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Autore: VictorianPuppet    09/07/2012    3 recensioni
Titolo originale: Underground (non preoccupatevi, sono sempre io!!)
26 novembre 2011.
Una serata qualunque per molti.
Ma davvero unica per quattro amiche.
Io, Elena, Sophie e Viola e il nostro primo concerto dei ThunderFire, la nostra band preferita!
Una serata qualunque, un posto come un altro, quattro amiche al concerto dei loro idoli.
Amiche che non sanno che l'universo ha una faccia nascosta che non conoscono.
E così si ritroveranno a precipitare nell'abisso per affrontare un mondo sconosciuto, con al loro fianco le persone più improbabili.  
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- WonderGround -



XII
EMERALD




 

- Mezzie? Alzati, dormigliona!- fu il grido che mi svegliò la mattina seguente.

Poco dopo la chiacchierata con Shou mi ero risvegliata ed ero rimasta alzata per quasi tutto il resto della notte e, quando finalmente ero riuscita a chiudere gli occhi per una buona oretta, ecco che venivo svegliata brutalmente da qualcuno.

Nel dormiveglia brontolai qualcosa e mi tirai le coperte fin sopra la testa, cercando di tornare a dormire.

- No, le maniere gentili non funzionano a quanto pare...- commentò una voce maschile con tono divertito. - Lasciate fare a me!-

Il mio corpo, ancora avvolto nelle coperte, venne sollevato da terra con una facilità incredibile, stretto da braccia che ora mi stavano portando chissà dove.

Improvvisamente divenni subito lucida e ben sveglia e mi resi conto, terrorizzata, che il mio rapitore poteva essere chiunque e con chissà quali intenzioni. Cominciai a scalciare e a dimenarmi, urlando come una forsennata. Sentii il rumore di una porta che veniva aperta, mentre il mio rapitore cercava di mantenersi in equilibrio contrastando i miei colpi, poi, all'improvviso, il sostegno che mi teneva sollevata dal suolo scomparve e caddi rovinosamente a terra.

- Ma che diavolo...?- esclamai mentre cercavo di districarmi dalle coperte che mi avevano avvolta del tutto; mi sentivo soffocare. Quando me ne fui liberata repirai a pieni polmoni, mentre la luce del sole mi accecò per qualche istante. Riaprii gli occhi lentamente, con cautela, e scoprii di trovarmi fuori dalla casa di Anna, bellamente sdraiata per terra.

- Hey, Mezzie, una ragazzina come te non dovrebbe imprecare!- commentò una voce beffarda.

Alzai gli occhi verso il mio rapitore.

- Kai!- ringhiai minacciosa, pronta per saltargli addosso e picchiarlo. Mi stavo ancora massaggiando il braccio destro che, per miracolo, non si era rotto.

- Dai, non prendertela male! Non ti svegliavi più!- disse come scusa alzando le spalle, ma stava ancora cercando di soffocare le risate.

Visto che mi sentivo clemente decisi di temporeggiare e di spiegargli quanto poco avessi dormito quella notte, ma una voce alle mie spalle non mi diede il tempo di replicare.

- Kai! Cos'hai combinato?!-

Shou, appena sbucato da dietro la casa, iniziò a correre verso di noi.

- Il tuo caro, e fra poco morto, tastierista mi ha presa mentre dormivo, trascinata fuori di casa e buttata a terra!- ringhiai in risposta, cercando di assumere con Shou un'espressione da vittima... o almeno che ci assomigliasse.

Il rosso alzò gli occhi al cielo per poi fulminare l'amico, dopodichè mi diede una mano ad alzarmi.

Qualcuno, dietro a Kai, scoppiò a ridere.

- Tu eri d'accordo con lui, traditrice!- urlai incredula a Elena che, appoggiata a uno stipite della porta, si sbellicava dalle risate.

- Mi dispiace Mezzie...- ridacchiò lei con le lacrime agli occhi.

Mi preparai a lanciarmi contro Kai per vendicarmi, ma una figura tutta nera sbucò dalla casa di Anna, attirata dalla confusione.

- Che cazzo succede qui? Avete ancora tanto da fare chiasso?-

Takeru non sembrava troppo di buon'umore e Kai si zittì sotto il peso di quello sguardo minaccioso.

- Tutto a posto...- mormorai insieme agli altri tre, mentre cercavo di pulirmi un po' i vestiti. Sbattei un po' la gonna nera pieghettata e mi sistemai meglio la maglietta a mezze maniche dello stesso colore, ma senza troppi risultati. Il nero ha il brutto vizio di attirare lo sporco.

- La ragazza ha detto che vuole parlarci, quindi è meglio se muovete il culo ed entrate.- annunciò senza mezzi termini il darkettone, per poi tornare nell'abitazione.

- Sarà meglio seguirlo!- sospirai, ma Kai aveva già iniziato a saltellare in casa, tutto contento.

Io e Shou ci scambiammo un sorriso complice, per poi seguire Kai ed Elena.

