da loro.” dissi io.

“Ma come hai fatto? Tutta quella nonchalance, le offese, gli scudi, il male che hai fatto a quella vampira e come hai fronteggiato un vampiro di più di duemila anni, anzi, come hai affrontato tutti quei vampiri! Eri sicura di te, non facevi trasparire alcuna emozione, la voce ammaliante che hai usato. Sei stata stupenda! Un incontro tra un’arma letale ed una donna sexy!” disse arrossendo per l’ultima frase Niall.

Scoppiai a ridere.

In effetti non conoscevo nemmeno io, la causa di quella calma, ero spaventata al massimo.

“Non so. Io ero terrorizzata, ma non dovevamo far capire che ci trovavamo lì solo per uno sbaglio, o avrebbero visto la nostra vulnerabilità. Almeno non ti sei dovuto trasformare.” dissi, mentre la paura che avevo nascosto pochi minuti prima iniziava a salirmi nelle vene e negli occhi.

Le lacrime stavano per scendere.

Mi sentii subito abbracciata.

Niall e Victoria mi avevano avvolta in un abbraccio rassicurante.

“Sei stata forte per tutti e tre, ci hai salvati. Io avrei tanto voluto staccare la testa ad Eiden, l’assassino di mia madre, ma ho capito che tu, gliela farai pagare anche di più.” disse Niall.

L’unica cosa che riuscii a fare fu stringerli forte a me.

 

 

Quando mi calmai, ricominciai a pensare sensatamente. 

“Victoria, dobbiamo andare dalla nonna, per scoprire cosa sei.” dissi.

Mi venne immediatamente in mente che la nonna doveva essere all’accampamento in quel preciso istante.

“Dobbiamo tornare all’accampamento.” dissi all’unisono con Niall.

Doveva aver fatto il mio stesso ragionamento.

 

Sarei dovuta passare di nuovo difronte a quei due idioti che erano ‘disgustati’ da me, anche se, ciò che mi aveva detto Niall sulle loro anime, mi aveva fatto capire che non dicevano sul serio.

 

 

 

 

“Chi proteggerà te?” chiese Victoria mentre camminavamo verso l’accampamento.

Si riferiva sicuramente a cinque minuti prima, quando le avevo detto che l’avrei protetta dai vampiri.

Non sapevo come rispondere, nessuno mi avrebbe protetta. 

Io sarei morta per mia madre. 

Mi sarei riscattata in quel modo, con la mia famiglia.

“Io.” disse semplicemente Niall.

Mentre si metteva tra me e Victoria e ci prendeva sottobraccio, come solo un gentiluomo sapeva fare.

“No. Nessuno mi proteggerà, il mio compito è salvare il mondo. Resisterò fino a quando i vampiri non si arrenderanno una volta per tutte, poi solo quando questo accadrà, mi lascerò cadere a terra, morta. Riscattandomi così con la mia famiglia, per la morte di mia madre e nessun altro morirà per me.” dissi pacatamente.

“Io morirò al tuo fianco, non per te. Appena scoprirò cosa sono, darò tutti i miei poteri, per aiutarti in questa guerra e tu non potrai fare niente per impedirmelo.” disse Victoria trafiggendomi con i suoi oceani di occhi.

“Anche io.” disse Niall.

Non potei oppormi, erano più testardi di Louis e Liam.

Sorrisi ai due e mi strinsi ancora di più al braccio di Niall, il suo profumo selvaggio mi faceva stare calma.

 

 

 

 

 

Pov. Zayn

 

E’ finita, adesso mio padre sa che quella ragazzina mi ha quasi ucciso.

Adesso mi disereda, o peggio ancora mi butta tra le grinfie dei licantropi.

Come faccio?

Come?

Mentre riflettevo, mi torturavo la mano destra trafiggendola con un coltellino, sistematicamente, poiché i tagli profondi si richiudevano senza lasciare traccia, prima che me ne accorgessi.

Stavo sporcando tutti i vestiti di sangue, ma non m’importava.

 

“Sei fottuto.” disse la voce fin troppo squillante della mia sorellastra.

La odiavo.

 

Mio padre aveva tradito mia madre poco dopo la mia nascita, poco dopo la sua morte con una troia di passaggio.

L’unica cosa buona che aveva fatto quella Elisabeth era stato rinfacciargli di essersi fatto una sgualdrina scordandosi subito della sua antenata.

