Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: meandme    24/01/2007    0 recensioni
l'ho scritta un pò di tempo fa...spero vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-robby potresti spostare i miei impegni, almeno per oggi?-
-come mai? Le prove per il musical le hai già fatte… il peggio è passato…-
-voglio andarmene a letto… sono molto stanca…-
SBAM, SDENG. Rossana sbattè con forza la porta della sua camera accuratamente sul povero naso di robby ke da qualche tempo non ne poteva più dei capricci della ragazzina.
-chissà questa volta ke le è preso!! Vabbè vado a fare un paio di telefonate.
Nella stanza vuota, intanto, Sana si era accovacciata alla finestra e in silenzio osservava il paesaggio… milioni e milioni di palazzi su palazzine per poi fiondarsi ancora in piccoli quartieri ricchi e malfamati. Quanto tempo era trascorso dall’ultima volta ke aveva visto un paesaggio ben diverso da quello newyorkese… forse troppo… troppe volte aveva sognato di tuffarsi ancora tra le viuzze interne di Tokyo… quella città le mancava moltissimo…. Come anke i suoi amici… come Heric. Sana non riusciva a capire perché non riusciva a scordarlo, sebbene si fosse messa con Charles non ce la faceva; ogni volta ke incrociava gli occhi azzurri di Charles, le appariva davanti Heric, ogni volta ke si fermava a fissare qualcosa o staccava la mente pensava sempre e solo a Lui e tutte le volte doveva reprimere le lacrime ke tentavano invano di uscire… sorrise… eh! Sì! Era proprio una brava attrice! Ma poi di nuovo la disperazione la raggiunse… lei-voleva-tornare!
Sarebbe stato bellissimo riabbracciare sua madre, parlare ancora con Fanny o Alyssa o magari Margaret, rivedere ancora il bellissimo viso di Heric e riuscire a sfiorarlo… e ancora… ogni suo pensiero finiva a lui.
Sana si alzò dalla sua posizione scomoda e si accorse ke le sue gambe si erano addormentate anke se poco importava. Si sedette sulla scrivania, afferrò un foglio e una penna e cominciò…

“ caro Heric,
il primo passo è ammettere di aver perso e io credevo di averlo fatto molto tempo fa e allora… perché?! Perché?! PERCHE’ mi fa soffrire ancora il tuo pensiero ke è costantemente nella mia testa? Spiegamelo Heric… sono certa ke tu hai la risposta! Allora, rispondimi!
Come vorrei essere vicino a te per guardarti e parlare con te… ma ho paura ke potrei capire qualcosa di più… qualcosa ke ancora non so di te o di me.
Sto male, Heric… malissimo; a volte vorrei piangere ma non posso perché sono in scena, o cmq sto lavorando, ma quando mi chiudo in camera mia tutto cambia, il paesaggio cambia, il mondo cambia. Allora tutto si trasforma in te e nei tuoi ricordi che non accennano a volersene andare e così le lacrime scendono lungo il mio viso a rigoni, e, queste lacrime, Heric, bruciano dentro e non danno consolazione, sebbene calde, danno solo amarezza e infelicità.
Vorrei la tua spalla ora per piangere ma sono dall’altra parte del mondo, vorrei vivere i miei giorni felice ma tu sei la mia vita…
HERIC IO….IO….IO…IO TI AMO!!!
Ora l’ho detto e lo vorrei gridare ma non posso… ora ti ho confessato quello ke sento sotto la mia pelle, nel profondo del mio animo.
Non riuscirò mai a dimenticare tutto questo, perché non c’è persona al mondo ke mi faccia sentire come te quando stiamo nella stessa stanza…
Ma ancora non riesco a togliere nemmeno per un’attimo la tua faccia… perché, Heric? Solo tu sai la risposta!
Ed ecco affiorare ancora un’ altra lacrima che non vuole fermare il suo cammino. Tornerò Heric… poserò di nuovo gli occhi sui tuoi e sentirò il tuo dolce profumo… si è così…tornerò fosse l’ultima cosa ke faccio… voglio sapere, ho bisogno più ke mai di risposte per placare queste lacrime ke urlano di dolore e tu sei il solo ke può aiutarmi….

A presto amore mio….
Sana”

Sana si asciugò le lacrime, rilesse la lettera e la sigillò in una busta e a sua volta in un cassetto in modo tale da non farla leggere o farla spedire( dato ke c’era l’indirizzo) da nessuno.
IL GIONO DOPO….
-quante lettere devo spedire oggi… oh! Guarda ce n’è una di Sana per un ragazzo… chissà, meglio via prioritaria… farà prima-
INTANTO ALLA VILLA…

