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Autore: neptunia    09/07/2012    4 recensioni
Dal prologo: "Blaise vide lo sguardo dell’amico prendere vita alla vista di Hermione e spegnersi immediatamente quando lei non lo guardň. Non credeva ai suoi occhi, la situazione era andata ben oltre l’attrazione fisica, quello sguardo non gridava sesso ma amore.[...]Bene, Draco voleva la Granger? E la Granger avrebbe avuto!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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  Dopo la doccia, Draco era uscito dal dormitorio in cerca di una boccata d’aria fresca. Avrebbe voluto scrivere ancora ma si sentiva la mente intorpidita così aveva deciso che una passeggiata lo avrebbe rinvigorito.

Si diresse verso il chiostro interno ma l’aria fredda, tipica dell’autunno scozzese, l’aveva fatto desistere ed era rientrato al castello, deciso a continuare la sua passeggiata in qualche corridoio.  Stava salendo al quarto piano per godere del panorama che si vedeva da quel lato del castello, quando l’aveva vista. Hermione era una rampa avanti a lui, diretta al quinto piano. Seguirla era stato inevitabile, si sentiva come la classica ape con il miele: irrimediabilmente attratto.

 

Era rimasto indietro di qualche metro per non essere scoperto ma da quello che vedeva, Hermione non dava retta a niente e nessuno, assorta nei suoi pensieri. Finché non la vide fermarsi davanti alla porta del bagno dei Prefetti.

Per una serpe come lui sarebbe stato facile approfittare di quell’occasione per stare un po’ da solo con la ragazza dei suoi sogni, solo che non riusciva a decidersi. Era combattuto tra cosa era giusto fare e cosa voleva lui, sapeva che se fosse entrato Hermione lo avrebbe cacciato a suon di maledizioni ma d’altro canto lui voleva entrare per poterla avere vicino almeno un po’. E senza rendersene conto aveva iniziato a fare avanti e indietro per il corridoio proprio davanti alla porta del bagno. Si avvicinava alla porta, metteva la mano sul pomello prendeva un bel respiro per pronunciare la parola d’ordine e poi puf, si sgonfiava come un palloncino e si allontanava velocemente.

Quanto sono patetico!

Concordo. Che fine ha fatto l’ego dei Malfoy?

E’ morto con Voldemort.

Tira fuori gli attributi e datti una mossa!

Non sono uno stupido Grifondoro, io sono una serpe e gioco d’astuzia!

Allora tirala fuori e muoviti!

Si stava avvicinando per l’ennesima volta alla porta quando questa si aprì piano e la sua ossessione era uscita alla chetichella, come se non volesse disturbare e con la stessa attenzione con cui era uscita, aveva richiuso la porta dietro di se.

Draco, colto alla sprovvista, era rimasto fermo sul posto a due passi da lei, in attesa di un qualsiasi gesto. Solo che Hermione era ancora troppo scioccata per rendersi conto della presenza del ragazzo, stordita, continuava a mormorare: << Tu non hai visto niente, tu non hai visto niente. >>

Draco fissava incredulo la scena che aveva davanti agli occhi: Hermione di spalle, accasciata sulla porta, sussurrava qualcosa e, allo stesso tempo, batteva la fronte contro il legno della porta, come se volesse scacciare qualcosa dalla mente.

Che diamine è successo?

Sembra sotto shock

Avanti casanova ora o mai più!

Oh sta zitta!

 

Intanto Hermione cercava di fare mente locale. Si diceva che quello cui aveva assistito era una cosa normalissima per dei diciottenni e che doveva finirla di essere così bacchettona, perché anche lei le aveva fatte. Grazie a questi pensieri pian piano riuscì a ritrovare, seppur di poco, la sua proverbiale lucidità.

Stava raccogliendo le forze per tornare nei dormitori quando la voce, ormai familiare, di Malfoy l’aveva chiamata. << Granger, tutto ok? >>

Merlino, questa è una congiura!

Anche lui no! Non ce la faccio ad affrontarlo adesso.