 

“Fanculo sgualdrina. Vattene subito dalla mia tenda se non vuoi che ti uccida. Corri a scoparti Harold o chiunque tu voglia.” dissi con disprezzo.

Era solo una troia. 

D’altronde, aveva seguito le orme della madre.

Mi girai e la guardai negli occhi. 

Sembrava l’avessi colpita nell’orgoglio, ottimo.

Lanciò la candela che manteneva in luce la tenda ed uscì imbestialita.

 

Leggevo crudeltà nei suoi occhi.

La stessa che leggevo in quelli di tutti i vampiri, compreso mio padre.

L’unico che si salvava era Harry, lui era solo offuscato dal padre Nicolas, il più crudele vampiro che avessi mai conosciuto.

 

Volevo andarmene da quel posto, volevo seguire le orme di mia madre, essere buono. 

Ma ero obbligato da mio padre ad uccidere quella strega Payne.

Non volevo farlo, mi attraeva troppo.

Aveva un fascino tenebroso, ma allo stesso tempo era insicura.

La guerra non si addiceva a quei boccoli color rame, a quegli occhi così simili ai miei ma più luminosi, a quei tratti delicati.

Eppure, era lei quella di cui parlava la legenda. 

Era lei la mia nemica.

Ma c’erano pur sempre le due clausure.

Ed io ero già innamorato di Elisabeth Amie Payne.

 

 

“Zayn tuo padre sembra furioso e lo è anche il mio con me. Si trovano tutti e due nella tenda, ci aspettano.” disse entrando il mio fedele amico Harry.

“Ok, andiamo.” risposi ormai rassegnato.

Entrai in quella tenda troppo vistosa, degna di un re.

Era imbandita di tutte le pietanze possibili ed immaginabili, uno spreco, dato che i vampiri non sono affamati di carne, ma di quel liquido che la mantiene morbida ed in vita.

Solo io, mezza strega e mezzo vampiro, potevo nutrirmi di entrambe le cose e preferivo di gran lunga il sangue, il cibo non era tanto invitante.

Ma non uccidevo nessuno, prendevo solo lo stretto necessario dalle persone e le lasciavo andare via, soggiogandole e quindi facendo dimenticare loro tutto.

Non volevo morisse qualcuno solo per nutrirmi.

 

Notai mio padre, con un calice d’oro in mano che ne offriva un altro a Nicolas Styles.

Sangue.

Della fanciulla stesa per terra, morta. 

Ovviamente.

 

Mi schiarii la voce e cercai di nascondere il disgusto.

“Figlio.” disse mio padre freddo.

“Padre.” salutai io con lo stesso tono.

Non vedevo l’ora che mi parlasse velocemente di ciò che voleva facessi.

Così sarei potuto andare via e nascondere ai miei occhi quel sangue troppo attraente che da piccolo mio padre mi dava al posto del latte caldo di mia madre, una madre che per colpa mia non avevo potuto conoscere.

“Non te ne faccio una colpa, stai tranquillo, ma stavolta ti darò un compito in cui non puoi fallire. Sarai spalleggiato da Harold.” disse mio padre cercando di apparire il più spensierato possibile.

Ma io sapevo, che era terrorizzato da Elisabeth Amie Payne, come Nicolas.

Gli intimai di continuare con un gesto della mano.

“Vedete questo? -disse mentre ci mostrava una boccetta di .. profumo? vuota - Questo è stato confezionato dalle streghe anni orsono, in caso una di loro si fosse rivoltata alla famiglia ed avesse preso la strada oscura; ed è stato furbamente rubato da tuo padre, Zayn.” disse Nicolas, mentre sorseggiava il sangue dal suo calice.

“Voi, dovete avvicinare la strega Payne, dovete fare in modo che lei si fidi di voi e poi, pugnalarla alle spalle aprendo il boccino e posando l’estremità sul suo cuore. La boccetta la prosciugherà di tutto il suo potere e tu, Zayn, dovrai berne il contenuto. In questo modo, avrai i poteri di tua madre e quelli della strega. Sarai invincibile e noi non dovremo avere più paura delle streghe e prenderemo il comando del mondo intero.” disse mio padre trionfante.

 “Harry, dopo che Zayn avrà fatto ciò, portami Elisabeth Amie Payne, ancora viva. Ci penseremo io ed Eiden a farla soffrire. Zayn, ricorda che non devi accattivarti solo lei, ma anche Victoria, lei è l’unica che può ridare i poteri alla strega e avendola dalla nostra parte, o se non ci riusciremo, uccidendola, saremo sicuri di non essere sconfitti.” concluse Nicolas.

