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Autore: twobirdsonesong    08/07/2012    1 recensioni
Una serie di adorabili racconti sui fratelli Anderson, dalla loro infanzia all'adolescenza, narrati in tanti brevi capitoletti; momenti di vita quotidiana, problemi, lacrime e risate, sempre all'insegna dell'amore fraterno.
Traduzione della fan fiction americana "No Fortress so Strong" di Twobirdsonesong, su Scarves&Cofee.net
Basically backstory about the relationship between the Anderson brothers.
Told in a series of vignettes.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cooper non sa come combattere con Blaine.
 
 


Cooper aveva venticinque anni e il suo fratellino aveva incominciato a pensare quale College volesse frequentare. Per tutta la settimana non avevano fatto altro che arrivare opuscoli, sin da quando Blaine aveva dovuto frequentare quella completamente inutile Giornata delle Carriere organizzata dal - non proprio competente - consulente di orientamento del McKinely.

Blaine aveva controllato alcune scatole, segnalando con uno scarabocchio di matita quelle che avrebbero potuto interessargli e che, in qualche modo, avrebbe duvuto trasformarsi negli obiettivi principali della sua vita. Poi aveva aggiunto il suo indirizzo di casa e la sua casella di posta elettronica in un database, e aveva spedito le sue informazioni ad ogni scuola del paese.

Quasi immediatamente gli opuscoli, i volantini e gli indirizzi di posta avevano iniziato a piovergli addosso, sotto forma di scuola: Università della Columbia, Berjely, Julliard, Harvard, Ithaca, Cornel, il Conservatorio di Boston e dozzine di altre scuole da ogni parte del paese, delle quali Cooper non aveva mai sentito parlare. Ce ne erano alcune provenienti persino dall' estero.

Cooper non voleva pensare al fatto che suo fratello potesse andarsene così lontano da lui.

La pila di opuscoli informativi sul bancone della cucina continuava a crescere e Cooper incominciava ad avvertire una legittima preoccupazione riguardo al fatto che, un giorno, sarebbero arrivate fino al soffitto ed entrambi si sarebbero ritrovati sepolti sotto un immenso ammasso di carta; lanciava alla pila un'occhiata torva ogni volta che la oltrepassava. Dopo i primi tre giorni di cassetta postale completamente piena, Cooper aveva smesso di guardare gli opuscoli ed aveva incomincianto a gettarli sul bancone della cucna, per quando Blaine sarebbe ritornato.

Un fine settimana si misero a sedere e incominciarono a pescare in mezzo alla pila, separando scrupolosamente i "forse" dai "no, al diavolo, non andrei mai in un posto del genere. "

Cooper aveva una sua opinione personale su dove Blaine dovesse andasse; aveva grandi sogni per la vita di suo fratello e per la sua carriera, ma stava lottando per metterli a tacere. Era una decisione che spettava a Blaine. Era abbastanza difficile avere diciassette anni, dover lottare con tutti i problemi dell'adolescenze e poi essere costretto a decidere, così all'improvviso, che cosa si desidera fare per il resto della propria vita. 

Cooper non aveva intenzione di influenzare Blaine con le sue, tanto certe quanto distorte, opinioni sul suo futuro.

Inoltre, ricordava molto bene che così significasse avere qualcuno che gli diceva come avrebbe dovuto essere la sua vita; in quale College andare, che cosa avrebbe dovuto studiare, come avrebbe dovuto essere esattamente il suo futuro. Ricordava di essere stato rimproverato su " Ciò che significa essere un Anderson " e " Come hai osato abbassare gli standard di questa famiglia."

Non si sarebbe comportato come suo padre con Blaine. Non poteva. Non lo avrebbe fatto. Non avrebbe mai detto a Blaine che tipo di persona avrebbe dovuto essere.  
Blaine era un bravo ragazzo, perfettamente in grado di prendere le sue decisioni e compiere le sue scelte di vita. Dopo tutto, Blaine aveva deciso di lasciare la Dalton e trasferirsi al McKinley, sapendo esattamente tutto ciò che ne sarebbe derivato.

Cooper aveva fatto molto per Blaine questi ultimi due anni, e aveva intenzione di fare anche questo.

