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Autore: Neflehim    09/07/2012    4 recensioni
Draco cerca disperatamente il suo amore perduto ai tempi della scuola. In una notte in cui i ricordi si fanno strada nella sua mente , dentro casa sua appare la sua nemesi al femminile: Hermione Jane Granger.
La ragazza coperta di sangue gli consegna una bambina .Gli intima di proteggere la piccola e poi sparisce nel nulla , lasciando il ragazzo nella confusione più totale.
Se la trama vi incuriosisce... leggete per favore!
SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Cap 1


Erano passati quattro anni da allora e Draco ricordava con dolore quel giorno.
In quattro anni non aveva fatto altro che cercarla. Aveva usato tutte le conoscenze di suo padre. Tutto il potere dei Malfoy.
Nulla di nulla. Non era riuscito a trovare nulla; nessuno la conosceva e lui a parte che fosse una Mezzosangue non sapeva altro.
Dalle sue parole e dai suoi gesti aveva ipotizzato fosse dei Grifondoro, in quanto nessuna delle altre case avrebbe avuto il coraggio di sfidarlo a cercarla, di mettere alla prova la sua pazienza. Una di Serpeverde agognava solo di entrare nel suo letto, una di Tassorosso avrebbe avuto troppa paura anche solo a pensarci, una di Corvonero forse ci avrebbe provato, ma non come una di Grifondoro.
Il ragazzo si portò una mano davanti agli occhi al ricordo di come Blaise era riuscito a farglielo capire.
Ripercorse con la mente i due anni passati subito dopo il suo abbandono .
Suo padre era uscito da Azkaban due settimane dopo il suo diploma – grazie a Potter - e si era subito premurato di confermare il suo contratto matrimoniale con la più giovane delle Greengrass, Astoria.
Il fidanzamento del giovane con la Greengrass aveva fatto scalpore ed era sto su tutti i giornali per un paio di settimane. Settimane in cui Draco era stato da sua zia Andromeda in visita e quindi del matrimonio non aveva saputo nulla, in quanto per la donna era ancora troppo doloroso leggere i giornali dopo la morte della figlia e del genero.
Così al suo ritorno a casa si era ritrovato con un futuro matrimonio sulle spalle , che non aveva alcuna intenzione di portare a termine.
Sorrise al ricordo dello scontro con il padre.

Erano passate neppure due ora da quando Draco aveva appreso che si sarebbe sposato di lì ad un mese.
Si era diretto a passo spedito nel salone dove probabilmente suo padre stava bevendo. Spalancò le porte senza il minimo riguardo o rispetto attirando l’attenzione del padre.
-Draco! – esclamò l’uomo alzandosi.
Il ragazzo lo guardò gelido – Padre, come vedo siete in forma … come è stato il soggiorno ad  Azkaban?- disse con il suo solito ghigno vedendo il padre sbiancare dalla rabbia.
-Come osi ... –
Draco lo interruppe – Oh io oso, in quanto ne ho il diritto-                                              
L’uomo stavolta divenne rosso in viso – Non ne hai il diritto ! L’autorità!- urlò.

Il ragazzo stavolta sorrise- Ma come padre ! Non hai saputo le novità ? –
Lui lo guardò ma non disse nulla aspettando che il figlio continuasse.

-Il padrone di Malfoy Manor e di tutto ciò che è dei Malfoy e anche dei Black, a parte l’eredità di Sirius Black che è di Potter, è mia. Sono io , ora, il Lord Malfoy …
Tu non hai più nessun potere decisionale su tutto ciò che riguarda i Malfoy. Anzi se non ti dispiace vorrei che entro domani portassi via le tue cose dal Manor, non sei bene accetto qui. Ti ho lasciato una villetta in Norvegia potrai vivere lì. –Ad ogni parola aveva visto il padre sbiancare e così decise di dargli l’ultimo colpo:
- Sorvegliato dagli Auror ovviamente. -

