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Autore: JunoEFP    10/07/2012    1 recensioni
Bene, questa è la prima storia che scrivo su Naruto, è tremendamente OOC, quindi se il genere non vi piace non vi consiglio di leggerla.
Ma adesso vi lascio alla trama:
Sakura Haruno, alunna del terzo anno delle superiori è una ragazza timida, e con una sola amica: Karin.
Innamorata da tempo di Sasuke Uchiha, un ragazzo simpaticissimo, allegro e solare, che una volta la difese da Naruto Uzumaki, un ragazzo chiuso e scorbutico.
La sua vita scolastica è sempre stata ostacolata da Hinata, la ragazza più popolare della scuola. Strafottente e bellissima.
Vedrete una serie di amori non corrisposti, amicizie distrutte e rivalità.
Il tutto, in una confusione terribile che giusto una mente idiota come la mia poteva inventarsi.
Premetto che detesto Sakura ed adoro Hinata, ma in questa fic ho deciso di far avere ad entrambe un ruolo pieno di sofferenza per motivi completamente diversi, ma allo stesso tempo piena di colpi di scena, e la serenità di un finale felice.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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L’AMORE NON E’ MAI COME TI FANNO CREDERE

 



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Seduto comodamente ad un tavolino di un bar, Shikamaru si beava dell’invitante tranquillità che gli era stata concessa da qualche strano potere divino.
Ordinò una bottiglia d’acqua naturale, e si immerse nei suoi pensieri, fissando fuori dalla finestra.

Era da un po’ che non si prendeva del tempo per pensare a se stesso. L’ultima volta aveva incontrato quella strana vecchietta, e da allora era ancora più confuso di prima; cosa voleva dire con quel “In amore i miracoli non accadono da soli, bisogna fare qualcosa per farli accadere…”? Era una frase senza senso, una presa in giro bella e buona. O no?

