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Autore: hassin    09/07/2012    2 recensioni
FAN FIC IN FASE DI RISCRITTURA
'Mi sdraiai sul mio letto e mi lasciai andare, avevo la musica alle orecchie,dopo un po’ la mia mente iniziò a pensare involontariamente a Louis, presi la rivista sul comodino, in copertina c'era Taylor Lautner, il bel licantropo che aveva fatto impazzire milioni di ragazzine. Pur di non pensare a lui mi ritrovai a fare la cosa più ridicola che realmente avevo messo in atto. Continuavo a ripetermi mentalmente “pensa a Taylor Lautner ,Taylor Lautner..” che fu oltre che imbarazzante anche inutile. Mi innervosii a tal punto di tirare il cuscino contro il muro. Avete presente il sacco da pugile? Bene avevo voglia di fare a pugni con quello.'
tratto dal terzo capitolo "Ice cream". (LO SO, NOME STRANO)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 5

" nothing of special " (versione aggiornata verso la fine..)  


Per i giorni seguenti, o meglio dopo quel bacio, iniziai a ignorare Louis, del resto anche lui lo faceva. Eravamo incompatibili, da tutti i punti di vista,si comportava come un ragazzino,o meglio come un bambino, e lo detestavo..
Mia madre, nel frattempo aveva iniziato a lavorare a tempo pieno, cosi come Ally. Il mio tempo perlopiù lo passavo fuori, in libreria, certe volte andavo al centro, a prendere cose che alla fine sarebbero rimaste in fondo all’armadio, ero una babba in una città sperduta.
Vedevo sempre più spesso Liam , l’unico di cui potevo fidarmi, era diventato una specie di migliore amico, mi sentivo benissimo con lui.
Quella giornata era una come le altre. Ero in camera di Liam. Eravamo sdraiati sul suo  letto, cercavo di accendere la sua webcam .
-Liam credo sia rotta, non s’accende!-mi continuavo a lamentare, Liam ascoltava musica.
-Liam!!-  gli gridai visto che continuava  a ignorarmi.
-Ok, ok! Allora fa vedere..-  Quella maledetta webcam non aveva intenzione di  funzionare, e in quel momentomi serviva assolutamente. –E’ morta-   Sbuffai.
- volevo parlare con Margaret, sai gli si è rotto il cellulare, e volevo sentirla un po’-   mi sedetti a gambe incrociate, mi dispiaceva tantissimo, forse lei avrebbe pensato che me ne ero dimenticata, ma no. Liam mi abbracciò - Tranquilla, presto la vedrai in un modo o l’altro..-  sospirai - Giusto! – mi lasciai un po’ cullare da lui, era davvero cosi dolce e ingenuo Liam, anche un po’ troppo, forse. –Pausa Pranzo!- mi alzai dal letto stiracchiandomi. –Ti aiuto!-  annui e scesi in cucina.
-Allora che si fa?-mi chiese lui.  –Liam mi delude il fatto che in tre settimane tu non sappia cosa sia l’unica cosa che io so cucinare – feci la finta offesa. 
- E sia per la pasta!-  rise, come solo lui faceva..- Ecco tu sei il mio Liam- mi buttai letteralmente addosso a lui, lui era ancora un po’ sghembo, gli diedi un bacio, lui arrossì poco poco, gli sorrisi.  
Rimasi da lui a mangiare vedendo un film, poi dovetti per forza ritornare a casa mia, lui mi accompagnò. Quando fui di fronte all’ingresso, trovai la porta aperta, con le chiavi nella serratura.
- Sono tornata!-la mia voce riecheggiò per tutta la casa. All’inizio mi parve che nessuno ci fosse dato che era tutta silenziosa. Sentii un rumore metallico. - C’è qualcuno?- come una beota continuavo a chiedere se ci fosse qualcuno, continuai a sentire  rumori provenienti da sopra.
Pensai al peggio, forse erano ladri. Poggiai la mia borsa a tracolla a terra. Andai in cucina, presi una padella, che forse non era la cosa più opportuna, ma mi sarei difesa in qualche modo.. Salii silenziosamente le scale, una volta arrivata in corridoio, cautamente mi diressi nel luogo dal quale provenivano i rumori. Era la mia stanza, sentii che quel Qualcuno frugava nei cassetti, si sentiva il cigolio del comodino vecchio. Mi sembrava di stare in quei film polizieschi, mi veniva da ridere pensando me stessa, Jamileth, facendo l’attrice.
 Jamileth, preparati. Strinsi tra le mie mani il manico della padella indietreggiai appena. La persona si avvicinava alla porta, dietro c’ero io. Senza pensarci chiusi gli occhi e la tirai dritto in faccia al ladro. Sentii il boato che avevo creato attorno, aprii piano gli occhi, avevo un po’ di paura.
-Porca Louis!!-  Lo vidi steso a terra, iniziai a ridere, ma poi mi trattenni.
- Ahia..-si continuava a massaggiare la testa,era steso a terra.-Oddio, scusa..-  mi morsi il labbro, non sapevo che dire avevo fatto una figura di mela.
-Che ti è preso?-  mi sbraitò contro –Pensavo fossi un ladro-  dissi in un soffio, mi guardò male. –è vero!- aggiunsi –la porta era aperta e sentivo rumori da qui..scusa..- mi grattai la testa, nervosa, lo aiutai ad alzarsi, andai in cucina a prendere una bistecca dal freezer, e tornai sopra a rimediare almeno in parte a quello che avevo fatto.