-COSAAAAA!!! HAI SPEDITO QUELLA LETTERA?!?!?!?!-
- ma Sana era dentro un cassetto e pensavo te ne fossi dimenticata così ho provveduto io…-
- ora non si può recuperare non deve leggerla nessuno!-
-no mi spiace.. .troppo tardi!-
-oh! Robby sei sempre il solito… ora è un bel guaio!-
-ma si può sapere cosa c’era scritto?-
- niente che ti riguardi, robby…-
-ok… comunque non pensarci più e andiamo a fare quella pubblicità per la Disney Resort…-
-… e come faccio a non pensarci… speriamo solo che non arrivi a destinazione…-.
I giorni che seguirono ad esso, per Sana, furono più pieni e carichi d’impegni che mai e non riuscì nemmeno per un secondo a pensare ai suoi problemi sentimentali anche se dentro di lei, tra un spot e l’altro, aveva sempre un’ ansia, una paura come la sensazione che dopo il disguido della lettera qualcosa sarebbe cambiato nella sua vita… anzi, tutto sarebbe cambiato…
DALL’ ALTRA PARTE DEL MONDO DUE SETTIMANE Più TARDI…
-Heric, la posta… potresti…- la sorella trabattava tra i fornelli
-si, ci vado io…-Heric si alzò faticosamente dalla poltrona del salotto e lentamente s’avviò verso la porta di casa. In giardino si affrettò a prendere due o tre lettere e a sbirciarne i destinatari;
“sempre e solo bollette, mai niente di.. ehi! Ma questa…”. Heric affrettò il passo e, sempre fissando la lettera che lo aveva tanto interessato, entrò in casa, lasciò cadere le lettere sul tavolo e in silenzio si avviò verso camera sua.
Alzò lo sguardo per un momento per trovare un posto dove leggere la SUA lettera poi trovò che il letto era un luogo più che appropriato. Stravaccatosi comodamente, strappò i lembi della lettera e un inebriante profumo di vaniglia lo travolse; aprì il foglio e cominciò curioso a leggere… l’avesse mai fatto… più righe leggeva più il suo cuore batteva forte, e ancora di nuovo perso in quel meraviglioso profumo che lo accompagnava in quella stranissima lettera che lo rapiva completamente. Lesse fino all’ ultima frase, poi, con un sorriso leggero misto preoccupazione e perplessità si distese sul letto per qualche secondo a riflettere
“Sana… perché me lo chiedi… mi manchi moltissimo… come vorrei…”.
I suoi pensieri si fermarono di colpo quando una figura femminile entrò nella stanza. Heric, sorpreso, si drizzò subito a sedere… ma era troppo tardi… Fanny, entrata senza alcun preavviso aveva già adocchiato la lettera e si era letteralmente buttata su Heric per leggerla.
- dai, Heric fammela leggere… è di Sana vero? Dai, voglio sapere come sta!!-
-è meglio di no Fanny te lo dirò io… ferma… Fanny ascoltami- ancora una volta troppo tardi perché Fanny era già a leggere la lettera in piedi in mezzo alla stanza… incredula
- b-b-buone notizie?- azzardò Heric incerto sul da farsi
- si, bellissime… e così… e così lei…-
-senti Fanny ti posso spiegare io…-
-quante te ne ha scritte ancora di queste?- Fanny diventò tremendamente seria mentre Heric chinò la testa e si mise la mani tra i capelli
-solo questa, lo giuro… il punto è…-
-il punto, caro Heric, E’ CHE LEI TI AMA ANCORA!!!! E TU? DIMMELO HERIC IO… IO DEVO SAPERE!!- ora si che si era arrabbiata, così Heric si alzò e le si avvicinò
- io non lo so…-
- COME SAREBBE A DIRE “NON-LO-SO”!!-
-SIGNIFICA CHE NON SO PIU’ COSA PENSARE!! LO CAPISCI!!- Heric la guardò dritto negli occhi e per un’ attimo lei si paralizzo… poi capì la verità
-tu… tu ne sei ancora innamorato però non vuoi abbandonarmi, vero?-
-beh! Ecco… sì-
-allora Heric, fammi un favore: và in America e dille tutto una volta per tutto…non preoccuparti per me… sopravviverò-
- Fanny, allora posso chiederti se…-
-voglio venire con te?... sì con piacere, sarà un’ ottima…- un urlo si espanse per tutta la casa allora Fanny e Heric si precipitarono giù in cucina dove c’erano la sorella e il padre di Heric che festeggiavano felici
-a cosa devo questa festa?- incalzò Heric perplesso
-abbiamo vinto Heric… vinto 4 biglietti per New York!- Heric era sbalordito e Fanny gli si avvicinò
-quando si dice la casualità!-
-dimmi Heric chi vuoi portare con te?- chiese il padre
Heric non fiatò ma segnò Fanny ke sorrise e annuì
-bene allora ci siamo tutti… corri a casa Fanny… domani ci aspetta un viaggio lungo!-
-domani!?!?!- Heric per un momento pensò di avere un infarto ma poi si accorse di essere troppo giovane per essere malato così accompagnò Fanny alla porta e la salutò
-ciao Fanny…-
- ciao Heric… a domani…-
-si… a domani “purtroppo ho poco tempo per chiarirmi le idee”- chiuse la porta dietro di se e gli sembrò impossibile tutto quello che gli stava succedendo, e che accadesse così in fretta.
“Fanny… grazie, spero solo tu non soffra troppo ma ti considero solo un’ amica” e con quel pensiero tornò a “festeggiare” con la sua famiglia fino a che i suoi occhi non si posarono sul mondo dei sogni…

  
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