“Sarà fatto.” dicemmo io ed Harry all’unisono.

Uscimmo dalla tenda ed io guardai il mio amico negli occhi.

Era contento.

Io no.

 

 

Lo portai al nostro solito posto, tale perché eravamo abbastanza lontani dalle orecchie di vampiri indiscreti.

Trecento chilometri di distanza. 

 

“Cos’hai fratello? Finalmente trionferemo sulle streghe e tu sei triste?! Mi vendicherò di quella Payne, mi ha fatto apparire imbranato e spaventato, deve pagare!” disse Harry.

Ma io sapevo che era affascinato da lei quanto lo ero io.

Lo guardai insistentemente, finché non cedette.

“Ok, ok. Nemmeno io voglio farlo, ma infondo è il volere del nostro popolo, o questo o la morte.” disse amaramente.

“No, c’è un’altra soluzione.” risposi io.

Sapevo che non avrebbe accettato facilmente.

Era sempre stato fedele al nostro clan, non trasgrediva nemmeno una regola per paura di deludere la madre Giuls e di metterla in difficoltà con il padre Nicolas. 

“Quale?” chiese.

“Passare dal lato dei buoni. Allearci sul serio con le streghe e rendere loro quest’oggetto, -dissi indicando la boccetta- che gli appartiene.”

 

Speravo che Harry mi ascoltasse e non andasse dal padre ad accusarmi di tradimento, ma io sapevo che era Harry, il mio migliore amico sin dalla nascita, e mi fidavo.

Mi fissò per qualche secondo, stava pensando a cosa fare. 

“Mi stai spudoratamente chiedendo di metterci contro la nostra stessa famiglia e salvare il mondo?” chiese quasi .. divertito.

“Sì.” dissi abbassando il capo, pronto ad affrontare i problemi a cui mi avrebbe portato quel pensiero così fuori luogo.

“Ci sto. Che sia ben chiaro: io continuo a bere sangue umano. Ma mia madre?” chiese quasi mettendosi a piangere al solo pensiero di dover far fuori Giuls.

 

La madre non era fatta per la guerra, era troppo gentile e sembrava non appartenesse al mondo dei vampiri, era troppo compassionevole verso gli umani che erano solo cibo.

Le diceva sempre questo, Nicolas.

Lei infatti, beveva sangue animale.

 

“Sono sicuro che se lo diremo a tua madre, lei saprà cosa fare ed al momento giusto scapperà. Portala qui, nel bosco e raccontale tutto.”

 

Annuì col capo e si dileguò.

 

 

Tornai nella mia tenda per preparare il necessario.

Mio padre ci aveva ordinato di partire appena fossimo pronti, per arrivare dalle streghe entro l’alba.

Io ed Harry ci saremo incontrati tra mezz’ora fuori alla mia tenda, così ne approfittai per fare un sonnellino.

I vampiri hanno bisogno solo di poche ore di sonno.

Io qualcuna in più perché sono per metà strega e dato che non era sicuro che ci avrebbero accolti calorosamente, dovevo riposare il più possibile.

 

 

 

Sentii i passi veloci di qualcuno fuori la mia tenda.

Li avrei riconosciuti a miglia di distanza, era Harry.

Caricai lo zaino in spalla ed uscii dalla tenda.

Un riccio ben equipaggiato mi sorrideva a pochi centimetri di distanza.

“Andiamo.” dissi mettendogli amichevolmente un braccio intorno al collo.

 

 

Pov. Elisabeth

 

Arrivammo dopo dieci minuti all’accampamento, sempre stretti l’uno all’altra.

Nonna Margaret appena mi vide, mi corse incontro urlando a squarcia gola, seguita dal nonno, dalla zia e da papà.

“Che fine avevi fatto? Mi sono preoccupata tantissimo sciocca.” disse abbracciandomi. 

Aveva i miei fratelli  alle spalle e sembravano preoccupati.

Mi abbracciarono tutti, compresi Liam e Louis, che scansai appena ci provarono.

Sembravano dispiaciuti, ma non m’importava, ero ancora troppo arrabbiata per perdonarli.

Mi chiesero cosa fosse successo, raccontai tutto, anche la parte in cui Liam e Louis mi dicevano che erano disgustati da me.