 

- Ragazzi, ho preso la decisione definitiva di accompagnarvi a Kilburn!- ci annunciò Anna non appena ci fummo seduti davanti a lei nel salotto. - Anche se, come vi ho già detto, la situazione in città non è delle migliori in questo periodo, proveremo a chiedere un'udienza alla regina affinchè vi conceda di usare il passaggio per tornare nel vostro Mondo.-

L'ultima parte della frase venne soffocata dalle nostre esclamazioni di vittoria.

Anna sospirò. - Come potete immaginare, però, questo viaggio non sarà una passeggiata, e io non basto per difendervi tutti dai possibili attacchi che potremmo subire da parte di demoni o predoni. Quindi ora vi porterò dal mastro spadaio del villaggio, così avrete un'arma a testa che vi insegnerò ad usare come si deve. Finora l'unico che ha provato a impugnare una spada è stato Shou, ma devo ammettere che se l'è cavata piuttosto bene, quindi conto anche su voi altri!-

Alzando i pugni al cielo, lanciammo un urlo di battaglia.

Shou cercò il mio sguardo e mi fece un'occhiolino.

Non so il perchè, ma quando ripensai alla scena della battaglia del giorno prima mi venne da ridere.

 

Riconfortati dalle parole di Anna, cominciammo subito a camminare di buona lena verso la bottega dell'artigiano.

Quasi subito, però, sentii un braccio che mi afferrava e mi portava in disparte in fondo alla fila.

- Che vuoi?- domandai indispettita a Kai, credendo che volesse scusarsi per lo scherzo di poco prima.

- In che rapporti sei con Shou?- mi domandò invece, guardando dritto davanti a sè.

La domanda mi lasciò sorpresa.

- E cosa te ne frega? Dimmi piuttosto di te ed Anna!- esclamai infastidita, pensando che volesse solo prendermi in giro.

- Mi hai frainteso...- sospirò lui. La sua espressione era seria, davvero troppo seria per uno come lui. La più seria che gli avessi visto fare finora. - Forse non sono la persona più adatta per dirtelo, ma... Fai attenzione Mezzie! Davvero, non dovresti andare oltre con lui.-

Scioccata da quelle parole mi fermai per un attimo. Non mi stava prendendo in giro, lo sentivo. Ma allora cosa voleva dire? Cosa aveva Shou di sbagliato?-

- Che cosa...?- feci per chiedergli rimettendomi in marcia, ma Kai mi fermò con un gesto della mano.

- Non sta a me dirtelo, ma a lui.- dichiarò con tono duro, per poi accelerare e piantarmi in asso.

Ma non feci a tempo a riempirmi la testa di dubbi su quello che aveva detto, che Anna si fermò davanti alla piccola bottega che avevo visto quella notte.

Mi avvicinai un po' cercando di leggere l'insegna appesa alla porta, ma subito questa si aprì di scatto, rischiando di travolgere Anna. Dall'uscio apertò uscì un vecchio signore con i capelli radi e una lunga barba candida che gli arrivava all'altezza del petto. Si muoveva con passo lento e claudicante ma sicuro, e teneva lo sguardo fisso su un oggetto che teneva fra le mani.

Mi alzai in punta di piedi per poter vedere meglio da sopra la spalla di Kai.

Tra le mani del vecchio artigiano c'era quello che doveva essere il fodero di una spada davvero importante. Era un fodero troppo stretto per contenere una spada delle dimensioni di quella che avevo visto usare a Shou, ma era lungo e leggermente arcuato, elegante; era ricoperto di velluto rosso e dove terminava, all'inizio dell'impugnatura della spada, c'erano decorazioni in oro in stile gotico.

Continuai a fissarlo, incantata, finchè l'incedere del vecchio si fermò di fronte a Kai.

Sentii un tuffo al cuore quando l'artigiano alzò i suoi saggi occhi azzurro ghiaccio su di me; potevo leggerci stupore, incredulità e... preoccupazione?

- Chi sei, giovane umana?-

“ Ma sta parlando con me?” mi domandai incredula.

- C'è qualche problema vecchio?- domandò Anna fissandomi negli occhi.

Ricambiai il suo sguardo con un'occhiata interrogativa.

- Sono i ragazzi di cui mi hai parlato prima?- ribattè l'uomo, ancora concentrato su di me.

- Certo! Quelli venuti dall'altro Mondo!-

Il fabbro rimase un attimo in silenzio, ma sentivo il suo sguardo indagatore che cercava di trovare qualcosa in me. Troppo nervosa per guardarlo negli occhi, spostavo continuamente lo sguardo dalla spalla di Kai ai miei stivali e ai volti dei miei compagni, che mi fissavano stupiti.

Poi il vecchio artigiano fece un altro passo, Kai si spostò e così me lo ritrovai direttamente di fronte. In silenzio mi porse il fodero della spada. Incantata, non potei fare altro che tendere le mani e afferrarlo. Non appena sfiorai quella superficie vellutata sentii una leggera scossa, come se avessi toccato della corrente elettrica, ma le mie mani strinsero automaticamente il prezioso oggetto con forza.