Purtroppo il contratto matrimoniale non era scindibile e quindi aveva dovuto sposare comunque Astoria.
Aveva deciso con Potter, subito dopo essersi laureati, di affidare a lui tutte le proprietà dei Malfoy e dei Black, per evitare un brutto tiro da parte di suo padre.
Ora lavorava assieme a Blaise, Potter, ed altri pochi prescelti in una squadra d’elite, con ovviamente a capo Potter.
Infatti dopo l’uscita di scena di Lucius e dopo il matrimonio, si era dedicato solo a cercare di diventare un Auror e con l’approvazione di Harry Potter e il suo impegno gli era bastato davvero poco per diventarlo.
 Infatti l’eroe del mondo magico aveva preteso con il Ministro della Magia di averlo nella squadra speciale, in quanto aveva affermato “ Dopo Severus Piton ,Draco è il miglior pozionista che conosco ed in più conosce molto bene la Magia Oscura. Mi serve e lei , Ministro, me lo deve.”  e dopo questa le obbiezioni sul suo voler diventare un Auror erano cessate ed esattamente un anno dopo aveva avuto la carica di Membro Ufficiale della Squadra Speciale Auror ed in più, con suo stupore si era ritrovato vice di Potter assieme a Blaise.
Non si era lamentato più di tanto sul suo capo. Con l’assenza di suo padre , si era accorto di poter parlare con Potter in modo più che civile e dopo  la storia di Lucius, l’aiuto che aveva dato a lui nel scampare da Azkaban , nonostante i loro precedenti  e infine l’aiuto per il suo lavoro … bè l’aveva rivalutato.
Non si poteva dire che adesso andassero d’accordo, ma almeno non si insultavano ogni tre parole pronunciate e durante il lavoro lui, Blaise e Potter formavano un trio più perfetto del Trio dei Miracoli di Hogwarts .
Grazie all’influenza del loro capo ed all’efficienza con cui lui e Blaise portavano a termine i loro compiti di vice e le missioni, si erano guadagnati in un solo anno, il rispetto e la fiducia di tutta la squadra ed anche quella degli altri Auror.
Due anni prima, Astoria aveva perso la vita per mano di un Mangiamorte e quindi lui si era trovato di nuovo libero.
Nonostante questo però, nonostante la bella vita e il bel lavoro , non era riuscito a dimenticare del tutto il passato … soprattutto quello che riguardava Lei.
-Lord Malfoy?-
La voce di Lyn, la sua elfa domestica lo riscosse dai suoi pensieri .
Si girò e rientrò in casa asciugandosi i vestiti con un colpo di bacchetta.
Lyn era al centro della sua stanza ,il volto teso e si guardavano attorno preoccupata, torcendosi le mani l’una con le altre.
-Lyn che succede?-chiese avvicinandosi a lei.
- Lord Malfoy … c’è una donna di là … in salone …  è coperta di sangue ed ha un bambino in braccio … – balbettò l’elfa – Lyn … non sa che fare … Lord Malfoy- mormorò ancora.
Il ragazzo sbiancò e afferrandola per le braccia esclamò– Chi è?-
L’elfa tremò dalla paura e lo guardò spalancando gli occhi – Miss Granger … - sussurrò.
Lui si diresse di corsa verso il salone.
La Granger coperta di sangue ?! Dio ! Potter gli aveva detto che si era trasferita all’estero per lavoro ... ma un bambino?!
Appena arrivò in salone spalancò le porte.
La ragazza era dalla parte opposta della stanza, accanto alla grande finestra che dava al giardino . Era di spalle e guardava fuori, scattando ad ogni rumore.
Appena sentì aprire le porte così violentemente , si girò di scatto con il terrore negli occhi. Quando lo vide si rilassò leggermente, ma rimase sempre sulla difensiva.
Draco la osservò bene riconoscendola come la sua ex compagna di scuola.
Era cresciuta ed in meglio .Non riusciva a vedere molto a causa dei vestiti e del sangue, ma poteva dire che senza di essi doveva avere un corpo fantastico.
Le osservò il volto: le guance erano sporche di sangue ed una vicino alla tempia si stava annerendo; le labbra carnose erano spaccate e probabilmente rosse per il sangue represso;i capelli non  erano più il cespuglio dei tempi della scuola , anche se già lì aveva notato quanto fosse migliorato il suo aspetto. Nonostante fossero scompigliati si intravedevano dei semplici e morbidi boccoli alle punte dei cappelli dorati.
Quello però che lo stupì di più furono gli occhi.
Oro liquido.
Draco trattenne il respiro e ritornò a quattro anni prima per qualche secondo.
Lei si volse e lo guardò dritto negli occhi facendo accelerare i battiti del cuore del ragazzo.
Oro liquido. Ecco cos’erano i suoi occhi.
Ritornò di nuovo al presente scuotendo la testa e dandosi dell’idiota. Intanto lei si guardava attorno.
Draco riprese il controllo e le si avvicinò.
Appena vide il suo movimento la ragazza s’irrigidì e fece un passo indietro , guardandolo con circospezione.
Sembrava spaventata a morte e da come era conciata , da tutte le ferite visibile e non cosparse sul suo corpo, ne aveva una ragione.
Lui sospirò e infine prese parola titubante :- Granger … sono Draco Malfoy, mi riconosci?-
Lei lo guardò per un momento poi annuì.
-Che ti è successo? E perché sei venuta da me?- le chiese.
Lei non rispose, ma decise di avvicinarsi. Percorse la stanza a piccoli passi fino a ritrovarsi davanti al ragazzo.
Si sporse verso il fagotto che teneva tra le braccia e scostò i lembi dell’asciugamano macchiato di sangue, rivelando una bambina bionda che dormiva tranquilla tra le sue braccia.
La ragazza sfiorò con le dita una guancia della piccola sorridendole dolcemente , mentre una lacrima le scendeva fino al mento lasciando un solco tra il sangue e lo sporco.
Draco guardò la scena senza riuscire a distogliere gli occhi.
La bambina era bellissima e in quel momento nonostante fosse sporca e ferita la madre le sembrò ancor più bella.
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui che le osservava incantato.
Dopo aver dato un bacio alla bambina , la porse verso di lui che la prese in automatico fissandola estasiato.
Hermione si accosto da loro e appoggiò una mano sul suo braccio distogliendo l’attenzione del ragazzo dalla piccola e riportandola alla madre.
Lei lo guardò un attimo negli occhi poi sporse la mano verso la bambina e le scostò i capelli dal collo , rivelando così una catenella con attaccato l’anello dei Malfoy.
Draco sgranò gli occhi stupefatto riconoscendo il suo anello.
Ricordava bene la sera in cui lo aveva dato a Lei. Una settimana prima dell’addio.