A quel punto il nonno, zia Anne, la nonna e papà lanciarono uno sguardo accusatorio ai due traditori, che abbassarono il capo dallo sconforto.

Non mi chiesero molto su Victoria, Conor li aveva già avvertiti e la nonna, anche se un po’ arrabbiata per la mia impulsività, iniziò ad esaminare la ragazza.

Nonno Marcus e papà sembravano, invece, fieri di ciò che avevo fatto.

Continuavano a dire che la mamma era identica a me e che ero stata bravissima a dare l’ultimatum ai vampiri.

Questo non faceva altro che riempirmi di gioia.

In più c’era Niall che continuava ad elogiarmi e a farmi arrossire con i suoi sguardi azzurri ed intensi.

 

“Mh .. Non c’è dubbio. Sei per metà vampira, per un quarto strega e per un altro quarto sirena.” disse mia nonna con nonchalance. 

Come avevo fatto a non avvertire l’odore di menta piperita che caratterizza i vampiri, la cannella il suo odore naturale da strega, che insieme all’odore di oceano predominavano in Victoria? 

Ora mi era così evidente!
Forse ero troppo preoccupata per accorgermene.

“Nonna, forse sembrerò un idiota ed anche un pervertito, ma come fa ad essere per un quarto sirena e per un altro quarto strega? Sua madre ha partecipato ad una strana orgia?” chiese Louis innocentemente.

Quanto mi faceva rabbia sentirlo parlare? 

Gli avrei ficcato le scarpe in bocca.

“Credo di sapere perché. Elis è sua madre. Se non ve ne siete accorti lei è per metà sirena e per metà strega.” rispose tranquillamente la nonna.

La mia migliore amica mi aveva mentito.

Aveva una figlia.

E l’aveva avuta da un vampiro.

Lei che mi aveva sempre detto di essere neutrale, di stare dalla nostra parte.

Mi aveva sempre detto che io conoscevo tutti i suoi segreti.

Io che come la stupida mi ero fidata.

Mi aveva detto che era una sirena, niente di più.

Non mi aveva mai parlato di storie d’amore.

Diceva di sentirsi troppo indipendente per averne una e troppo intelligente per chiunque, anche per quelli della sua specie.

In un impeto di rabbia strinsi il pugno sinistro e presi per mano Victoria con la destra.

Senza neanche accorgermene mi materializzai alla cascata.

Elis era intenta a spazzolarsi i capelli rossastri e lunghissimi, che le coprivano il seno nudo, con una conchiglia d’oro.

“Stupida, bugiarda.” le urlai contro.

Lei si girò tranquillamente.

“Ti aspettavo, amica mia.” disse.

“Amica mia un cazzo. Mi hai nascosto di avere una figlia, oltretutto avuta con un vampiro e mi hai nascosto anche di essere per metà strega! Mi avevi detto che sapevo tutto di te ed io come una cretina mi sono fidata! Come hai potuto mentirmi?” dissi tutto d’un fiato.

“Non potevo dirtelo, perché dovevo proteggere mia figlia e te. Sai che lei può salvarti la vita eh? Lo sai questo? I vampiri la cercano perché sanno cos’è! Dovevo tenerla al sicuro, sotto copertura e sì, una volta ero stupida e mi sono fatta imbambolare da Nicolas Styles, sai non tutti resistono al fascino dei vampiri ed anche io ci sono cascata. Poi se tu sei così rintronata da non sentire in me l’odore di anguria che emano, segno che sono una strega, non è colpa mia!” disse iniziando ad urlare anche lei.

Beh, in effetti aveva ragione. 

Cosa? Salvarmi il culo? Perché?

“Oh. Perché dovrebbe salvarmi?” chiesi.

“Lo scoprirai. Adesso, lasciami conoscere mia figlia, l’ho sognata tutte le notti, l’ho amata tutti i giorni, ma per proteggerla ho dovuto allontanarla.” disse lasciando cadere una sola lacrima mentre usciva dall’acqua.

E si sa, le sirene non piangono mai e se piangono è meglio conservare le lacrime.

Così presi la boccetta che tempo fa mi aveva dato la stessa Elis per questi casi, mi avvicinai a lei e la raccolsi, chiudendo immediatamente il contenitore.

 

La mia amica si avvicinò a Victoria, che era stata in silenzio tutto quel tempo, immobile.

