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Autore: ballerinaclassica    10/07/2012    3 recensioni
C'è odore di bruciato in cucina.
America gioca coi soldatini, Inghilterra scompare.
E c'è odore di bruciato, in cucina.
[ USUK ]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Errata attribuzione;

Probabilmente la gelosia fa parte di quel genere di sentimenti tipici del mondo extraterrestre. O almeno, nel caso particolare di Tony è così. Sin da quando ha conosciuto Inghilterra ha capito che tra loro non sarebbe mai funzionata. Tanto per cominciare, Inghilterra non gli piace fisicamente. È spigoloso, appuntito e non somiglia affatto al suo padrone. Il suo carattere forse è ancora peggio. Intrattabile, irritante e talmente cinico da rendersi insopportabile. Quando si tratta di colloquiare su ciò che succede oltre l'atmosfera terrestre, Inghilterra liquida tutto con una risata sarcastica, come se fosse matematicamente impossibile, come se fosse esilarante anche solo ipotizzare. Però le fatine esistono, eccome se esistono.

Lui è una creatura di tutto rispetto, trovata nel New Mexico ed accudita con amore ed affetto. Arriva sì e no a due centinaia di anni e ha un rapporto molto pacifico con il suo padrone. Tony è affabile e gentile, non ci ha messo molto a stringere amicizia anche con la balena di America. Lei gli sembra un tipo apposto, una persona molto pacifica, nonostante ogni tanto insista veramente troppo per convincerlo a fare il bagno con lei. Tuttavia l'amicizia della balena si dimostra vantaggiosa quando il suo padrone parte.
America non è tipo da raccontare bugie, piuttosto preferisce omettere le cose. E così, quando lui parte, Tony affida gentilmente alla balena il compito di raggiungerlo via mare.

Ma le balene, si sa, hanno i limiti di un cervello di cetaceo.

America è tornato a casa che sono ormai tre giorni, a minuti tornerà anche lei e gli fornirà tutte le informazioni che ha raccolto. Tony è curioso di sapere per quale assurdo motivo, proprio verso metà Febbraio, America abbia lasciato in fretta e furia gli Stati Uniti e si sia imbarcato per il Vecchio Continente. Non gli piace che frequenti certa brutta gente, la loro ipocrisia, risate rumorose e beffarde. America è uno spirito libero, Tony non vuole vederlo bloccato in mezzo al mare, costretto ad indossare vestiti orribili, a stringere mani e a rispettare il galateo, guidare dal lato sbagliato della strada e tutto il resto.

Quando la balena torna, Tony si teletrasporta (letteralmente) da lei. È impaziente, è curioso, sa per certo di poter puntare il dito contro quel malefico gentleman e accusarlo di aver plagiato il suo padrone. Lei comincia a raccontare, tra uno spruzzo ed un battito di coda sulla superficie limpida della piscina, di aver incontrato un vecchio unicorno, in Europa, e di aver subito stretto amicizia con lui. Tony non si intende molto dell'ambito delle creature fatate di Inghilterra, ma è quasi certo che si tratti di Clarice, uno dei suoi migliori amici. Lentamente allora comincia ad impallidire, mentre la balena, senza rendersi conto dell'errore madornale che ha commesso, continua a parlare. Tony non può di certo biasimarla, lei, col suo cervello di cetaceo, ma desidera ardentemente sprofondare o essere catapultato nello spazio (che poi non sarebbe tanto male, come idea). La balena racconta di come l'unicorno sia stato gentile e di come lei gli abbia detto di ricordare vagamente lo scopo della sua missione. Era lì sotto copertura (nella speranza di non dimenticare la via di casa), mandata direttamente dal boss di America per spiare le due Nazione riunitesi nel punto più remoto della Cornovaglia proprio il giorno di San Valentino. La balena ha sbagliato, ha enormemente sbagliato. Col suo cervello di cetaceo ha attribuito al boss di America qualcosa lui non ha assolutamente fatto, giusto perché lei non riusciva a ricordare bene chi fosse realmente il mandante.

