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Autore: ilcantastorie    09/07/2012    1 recensioni
Salve a tutti! Il protagonista di questa storia è Daniel. No! Non Daniel Rad... insomma quello che interpreta Harry Potter nei film. Giuro, non c'entra niente. Infatti il suo nome è Daniel Woodstryke. Ed è un normale studente di Hogwarts. Normale... insomma. Fin da piccolo è sempre stato sfortunato. Sfortunato... sfigato sarebbe il termine più appropriato. E, infatti, uno sfigato di tale proporzioni di che casa può fare parte? Di Tassorosso, ovviamente! E, per finire, possiamo dire che il nostro Daniel è un Magonò! Come può un Magonò ricerevere la lettera da Hogwarts? Aspettatevi quindi una Hogwarts più vecchia di trenta anni dagli eventi narrati nel settimo libro. Di un mondo più vecchio di trenta anni. Aspettatevi nuovi professori e poi... i suoi amici. La versione sfigata dei Malandrini, se vogliamo! Degni di Tassorosso, quindi! Riuscirà Daniel a dimostrare che la perseveranza vale più del talento? Riuscirà a dimostrarlo... durante il Torneo Tremaghi?
Ps: Il nome dell'opera è un omaggio al capolavoro di Alexandre Dumas, ma non ha nulla in comune con essa!...credo!
Inoltre... il Silenzio si sta avvicinando... (Revisionati Primi tre capitoli)
Genere: Commedia, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rubeus Hagrid, Sorpresa, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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“Salve, ragazzi! E quindi eccoci insieme nel nostro quinto anno di istruzione! Spero andremo di nuovo d'accordo come lo è stato ogni anno! E voglio ricordarvi che questo è l'anno dei G.U.F.O.! Ricordatevi che da questo dipenderà l'intera vostra vita, quindi date il vostro massimo! Ancora più di prima!”
 
Il loro professore di Incantesimi, Geoge de La Sand, stava tenendo lezione nel pomeriggio appena dieci minuti dopo che avevano mangiato. Daniel sentiva ancora il sapore di purè di patate in bocca. Maledetta Isabell e la sua mania di arrivare in anticipo! Altri cinque minuti e avrebbe digerito... E invece no! Erano arrivati in anticipo, aspettato il professore! E lui non aveva potuto digerire! Maledetta!
 
E alla fine, tutta la mattinata non aveva studiato. C'era questo libro in biblioteca... che l'aveva intrigato davvero troppo. Il titolo era : “Leggende e Miti di Hogwarts e i suoi fondatori”. Era davvero figo. Non sapeva certamente che la spada di Grifondoro fosse nell'ufficio del preside! E neanche che ci fossero un Diadema e una Palla Veggente di Cosetta Corvonero che erano attualmente dispersi mentre sia l'Anello sia il Medaglione di Serpeverde erano ancora in possesso dei discendenti diretti così come lo era la Coppa e il Guanto di Tassorosso. Questi ultimi oggetti in particolare avevano attirato la sua attenzione in quanto appartenenti alla fondatrice della sua casa... chissà chi era l'erede di Tassorosso... probabilmente un potente mago che ora stava facendo il bene del mondo...
 
Ovviamente i suoi amici, mentre lui leggeva quel meraviglioso libro, avevano ben pensato di non avvantaggiarsi con i compiti a loro volta... ammasso di furbi, che erano!
 
“Iniziamo subito con un bel ripasso che quasi sicuramente usciranno nei GUFO: gli incantesimi rallegranti. Ora mettevi in coppie da due e fateli a vicenda!”
 
“Sì professore!” gli risposero tutti in coro.
 
Se la professoressa Esperanza era l'idolo dei maschi di Hogwarts,  il professor De la Sand era il corrispettivo per le ragazze.
 
Alto, bello, biondo, occhi azzurri e fisico asciutto. Era come ogni ragazza si aspettava il principe azzurro. La maggior parte delle ragazze lo venerava come un dio, a momenti.
 
Ringraziava davvero tutti gli dei dell'universo, conosciuti e non, che Isabell non fosse tra quelle.
 
E non lo era neanche Xylia a detta di Julio. E Daniel gli credeva. Effettivamente Xylia era davvero troppo presa dal suo... “Pucci-Pucci!” come l'aveva chiamato una volta,  per potersi interessare ad un altro uomo.
 
