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Autore: Caterina_Yep    09/07/2012    0 recensioni
Quì parlerò di una storia all'inizio assolutamente vera, poi pian piano diventerà inventata. Spero vi piacca. Grazie a tutti xx
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Caterina, svegliati! Sono le sette e dieci, tra un quarto d’ora hai l’autobus!” “Lasciami dormire mamma, non ho voglia di andare a scuola…Non sto bene..” dissi io con una voce ancora addormentata. “Che cos’hai? Spero non sia una tua scusa per rimanere a casa..” Ribatté mia mamma. “No mamma, dico davvero. Ho mal di stomaco, sento che sto per vomitare.” “Rimani lì che ti preparo una camomilla così se devi vomitare, con quella ti liberi!” Con una faccia disgustata annuì. In realtà non stavo affatto male. O meglio, si stavo male, ma sentimentalmente. Non avevo dormito tutta la notte a causa di LUI, quel ragazzo che mi faceva stare male e bene nello stesso momento. Quando lo vedevo mi sentivo rinascere, mentre quelle volte che non lo vedevo stavo veramente male, e soprattutto giù di morale. Ma penso che nel mio stomaco non ci siano mai state le farfalle, ma rinoceronti che giocano a prendi-scappa. Quella stessa mattina dopo aver preso la camomilla e dopo aver salutato mia mamma che andava a lavorare, rimasi sola e non riuscii a riprender sonno, così mi misi ad ascoltare quelle canzoni che spesso mi aiutavano. Ovvero tutte le canzoni dei One Direction. Devo ammettere che sento molta gente parlare male di loro…Io non capisco, sono dei semplici ragazzi che cantano, cos’hanno in meno di Emis Killa o Marracash? Bah. Comunque io li amo, ed è questo l’importante. Come ho già detto, mi misi ad ascoltarli. Durante “More than this” e “Moments” mi mettevo a piangere, era più forte di me. Invece durante “Up all night” mi risollevavo. Mia mamma aveva intuito che non stavo a casa perché stavo male (anche se sono una brava ‘bugiarda’), comunque mi permise di saltare un giorno di scuola. Mia mamma sapeva quanto amassi i One Direction ma nonostante ciò ogni volta che veniva in camere guardava con aria disgustata i loro poster appesi alle pareti o faceva una faccia strana quando sentiva che li ascoltavo. Questo sinceramente mi fa un po’ male…Mi piacerebbe molto vedere mia mamma un po’ più interessata ai miei idoli. Magari venisse in camera e mi facesse un sorriso dicendomi: “Ehi tesoro, cosa stanno facendo quei cinque cretini?”! Mi renderebbe davvero felice ed orgogliosa di lei, anche se posso dire che lo sono lo stesso. Ad ogni modo, arrivò circa l’una quando sentì la mia pancia brontolare e non resistetti a mangiare un bel panino con la nutella. Mio fratello dopo circa mezz’ora arrivò a casa e chiese cosa facessi nel letto e se non fossi andata a scuola. Io gli risposi che non stavo bene, che avevo mal di pancia ma non mi credette. Però mi lasciò stare e pensò che sarebbe stato meglio parlarne la sera quando nessuno ci avrebbe sentito visto che mia mamma poco dopo sarebbe arrivata a casa. Passai il pomeriggio a scrivere delle riflessioni sul mio diario e quando calò la notte e i miei genitori andarono a letto io mi misi nuovamente sulla sedia a gambe all’aria ad ascoltare i miei idoli. Si fecero le due di notte e andai nel mio letto. Provai a dormire ma non ci riuscivo. Passarono le tre, poi le quattro e continuavo a piangere e pensare a lui. Pensai che anche il giorno dopo sarebbe stato meglio rimanere a casa. Poi sentii aprire la porta della mia stanza, era mio fratello. Mi disse: “Sai benissimo che ti conosco e che capisco quando menti, non occorre che lo fai ogni volta.” Io imbarazzata rimasi in silenzio, tolsi lo sguardo dai suoi bellissimi occhi verdi mentre mi venivano le lacrime. Lui mi alzò il viso e mi disse: “Sfogati. Non sarei qui sennò. Che succede?” Io gli risposi fermamente: “Nulla, lasciami stare. Meglio se vai a dormire che è già tardi.” Lui ridacchiò e mi disse: “No ora mi dici cos’hai, non voglio vedere in lacrime la mia unica sorellina. Sputa il rospo, so quando menti, è inutile!” Io: “Hai ragione, ma è tutto così difficile in questo periodo…” Lui si mise serio e mi disse: “Che cosa intendi dire?” Io: “Esami in arrivo, persone che vanno e che vengono, poi c’è…” Lui: “Che c’è?” Io sentivo che stavo per scoppiare e dissi tremolante: “Un ragazzo…” Lui mi guardò cercando di rubarmi uno sguardo ma io mi girai dall’altra con il viso, allora mi disse: “Che ti ha fatto? Ti ha fatto qualcosa?” Io: “Nulla tranquillo…Solo che è un po’ complicata come cosa. Il problema è che non so cosa c’è tra noi. A volte sembriamo sconosciuti, altre volte come se fossimo insieme e altre invece come se fossimo solo amici! Non so come comportarmi con lui.” Lui fece un mezzo sorriso come segno che avesse capito ciò che intendevo, infatti mi disse: “Prova a capire cosa prova verso di te. Sai, noi maschi siamo stupidi a volte. Non pensiamo che possiamo far star male una ragazza anche solo evitandola per un giorno o essere poco costante nell’essere presente. So cosa intendi dire…Prova a ‘farti desiderare’. Se lui ti aiuta, ti viene in contro, ti fa sentire importante, ti riempie di complimenti ma nello stesso tempo scherza, gioca e si diverte con te vuol dire che sotto sotto qualcosa c’è. In caso contrario penso voglia essere solo amici. Detta così è brutta ma è l’unica cosa che puoi fare.” Io scoppiai a piangere. Metà di quelle lacrime erano di felicità perché mio fratello mi aveva dato un consiglio d’oro. Lo ringraziai e mentre si alzò per uscire dalla camera, con un sorrisetto gli dissi: “Ti va di dormire qui stanotte, o meglio stamattina, visto che sono le quattro passate?” Lui mi rispose ridacchiando: “Ahh, non ho altra scelta!” Io feci il muso per ricevere un po’ di coccole e gli dissi: “Maaa…Vattene non ti voglio più carota marcia!” Lui sorrise compiaciuto e disse: “Dai che scherzo scema, ti voglio bene. Su abbracciami” Ci abbracciammo. Poi lui mi spostò per farsi spazio nel letto e mi disse “Buonanotte, a domani mattina! Ah comunque quel nomignolo che mi dai sempre non mi piace molto, lo so che l’hai preso dal tuo adorato Louis ma cercane uno più attraente per me” Rise. Risi anch’io e gli dissi: “Sarà fatto! A domani, ti voglio bene e grazie per esserci sempre!” Lui: “Quando vuoi piccola, bacio” Fu così che passammo la notte abbracciati e a dormire, finchè non suonò la mia odiata sveglia…
  
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