Tempo una settimana e Inghilterra accusa America di spionaggio, e lui ancora si strugge chiedendosene il motivo.






Credo che dopo essere sparita per un così tanto tempo un ritorno di fiamma inaspettato mi faccia sentire ancora più tipa! Mi mancava EFP, devo ammetterlo, e dopo aver aperto il mio account e trovato una serie di nuove recensioni, nonostante io avessi smesso di pubblicare, mi sono sentita in dovere di ringraziare tutti quanti! Anche se si tratta semplicemente di una sito web, sul quale si scrive per sfogo, per noia, per condividere i propri pensieri, devo ammettere che c'è un pezzetto di me qui dentro, perché scrivere è stata sempre una mia grande passione, e ho già messo da parte troppi sogni per potermi permettere di rinunciare a quello che, seppure un piccolo passatempo, è il modo migliore per fuggire dal mondo e rifugiarsi in un altro che puoi condividere soltanto con chi ha i tuoi stessi pensieri e, chissà, forse riesce anche a capire un po' dalle queste righe.

GRAZIE anche alla mia amica BOB. Se non fosse stato per lei, oggi non mi sarebbe nemmeno venuto in mente di tornare qui. Tu ci sei sempre Bob, e anche se sei un po' scema io ti voglio infinitamente bene <3

Grazie ad Aerith1992, a s_theinsanequeen, a smary grazie due volte, dato che ha inviato due volte la sua recensione xD, a lellas92, e a Phantom Lady :') Mi avete strappato più di un sorriso con le vostre parole.

Ho anche notato che questa FanFiction partecipava al contest "I sette peccati della memoria" e dato che ero curiosa sono andata a dare un'occhiata ai risultati rendendomi conto di essere arrivata seconda^^

Qui il giudizio, se a qualcuno potesse interessare (ma ne dubito):

Seconda Classificata
ballerinaclassica – Just a lod of memories [Ciò che dicono gli scones, gli alieni e i vecchi moschetti]
Totale – 117.8/150

Punti Extra:
[Livello 1] Distorsione; Blocco; Suggestionabilità; Distrazione; Errata Attribuzione; Labilità; Persistenza – 4 + 1 (per merito) Punti
[Livello 2] Rimorso; Proiettile; Trono; Sedia Elettrica – 4 Punti
[Livello 3] Crack Pairing - //
[Livello 4] No dialoghi – 5 Punti
[Livello 5] Terzo incomodo – 5 Punti
[Livello 6] //
[Livello 7] //
[Livello 8] Gender Bender – //
[Livello 9] Sogno – 5 Punti
[Livello 10] Follia – //
Totale – 24 Punti

Giudizio Seiko:
Correttezza grammaticale e stile – 9.9/10
Caratterizzazione dei personaggi – 9/10
Originalità – 10/10
Attinenza al tema – 9/10
Apprezzamento personale – 9.6/10
Totale – 47.5/50

Valutazione personale:
Ho trovato la lettura di questa raccolta molto coinvolgente, con un’originalità che salta subito all’occhio e ti lega alla lettura lasciandoti sentire con la punta delle dita le esperienze che presenta.
La grammatica è ottima, lo stile ha la particolarità di mutare e adattarsi ad ogni situazione rendendo la lettura sicuramente più interessante senza togliere niente alla forma. Molto apprezzabile soprattutto nella trattazione della persistenza, che non solo è ritrovabile nel frammento di vita trattato, ma anche e forse soprattutto nella forma volutamente ripetitiva di inizio frase che da una cadenza ritmata che mi ha davvero colpito.
I personaggi sono ben resi, colti bene in ogni periodo trattato, sia nell’infanzia di America, sia poi quando è una nazione affermata. Il cambiamento si vede, si nota perfettamente la maturazione data dall’esperienza di ambo le nazioni, sia il mutamento del loro rapporto che non resta sempre uguale.
L’originalità è evidente, soprattutto per il particolare stile narrativo, in cui si ritrovano oggetti, paesaggi che raccontano gli episodi che vedono protagonisti le due nazioni. Una novità rispetto alle solite narrazioni che ho sicuramente apprezzato molto.
I vari peccati della memoria, tema centrale del contest, sono ben studiati e opportunamente elaborati in modo da adattarsi ad ogni episodio.
Nel complesso un lavoro davvero ben curato, con una fan fiction da apprezzare dal primo all’ultimo peccato, mi è piaciuta davvero.