“Bene bene bene” disse sbrigativo agitando la mano “Vi ricordate il movimento della bacchetta...ccccccccooosì! Bene iniziate!”
 
Come al solito, Daniel fece una morra cinese veloce con i suoi tre amici. Lui tirò carta, come anche Char, mentre Isa e Julio tirarono forbici. Le coppie erano date dai vincitori e dai perdenti: ovvero Daniel e Char e Isabell e Julio.
 
Fosse riuscito a vincere una volta a quel dannato gioco e probabilmente il mondo sarebbe stato vicino alla fine.
 
Il resto della lezione passò velocemente per Daniel. Char, come il professore fece notare a tutta la classe, era riuscito in poco tempo a fare l'incantesimo Rallegrante senza alcun problema.
 
Questo fece guadagnare ai Tassi dieci punti. Se continuava così...forse avrebbero davvero potuto vincere la Coppa delle Case!
 
Per il resto la lezione continuò come al solito, il professor De la Sand lodò Char, facendogli, come al solito, ampi sorrisi. E, come al solito ignorò completamente Daniel. Come se non esistesse, non lo chiamava mai per nome, solo come: “il tuo compagno” riferito a suo attuale partner di incantesimi.
 
Daniel, tristemente, pensava che quella di essere ignorato fosse la migliore scelta possibile. Non poteva fare incantesimi, quindi a che pro curarsi di lui?
 
Per contrasto, invece, Char è uno dei migliori. Muoveva la mano con una maestria... coooooosì.... che veniva sempre lodata.
 
Sia Char che il professor De la Sand erano di origini francesi... che ci fosse del patriottismo dietro ad alcuni atteggiamenti del professore verso il suo amico Char? Forse. Ma era innegabile la bravura di Char nel fare incantesimi. Era sicuramente il migliore della classe.
 
Poi i più maliziosi tra i suoi compagni avevano addirittura pensato che il professore c'avesse fatto un pensierino sopra. Ipotesi negata con tutta la forza dalle ragazze, che dicevano che il professore era il più virile e il maschio tra gli uomini.
 
Sinceramente, Daniel...
 
“E ricordate, cari, l'incantesimo va fatto... Cooooosì!”
 
...non pensava che il professor De la Sand potesse essere definito propriamente virile e maschio... ma le donne avevano un modo tutto loro di giudicare la virilità...
 
Boh....
 
La lezione finì e il professore gli assegnò il più grande quantitativo di compiti che memoria umana e divina ricordassero. Daniel scommetteva che da qualche parte sul monte Olimpo, Atena stesse scuotendo la testa, sconvolta anche lei per il quantitativo di compiti.
 
“Ma una roba da pazzi!” commentava Isa, riavviandosi varie volte i capelli dietro l'orecchio “mai visti tutti 'sti compiti in una volta! Un altro po' e veniamo sommersi! Ringrazio che domani ci sia il fine settimana altrimenti penso sarebbe finita come in quel film...”
 
“No fun and all work makes Isabell a dull boy?”
 
“No, non Shining! Quello dove alla fine lui... si mette con lei... e poi si baciano...”
 
“Adesso, grazie a questa tua precisissima descrizione posso dirti che... il 99% dei film è così!”
 
“Stupido! Era quel film con la colonna sonora che faceva così...”
 
E si mise a mugugnare una melodia.
 
“E adesso dopo questi indizi così decisivi posso dirti che film è...”
 
“E il film è...?”
 
“Ti sto prendendo in giro, non te ne sei accorta?”
 
E il solito pestone sul piede di Daniel.
 
“Stupido!”
 
Isabell avrebbe dovuto davvero ampliare il proprio vocabolario... e magari nuovi insulti. Stava diventando monotona! Sempre “Stupido, stupido, stupido”! Ma Daniel voleva davvero essere insultato in altri modi? No! E allora? Meglio così!
 
“E comunque adesso dobbiamo metterci seriamente a fare compiti...”disse Daniel, ritornato nella parte del “Bravo e studioso ragazzo”
 
“Daniel ha ragione, anche perchè domani mi aspetto che voi siate tutti al campo di Quiddich per i provini e voglio i vostri giudizi sugli aspiranti Battitori! E voglio anche che vadano d'accordo con tutti, ci manca solo che abbiamo litigi in squadra e siamo apposto”
 
A parlare era stato Roger, il loro capitano, uscito da un passaggio segreto alla loro destra, prendendoli di sorpresa.
 