Sospirando, si era voltata lentamente pronta a mandarlo al diavolo ma, nell’alzare lo sguardo, aveva incontrato due iridi grigie velate di preoccupazione. Vederlo sinceramente turbato aveva spento qualsiasi invettiva stesse pensando.

<< Sì, Malfoy. Tutto ok. >>. Fece un lungo respiro per finire di calmarsi ma quello che aveva visto le tornò alla mente ed esplose.

<< Anzi no! Non va tutto bene. Non c’è niente che vada bene! >> il tono della voce era salito di più ottave, il fiato corto, il viso arrossato e gli occhi pieni di lacrime. Hermione era scoppiata e stava avendo una crisi emotiva. Il ritorno a Hogwarts, dover fare i conti e accettare i tanti lutti, Ron che non era tornato, Ginny che era in permesso speciale per stare accanto alla madre e Harry che, per colpa del Ministero, era presente un giorno sì e cinque no. Per non parlare di Malfoy ciao Granger… tutto bene” e Zabini “ un pensierino potrei farcelo…” che improvvisamente avevano deciso di mostrarsi diversi e soprattutto le lettere “ vorrei far parte della tua vita” l’avevano mandata in tilt. E la cosa peggiore, tra tutte, era che non poteva sfogarsi con nessuno: non avrebbe mai disturbato i suoi amici per delle sciocchezze.

Draco non ci aveva messo tanto a capire cosa le stava accadendo, non per niente si era subito Pansy e le sue crisi per sei anni, così per evitarle successivi imbarazzi, già crollare davanti a lui l’avrebbe fatta vergognare abbastanza, l’aveva afferrata per un polso e la trascinò in un corridoio laterale dove c’erano varie aule in disuso.

Una volta al sicuro, all’interno della prima stanza che aveva trovato, Draco si era girato verso la ragazza che aveva iniziato a singhiozzare. Con un sospiro aveva sigillato e silenziato la stanza e si era avvicinato ma Hermione si era spostata di scatto e, come una fiera in gabbia, aveva iniziato a camminare agitata. Draco non la perdeva d’occhio, non l’aveva mai vista così quindi non sapeva cosa aspettarsi. Una cosa era certa doveva farla sfogare, almeno con Pansy funzionava così.

Le ragazze sono tutte uguali.

Due moine e passa tutto.

No, Hermone non è così.

Deve solo sfogarsi e le passerà.

<< Granger siediti un momento, calmati e dimmi cosa ti ha ridotto in questo stato. >>

<< Calmarmi? CALMARMI? Non dirmi di calmarmi Malfoy, specie se è colpa del tuo caro amichet… >> di nuovo le immagini di quello che aveva visto le erano tornate alla mente, stavolta più nitide che mai: il bagno fiocamente illuminato dalle candele che galleggiavano nell’aria creando piccole pozze di luce sulla vasca, da dove salivano spirali di vapore. L’aria umida, calda, profumata di vaniglia. E lì, sul bordo della vasca, due corpi si muovevano insieme, illuminati dalla luna che, sfacciata, si ergeva in tutta la sua grandezza dal rosone centrale, sopra la finestra della sirena. Raggi argentei illuminavano i due amanti di una luce quasi eterea, dando risalto alla pelle color cioccolato di lui e quella lattea di lei, rendendo ancora più scura, quasi nera l’una e più bianca, quasi perlacea l’altra. I muscoli che guizzavano sinuosi avevano ricoperto la pelle di un velo di sudore, reso brillante dai raggi lunari. I due corpi continuavano a muoversi, la stanza si era riempita di ansiti spezzati e gemiti di puro piacere. Non si erano accorti di lei, troppo impegnati in quella danza antica come il mondo. Il resto era confuso, ricordava di essere uscita dal bagno e poco dopo aveva sentito la voce di Malfoy.

<< Amichetto? Quale amichetto? >> Draco aveva strascicato le parole come se si stesse annoiando. In realtà stava cercando di rimanere, almeno lui, lucido e l’unico modo per esserlo era indossare la maschera glaciale che lo distingueva.

<< Oh ma per favore Malfoy! Finiscila di coprirlo! Tanto lo so che eri fuori dal bagno a fare il palo! >>

< Eh? Di un po’ Granger sei ubriaca? Si può sapere cosa stai farneticando? >> Hermione stava perdendo quel po’ di pazienza che l’era rimasta, facendo un grande respiro per calmarsi cominciò a spiegare.