No, non lo era affatto, e questo Shikamaru lo aveva capito sin da subito. Cercò di soffermarsi sul significato della frase, e quando ci arrivò, provò ad attribuirlo alla sua situazione. Ma proprio quando c’era quasi arrivato, fu distratto da qualcosa. O meglio, qualcuno.
Fuori dal bar, Ino ed un ragazzo conversavano allegramente, dirigendosi proprio verso il bar dove stava lui. A Shikamaru non dava fastidio il fatto che la ragazza fosse in compagnia di qualcuno, ma ci mancò poco che si strozzasse con l’acqua che stava bevendo quando si accorse di chi fosse il ragazzo.
Perché Ino non era uscita con un tipo qualunque, Ino era uscita proprio con lui: Itachi Uchiha.
Era sicuramente un bravo ragazzo, fin troppo per i suoi gusti e quelli della ragazza. Itachi e Shikamaru avevano avuto modo di conoscersi più di una volta, durante i colloqui con gli insegnanti.
Spesso l’argomento ricadeva sul fratello più piccolo di Itachi, Sasuke. Visto che lui e Shikamaru andavano in classe insieme, Itachi gli chiedeva di come andasse a scuola, e se si comportasse bene con i professori. Ma Shikamaru non sapeva mai cosa rispondergli, visto che non ci aveva mai fatto caso vista la scarsa amicizia che c’era tra i due.
-Non so, bene credo.- Rispondeva sempre incapace di dare altre informazioni. Shikamaru non era mai stato un ragazzo particolarmente interessato a quelle cose, e capitava di rado che sapesse cosa accadeva intorno a lui. Questa sua mancanza di attenzione era dovuta soprattutto alla sua perenne pigrizia. Di una cosa però non si poteva discutere: Shikamaru era un ragazzo molto intelligente.
Questa sua intelligenza però, era poco utilizzata dal ragazzo, che preferiva di gran lunga farsi un sonnellino piuttosto che perdere tempo con la logica. Si poteva dire che era uno spreco, e che avrebbe dovuto coltivare questa sua dote, ma a lui non importava, e si accontentava sempre e solo di quello che succedeva, evitando di ambire a sogni irrealizzabili.
Il maggiore degli Uchiha però non si scomponeva, continuando a sorridere in quel modo strano e fastidioso. Non faceva sorrisi veri, non ci metteva un minimo di emozioni nel sorridere.
Solo ora però, Shikamaru si rendeva conto che stranamente non aveva mai conosciuto i genitori dei due fratelli, e che era sempre Itachi ad andare agli incontri con i professori di entrambi.
Non ebbe il tempo di rifletterci allungo, perché proprio quest’ultimo gli si avvicinò sorridente, portandosi dietro la ragazza.
-Ehi, Shikamaru! E’ da un po’ che non ci si vede, tutto a posto?- Fece sedendosi di fronte a lui, invitando Ino a fare lo stesso.
-Tutto a posto.- Replicò tenendo fermo lo sguardo sul ragazzo davanti a lui. Lanciò giusto qualche occhiata a Ino, giusto ogni tanto, tanto per deliziarsi di tutta quella bellezza.
-E voi, come state?- Usò il voi tanto per educazione, in realtà, non gli interessava molto come stesse la ragazza. Insomma, la vedeva tutti i giorni in classe, era completamente cosciente che stesse bene.
Infatti, rispose subito allegra –Benissimo, grazie!-
-Si tira aventi.- Fece lui, invece tremendamente calmo e pacato come al solito.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, e dopo aver ordinato qualcosa da mangiare, Shikamaru ruppe il silenzio. –Come mai da queste parti?-
-Semplicemente siamo andati in diversi posti, e necessitavamo di un po’ di meritato riposo.-
-Si! Siamo andati al Luna Park, non puoi neanche lontanamente immaginare quanto era grande, e poi siamo andati anche…-
Ino si mise a raccontare tutta la mattinata trascorsa con Itachi, gesticolando animatamente e parlando ad alta voce; ottenendo solamente qualche cenno d’assenso da quest’ultimo, e più o meno una ventina di sbadigli da parte di Shikamaru.
Verso l’ora di pranzo, quando la ragazza finì di raccontare, uscirono dal bar e Itachi prese parola. –Shikamaru, io ed Ino adesso andiamo al centro commerciale, che ne dici di unirti a noi? Una passeggiata non fa mai male.-
-Si, che idea fantastica! Itachi, sei un genio!- Gridò la ragazza euforica.
-Veramente, non è proprio il mio modo di divertirmi, quindi non credo che…-  -Perfetto, allora andiamo!-
Nonostante le proteste ed i lamenti, Shikamaru non riuscì ad evitare in nessun modo quel chiassoso pomeriggio diviso tra passeggiate e shopping sfrenato, nel più frequentato centro commerciale di Konoha.
-Che ne dici di questa?-
-Itachi, voglio quella gonna!-
-Come mi sta?-
-Nah, non mi piacciono quelle scarpe!-
-Troppo scollata.-
-Il tacco è troppo basso, proprio non capisci, eh?-
-Dai, andiamo la!-
 

* * *

 
-Ino, perché non ce ne torniamo tutti a casa adesso?- Shikamaru guardò l’orologio, e sbuffò quando lesse l’ora: 18,30
-Sei matto? La serata comincia adesso!- sbraitò la ragazza.
“Chi sarebbe il matto? Io a quest’ora già dormo.”
-Venite con me, ci divertiremo!- Disse, facendogli cenno di seguirla, e cominciando a camminare verso un locale abbastanza pieno.
Ed era proprio quando Ino diceva certe cose, che di lei non bisognava fidarsi. I due ragazzi la seguirono, preparati al caos totale a cui andavano incontro.
 
-Visto? Questo posto è il massimo! E voi che non volevate venire.- Ino si diresse velocemente al bancone di quell’enorme locale pieno zeppo di gente.
-Si, come no.- Sussurrò Itachi a Shikamaru ridendo. Quest’ultimo sospirò, abbandonandosi su una sedia dietro di lui, e maledicendosi per aver anche solo per un secondo dato retta ad Ino, ed essersi fidato ingenuamente di lei.
Sarebbe stata una lunga serata, una serata molto lunga.