“Roger! Tu mi vuoi morto giovane! Non-farlo-mai-più!” esclamò Julio, tenendosi una mano sul cuore, sospirando troppo per essere realistico.
 
“E quello dove porta?” chiese Char
 
“Non so che percorso faccia, ma arriva fino alla Torre di Astronomia”
 
“Wow, figo... potevi dircelo prima! Ci saremmo risparmiati ore di camminate...” Isabell lo guardò male
 
“Questo è uno dei segreti di noi del settimo anno! Non avrei neanche dovuto dirvelo!”
 
Girarono l'angolo ed entrarono nella loro Casa. Era calda ed accogliente come al solito.
 
“E non fatevelo sfuggire con nessuno” li minacciò Roger “Altrimenti...” e sparì nei dormitori.
 
“Altrimenti?” continuò Daniel “E altrimenti che ci fa?”
 
“Altrimenti...” Julio fece finta di pensarci “Altrimenti, ah ecco, si arrabbia! Eheheh!”
 
E presero possesso del loro solito tavolo nella Sala Comune.
 
“Allora... andiamo per ordine, iniziamo da Trasfigurazione?”
 
“Una materia vale l'altra, basta che facciamo qualcosa” disse saggiamente Char
 
Ma Daniel sentì che non era d'accordo. Un istinto quasi animalesco gli disse che doveva fare altro, prima. Qualcosa di molto, molto importante.
 
“Scusate, ragazzi, se avete la pazienza di aspettarmi per una mezz'oretta, io avrei una missione molto importante da svolgere prima”
 
“Che missione?” lo guardarono tutti con tanto d'occhi.
 
“Troppo importante” disse alzando lo sguardo verso il cielo che si intravedeva dalle finestre “e troppo segreta  perchè io ve ne possa parlare... anche a voi che siete i miei più cari amici! Addio! E ricordatemi così come sono, non come quello che sarò”
 
E con questa frase ed effetto, svanì dietro la porta che portava fuori dalla Casa di Tassorosso senza ulteriori commenti, lasciando i suoi amici attoniti.
 
Daniel iniziò a correre. Doveva sbrigarsi, non ce la faceva più. Sarebbe stato terribile se non ce l'avesse fatta. Le fondamenta del mondo... no! Dell'universo intero sarebbe state scosse se la sua missione non fosse stata svolta.
 
Corse. Corse. Corse. Corse e...”AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!” scivolò su uno strato di cera.
 
“Bene, bene, che cosa abbiamo qui?” Dal nulla comparve il nemico più terribile e più temuto da Daniel. Lui aveva il potere in quella scuola. Lui era uno dei pochi che poteva impedirgli di compiere la SUA missione!Lui era... in realtà non sapeva nemmeno come si chiamasse.
 
“Bravo!” continuò la voce “Adesso mi ritocca passare la cera! E pensi che sarò io a farlo? Nossignore!”
 
Daniel provò a rialzarsi per riuscire infine a mettersi in equilibrio precario.
 
“E perchè non c'è nemmeno un dannatissimo cartello che segnalava che il terreno è bagnato?”
 
“Perchè il pavimento non è bagnato, genio! Se avessi un cartello da mettere per la cera ce lo metterei, ma non ne ho, quindi meglio non mettere niente, così non vado in errore”
 
“Questo è il ragionamento più stupido che io abbia mai...” Daniel sentì una fitta alla pancia e si piegò in due, scivolando nuovamente.
 
Quello che aveva passato la cera era il Custode di Hogwarts. Nessuno sapeva il suo nome. E il Custode stesso non l'aveva mai detto a nessuno. Lui e Daniel erano acerrimi nemici da quando, durante il primo anno di Daniel, quest'ultimo suggerì al custode che forse la porta era incastrata perchè c'era uno zellino.
 
Il Custode lo minacciò che, nel caso avrebbe davvero trovato un zellino, se la sarebbe presa con lui.
 
E il Custode, quasi ovviamente, trovò uno zellino incastrato nel portone...e da allora non faceva che perseguitare Daniel. Forse aveva addirittura messo quello strato di cera solo per farlo scivolare.
 