<< Stavi coprendo Blaise ma devi esserti distratto e non mi hai visto entrare! Per colpa della tua inettitudine l’ho beccato mentre faceva sesso! >> e per l’imbarazzo aveva abbassato lo sguardo. Draco invece, era scoppiato a ridere. Rise tanto che la mascella iniziò a fargli male per lo sforzo. Ancora scosso dalle risate aveva cercato di ricomporsi.

<< Salazar che ridere! Davvero ha beccato Blaise? >>

<< Non c’è niente da ridere! Per colpa tua ogni volta che parlerò con lui avrò quell’immagine davanti agli occhi! >>. Mentre la ragazza parlava, Draco stava riflettendo alacremente. C’era qualcosa che non gli tornava, la reazione di Hermione era spropositata. Ok aveva beccato Blaise in atteggiamenti promiscui ma farsi venire una crisi in piena regola era troppo. Salvo che…

<< Granger, Granger… non ti facevo così pudica. O c’è qualcosa che non vuoi far sapere? >> Hermione lo fissò perplessa.

<< Sarebbe? >>

<< Forse, anzi no, eliminiamo il forse. Ti piace Blaise, per questo sei andata in crisi. Stai reagendo come una fidanzata tradita. >>. Dire quelle parole per Draco era stato come pugnalarsi con le proprie mani tuttavia, doveva sapere per correre ai ripari e, magari, uccidere il suo migliore amico se la risposta di Hermione fosse stata positiva.

Ti prego arrabbiati e dì di no.

Dì di no, dì di no, dì di no!

Hermione era a dir poco sbalordita, va bene provare a sotterrare l’ascia di guerra, cercare di essere civili l’una con l’altro ma da qui a diventare confidenti ne passava di acqua sotto i ponti!

<< Prima di tutto non è affar tuo chi m’interessa! E cosa più importante credi che verrei a dirlo a te? >>

<< Allora perché questo dramma? Se Blaise non ti piace perché hai messo su questo teatrino? >>

<< Io… >>

Non era riuscita a finire la frase, per la prima volta in vita sua Hermione era a corto di parole.

<< Tu cosa? >>

Avanti Hermione, parla!

Spezzami il cuore o dammi speranza.

Draco la stava fissando spudoratamente negli occhi con un ghigno di derisione sulle labbra, creato ad arte per nascondere l’agitazione che lo stava consumando.

<< Dannazione Malfoy! Smettila di fissarmi! >> Hermione aveva alzato la voce e si era diretta verso la porta per andarsene.

<< Lo farò quando ti deciderai a rispondere! >> Draco non si era fatto intimidire, gli era andato dietro e, afferrandola per un gomito, l’aveva tirata verso di sé. Lo strattone era stato piuttosto forte e la ragazza era finita direttamente tra le braccia di Draco. Hermione, intrappolata in quella stretta, non riusciva a divincolarsi, per quanto provasse a muoversi, non otteneva nulla. In realtà, premuta contro quel torace, aveva momentaneamente perso la capacità di pensare. Sapeva di stare immagazzinando informazioni ma la sua mente non era in grado di elaborarle.

Malfoy mi sta abbracciando!

Vero, ma si sta così bene.

E’ Malfoy! Non deve abbracciarmi!

Ah si? Allora perché ti stai accoccolando contro il suo petto?

Io non mi accoc… mmmhh

Hermione si era lasciata andare, percepiva attraverso i sensi.

 L’olfatto inondato da un profumo di menta e limone, fresco e allo stesso tempo leggermente amaro. Il tatto stimolato dallo sfregare della guancia sulla camicia di morbida seta, l’udito intento ad ascoltare il respiro del ragazzo che, via via, aumentava d’intensità; così come il rombo del cuore sotto il suo orecchio e la vista oscurata di proposito perché Hermione si era abbandonata al calore di quell’abbraccio.