Le sorrideva, ma camminava troppo lentamente, così Victoria prese l’iniziativa e le corse incontro, sprofondando la testa nel torace della madre.

“Madre.” disse piangendo mentre la stringeva forte a sé.

Elis rise di gusto.

“Figlia mia, non piangere. Io ero sempre con te.” disse accarezzandole lievemente la testa.

Era una scena bellissima e non potei fare altro che piangere.

“Stupida, non piangere e vieni ad abbracciarmi.” disse Elis voltandosi appena.

Risi un po’ e senza farmelo ripetere due volte abbracciai quelle due ragazze che al posto di sembrare madre e figlia sembravano sorelle.

“Devo fare una domanda importante.” dissi ancora nel bel mezzo dell’abbraccio.

“Parla.” dissero le due ridendo, per un motivo a me ignoto.

“Ma se è per metà vampira, alla vista del sangue non dovrebbe avere voglia di berlo? Ah, anche un’altra domanda. Se io adesso la butto in acqua si trasforma in sirena?” chiesi spingendo le due nelle acque delle cascate, mentre loro ridevano e trascinavano anche me al loro interno.

Una luce mi abbagliò, Victoria si alzò dalle acque librando su di esse ed una coda rossa, come quella della madre e come i suoi capelli, sostituì le lunghe ed affascinanti gambe, i capelli le si intrecciarono in fiori bianchi e si allungarono fino a coprire il seno ormai scoperto. 

Cadde di nuovo in acqua, ma più attraente di prima.

Pochi minuti dopo il mio stupore, iniziò a parlare.

“In effetti, quando vedevo il sangue degli animali morti nelle cucine dell’orfanotrofio avevo la strana voglia di assaggiarlo, ma non l’ho mai fatto. La cosa strana è che non mi sono mai trasformata in sirena mentre mi lavavo in vasca.” era confusa.

Io ero ancora sbalordita e la fissavo.

Elis invece rispose tranquillamente alle nostre paranoie.

“Ovvio. Io sono una sirena nata in questa cascata ed anche lei. Quindi, la prima trasformazione doveva avvenire toccando quest’acqua.”

“Ma io ho già fatto il bagno in queste acque.” disse Victoria ancora più confusa.

“Lo so piccola mia, io ti guardavo da dietro uno scoglio. Avevi solo sei anni. Le sirene si trasformano a diciassette e dopo la trasformazione sono immortali e non invecchiano più. Anche se tu lo eri già dato che sei per metà vampiro.” concluse Elis.

“Ottimo. Quindi solo io rimango così brutta e non mi trasformo in una sirena stupenda?” chiesi dispiaciuta. 

Tutta la finezza che si addiceva ad una donna di quei tempi stava andando a farsi fottere con l’inizio della guerra.

“Lo sai che le streghe e le sirene sono parenti ed hanno la stessa bellezza, vero sciocca? Lo hai anche studiato nei primi capitoli.” disse alterata dalle mie sciocchezze Elis.

“Uffa sì, ma anche io voglio la coda.” misi il broncio.

Le due al posto di consolarmi iniziarono a ridermi in faccia.

Uscii dall’acqua e mi asciugai grazie all’aiuto di Ghej, ninfa del fuoco.

Uscì anche Victoria, che al posto del vestito distrutto che indossava prima, fu ricoperta dalle perle d’acqua accompagnate da perle vere, che si trasformarono in un vestito attillato fino a sopra il ginocchio con una sola e sottile spallina fatta di alghe.

Le scarpe lerce che aveva non c’erano più, ed erano state sostituite da liane che si erano intrecciate per tutto il piede e mezza coscia, tracciando dei ghirigori pazzeschi. 

Un abbigliamento del genere non era per nulla ammesso nel mondo degli umani, ma noi non facevamo parte di quel mondo.

“Anche l’abbigliamento è sexy.” dissi gelosa e divertita.

“Avrai anche tu una cosa del genere quando saprai padroneggiare il potere di Flys ninfa dell’aria, io so che lo puoi fare, anche se in pochi ci riescono.” disse Elis ormai rassegnata alla mia stupidaggine.

“Lo so, credi non abbia visto la nonna? Solo che per voi è così facile! Io devo padroneggiare un potere immenso per un vestito sexy.” dissi inarcando un sopracciglio e ridendo poi, insieme a loro. 