Ma non aveva tempo per pensare a queste cose! Lui aveva una missione da compiere!
 
Rotolò fuori dallo strato di cera e si continuò a camminare, finchè una mano non lo prese per il polso.
 
“No, no, no! Tu non vai da nessuna parte! Hai sporcato la cera, adesso la rimetti tu!”
 
“Ma non posso!” disse Daniel, con voce stridula “Ho una missione da compiere!”
 
“Missione? Qualunque cosa fosse puoi dirla a me... la farò io”
 
Daniel iniziò a sospettare che il Custode sapesse di quale missione parlasse, altrimenti non si sarebbe mai offerto di aiutarlo.
 
“No!”disse “Non è possibile! E' una missione che posso fare solo io! Io sono il Prescelto delle sette Dee, L'uomo che rende possibile l'impossibile! Colui che sfida il destino!”
 
“...devi andare al bagno vero?”
 
“Sì! E di fretta anche!”
 
“Va bene!” disse “io adesso ti lascio andare, ma mi devi promettere che tornerai qui, rimetterei la cera e poi pulirai l'aula di Trasfigurazione”
 
“Ma quello è il tuo dover...”
 
“Prendere o lasciare. O pesi di poterla trattenere fino a quando non avrai finito di tirare la cera qui?”
 
Daniel si tenne la pancia. Gli faceva male.
 
“E VA BENE! MALEDETTO MAFIOSO! TE LO PROMETTO!”
 
“E allora puoi andare” disse con un sorriso malvagio il Custode.
 
Come un lampo raggiunse il bagno e quando ne uscì era decisamente più leggero. Più leggero e libero. Oddio, libero non direi, visto i compiti che aveva promesso di fare.
 
Quindi, con la solerzia di cui era nota la sua casa, Daniel iniziò a passare uno strato di cera sotto l'occhio vigile del Custode...e poi, per l'ora successiva, pulì l'aula di Trasfigurazione. Avrebbe voluto uccidere di persona tutti questi studenti che avevano attaccato tutte quelle gomme o magigomme che fossero, sotto i banchi.
 
Tornò nella sala Comune dei Tassorosso, stanco e stressato... non prima di aver lanciato un occhiata di puro odio al Custode.
 
“Daniel! Dove diavolo sei stato! Ti abbiamo aspettato per tutto questo tempo!” fu Julio a parlare “E a quale missione dovevi adempiere?”
 
Daniel si mantenne in un silenzio circospetto.
 
“Ho compiuto quella missione, o prode amico. Ostacoli hanno sbarrato il mio cammino e ho fatto ritardo... e me ne dispiace, spero vogliate perdonarmi e che si possa iniziare a svolgere i doveri che sono consoni a noi studenti”
 
“Sì, sì, come vuoi” disse Isabell “Basta che la smetti di parlare così: mi fai venire il mal di testa”
 
Iniziarono. E successe quello che succedeva ogni volta. Daniel esponeva un concetto e poi tutti lo mettevano per iscritto. Poi fu il turno di Julio. Dopo ancora quello di Isabell. E infine quello di Char. E via finchè non finivano il tema.
 
Il metodo era abbastanza efficace e anche discretamente veloce. Gli bastò un pomeriggio per fare quel tema per il professor Johnson, certi di essersi tutti meritati una “E”.
 
La sera fecero una pausa, stanchi dallo studiare... quindi Daniel propose di andare a trovare Hagrid... magari avrebbero ottenuto qualche informazione sul Torneo Tremaghi.
 
Gli altri gli fecero notare che era passato il coprifuoco e quindi se li avessero trovati fuori li avrebbero messi in punizione.
 
“Questo ci ha mai fermato?” chiese Daniel, con un sorriso sornione
 
“Ovviamente no” Sapeva la risposta. Era uno dei motivi per cui nessuno di loro quattro era stato Prefetto quell'anno... la loro fedina penale scolastica era ben lungi dell'essere immacolata.
 
“Sorpresi fuori dal proprio dormitorio di notte” era la nota che più spesso ricorreva su di loro, ma anche “Accesso alla Foresta Proibita” - quale parte di Foresta Proibita non avevano capito? Foresta o Proibita?  gli aveva detto il professor Drake, più di una volta –  era piuttosto frequente. Poi c'era anche “Zuffa nei corridoi”  che era il no-plus-ultra, della causa delle loro punizioni.
 