Allo stesso tempo Draco non riusciva a credere di poter stringere a sé il suo sogno proibito. La teneva ancora per il gomito, la stretta gentile, delicata. L’altro braccio era corso a cingerle la schiena per tenerla più vicina. Per sentire, almeno una volta, il calore e il profumo di quel corpo.

Non si sarebbe mai staccato da lei ma i rapporti tra loro erano ancora troppo tesi per un approccio così diretto, per questo, seppur controvoglia, l’aveva lasciata andare. Hermione aveva sentito un insolito senso di vuoto quando Draco aveva sciolto l’abbraccio, ma aveva imputato quella sensazione alla mancanza di abbracci che ultimamente provava.

Il contatto tra loro era durato poco ma l’imbarazzo era enorme. La prima a riprendersi era stata Hermione, aveva alzato gli occhi dal pavimento, che fino a quel momento gli era parso la cosa più interessante al mondo, e si era messa a studiarlo. Non poteva negare che Draco fosse un bel ragazzo: alto, longilineo, gambe e braccia muscolose, senza essere eccessive. Capelli biondi, chiarissimi, così come la pelle e occhi grigi; un grigio che ricordava il freddo metallo ma che sapeva essere luminoso e intenso. Oh sì, fisicamente Malfoy rasentava la perfezione, peccato che il carattere fosse un vero disastro.

Draco dal canto suo stava subendo, in modo passivo, l’esame di Hermione. Si sentiva sottosopra, ancora avvolto dalle sensazioni scaturite dall’abbraccio, per questo, quando Hermione l’aveva ringraziato, si era quasi rotto l’osso del collo per la fretta di alzare la testa. << Come? >> per un istante Hermione aveva visto lo stupore negli occhi del ragazzo, << Ho detto grazie >> aveva ripetuto << per avermi abbracciato, ne avevo bisogno. >>

Sono la Grifondoro più atipica di tutta Hogwarts!

Ringraziare una serpe!

Quella serpe però ti ha fatto stare bene.

Draco stava per rispondere “ quando vuoi”, ma si era morso la lingua per non tradirsi. << E’ stato involontario. >> e per deviare l’attenzione della ragazza aveva cambiato discorso << Piuttosto, non hai risposto alla mia domanda. >>

<< Perché vuoi saperlo? >>

<< Voglio solo capire cosa ti è successo. Non ti ho mai visto così sconvolta, neanche durante lo scontro finale. In più non credo che vedere certi atteggiamenti ti sconvolga tanto, in fondo stai con Weasley da un po’; quindi centrano i protagonisti della scena a cui hai assistito. >> Il ragionamento non faceva una piega.

Hermione era indecisa, da un lato non voleva avere niente a che fare con Malfoy ne dargli materiale per ricattarla o prenderla in giro a vita, dall’altro parlare con lui la stava calmando e la stava aiutando a tornare lucida, quindi perché non provare a fidarsi? Magari l’avrebbe aiutata a fare chiarezza.

<< E’ più giusto dire “stavo con Ron”. Ci siamo lasciati prima dell’inizio della scuola. Come avrai notato, lui non è tornato, la morte di Fred l’ha colpito duramente; come al resto della famiglia. Non so se ero davvero innamorata, a volte mi manca, altre no. Forse avevamo scambiato l’amicizia con l’amore o abbiamo solo cercato di realizzare le attese di chi voleva vederci insieme, non so. >>

<< Mi stai dicendo che la seconda coppia più acclamata della scuola è scoppiata? Non dirmi che anche Potter ha chiuso con la rossa! >> Draco era euforico, aveva avuto la conferma che Hermione era libera da qualsiasi tipo di legame. Lei, invece, era furibonda. << Mi chiedo come ho potuto pensare che tu potessi essere un buon ascoltatore! Ed io che mi sono fidata e mi sono confidata, che stupida sono! >>

<< Hey Granger… >>

<< No! Sta zitto! E fai un favore al mondo: cresci Malfoy. >> detto ciò si era diretta verso la porta che, però, non voleva aprirsi.