-Fermo, ti metto questa, ti allevierà il dolore..-  gliela poggiai sulla fronte, che intanto era diventata viola. Gemette un po’ per il dolore. Per la prima volta mi ritrovai di fronte ai suoi occhi azzurri, chiari. Non volevo fare la poetica, ma erano meravigliosi, azzurro cielo, non lo avevo mai notato, perché prima avevo sempre quella punta di disprezzo verso di lui. Louis mi fissava, e mi agitai . –Cosa c’è?-   
-Sai, sei bellissima-sussurrò non distogliendo i suoi occhi azzurri dai i miei castani nocciola, che a mio parere non erano niente di speciale. Arrossii,non potevo far altro che abbassare la testa per non farmi vedere in viso, anche se le poche luci che illuminavano quella stanza, per mia fortuna non potevano far notare il rossore che pervase le mie guancie, intanto continuavo a tenere la bistecca sul livido che gli avevo fatto.
Che mi prende? Louis non mi aveva mai fatto questo effetto, non andava affatto bene.
-Ti ho appena quasi ucciso e tu dici che sono bellissima?-iniziai a ridere nervosamente, lui non lo doveva capire.
-davvero pensavi di poter uccidere qualcuno con una padellata?-  Sorrise. –Mai sottovalutare una bistecca- iniziammo a ridere insieme 
Io che ridevo con lui?
-tieni tu la bistecca che mi stanno gelando le mani, faccio una doccia. Potresti preparare qualcosa, sai ‘fame...-   feci un po’ la stronza, agitai le mani,   dopodiché mi alzai, avevo bisogno assolutamente di una doccia.
-Ok, Ok.-  Dopo esser uscita dalla stanza, sentii un gemito di dolore, iniziare a ridere silenziosamente, dopotutto quello che ho sopportato se lo meritava. Un po’.            
Io e Louis.. Louis Tomlinson che ridiamo insieme?Nhà.. era pur sempre un bambino, e sarebbe stato un miracolo se sarebbe riuscito a preparare qualcosa di commestibile, anzi non m’interessava più di tanto..  E il rossore,perché? 
Solito getto d’acqua che mi colpisce, mi lavo. Non è vero pensavo, pensavo a Louis. Non poteva farmi quell’effetto, non doveva. Cercai di scacciarlo dai miei pensieri, iniziai a canticchiare qualcosa. Una volta finita la doccia mi avvolsi nel mio accappatoio rosa pallido e mi asciugai, avevo portato i vestiti di cambio con me e quindi mi vestii  subito, non mi piaceva l’idea di cambiarmi in una stanza che condivido con  un altro. Quando entrai nella stanza vidi Louis steso sul suo letto che giocava al cellulare, muovendo velocemente le dita sul display.  Prima che io riesca a dire qualcosa lui borbotta –Ho già ordinato pizza, arriva fra poco!-   mi avvicinai a lui incuriosita a quello che fa.
-Solo tu puoi scaricarti questi giochi così cretini.-dissi scuotendo la testa. –Anche se.. sono adatti per il tuo livello intellettuale.- avevo una tremenda voglia di ridere, lui si voltò guardandomi torvo.
Improvvisamente lanciò il cellulare nel mio letto, e si fiondò su di me, cominciando a farmi il solletico.
-No Louiiiis - urlai più forte che potevo cercando di fermargli le mani, tenendolo dai polsi, e per un momento ci riuscii, fino a liberarmi completamente della sua presa. –Sei un coglione!- dissi ridendo. Alzai subito dopo lo sguardo, i capelli di Louis erano scomposti, e andavano in mille lati diversi, e lui stava lì a guardarmi. I nostri occhi si incrociarono per un momento, e mi notai di nuovo i suoi occhi azzurri che mi piacevano.
Era l’unica cosa che mi piaceva di quel ragazzo, decisamente.
E poi, mentre ero lì che lo fissavo, accadde di nuovo. Le sue labbra si poggiarono di nuovo sulle mie. Non lo allontanai subito. Avevano un buon sapore quelle labbra carnose, ed erano molto morbide. Rimasi lì ancora un po’, fino a quando ad entrambi non venne automatico quasi staccarci. E ci guardammo negli occhi per un secondo, quasi preoccupati.
-Devo smetterla!- sbottò lui alzandosi di botto dal letto. Tutto ciò mi faceva innervosire. Io e lui non ci piacevamo e perché allora era la seconda maledetta volta in cui ci baciavamo senza nemmeno volerlo?! –Louis perché succede?- domandai con le mani sugli occhi. –E’ chiaro che entrambi non ci piacciamo!- ammisi.
-Hai perfettamente ragione ma.. non capisco, mi viene spontaneo a volte!- spontaneo? Che cosa significava? Ero più confusa che mai, e la testa stava cominciando di nuovo a farmi male, ma cercai di trattenere il dolore. –Ok, facciamo … finta di niente.- dissi.
-Giusto, come se niente fosse successo.-  ripeté  lui  -Si sedette sul suo letto, passandosi una mano tra i capelli castani. –Scusami, non volevo.- disse poi.
-Ok, ma non deve succedere mai più-ripensando a tutto, mi accorsi che era qualcosa di assolutamente sbagliato. Lui annuì, e io poi mi alzai dal mio letto.
-Ehm.. credo sia arrivato la cena.. .-scesi al piano di sotto, cercando di dimenticare il tutto, ma era a dir poco difficile. Avevo ragione, la pizza era arrivata. Per il resto della serata non toccavamo l’argomento e apparentemente era tutto dimenticato. Io mi addormentai sul divano, lui di sopra.  
   
 
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