 
* * *

 
-Perché non ce ne torniamo a casa? Ormai sarà l’1,00 di notte passata.- Shikamaru sbadigliò stanco. Non aveva fatto altro per tutta la sera, parlottando di tanto in tanto con Itachi. Era incredibile quanto quel ragazzo sapesse mantenere la calma e riuscisse a non scomporsi mai in ogni situazione.
-Uffa, quanto sei noioso! E va bene, andiamocene.- I tre ragazzi uscirono dal locale, e si diressero verso la stazione per tornare a casa.
-Scusate ragazzi.- Ino e Shikamaru si voltarono, guardando Itachi fermo sul marciapiede.
-Cosa c’è, perché ti sei fermato?- Chiese Ino interrogativa. –Io devo andare in un posto…- abbassò lo sguardo, poi subito lo rialzò sorridendo.
-Voi andate pure.-
-Se vuoi possiamo accomp- -No tranquilla, non ce né bisogno. Andate a casa- i due ragazzi rimaserov a guardare Itachi allontanarsi, finché non scomparve dalla loro vista; poi Shikamaru parlò dopo un breve sospiro.
-Andiamo?- La ragazza annuì con un mezzo sorriso, e ricominciarono a camminare lentamente.
 
Pochi minuti dopo, davanti alla stazione:

-Quale devi prendere?- -Perché lo vuoi sapere?- Shikamaru alzò le spalle, fissando assorto le rotaie della metro, come ci trovasse qualcosa di particolarmente interessante.
-Così. E poi, non ti hanno insegnato che non si risponde mai ad una domanda con un’altra domanda?- La ragazza scoppiò a ridere, poi rispose calma.
-Linea B. Ma non devi sentirti obbligato…-
-A fare cosa?-
Lei abbassò lo sguardo –Ad accompagnarmi. So cavarmela benissimo da sola, sai?-
Shikamaru sorrise –E va bene, se me lo chiedi in questo modo, allora…- -NON TE L’HO CHIESTO!- Sbraitò lei alzando un pugno all’altezza del viso.
Poi arrivò la metro.
 
Un altro po’ di minuti dopo, davanti casa Yamanaka:

-Bene, sei arrivata. Ci vediamo.- il ragazzo le diede le spalle, cominciando a camminare con le mani in tasca.
-Ehi, aspetta un momento!- si fermò, girando solo la testa per guardarla. –Che vuoi?-
-Volevo semplicemente dirti, che oggi mi sono divertita molto con te, e mi è sembrato strano che in tre anni passati insieme, io non mi sia mai accorta di te.- Disse sorridendo.
-E allora?- Non capiva, cosa c’era da dire? Che si era divertita se ne era accorto anche lui, vedi come lo aveva trascinato ovunque, ma cosa intendeva dirgli?
-E quindi, ti andrebbe di rifarlo qualche volta?- Shikamaru spalancò gli occhi.
-Vuoi dire che dovrò sopportare di nuovo quest’inferno? Non ci penso nemmeno!- -Ehi, come sarebbe a dire “quest’inferno”? E poi, non ti hanno insegnato che non si risponde mai ad una domanda con un’altra domanda?-
Il ragazzo sorrise –E’ vero, ma  quello che hai appena fatto anche tu.-
Ino spostò velocemente lo sguardo, arrossendo lievemente. –Non è vero, ti sbagli di grosso.-
-Comunque, per me va bene. Buona notte.-
-Buona notte!-
 