<< Granger è inutile, non sarà l’Alhomora ad aprire quella porta. >>

<< Fammi uscire da qui. >> Hermione si era voltata a guardarlo, la bacchetta sguainata, pronta a colpire. Draco, aveva alzato le mani in segno di resa e pian piano le si era avvicinato, gli sembrava di star avvicinando un Ippogrifo: una parola o mossa sbagliata e avrebbe mandato tutto all’aria. Con tutta la calma che possedeva, il ragazzo aveva messo una mano sulla bacchetta e lentamente le aveva abbassato il braccio. << No, almeno finché non mi avrai ascoltato. >>

<< E cosa dovrei ascoltare? Altre offese gratuite, altri sproloqui senza senso? >> Hermione aveva cercato di sciogliere la mano dalla stretta di Draco che sorridendo tristemente aveva rafforzato la presa.

<<Volevo solo alleggerire la tensione, ammetto che la mia è stata una battuta infelice. Ogni tanto le vecchie abitudini saltano fuori. >> il ragazzo si stava scusando, a modo suo, ma lo stava facendo.

<< Sì, ma… >>

<< Lasciami parlare, vuoi? >>. Il tono calmo e sincero della voce avevano convinto Hermione. << Ricapitoliamo: sei entrata nel bagno dei prefetti e lì hai visto Blaise fare sesso con qualcuna, a proposito chi era? >>

<< Non vedo come questo possa esserti d’aiuto. >>

<< Lo è, rispondi. >>

<< Mandy McTass, Corvonero. >>

<< Ok, ripeto la domanda di poco fa: perché ti ha dato fastidio? >> Draco la stava guardando negli occhi, pronto a catturare anche il più piccolo cambiamento. L’unica cosa che vide, prima che Hermione rispondesse, furono incertezza e timore.

<< Non so perché. >>

<< Una Grifondoro che mente, ora le ho viste tutte! >>

<< Lieta di esserti stata d’aiuto. >> le parole cariche di sarcasmo di Hermione avevano fatto ghignare Draco.

Sarebbe perfetta.      

Oh si certo, un cuore impavido tra i Malfoy!

Sì, il suo cuore renderebbe davvero puro il nostro sangue.

Sempre se riuscirai a conquistarla.

Draco voleva, anzi doveva, sapere la verità a qualunque costo, per questo aveva deciso di farla infuriare.

<< Avanti Mezzosangue, parla. Oppure devo dirti io il perché? >> Hermione l’aveva guardato con astio, ma per Draco non era abbastanza.

<< Va bene, vediamo se indovino. Hai messo gli occhi su Blaise, un gran bel ragazzo, per di più Purosangue, di nobili origini ma soprattutto con un bel patrimonio! Ora mi spiego perché hai mollato lenticchia, troppo straccione per i tuoi gusti! Oh Mezzos… >> lo schiocco di uno schiaffo aveva interrotto il monologo del ragazzo. << Non ti azzardare mai più a chiamare Ron lenticchia o straccione! Blaise non è degno di pulire neanche le scarpe a Ron. E per quel che mi riguarda, inventa qualcosa di nuovo: Mezzosangue non mi fa più effetto. >>

Draco era ammaliato, Hermione si ergeva in tutta la sua fierezza davanti a lui: le guance arrossate, il respiro un po’ accelerato e la mano che l’aveva schiaffeggiato, ancora alzata davanti a lui. Avrebbe voluto stringerla a sé e baciarla fino allo sfinimento ma non poteva. Doveva continuare a provocarla per farla cedere.

<< Hai finito con la scena madre? Si? Bene, ti sei accorta che non hai negato quello che ho detto su Blaise? Hai solo difeso lent… Weasley, questo vuol dire che ho indovinato: ti piace Blaise. >> a quelle parole la ragazza sussultò: Draco aveva ragione. Accecata dalla rabbia, aveva difeso Ron scordandosi di se stessa e ora era nei pasticci. Tutta l’adrenalina che fino a quel momento circolava nel sangue sparì di colpo.

Draco l’aveva vista spegnersi come un fuoco soffocato dalla terra, a poco a poco Hermione era indietreggiata verso il muro alle sue spalle e si era lasciata scivolare a terra, priva di forze. << Basta Malfoy, basta. >> con la voce ridotta a un sussurro, la Grifondoro aveva dichiarato la sconfitta.