“Adesso basta ridere. Siete in pericolo, Beth cercheranno di toglierti il potere e se ci riusciranno Victoria è la tua unica chance di riaverlo; loro lo sanno e cercheranno o di convincerla ad andare dalla loro parte o la uccideranno se non vorrà. Dovete stare molto attente. Margaret le insegnerà come ridare il potere e tu a padroneggiare qualche magia. Dato che è dotata dell’intelligenza delle sirene, ci metterà meno di cinque minuti a padroneggiare ogni potere, ma non ha un potere magico molto forte, quindi devi proteggerla comunque. La affido a te. State attente piccole.” spiegò preoccupata Elis, lasciandoci un bacio sulla fronte ed una collana d’acqua intorno al collo.

“Nella collana di Victoria c’è già una mia lacrima. Nella tua collana, invece, devi mettere tu la lacrima che hai nella boccetta. Queste collane vi proteggeranno da qualunque vampiro, non toglietele mai, i vampiri non possono mordervi o soggiogarvi mentre le indossate, ma non servono solo a questo. Nelle vicinanze di un vampiro se si illuminano potete capire che non ha cattive intenzioni o se dice la verità, al contrario state in guardia.” disse velocemente Elis.

“Ah, un’ultima cosa: se la mettete al collo della persona che amate ed essa si illumina, state certe che anche quella persona vi ama con tutto il cuore. Detto questo, è arrivato il momento per voi di andare, non è sicuro qui. Beth metti subito la lacrima nel ciondolo.” finì Elis.

Feci gocciolare velocemente la lacrima all’interno del ciondolo ed esso si chiuse, sigillandosi magicamente.

Appena alzai gli occhi Elis ci sorrise, ci mandò un bacio volante e si dileguò nelle acque.

Era quasi l’alba, quindi mi affrettai a farci materializzare nell’accampamento dei licantropi.

Sbagliai e al posto che nel piazzale principale, dove si svolgevano le cene all’aperto, mi materializzai nella tenda di Liam e Louis.

Stupidi, idioti.

Appena mi videro sorrisero.

Sempre mano nella mano con lei, uscii da quella tenda, mentre i due idioti cercavano di fermarmi invano.

Andai dritta dalla nonna.

Se ancora non le era venuto un infarto era un miracolo.

Anche se la cosa era improbabile dato che era immortale.

 

Ci presentammo da lei e le dissi che doveva insegnare a Victoria come restituire i poteri ad una strega.

Disse che andava bene, fissò per un po’ le collane per poi sorridere.

Elis era anche sua amica da un millennio ormai.

Cacciò da sotto il vestito nero attillatissimo e cortissimo (avuto grazie al fatto che sapeva usare il potere di Flys. Ogni vestito rappresentava l’anima della strega, mia nonna era tenebrosa e misteriosa) la nostra stessa collana.

Uscii dalla tenda, lasciando Victoria agli studi, fino all’alba, cioè tra un’ora.

Dopo sarebbe toccato a me insegnarle tutti gli incantesimi e aiutarla a padroneggiare le ninfe degli elementi ed i suoi poteri.

 

 

Stavo passeggiando avanti e indietro, annoiata, sull’ingresso dell’accampamento, perché era il turno di guardia di Niall e non volevo lasciarlo solo.

Lui guardava avanti sbuffando, il che era davvero esilarante, perché era un lupo in quel momento ed un azione così umana non gli si addiceva.

Iniziai a ridergli in faccia, fino a quando per il mal di pancia che mi era venuto dalle continue risate non gli caddi addosso.

Il suo pelo bianco e pulito era morbido e confortevole profumava di foresta, quindi di Niall, mancavano ancora quaranta minuti all’alba decisi di addormentarmi, stavo troppo comoda.

Capendo le mie intenzioni si sdraiò meglio e mi coprì con la zampa destra libera, poiché sull’altra avevo appoggiato la testa, per ripararmi dal freddo.

Gli accarezzai per un po’ la zampa e sembrò apprezzare, iniziò a farmi le fusa come un gatto e a me scappò un risolino, dopo poco mi addormentai sfinita.












 








l'ho pubblicato per via delle minacce
di una certa noemi.
Mi è rimasto in gola il fatto che ci sono
solo sei recensioni.
Me ne aspetto molte di più, perché io mi scervello per scrivere
ed avvolte,
sembra lo faccia solo per me stessa.
Spero vi piaccia.
Giada. x

 

  
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