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Autore: prelude10    08/07/2012    0 recensioni
Una ragazza condannata dal suo destino.
Un amore difficile.
Una terribile vendetta.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco che il parco si riempì di luce e apparvero due angeli che subito riconobbi come la bella Gabriel e il mio amato fratello Mikael. In tutto il loro splendore vennero verso di noi vestiti di bianco, entrambi come mantello avevano lunghe ali di soffici piume tanto candide da emanare luce propria. Subito corsi incontro al secondo che mi prese al volo e abbracciandomi mi avvolse nelle sue ali candide, così simili eppure tanto diverse da quelle del mio amato. Non solo nel colore, ma proprio nel loro modo di essere, quasi esprimessero appieno la personalità di chi le porta. “Sorellina! Finalmente potrete tornare a casa. Mi sei mancata molto.” “Anche tu fratellino però, io, ecco, io non voglio lasciare la terra, non ora. Che ne sarà di Helen, Tina, Matt, della mia famiglia? Non li posso abbandonare, non così.” “Ma ora puoi vivere di nuovo in Paradiso!”, intervenne confusa Gabriel tenendo per mano il fratello. “Per me il paradiso è dove c’è Abbadon! E se lui sarà disposto ad aspettare io vorrei concludere questo ciclo vitale.” “Certo che posso aspettare, l’importante è che siamo insieme.” “Ti amo!” “Ti amo anch’io.” Non avevamo bisogno di esprimerlo ad alta voce perché lo sapevamo entrambi, ma era un suono così meraviglioso che non pronunciare quelle soavi parole sarebbe stato il più orrendo dei peccati. Stavamo ridendo tutti e quattro nel parco quando l’aria diventò gelida di colpo poi dalla nebbia appena formatasi uscirono due demoni: Lilith, la bella tentatrice, e Barbatos, un duca degli inferi. “Azrael, sorella, tu non devi seguirli per forza, lo sai. Tu puoi tornare da noi come principessa dell’Inferno così come Abbadon. Sarà tutto come ai vecchi tempi, non ti sembra forse meglio?”, disse con voce meno soave forse solo di quella dell’usignolo e mi regalò uno di quei sorrisi che indussero Eva a cogliere la famosa mela. “No, Lilith! Ti devo forse ricordare che è proprio a causa dei vecchi tempi che siamo stati puniti?” “Però non volete nemmeno seguire loro nel Regno dei Cieli o mi sbaglio forse?” “No, Barbatos non ti sbagli. Io e Azrael siamo stanchi di entrambe le fazioni, ma siamo anche indispensabili per ognuna di esse…” “Quindi io e Abbadon vi serviremo tutti. Noi saremo un ponte tra Sottosuolo e Cielo. Albergheremo in noi il bene e il male. Proprio come gli uomini con cui abbiamo vissuto finora!” “Ma è impossibile, non si possono servire due padroni restando fedeli ad entrambi!” “Gabriel ha ragione, è impossibile!” “Suvvia Barbatos… Non vorremmo forse privare i nostri due piccioncini del loro libero arbitrio. – disse canzonatoria, poi continuò con voce dura – Così sia. Sarete arcangeli in Cielo e principi negli Inferi. Ma ricordatevi: avete tradito una volta e se non ricadrete nell’errore sarà solo perché non sarete vissuti abbastanza.” “Taci Lilith! Io ho fiducia in entrambi.” “Tu hai sempre avuto troppa fiducia in tutti Mikael. Un tempo non ti fidavi forse anche di me?”, e accompagnata dalla sua risata priva di allegria, ma con un retrogusto di trionfo, scomparve seguita da Barbatos. “Ora è tempo che andiamo anche noi. Spero di rivedervi presto”, detto ciò Gabriel, seguita da mio fratello, venne assorbita dalla luce che l’avrebbe ricondotta in Paradiso.
  
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