<< Non ce la faccio più. Tutto il mio mondo si è capovolto. Le persone per me più importanti sono in pratica sparite. Ron, Ginny e Harry chi per un motivo, chi per un altro non sono qui >> Hermione si era fermata un momento per ingoiare un singhiozzo che minacciava di uscire insieme alle parole. << Sono sola, loro mi mancano tantissimo. Mi mancano le chiacchiere senza senso di Ron, le confidenze con Ginny e gli abbracci di Harry. Per questo prima ti ho ringraziato, avevo davvero bisogno di un abbraccio. >>

<< Anche se sono stato io a dartelo? >>

<< Sì, anche se sei stato tu, serpe per eccellenza, a darmelo. >> Draco l’aveva guardata stupito e Hermione gli aveva regalato un accenno di sorriso tra le lacrime.

E’ strano, parlare con lui mi fa stare bene.

Cos’è quel tono stupito?

E’ Malfoy, ecco cosa!

Godric divino! E allora?

Ora arrivava la parte ostica, doveva spiegare perché aveva avuto quella reazione esagerata alla vista del ragazzo di colore. Il problema era che neanche Hermione sapeva perché avesse reagito in quel modo. Facendosi coraggio, prese un bel respiro e cominciò a parlare. << Per quanto riguarda Blaise… Sono io la prima a non capirmi. Ci sto pensando ma non riesco a spiegare la mia reazione. >> Draco aveva alzato un sopraciglio e la guardava ironico, come a dire “menti sapendo di mentire ed io lo so”. << Non guardarmi così! >> il Serpeverde aveva scosso la testa esasperato << La smetterò quando ti deciderai a dire la verità. >> la voce calma, velata però di sarcasmo.

<< Che cosa dovrei dirti? Che da quando tu e il tuo amico siete cambiati, mi avete scombussolato la vita? Che mi ha dato fastidio vedere Blaise con un’altra? Sì, mi ha infastidito e sai perché?  Perché oggi in biblioteca ho sentito quando parlavate di me e mi sono sentita lusingata. Sono pur sempre una ragazza, anche se spesso la gente se ne dimentica. Non mi piace Blaise! O almeno non credo. Mi fa rabbia vedere come passa da un letto all’altro, sfruttando la ragazza di turno. >> Hermione aveva fatto una pausa per respirare, visto che aveva tirato fuori tutto quello che aveva da dire, o quasi tutto, senza prendere fiato. << E comunque, so da me che la mia reazione è stata esagerata, credo però di averti ampiamente spiegato cosa sto provando nelle ultime settimane. >>

La ragazza aveva sussurrato le ultime parole con una calma incredibile, come se il solo parlarne l’avesse liberata da un enorme peso. Draco invece si sentiva diviso in due: da un lato era felice perché Hermione aveva davvero notato il suo cambiamento, dall’altro non vedeva l’ora di trovare Blaise e cruciarlo perché grazie alla sua mania di prenderlo in giro, poteva perdere la ragazza dei suoi sogni.

Blaise inizia a raccomandare l’anima a qualcuno.

Giuro che appena ti vedo ti spello vivo!         

Da buona serpe però aveva continuato a far finta di niente.

<< Visto? Non era così difficile. >> la ragazza l’aveva fulminato con lo sguardo. 

<< Non fare quella faccia. Neanche dieci minuti fa hai ammesso di sentirti sola, il che vuol dire che avevi bisogno di sfogarti. Io ti ho solo dato l’opportunità di farlo. >>

Ed era vero, aveva capito che la grifona aveva bisogno di parlare e aveva fatto di tutto per farla capitolare. Sentiva però che c’era dell’altro, qualcosa che, nonostante lo sfogo, continuava a turbarla. Riflettendo velocemente, decise che per quella sera aveva ottenuto abbastanza e che non fosse il caso di insistere ancora.

Un piano si stava formando nella sua mente e, quella sera stessa, senza volerlo aveva messo radici.

<< Ora posso uscire? >> le parole della ragazza l’avevano riportato sulla terra.