E comunque, spettava solo a Blaine decidere dove volesse andare e quindi sarebbe stato lui a rischiare una moltitudine di tagli da carta, a causa di tutta quella montagna di opuscoli sul College.

Qualche volta Cooper pensava che fosse ancora presto per questo, per la prepazione per il College, eppure non lo era; non lo era affatto. Blaine aveva incominciato a studiare per i suoi esami di ammissione assieme agli altri ragazzi del Glee Club, e stava già prendendo in considerazione quali sarebber state le materie facoltative che avrebbe studiato l'anno successivo. E ancora, qualche volta Cooper era sorpreso di trovare Blaine intento a studiare per i suoi esami di calcolo e non a colorare un altro disegno di un principe Disney nel suo enorme libro da colorare, o a giocare con i lego sul pavimento, montandoli con attenzione di colore in colore, prima di costruire il suo ultimo castello.

Il petto di Cooper si gonfiò, alla realizzazione improvvisa che il suo Blaine -  il suo piccolo Blainers, il suo fratellino -  era quasi un uomo adulto. Sapeva che questo momento sarebbe arrivato, da molti anni; Blaine era sempre stato molto più maturo per la sua età, ma questa volta era diverso. Qui si trattava di Blaine, che stava per andarsene di casa alla ricerca di sè stesso, alla ricerca di ciò che voleva per sè stesso.

Cooper sperava di aver fatto un lavoro abbastanza buono e di aver aiutato Blaine lungo tutto il suo cammino.

Quel pomeriggio, Cooper si avvicinò alla cassetta della posta con trepidazione; era talmente piena da non riuscire neanche a chiudersi. Era certo che, al momento, il postino detestasse assolutamente il suo lavoro; non poteva davvero biasimarlo. Cooper si annotò mentalmente di fargli preparare qualche biscotto - o roba del genere - da Kurt, come offerta di pace. O forse avrebbe dato semplicemente un abbraccio al povero uomo.

Era abbastanza certo che il 94 per cento della posta giornaliera fosse composta da cataloghi da parte di qualche nuovo gruppo di scuole. Cooper ne sfogliò distrattamente uno, osservando attentamente il raggruppamento eterogeneo di facce sulla parte anteriore di ciascuno, fino a quando i suoi occhi non si soffermarono sul nome familiare di una delle scuole.

New York Academy of Dramatic Arts.

Cooper si fermò nell'ingresso, fissando quell' opuscolo lucido e sgargiante.
Non era sicuro del perchè fosse sorpreso, ma lo era. NYADA; dove molto probabilmente sarebbe andato Kurt.  Ogni pensiero riguardo al non dire a Blaine che cosa avesse dovuto fare della sua carriera universitaria, se ne era improvvisamente andato.

Portò la posta in cucina, come aveva sempre fatto, e lanciò gli opuscoli delle altre scuole sul mucchio appoggiato sopra il bancone, gettando le bollette e la posta "reale" in un altro mucchio; le avrebbe controllati in un secondo momento.  Cooper poggiò il suo gomito contro l'isolotto della cucina e si mise a leggere gli opuscoli della NYADA, pagina dopo pagine, ancora e ancora, fino a che Blaine non tornò a casa.

Udì la porta principale aprirsi e poi chiudersi, e si sentì sollevato nell'udire solamente una sola persona camminare lungo il corridosio; non si era mai visto costretto a cacciare Kurt di casa prima di allora, e non era qualcosa che avrebbe mai voluto fare.

Blaine entrò in cucina, facendo scivolare la sua borsa a tracolla su di uno sgabello. Aveva un aspetto leggermente stanco, ma quello faceva ormai parte della sua routine quotidiana, con tutte quelle lezioni che si stavano accumulando sul suo lavoro, ora che stava arrivando alla fine dell'anno scolastico, e la sua personale sessione di studio compulsivo.