Quanti lavori manuali avevano fatto così? Quanti Calderoni scrostati? Quanti Vermicoli morti erano stati separati da quelli vivi? Quante notti senza fine?
 
“Quante regole malsane, in una vita che sapori non ha! Troppa dura è l'esistenza, l'amicizia non ha più dignità...” cantava Julio a bassavoce, quasi finendo i pensieri di Daniel.
 
“SSSSSSH! Ma voi stare zitto?” gli disse Isabell, mentre salivano per le scale che li avrebbero condotti al piano terra..
 
Chissà perchè ma Daniel era sicuro che se si fosse trattato di lui, si sarebbe preso anche un pugno. In effetti era particolarmente manesca solo verso di lui. Che fosse una dimostrazione d'affetto?
 
Se così fosse stato, qualcuno avrebbe dovuto insegnarle come si dimostra l'affetto. Ma un bacio o una carezza per esempio? Un abbraccio? Gli avrebbero fatto senz'altro più piacere di pugni e pestoni.
 
Avrebbe dovuto tenere un corso, lui, Daniel Woodstryke, su come dimostrare affetto. E lei, Isabell Smith, avrebbe dovuto partecipare alle lezione e prendere il massimo delle voti.
 
Ehi! Perchè la cosa aveva finito per prendere una connotazione quasi erotica? E perchè lui stava pensando in questi termini dalla sua amica d'infanzia? Smettila smettila! Pervertito! A cuccia!
 
“Devi stare attento! Non puoi pensare a queste cose, sei il battipista!”
 
Infatti per uscire di notte dal dormitorio, l'unico modo per farlo senza essere beccare...era semplicemente stare molto attenti.
 
Daniel era il battipista, ovvero l'avanguardia, colui che doveva andare per primo e dire se tutto fosse ok.
 
“Ok, via libera! Bishonen, Lina, Casval, potete avanzare!”
 
“Ricevuto, Gaston!”
 
Durante queste operazioni che in codice erano: “Azioni di infiltrazione notturna nella casa di Hagrid”, i ragazzi usavano dei soprannomi cosicchè nel caso qualcuno li sentisse,  non avrebbero potuto riconoscerli dai loro nomi. O almeno questa era la scusa.
 
Daniel era Gaston, come il papero fortunato cugino di Paperino... in senso ironico ovviamente. Inoltre c'entrava un po' il cattivo della Bella e la Bestia.
 
Isabell era Lina. Lina Inverse era una maga dai lunghi capelli rossi, facile all'ira e “dalla palla di fuoco facile”, se così di può dire, protagonista del cartone animato “The Slayers”. Le similitudini tra Lina e Isabell tendevano all'infinito.
 
Julio era Bishonen. Bishonen significa “bel ragazzo” in giapponese... inoltre era una citazione a Sailor Moon il cui titolo era "Bishōjo senshi Sērā Mūn" che poteva essere tradotto come "La bella ragazza guerriera Sailor Moon".
 
Infine il sopranome di Char era Casval. Julio aveva spiegato loro che in Gundam c'era un personaggio di nome Char... e che questo era il suo nome di copertura. In realtà il suo nome era Casval... e quindi l'avevano adottato come sopranome. 
 
“Ok, anche questo corridoio è libero! Aspettate che sento delle voci...” disse Daniel
 
“E quindi... cosa vuoi? So bene che tu odi stare in mia compagnia almeno quanto io odio la tua.”
 
Le voci provenivano da un'aula lì vicino, quella di Pozioni. E Daniel e i suoi amici riconobbero immediatamente a chi apparteneva la prima voce, dopotutto l'avevano sentita appena ieri: era della professoressa Weasley.
 
“Hai ragione. Ma la sicurezza del castello e della mia vita hanno senz'altro priorità sulla nostra antipatia reciproca” La seconda voce gli era quasi sconosciuta. Era una voce femminile, dura, secca e risuonava nei corridoi come uno schiocco di frusta.
 
“Oh, molto nobile da parte tua. Non me l'aspettavo certamente da una Serpeverde” commentò la professoressa Weasley, sprezzante.
 