Draco sentiva il frusciare degli abiti e si ritrovò ancora una volta a desiderare di conoscere il suo volto, di vedere alla luce del sole o almeno a quella della lampada il corpo nudo di lei , che al tatto invece conosceva così bene.
Si ritrovò a sperare sinceramente che quell’ultima settimana non passasse mai, ma subito si rese conto di quanto stupida e ingenua fosse la sua speranza.
Non si poteva fermare il tempo e lui stesso al sesto anno lo aveva compreso.
Eppure era sicuro di non volerla perdere, fuori dalla scuola. Era certo che avrebbe continuato a desiderare la sua presenza accanto a sé, anche dopo essersi laureati.
Questa era la sua unica certezza in mezzo al buio più completo .
Fu proprio quella certezza a fargli compiere un gesto che molti avrebbero giudicato disperato ma che lui ritenne semplicemente da … innamorato.
Si alzò dal letto e frugò nella tasca dei pantaloni ancora sul pavimento della stanza.
Sorrise quando trovò quello che cercava: un piccolo anello con  sopra lo stemma dei Malfoy.
Lei intanto, sentendo il suo movimento si era voltata verso di lui.
Draco la cercò nel buio e allungò una mano verso di lei, che la prese automaticamente,facendola sedere accanto a sé.
Appena si fu seduta le mise nella mano il piccolo oggetto dicendo :- E’ l’anello della mia famiglia. E’ uno dei tesori più preziosi che ho e lo voglio dare a te. Accettalo.-
Lei non aveva fiatato ma semplicemente lo aveva stretto tra le sue braccia cullandolo e baciandogli teneramente i capelli.