<< Hey, Coop. >> disse Blaine, sorridendogli << Come è andata oggi a scuola? >> 

<< Bene. >> rispose Cooper, e scrollò le spalle cercando di non scaraventare gli opuscoli della NYADA sulla stupida testolina di Blaine << A te come è andata? >>

<< Il professor Shuester è un idiota. >> Blaine scosse leggermente la testa, ma stava comunque sorridendo, per cui qualsiasi cosa fosse successa al Glee non doveva essere poi così terribile.

<< Dunque.. >> incominciò Cooper, per poi fermarsi. Non riusciva a credere di essere davvero sul punto di pronunciare quelle parole << Dobbiamo parlare. >>

Blaine si bloccò ed inclinò la testa. Il suo sorriso si trasformò in qualcosa di divertito, canzonatorio e lievemente affettuoso << Ok, professor Anderson. >>

<< Non chiamarmi così. >> saltò su Cooper, tanto irritato quanto volesse essere. 

Non aveva idea di come fare a dirlo, che cosa dovesse dire esattamente.

Il sorriso sul volto di Blaine svanì.

<< Okay. >> disse lentamente, confuso << Che cosa sta succedendo? >>

<< Siediti. >> Cooper indicò lo sgabello di fronte all'isolotto della cucina, a pochi passi da lui.

<< Mi stai spaventando. >> disse Blaine, mettendosi a sedere sullo sgabello.

Il panico stava iniziando a diffondersi in lui; aveva visto il lato severo di Cooper, ma non era mai stato indirizzato a lui, prima. Silenziosamente, Cooper fece scivolare il volantino dal lato opposto del bancone, guardando l'espressione di Blaine mentre lo faceva.

Quando lo vide, gli occhi di Blaine si spalancarono in segno di realizzazione e il ragazzo si leccò nervosamente le labbra.

<< Coop, io.. >>

<< Blaine. >> Cooper lo interruppe << Non ho intenzione di dirti ciò che devi fare della tua vita; non posso. Non dopo papà, non dopo tutto quello che è successo. Ma questo è... dobbiamo parlare di questa storia, delle ragioni per cui hai deciso di farlo. >>

Blaine toccò il volantino lucido con tocco incerto e nervoso; la copertina aveva un aspetto veramente vistoso ed ostentato.

<< E' una buona scuola. >> disse, quasi in un sussurro. Lo disse come se stesse effettivamente cercando di convincere sè stesso.

<< Non prendermi in giro, Blaine. Sappiamo entrambi perchè la stai prendendo in considerazione. Voglio sentirlo dire da te. Dimmelo. >> 

La testa di Blaine improvvisamente scattò. Vi era il fuoco nei suoi occhi - li rendeva pià scuri - e il colore era così diverso da quello che avevano pochi secondi prima; Cooper non riusciva affatto a riconoscere suo fratello.

<< Perchè ti importa così tanto? Lo hai detto anche tu, non hai intenzione di dirmi in quale scuola devo andare. Allora perchè , improvvisamente, suona tanto come se tu mi stessi dicendo dove non andare? >>

Cooper deglutì; la sua bocca era asciutta e sapeva di bile. 

Non era quello il modo in cui voleva che proseguisse quella conversazione; non era un padre, non era il padre di Blaine. Era solamente suo fratello e non sapeva che cosa fare al riguardo. Era sempre stato così certo del suo ruolo come difensore di Blaine, come suo guardiano, era era come se tutto quanto gli stesse crollando addosso. 

<< Non ti sto dicendo cosa fare, giuro che non lo sto facendo. Ho solo bisogno di sapere che stai valutando attentamente questa cosa, che hai intensione di esaminare tutte le opzioni. Ci sono un sacco di scuole fantastiche là fuori, così tanti posti da considerare, così tanti meravigliosi programmi di studio per te. Ho bisogno di sapere che non ci stai pensando per qualche ragione sbagliata. >>

A quel punto Blaine sogghignò, appena un po', e la sua espressione era talmente truce da spezzare qualcosa dentro di Cooper : << Sì?! E quali sarebbero queste ragioni
sbagliate? >> 

<< Tu sai quali sono. >>

<< Tu pensi che non dovrei andare nel luogo in cui andrà Kurt. >> Blaine strinse forte l'opuscolo fra le mani, arrotolandolo lentamente in un tubo.