- Il suo nome è Emerald, ragazza. E' una spada antica e potente, che un tempo apparteneva ad un grande demone. Ma ora ti ha scelta come sua padrona e ti accompagnerà per sempre.-

Il fabbro lanciò uno sguardo grave ad Anna, che annuì preoccupata, ma ero troppo concentrata sulla spada per darci peso.

- Il suo più grande potere è quello di poter controllare l'acqua, specialmente quella marina.-

Il cuore mi batteva a mille mentre rigiravo fra le mani il lundo oggetto, cercando di studiare ogni minimo dettaglio.

- Non è possibile...- sussurrai sempre più stupita.

Vada per il passaggio interdimensionale che mi aveva portata in quel Mondo, vada per i demoni e per quel villaggio uscito da un racconto fantasy, ma questo...

“ Perchè proprio io? Va bene, il mio ascendente astrale è Pesci, ma...!”

La spada sembrava volermi chiamare emettendo piccole pulsazioni, come se contenesse al suo interno un minuscolo cuore. Afferrai con la mano destra l'impugnatura, decisa, e la sfilai dal fodero.

Emerald si svelò in tutta la sua bellezza e compresi il motivo del suo nome.

La sua lama non era in bronzo, come quella che avevo visto impugnare a Shou, nè di qualsiasi altro metallo, ma riluceva in tutta la bellezza dello smeraldo finemente lavorato, mandando bagliori verde cristallino sui miei amici e sulle altre cose che ci stavano attorno. L'elsa, che rimaneva seminascosta nel fodero, era fatta di argento lavorato con rubini rosso scuro incastonati a formare disegni geometrici.

Per qualche istante rimasi senza fiato a osservare quella lama verde con i riflessi azzurrini, simile alle acque dei mari profondi.

- Il legame fra la spada e il suo portatore è un legame molto importante, che si può stabilire solamente nella perfetta armonia fra i due. Nel viaggio che ti aspetta avrai modo di affrontare numerose battaglie e solo così Emerald diventerà veramente una parte di te.-

Annuii in silenzio alla spiegazione del vecchio, ancora senza parole.

- Wow!- Kai fu il primo a spezzare il silenzio che era calato su tutti quanti. - Chissà quanto ci guadagneremmo a venderla nel nostro Mondo, eh?-

La risata generale spezzò definitivamente quel momento di serietà e tutti mi si avvicinarono per poter vedere da vicino e toccare Emerald che, però, difendevo con un po' di gelosia.

Solo il fabbro fece una smorfia stizzita.

- Voi altri potete entrare nella bottega. Vi forgerò delle nuove spade in base alle vostre caratteristiche.-

E, detto questo, entrò nell'abitazione senza aspettare che qualcuno lo seguisse.

Shou si complimentò con me passandomi un braccio attorno alle spalle e arrivando persino a stamparmi un bacio sulla guancia, che mi fece arrossire. Ma non potei felicitarmi troppo a lungo della cosa perchè subito gli occhi marroni-verdi di Kai mi ricordarono tacitamente il suo avvertimento. Tuttavia non mi liberai dalla stretta del ragazzo.

Anna ci richiamò all'ordine.

- Forza andiamo! Il vecchio non ha tutta la giornata per voi!-

Gli altri annuirono e si prepararono a seguirla, eccitati all'idea di poter ricevere una spada anche loro.

- Se non ti fa niente io torno a casa, Anna.- dissi alla ragazza. - Stanotte non ho dormito molto – vero Kai?- e sono un po' stanca. Così magari posso iniziare ad allenarmi con la spada!-

L'amazzone annuì.

- Certo, va bene!-

Salutai i miei amici agitando la mano e gli feci gli auguri, poi feci retro-front e tornai sulla strada che avevamo percorso per arrivare lì.

Ma, immancabilmente, immersa nei miei pensieri su come potessi allenarmi con Emerald, mi persi.

Mi ritrovai in una stretta stradina deserta, su cui non si affacciava alcuna abitazione. Sospirai e continuai a camminare, da qualche parte sarei dovuta sbucare!

Ero ancora sovrappensiero quando andai a schiantarmi contro qualcosa. Anzi, qualcuno.

- Ops, scusa!- esclamai imbarazzata cercando di recuperare l'equilibrio. - Sono così sbadata, mi dispiace!-

L'altro si mise a ridere e allungò un braccio per aiutarmi.

- Ma figurati, tranquilla! Ma guarda un po' chi ho incontrato...-

Alzai il volto verso il mio interlocutore, mentre sentivo il sangue ghiacciarsi nelle mie vene.





 

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Eccomi tornata, dopo due belle settimane al mare! perdonate il ritardo! xP
Chi avrà incontrato la povera Mezzie? sarà un nuovo amico, o un nuovo nemico? Tutto nella prossima puntata!
Ahaha, grazie mille a tutti quelli che seguono (e sopportano) Underground! 
Aspetto i vostri commenti! Cosa ne pensate della storia? E dei personaggi?
Ogni critica è ben accetta! 
Alla prossima!!
Mezzie
  
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