<< Tra un attimo, Granger. Prima devo chiederti un’ultima cosa. >>

<< Malfoy sono stanca, voglio tornare alla torre. >>

Draco la fissò per un attimo: era vero, la tensione che l’aveva irrigidita per tutto il tempo era scemata e le aveva lasciato addosso solo un’infinita spossatezza. Intenerito, si era avvicinato alla porta e con un incantesimo non verbale l’aveva sbloccata. 

<< Andiamo Granger, ti accompagno. >> Hermione l’aveva guardato perplessa.

<< Cos’è hai cambiato idea? E comunque non puoi accompagnarmi! >>

<< Certo che posso! Sono caposcuola come te, anche se incontrassimo qualcuno, non avremo problemi. E no, non ho cambiato idea. Unisco l’utile al dilettevole. E ora andiamo. >>

Erano usciti in silenzio, uno accanto all’altra e, mentre camminavano, Draco aveva perfezionato il suo piano. << Granger pensavo… se potessi avere l’opportunità di farla pagare a Blaise, cosa faresti? >> Hermione non rispose subito, era rimasta colpita dalla domanda, non tanto perché ci aveva già pensato ma perché era stata proprio Draco a farla, considerando che Blaise era il suo più caro amico.

<< Beh sicuramente gli toglierei dei punti, tanti punti e poi… Mmh credi che due settimane di doppia punizione prima con Gazza e poi con Hagrid possano bastare? Ah, ovviamente per le ore con Hagrid farò in modo che siano una vera tortura! >> Hermione aveva sorriso allegra mentre pregustava quell’ipotetica punizione.

<< Granger sicura di essere una Grifondoro? Anzi no, sicura di essere tu? >>

<< Dici che ho un tantino esagerato? >> aveva risposto lei con un sorriso innocente.

Salazar benedetto!

Devi essere mia, sarai MIA!

Draco era scoppiato a ridere << No, è perfetta! >> e nel frattempo avevano svoltato l’angolo che li immetteva nel corridoio principale, proprio vicino il Bagno dei Prefetti. << Bene, allora domani Blaise avrà la sua condanna. >>

<< Perché aspettare fino a domani? >> e con un cenno del capo aveva indicato la porta del bagno: Blaise stava uscendo in quel momento. Hermione, nel vederlo, si era bloccata ed era arrossita, bastarono però poche parole d’incoraggiamento da parte di Draco e partì a passo di marcia verso un ignaro Blaise.

<< Signor Zabini! Cosa ci fa nel Bagno dei Prefetti? >> Blaise sentendosi chiamare all’improvviso sussultò. << Oh ciao Hermione! Mi hai fatto prendere un colpo. Credevo fosse qualche professore. >>

Il colpo lo avrai adesso, Don Giovanni da strapazzo!

<< Tolgo venti punti a Serpeverde per essersi intrufolato di nascosto in un bagno riservato ai prefetti, capiscuola e capitani di Quidditch. Altri quindici punti per essere in giro dopo il coprifuoco e altri trentacinque per atti osceni nel suddetto bagno. In più avrà una doppia punizione di due settimane da scontare con Mastro Gazza prima e il professor Hagrid poi. >> Blaise era rimasto pietrificato, non aveva mai visto Hermione così furibonda. Doveva calmarla e ingraziarsela per questo sfoderò il suo miglior sorriso. << Caposcuola Granger, posso spiegare. Non ho fatto nulla di… >>

<< Zabini! Osa contraddirmi?Raggiunga immediatamente il suo dormitorio se non vuole che i punti tolti aumentino. >> Blaise era atterrito, Hermione in  veste di caposcuola era spaventosa; per questo aveva annuito ed era scappato come un primino davanti a Piton.

Draco, che si era nascosto quando Hermione era partita in carica, si era gustato tutta la scena, ridendo come un pazzo alla vista della fuga dell’amico.

Tutto questo era solo l’antipasto, Blaise.

Vedrai appena tornerò in camera

Il biondino aveva aspettato di veder sparire l’amico prima di tornare accanto a Hermione. << Per la prima volta darei volentieri dei punti a Grifondoro. Sei stata superba! >> Hermione aveva sorriso a quel complimento.