Alzò di scatto il volto verso Hermione , che intanto aveva fatto un passo indietro posandosi l’indice davanti alla bocca. Probabilmente aveva capito che stava per urlare e gli aveva intimato di non farlo per non svegliare la bambina.
Draco aveva ancora con gli occhi sbarrati quando lei finalmente sussurrò:
-Il suo nome è Eltamin. E’ tua figlia-
Lui scosse la testa allucinato – Come è possibile? Io … Tu … non puoi …-
Guardò nuovamente la piccola tra le sue braccia. Doveva avere circa quattro anni anni.
Quattro anni. Dio!
Tornò a guardare la donna davanti a lui  .
Lei sorrise tristemente e si colpì con la bacchetta la fronte.
Sotto gli occhi ancora più sbalorditi del ragazzo,sul viso della donna iniziò formarsi il contorno della maschera d’argento. Con essa sparirono anche lo sporco e il sangue e sulle labbra rimase solo il taglio, senza nessuna traccia dell’aggressione subita. Lentamente anche le sue vesti cambiarono nel vestito blu notte e i capelli si ripulirono dallo sporco, tornando morbidi e boccolosi. Solo i tagli e i lividi rimasero li dove erano.
La sua Venere portava il nome di Hermione Jane Granger.
In quel momento lui comprese. Rimise insieme tutti gli indizi che non era riuscito a riunire in quattro anni.
Grifondoro. Mezzosangue. Testarda .Riccia. Occhi d’orati. Sprezzante del pericolo e orgogliosa delle sue origini.
In una parola: Hermione Granger.
Si diede cento volte dell’idiota per non averlo compreso subito.
-Sono un idiota … Era così evidente, eppure non l’ho capito … - mormorò.
Ricordò una delle tanti notti in cui dopo aver fatto l’amore l’aveva implorata di dirgli chi era.
Avevano entrambi ancora il respiro mozzato, dopo l’amplesso appena avuto.
Al buio Draco cercò il suo corpo e l’abbracciò portandola ad appoggiarsi con la testa sul suo petto, mentre lui le accarezzava un fianco e le baciava i capelli.
-Dimmi chi sei … - le sussurrò all’orecchio.
La sentì sorridere sulla sua pelle-No-
-Perché?- implorò.
-Non sei pronto … -
- Lo sono!-