“Tzè.” disse la seconda voce non raccogliendo la provocazione “Ho già avvertito le autorità competenti, ma credo non mi abbiano dato ascolto"
 
Riascoltandola una seconda volta, Daniel ricordò a chi apparteneva. Era della professoressa Grace, insegnante di Divinazione e Capo della Casa Serpeverde.
 
“Perchè? Forse la minaccia a questo castello... l'hai vista con il tuo Occhio Interiore?”Le ultime due parole furono pronunciate in maniera sprezzante. Chiaramente la professoressa Waesley non credeva a quel genere di cose.
 
“Esattamente” La professoressa Grace non si accorse o non si curò dell'atteggiamento riservatole dalla sua interlocutrice “Qualcosa di terribile accadrà quest'anno ad Hogwarts. Qualcosa di spaventoso. Qualcosa che non mi fa dormire la notte. Qualcosa che non riesco ad identificare...”
 
“E perchè avverti me? Dopotutto, come hai detto tu stessa, non mi sei certo simpatica”
 
“Perchè so che tieni a questa scuola almeno quanto me. E poi perché sei l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure! E il tuo precedente lavoro....”
 
“NON PARLARMI DEL MIO PRECEDENTE LAVORO!” e l'urlo riecheggiò per tutto il castello.
 
“Abbiamo la coda di paia, eh? Ok, lasciamo perdere. Che mi sai dire di Merv Johnson il professore di Trasfigurazione?”
 
“Curioso che sia TU a chiedere a me queste informazioni” disse la professoressa Weasley, ritrovando improvvisamente la calma “Ricordo distintamente che era la TUA casa, quella che Merv frequentava quando eravamo studenti in questa scuola”
 
“Certo” disse “Ma a quel tempo non aveva tutte quelle ferite sul volto. Ma anche allora si vociferava che fosse il figlio di uno dei Mangiamorte... dopotutto lui è stato più volte scoperto a praticare Magia Oscura. Una volta fu anche sospeso.”
 
“Si, me lo ricordo... E quindi? Ritieni che sia lui a minacciare la sicurezza di questo castello? L'hai visto con il tuo occhio interiore?”
 
Per la prima volta, Daniel sentì la voce della professoressa Grace vacillare. “No. Ho visto solo che qualcosa accadrà, ma non chi. Ma appunto cercavo conferme. Se davvero è stato in prigione come si vocifera... e se è davvero figlio di un Mangiamorte... è probabl...”
 
“Sssh! Silenzio!”
 
“Si, esatto! Il Silenzio! Ecco cosa sogno! Il Silenzio si sta avvicinando! Il Silenz...”
 
Non finì mai la frase. Daniel, che si stava avvicinando alla porta per sentire meglio ed eventualmente vedere cosa stava succedendo, inciampò sulla stessa mattonella fantasma che aveva già calpestato la mattina, finendo per terra.
 
Nel silenzio totale, il rumore che fece fu come quello che fece quello “Sciocco di un Tuc” buttando un sasso nel pozzo delle miniere di Moira.
 
“CHI VA LA'?” urlò la professoressa Weasley nella direzione della porta.
 
Daniel si rialzò velocemente e fece segno ai suoi amici di andare. Quelli non se lo fecero ripetere due volte e corsero, con Daniel dietro, in direzione del loro dormitorio.
 
“Ehi! Fermi!” la voce della professoressa Weasley era lontana, quasi inudibile.
 
Corsero a perdifiato. Corsero fino a dentro la Sala Comune (urtando Roger e Kyrt nella fretta) e poi fino al dormitorio maschile del 5 anno, che quell'ora era deserto.
 
Erano tutti senza fiato.
 
“Ma che diavolo...uff...uff...”disse Daniel, senza fiato.
 
“Concordo” disse Julio “Ma che diavolo.... uff uff uff...”
 
“Beh” disse Isabell che sembrava essersi già ripresa “Dal loro discorso pareva che la Professoressa Grace avesse visto qualcosa...”
 
C'era da dire un paio di cose a proposito della professoressa Grace. Come la maggior parte dei Serpeverde, Annah Grace, della nobile famiglia dei Grace, era una purosangue. La sua fama di Divinatrice era famosa in tutto il mondo magico e pareva che tutte le sue previsioni si avverassero. Durante i primi anni di scuola di Daniel, varie persone passavano durante il fine settimana. Importanti Ministri e mercanti venivano fin ad Hogwarts per chiederle consiglio e per sapere cosa sarebbe accaduto loro in futuro. Poi, a quanto aveva capito, il Preside aveva semplicemente proibito queste visite e nessuno era più venuto.
 