Giudizio Slits:
Correttezza grammaticale e stile – 8.3/10
Caratterizzazione dei personaggi – 9/10
Originalità – 10/10
Attinenza al tema – 9/10
Apprezzamento personale – 10/10
Totale – 46.3/50

Valutazione personale:
Decidere come valutare questa storia è stata un’impresa non da poco. In quanto giudice mi ero riproposta di non sbilanciarmi più di tanto, un po’ per equità ed un po’ per scelta personale, ma con questa raccolta son stata costretta a stringere i denti e mandare giù il rospo amaro dei buoni propositi. Dopo son andata a prendermi anche un bel Gaviscon.
Prima di scegliere come valutare e cosa buttar giù in questi pochi – miseri – righi, ho letto e riletto ogni flash. Alle spalle di ogni racconto c’è molto più di due semplici personaggi, e riuscire a cogliere ogni singola sfaccettatura si è rivelato un compito tanto piacevole quanto gravoso. Il rischio di travisare c’è, a dargli vita son anche le più piccole cose del resto. Ed è proprio dal loro esame che vorrei incominciare.
La scelta di far parlare gli oggetti – o gli animali – per le nazioni è quanto di più congeniale qualcuno avesse mai potuto pensare per un manga come Axis Powers. Son per l’appunto gli oggetti, gli animali e le persone a decretare cosa – o chi parlando di Hetalia – una nazione sia. La caratterizzano, imprimendo per ogni singolo paese un tratto caratteristico che varia e muta forma varcando di volta in volta i confini.
La loro unica pecca è la memoria, limitata ovviamente se paragonata a quella di nazioni vecchie come Inghilterra o troppo impegnate a guardarsi attorno come America. Vi ho colto anche un lievissimo accenno ad una parte della filosofia nicciana, più precisamente ad un racconto di Nieztsche, incentrato proprio sul rapporto fra i ricordi di un uomo e quelli di un animale. L’uomo parla e l’animale, interessato, vorrebbe controbattere. Tuttavia, nel momento in cui apre bocca per parlare tace, avendo già dimenticato quello che vorrebbe dire. Vi ho rivisto i nostri spettatori, animati o meno, in grado di cogliere le emozioni molto più delle due nazioni, ma incapaci di dar loro voce, quasi volendosi far carico anche dei limiti di America ed Inghilterra.
Sulle due nazioni, poi, avrei così tante cose da dire che probabilmente non basterebbero una decina di queste pagine per contenerle tutte. Sono loro, indubbiamente, riviste sotto una nuova ottica. E’ lo sguardo umano, quello che travisa dal semplice stereotipo del personaggio e va oltre, nel tentativo di umanizzare due continenti che di umano avrebbero ben poco. Qui America ed Inghilterra amano ed odiano seguendo un bisogno fisico, dettato dalla carne e la passione, che tenta di accostarsi in un certo qual modo alla necessità, ma senza riuscirci. Ricordano come soltanto due uomini potrebbero fare, rivivendo le vecchie memorie di volta in volta [suppongo sia inutile dire quanto abbia amato l’ultima flash per questo].
Vorrei concludere riuscendo a darti per lo meno qualche buona dritta, tanto per non sentirmi inutile mentre attendo che il Gaviscon faccia effetto. Ma davvero non credo che vi sia niente da aggiungere; lo stile vivace, elettrico a tratti, l’ambientazione e persino la scelta linguistica parlano da sé.
Posso solamente augurarti il meglio ed invitarti con tutto il cuore a continuare a scrivere.



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Grazie ancora a tutti, e prometto di non sparire più (non per così tanto almeno), ci vediamo nel prossimo capitolo<3

   
 
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