<< Davvero? A proposito di punti… come mai non mi stai offendendo per averne tolti così tanti? Non t’infastidisce? >> nel frattempo si erano incamminati verso la torre. << Sì, e tanto. In ogni caso non sono stato io a perderli e tu hai fatto solo il tuo dovere. >> Incredula, Hermione, si era fermata nel mezzo del corridoio. Non riusciva a credere alle sue orecchie, il vecchio Malfoy l’avrebbe offesa senza pensarci due volte, invece il ragazzo che aveva di fronte ora, le aveva dato ragione.

Ok, questo è un sogno.

No, cara, è proprio lui!

Adesso mi sveglio e tutto è come prima.

Draco aveva fatto un altro paio di passi prima di accorgersi che Hermione non era accanto a lui. Si era voltato e l’aveva vista imbambolata in mezzo al corridoio, con uno strano sorrisino sulle labbra. << Granger, che fai? >> come sempre però Hermione era immersa nei suoi pensieri per rispondere, così il ragazzo era tornato indietro.

<< Hey Granger! Sei tra noi? Oh Merlino salvatore, stai per avere un’altra crisi? >> le aveva posato una mano sulla spalla e l’aveva scossa leggermente.

<< Eh? Oh Malfoy, scusa. Ero persa nei miei pensieri. >>

<< E ti capita spesso? >>

<< Cosa, di pensare? >> la ragazza si era sentita punta sul vivo e aveva risposto in modo sgarbato.

<< No, intendevo se ti capita spesso di isolarti nei tuoi pensieri. >>

Hermione era arrossita per la vergogna, aveva risposto male a Draco per nulla. In realtà la Grifondoro doveva ancora abituarsi a quel nuovo Malfoy gentile e educato.

<< Scusa, non volevo. E’ che a volte le vecchie abitudini tornano… >> aveva risposto parafrasando le parole dette da Draco stesso poco prima << Comunque, per rispondere alla tua domanda, sì, ultimamente capita spesso. >> e avevano ripreso a camminare.

<< Come mai, se posso chiedere? >> un lampo di tristezza era apparso sul volto della bella moretta << Immagino sempre per lo stesso motivo. Non ci sono molte persone con cui possa condividere i miei pensieri. >> mentre finiva di parlare Hermione si era fermata davanti all’ingresso della torre.

<< Beh, io sono arrivata. Grazie per avermi accompagnato. >>

<< Dovere. >>

Hermione aveva sussurrato la parola d’ordine e mentre aspettava che il ritratto si aprisse, aveva augurato la buonanotte al biondino. Stava oltrepassando la soglia quando Draco l’aveva richiamata.

<< Granger, stavo riflettendo… Qualora volessi evitare di perderti nei tuoi pensieri o avessi bisogno di un paio di braccia per sostenerti, mandami un gufo. >> detto questo, il ragazzo l’aveva salutata e, fatto dietro front, si era incamminato verso i sotterranei.

 

Hermione era rimasta ferma all’ingresso della torre, attonita per la sorpresa. L’aveva visto allontanarsi, fino a scomparire dietro un angolo. Solo quando la Signora Grassa aveva iniziato a borbottare infastidita, si era mossa ed era entrata nella torre.

Una volta a letto, si era imposta di non ripensare all’assurda serata appena passata.

Non c’è niente da pensare.

Sì però…

Hermione Granger! Chiudi gli occhi, svuota la mente e dormi!

Stanca, anche della lotta con la sua coscienza, Hermione si stava abbandonando al sonno, quando il ricordo di due braccia calde che la tenevano stretta e un vago profumo di limoni e menta scatenò in lei una dolce, seppur strana, sensazione di protezione. Sorridendo al buio, Hermione, si addormentò.

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO:

Eccomi qui di nuovo! Come promesso, la storia continua. Questo capitolo non mi soddisfa pienamente, ho scritto, limato, cambiato talmente tanto che stavo impazzendo.

L’unica cosa che vi chiedo è: visto che siete arrivati/e qui sotto, ditemi che ne pensate. Le recensioni sono l’unico modo che ho per poter migliorare! Grazie a tutti!

Alla prossima puntata!


  

  
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