“Qualcosa di terribile accadrà ad Hogwarts ha detto. Il Silenzio si stava avvicinando” citò Char, ancora con il fiatone.
 
“Il Silenzio? Qualcosa di terribile?” continuò Isabell “Che cosa potrebbe essere...?”
 
“Ah, non lo so” rispose Daniel, che ora non ansimava più “Ma sicuramente “il Silenzio” è una metafora per il disastro imminente... e a quanto pare il professor Johnson è il primo sospettato... a quanto pare è stato in prigione...”
 
“E a scuola fu sospeso per aver praticato magia Oscura....”continuò Char “ E quindi...”
 
“Quindi se qualcosa di terribile deve accadere qui a scuola, lui deve c'entrare” concluse Julio, che ancora respirava pesantemente.
 
Rimasero qualche secondo in silenzio, ancora schiacciati dal peso delle rivelazioni che avevano ricevuto.
 
“Ma c'è la possibilità che non sia vero” Char parlò dopo alcuni minuti di silenzio “Magari si è sbagliata”
 
“Beh” lo contestò Julio “Da che io sappia non ha mai sbagliato una previsione. E sembrava davvero preoccupata”
 
“Io, sinceramente, non ho mai creduto alla lettura del futuro. Il futuro si costruisce da sè” affermò Daniel con sicurezza “Non esiste niente di determinato”
 
“Ha ragione Daniel” confermò Isabell “Magari è solo una truffatrice particolarmente brava. Poi aiuta il fatto che non è una brutta donna”
 
Non essere una brutta donna era decisamente sminuente per la Professoressa Grace. Lunghi capelli lisci e neri e occhi dello stesso colore. Tratti delicati ma decisi, portamento fiero e quasi prezzante. Un fisico formoso.
 
“Beh, sì. Magari è solo una strega particolarmente abile a stregare i maschi senza magie e a saper inventare frottole. Magari si è così autoconvinta del suo nuovo status di chiromante da vedere davvero delle cose...”
 
“E pensate che nessuno l'abbia mai scoperta finora? Un po' strano” Julio si grattò un sopracciglio.
 
“Beh, in effetti sarebbe un po' strano” confermò Daniel, guardando Isabell in faccia “ma volendo c'è anche un'altra ipotesi...”
 
“Quale?” chiesero in coro i tre amici, guardandolo dritto negli occhi
 
“Magari sta prendendo in giro la professoressa Weasley. Avete sentito, no? Non vanno molto d'accordo”
 
“Se è davvero così” disse Char “è davvero una brava attrice... sembrava davvero spaventata. Spaventata da quel Silenzio che dovrebbe arrivare qui ad Hogwarts quest'anno...”
 
Ci furono altri minuti di silenzio.
 
“E... tra l'altro... qual è lo scorso lavoro della professoressa Weasley? Perchè non voleva parlarne?” domando Isabell, riavviandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
 
“Non lo so” gli rispose Char “Ma...”
 
“Ma propongo di indagare” sembrò che Daniel finisse la frase del suo amico “Propongo di tenere gli occhi aperti sul professor Johnson. Consiglierei anche di non parlare con nessun altro di questa conversazione, ok?”
 
“D'accordo” dissero tutti in coro.
 
“Se davvero... la professoressa ha ragione e c'è questo Silenzio che si sta avvicinando ad Hogwarts, è nostro dovere è proteggere la scuola”
 
Daniel mise una mano al centro.
 
“Allora chi è con...” non potè finire la frase che le mani di Isabell, Char e Julio si aggiunsero alla sua.
 
“E' la nostra scuola” disse Julio, serio, con gli occhi chiusi.
 
“La dobbiamo proteggere!” esclamò Isabell
 
“Se non noi, chi?” concluse Char, con un sorriso sicuro.
 
“Beh, io qui proporrei la nascita del Team Investigativo atto alla Scoperta dell'Imminente Silenzio....” Propose Daniel
 
“Tisis?”fece Char, con un sorriso “Sì mi piace!”
 