<< Penso che tu abbia bisogno di considerare il futuro; il tuo futuro. >>

" Non farmelo dire." pensò disperatamente Cooper " Non voglio essere io a dirlo."

<< Tu non credi che resteremo assieme. >> disse Blaine, e l'amarezza, il dolore, scivolarono chiaramente giù dalla sua lingua << Tu pensi che sia stupido da parte mia pensare di seguirlo al College, perchè ci lasceremo in ogni caso quando lui se ne andrà questo autunno. >>

<< Blaine. >> Cooper premette i suoi palmi contro la superficie del bancone << So che siete innamorati, lo so. E Kurt è meraviglioso, lo è davvero; non avrei potuto chiedere un compagno migliore per te. E so che ti sembra che possa durare per sempre, ma ti prego - ti prego - prendi in considerazione anche i tuoi interessi. Voglio dire, la NYADA ha per lo meno quel genere di programma che stai cercando? O è solamente per stare assieme a Kurt? Lo so che lo ami, ma.. >>

<< Oh, che cosa cazzo ne sai tu di tutto questo? >> lo interruppe Blaine, balzando in piedi. 

Lo sgabello raschiò contro il pavimento quando Blaine lo spinse via; Cooper era rimasto spiazzato dalla rabbia e dal rancore che stavano contorcendo la familiari caratteristiche di Blaine.

<< Quando è stata l'ultima volta che hai avuto un appuntamento? >> la domanda era piena di veleno, era stata fatta apposta per ferire, e lo fece.

<< Oh, circa due anni fa. Sono stato molto impegnato a prendermi cura di qualcuno. >>  Cooper rispose a tono, rapido e pungente, e lo rimpianse nel momento in cui le parole gli uscirono di bocca. 

Le lacrime sgorgarono dagli occhi di Blaine e questi fece un piccolo passo indietro.

<< Non osare rinfacciarmi una cosa simile. >>

<< Tu non osare! >>

Si bloccarono. Il respiro di Cooper si era fatto pesante e così quello di Blaine, il suo petto si sollevava ed abbassava rapidamente. Cooper riusciva a sentire la rabbia vibrare dentro di lui, persino da dieci piedi di distanza. I pugni di Blaine erano serrati lungo i suoi fianchi, l'opuscolo della NYADA avvolto in una mano e i piedi piantati a terra; sembrava pronto a tirargli un pugno. 

Cooper avrebbe accolto volentieri un simile gesto.

<< Vado a fare una passeggiata, o qualcosa di simile. >> disse Blaine a bassa voce, la mascella che si serrava e rilassava. Guardò oltre le sue spalle, verso la porta laterale della cucina.

<< No, non lo farai. >> Cooper battè sulla superficie del bancone con le notte << Stiamo litigando, questi siamo io e te mentre litighiamo. Dobbiamo risolvere questa
faccenda. >>

<< Non so come sia litigare con te. >> disse Blaine, mentre le sue spalle in tensione si sciolsero. Finalmente tornò a guardare Cooper; vi erano lacrime di rabbia non versate, negli gli occhi di entrambi.

<< Beh, neanche io so come sia litigare con te. >> Cooper incrociò le braccia al petto. Distolse lo sguardo dagli occhi di Blaine e poi lo riportò su di essi << Credo che uno di noi debba fare qualcosa per calmare le acque. >>

<< Io ci ho provato, ma tu mi hai fermato. >>

<< Tutto questo è strano ed imbarazzante! >> 

Un sorrisetto finalmente si incurvò sulle labbra di Cooper e questi si grattò nervosamente il retro del collo. La sua pelle era calda e un po' troppo tesa per il suo corpo.

Spontaneamente,  arrivò una risata da Blaine: << Sì, lo è. >>

<< Sto solo cercando di prendermi cura di te. >> disse Cooper, leggermente impotente.

<< Lo so. Credimi. >>

Cooper non riuscì più a tenere la distanza fra di loro; aggirò l'isolotto della cucina e avvolse le sue braccia attornoa  Blaine, premendolo contro il suo petto.

<< Mi dispiace. >> momorò fra i capelli di Blaine, risollevandosi quando sentì il braccio di Blaine cingere la sua vita.