Ricordava che quella notte si era scostato bruscamente da lei e dopo essersi rivestito se ne era andato dalla stanza sbattendo la porta. Dopo due giorni lontano era tornato, perché la sofferenza standole lontano era il doppio di quando le era vicino. E l’aveva trovata lì … ad aspettarlo, al buio.
Perché lei lo aspettava sempre.
Solo ora, dopo quattro anni ,  si rendeva conto di quanto era stato stupido.
Aveva ragione . Non era pronto , non lo era mai stato.
Era stato un idiota solo per avercela avuta con lei .
Perché lei aveva sempre avuto ragione. Lei sapeva sempre tutto.
Sorrise amaramente tra se, capendo quanto fosse stato egoista.
Aveva pensato solo al dolore che provava lui , solo a se stesso.
Decantava tanto di essere cambiato ma poi ricadeva sempre negli stessi errori.
Nella sua rabbia ceca e idiota , non aveva mai pensato al dolore che provava lei , quando ogni notte lui le chiedeva il suo nome.
Non aveva mai pensato alla disperazione che lei aveva provato perché non poteva dire nulla. Non poteva scoprirsi.
Eppure nonostante questo per quei tre mesi aveva continuato ad aspettarlo, sperando di vederlo un giorno arrivare alla luce del sole e chiamarla. Lo aspettava ogni sera sperando che il giorno dopo non ci sarebbe stato bisogno di spegnere la luce.
Lui non era pronto perché pretendeva senza cercare. Perché non era riuscito a trovarla, ad accettarla .
Lui che aveva sempre decantato la superiorità dei Purosangue non era riuscito a trovarla . Ogni notte le aveva dimostrato quanto le sue parole dette al ballo , fossero false.
Ora comprese il motivo per cui era sparita nel nulla.  Era colpa sua e solo adesso se ne rendeva conto. Come avrebbe potuto lei restargli accanto , se lui non era riuscito neanche ad accettarla?
Nella realtà , nel futuro quante possibilità poteva avere la loro storia se poggiava su fondamenta così fragili?
Tutta la rabbia che aveva provato verso di lei era sparita nel nulla. Come se non fosse mai esistita.
Quando rialzò lo sguardo lo puntò in quello dorato di lei, lucido di lacrime.
Oro liquido.
Voleva dirle, tante, troppe cose. Eppure dimostrò ancora una volta, a lei e a se stesso la sua idiozia.
-Quando hai saputo di essere incinta?- mormorò e subito dopo si odiò per quella stupida frase.
Lei abbassò lo sguardo e dopo quello che disse, lui si sentì morire.
- Il giorno del tuo fidanzamento con la Greengrass.- sussurrò Hermione
-Avevo dei sospetti già prima, e mi ero decisa che se fosse stato vero allora ti avrei detto la verità … - continuò – quando ricevetti l’esito positivo degli esami uscii dalla porta ,e vi trovai davanti Daphne e Astoria Greengrass che parlavano del tuo matrimonio prossimo con la più piccola delle due .-
Draco dovette chiudere gli occhi perché il dolore nella voce e negli occhi della ragazza erano troppo per lui.
-Draco … -
Il ragazzo alzò di scatto la testa. Da quando era in quella stanza non aveva pronunciato mai il suo nome.
-La riconoscerai? Ti prenderai cura di lei ?-
Il biondo spalancò gli occhi. Stava davvero succedendo? Davvero lei gli stava dando la possibilità di ricrearsi una vita con loro due?
Stentava a crederci, però ci provò lo stesso affermando:- Lei è mia figlia, è ovvio che avrà il mio cognome!-
Gli occhi di lei brillarono di quella che era sicuramente felicità.
-Grazie … prenditi cura di lei, ha bisogno di un padre. Dentro quella borsa c’è tutto l’occorrente . Dentro c’è anche una boccetta piena di ricordi . E’ per te. Vi è praticamente tutta la mia vita li dentro, guardala …. Voglio che tu capisca davvero , perché ho fatto quello che ho fatto.-
Qualcosa non andava in quel discorso e Draco iniziò a tremare internamente  capendo il senso di quelle parole.
-Che cazzo stai dicendo Hermione! Non ho bisogno di quella boccetta me lo dirai tu stessa!- esclamò avvicinandosi a lei che però si tirò indietro e scosse la testa.
- Io non posso restare qui. E’ solo per questo che sono venuta. Con me è in pericolo … ma con la protezione del tuo cognome sarà al sicuro … -
La vide guardare verso la bambina con disperazione e mandarle un bacio.
-Prenditi cura di lei e dille che le voglio un bene dell’anima ok?- senza dire altro ne guardarlo si smaterializzò davanti agli occhi sofferenti e sgomenti di Draco , lasciandogli la consapevolezza di un nuovo abbandono.
   
 
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