“Beh, a me non dispiace” Isabell, fece loro un sorriso.
 
“Neanche a me... cioè, sempre meglio di Dicaro” sentenziò Julio, ammiccando
 
“Ehi! Cosa avete contro i miei acronimi...?”
 
“Ragazzi, e se togliamo le mani? Io mi sto stancando” disse Daniel
 
“Allora...” disse Char
 
“Tutti per Uno. Uno per tutti!” ruggirono in coro, togliendo le mani.
 
“Ehi, che succede qui?” Kyrt entrò nella stanza “Che è tutto questo casino?”
 
Kyrt era l'altro abitante del dormitorio maschile del quinto anno, oltre a Daniel, Char e Julio.
 
“Niente” disse Isa “Me ne stavo giusto andando. Stavamo facendo una prova teatrale per D'Artagnan e i Tre Moschettieri”
 
Kylt sospirò. “Dai ragazzi, ora sono Prefetto... cercate di non mettermi in difficoltà! E a fine anno mi piacerebbe vederla questa recita!”
 
D'oh! Altri guai!
 
“Va bene!” dissero tutti in coro, mentre Isabell li salutava augurando loro buona notte.
 
I ragazzi le ricambiarono il saluto e iniziarono a mettersi il pigiama. Come al solito, Char chiuse la tenda che circondava il suo letto, e lì si cambiò.
 
“Dio, ragazzi” Daniel guardava il soffitto, con occhi sbarrati “Domani ci saranno le selezioni per i nuovi battitori...speriamo bene...”
 
“Già... speriamo bene...” disse Char “E speriamo... che il Silenzio non arrivi mai...”
 
Già... speriamo...
 
E per quella notte, il silenzio non arrivò davvero, perchè Julio russò pesantemente.
 
***
 
Nina Wood: In realtà il suo personaggio l'ho ideata così, per caso... e devo dire che è ispirato sull'idea di “Ammirazione femminile che sfocia quasi nell'amore saffico" che prova verso la sua compagna di classe più grande Xylia. Devo dire che la immagino un po' come la sua omonima in Code Geass.
 
Xylia White: La fidanzata di Julio. La più bella della scuola, brava negli sport e nello studio. Discende da un'antichissima e ricchissima famiglia nobile. Com'è diventata la fidanzata di Julio... il più ciccione e preso in giro di tutta Hogwarts? Non vi anticiperò niente: dirò solo che ha fatto un gesto degno di un eroe, un gesto così folle da farla innamorare. Quale sarà questo gesto? Prima o poi lo scoprirete...
 
Professor Merv: Anche lui è ispirato ad un mio amico. Poi oltre a lui, c'è stata l'ispirazione di Merv di Sin City... e se vogliamo ho provato anche a fare la versione giusta di Piton. Cioè, Piton era figo, maltrattava Harry e i suoi amici...ma aveva questa predilezione verso i serpeverde che non mi è mai andata giù. Quindi ho ideato un personaggio alla “Piton” che però fosse bastardo con tutti.
 
… Non credevo sinceramente che la storia degli scappellotti avesse così tanto successo...XD Comunque non credo che lo svelerò molto presto: è uno di quei misteri “secondari” alla Rowling come per esempio quella della fidanzata di Percy nel secondo. Ma avrà una qualche importanza ai fini della trama?... probabilmente sì. Ma tanto i nostri amici hanno decisamente cose più importanti a cui pensare, ormai... Ma comunque vi dirò che Myles non c'entra...
 
E grazie per avermi detto che il capitolo non era noioso... sinceramente più che noioso era privo di avvenimenti che facevano andare avanti la trama... ma con questo siamo già un passo avanti!
 
Bene! Tra un esame e l'altro io continuo a scrivere, e spero che voi continuate a recensire: vedere che qualcuno apprezza il mio lavoro è quello che provoca un piccolo brivido lungo la schiena (vi giuro che non è l'aria condizionata) e mi fa tornare sul foglio di Word a scrivere. Quindi, vi ringrazio di cuore, special modo alle tre avvenenti fanciulle che hanno commentato fin'ora Lady Dreamer, Elizabeth_Lovegood e Fiammablade. (se ho confuso il sesso di qualcuno, chiedo umilmente e sentitamente perdono, ma ho provato a sbilanciarmi in tal senso...)
  
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