<< Dispiace anche a me. >>

Vi fu un lungo attimo di silenzio, e Cooper ne fu immensamente grato. Aveva già detto troppe cose, quel pomeriggio, che non pensava veramente. Aveva paura di dire qualsiasi altra cosa.

<< Ci ho pensato, ho pensato ad un istituto privato. >> disse infine Blaine, la sua guancia ancora premuta contro la clavicola di Cooper.

<< Cosa? >>

<< Per il prossimo anno. Frequentare i miei corsi lì, invece che al McKinley. >>

<< Blaine! >>

<< Lo so. E' solo che... lui non ci sarà. Dovrò camminare lungo quei dannati corridoi sapendo che non lo vedrò, sapendo che è ad un migliaio di fottuti chilometri di distanza! Non credo di potercela fare, Coop; non ci riesco. Sapere che è da qualche altra parte là fuori, che incontrerà nuove persone, farà nuove esperienze... non posso. >>

<< Tu non credi veramente che lui possa tradirti, vero? >> Cooper strinse forte Blaine << Andiamo, quel ragazzo non riuscirebbe mai a staccarsi da te! >>

<< Coop.. >>

<< No, smettila di fare lo stupido. Sì, non sarà più a scuola con te; ma tu hai altri amici. So che a te sembra che sia così, ma Kurt non è la tua vita intera. >> 

Blaine roteò semplicemente gli occhi.

<< Non lo è. So quello che ho detto prima riguardo al considerare ciò che il tuo futuro potrebbe essere, e la possibilità che Kurt non ne faccia parte per sempre, ma non sto cercando di dirti che questa sia l'unica eventualità. >> 

Cooper si retrasse e portò le sue mani sopra le spalle di Blaine, guardandolo dritto negli occhi.

<< Voi due potreste stare assieme per il resto delle vostre vite; potreste sposarvi ed avere dei bambini, ed essere perfettamente, ridicolosamente felici insieme per sempre. >>

Blaine non riuscìma smetterla di sorridere al solo pensiero di quel futuro.

<< Ma il fatto è che dovrai stare lontano da lui per un anno, almeno. Lo sai. E fa schifo, lo capisco. Ma ci sono altre persone di cui preoccuparti, a cui pensare. >> Cooper diede a Blaine una piccola scossa, in parte affettuosa e in parte esasperata << Non sei il solo che sentirà la mancanza di qualcuno quando questo se ne andrà. >>

Blaine sorrise a suo fratello: << Ti mancherò quando me ne andrò. >>

La sua voce era piena di amore ed affetto, e aveva una leggera punta di fraterna presa di giro.

<< Mi mancherai terribilmente quando te ne andrai. >> Cooper si chinò per posare un bacio sulla fronte di Blaine << Non ti dirò che cosa fare, ma credo che dovresti restare al McKinley il prossimo anno; essere lì per gli altri ragazzi del terzo anni che perderanno i loro amici. E credo che dovresti prendere in considerazione tutte le scuole che
desideri. >>

<< Anche la NYADA? >>

Questa volta fu Cooper a roteare gli occhi: << Anche la NYADA. Per quanto i suoi opuscoli facciano abbastanza schifo, come il suo nome. >>

<< Non so che cosa voglio fare della mia vita. >> ammise Blaine, stringendosi a Cooper. 

Cooper avvolse agilmente le sue braccia attorno al fratello.

<< Non devi; non ancora. C'è tempo per pensare a tutto questo. >>

<< Ma voglio che Kurt ne faccia parte. >>

Cooper non provò neanche a trattenere il suo sorriso: << Anche io voglio che Kurt ne faccia parte. >>

Ne parlarono ancora, nelle ore che seguirono, Discussero ininterrottamente delle varie opzioni per il college, fino a che Blaine non si infilò le dita nelle orecchie e si mise a cantare " Teenage Dream" a squarciagola, saltando su e già sul divano.

E poi giunsero ad una decisione, assieme.










N.d.T: BLOOPER MALEDETTAMENTE ADORABILI! *o*

Sono bellissimi anche quando litigano, vero? x3
  
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