Ad Augusta Paciock, che lo ha temprato
Sei sempre stata dura con Frank. Sempre. Quando gli altri bambini giocavano, lui doveva esercitarsi nel controllo della magia. Quando gli altri ragazzini correvano al negozio di Quidditch, lui doveva recarsi in libreria. Quando gli altri ragazzi profittavano delle vacanze per distrarsi, lui doveva allenarsi con te. “Devi essere pronto”. Quante volte gliel’hai detto. “La vita è dura”. Quante volte ha sbuffato, mormorando alle tue spalle. Ed è cresciuto forte, coraggioso e pronto. Pronto a morire, a soffrire, a impazzire. Una domanda ti tormenterà in eterno, Augusta: se fosse stato come gli altri, il suo destino sarebbe stato diverso?