* * *

 
“incontriamoci alla piazzetta dove abbiamo litigato l’ultima volta. Devo dirti una cosa, è importante. PS: vediamoci li alle 17,00 in punto.
Temari”
La ragazza schiacciò il tasto “invio” ed attese, seduta su quella panchina dell’ultima volta.
Guardò velocemente l’orologio: 16.45
Le mani le si intrecciavano freneticamente, proprio non ci riusciva a stare ferma. Più il tempo passava, più sentiva la tensione aumentare, e le gambe tremarle. Mai in tutta la sua vita aveva provato il forte desiderio di alzarsi e scappare via come lo stava provando adesso.
Guardò di nuovo l’orologio impaziente: 16,52
Quei pochi minuti trascorsi, a Temari erano sembrati un tempo indeterminabile, un’ eternità.
Prese un piccolo foglietto di carta dalla borsa, e cominciò a piegarlo tante e tante volte. Lo riaprì e lo piegò nuovamente infinite volte, tante da perdere il conto. Cominciò a strappettarlo quando lo vide.
17,00 in punto.
In orario, come al solito. In base a quanto ricordava, Sai non era mai arrivato in ritardo ad un appuntamento, salvi casi eccezionali.
Tempo qualche secondo, e i due ragazzi si ritrovarono l’uno di fronte all’altro. –Temari, io…-
-No. Non dire niente che potrebbe rivelarsi solo un’inutile perdita di tempo, e lascia parlare me.-
Lui non rispose, né si mosse. Interminabili minuti di silenzio si fecero padroni di quel momento carico di tensione ed incertezze. Quell’atmosfera era insopportabile, così dopo un respiro profondo, Temari si decise a parlare.
-Facciamola finita, ormai è inutile continuare a fingere. E’ evidente che non ci amiamo più. Non come prima almeno…-
Sai le mise le mani sulle spalle, e fece  per baciarla, ma lei lo fermò abbassando lo sguardo. -Non hai capito… ti sto dicendo che voglio lasciarti. E’ meglio per tutti e due.-
Il ragazzo strinse la presa, come per non permetterle di andarsene, e poi parlò anche lui. –Non è quello che vuoi.-
-Si invece! E’ meglio così, credimi.- Temari si tolse di dosso le mani di lui, e poi si girò, incapace di guardarlo ancora.
-Cos’hai intenzione di fare?- Nel suo tono c’era una leggera nota di fastidio, ma non era arrabbiato. Evidentemente anche lui aveva capito che ormai non c’era più nulla da fare, e che era tutto inutile, loro non sarebbero più stati bene insieme.
E non era per colpa di quella stupida lite, ne tanto meno per le scenate di Temari. Ormai entrambi avevano capito di non amarsi più, di non volersi bene come se ne volevano quando avevano deciso di essere una coppia.
-Te l’ho detto, ci siamo appena lasciati. Cosa vuoi ancora?-
-Guardami ancora una volta. Guardami come se fossi ancora la mia ragazza, e ti prometto che poi non ti scoccerò più. Hai la mia parola.-
Lei si girò. Non era affatto felice di farlo, ma si sforzò di non piangere e di sorridere come meglio poteva. Voleva lasciargli un bel ricordo, proprio come aveva fatto lui con lei.
-Sono stata bene con te, davvero…- Il ragazzo l’abbracciò, e le sussurrò un “anch’io” nell’orecchio. Poi si staccarono, e nell’aria solo le ultime parole di Temari prima di andarsene.
-E’ finita…-
“L’amore non è mai come ti fanno credere…”
-Allora è questo che intendeva dire, eh?- Poi una lacrima, e le labbra incurvate in un amaro sorriso.
Temari.
 
 
 
Note dell’autrice:
Eccomi qua! Scusate il ritardo, ma ho avuto dei problemi con  la connessione e non ho potuto aggiornare prima. In compenso però, ho avuto tempo per portarmi un po’ avanti con i capitoli, e so per certo che non ci saranno ulteriori ritardi. Ciò per almeno una settimana o due. Xd
Per intenderci, non ho scritto nulla, ma so benissimo cosa devo scrivere, per cui, mi manca solamente di mettere nero su bianco tutto ciò che ho in mente nella mia malvagia testolina… xD
Che ne dite di questo capitolo? Un filler bello e buono, e mi dispiace per questo, ma non ho potuto fare diversamente, perdonatemi. Salvo l’ultimo pezzo però, dove Temari e Sai si lasciano.
Mi dispiace per loro, ma pianificavo la rottura già da tempo, e non potevo evitarlo. Diciamo pure che lo avevo deciso già dall’inizio della fic. Muahahahahahahahahahahaha! xD
Shikamaru avrà finalmente capito che Sakura è solo una cotta? E che Ino è la ragazza della sua vita? (Che parole grosse!) Lo scoprirete molto, molto presto!
Lo so che volevate sapere cosa avrebbe fatto Hinata a Sakura e Karin, ma la mancanza di tempo ed ispirazione mi hanno portato a scrivere questo inutile capitolo che spero con tutto il cuore vi piaccia.
Tranquilli però, che sto contemplando le pagine di word con delle sorpresine davvero coinvolgenti, che a pensarci mi fanno morire dal ridere, ma che faranno morire di lacrime (?) voi. xD
Rinnovo le mie scuse, e spero che mi perdonerete. Un bacione!
 
PS: ci sarà anche una parte 3 del capitolo “Il passato di Naruto”. Ma non aspettatevi nulla di simile a quello che è accaduto nelle altre due parti. Sarà molto, molto, molto diverso!!! E probabilmente arriverà qui su EFP tra un paio di capitoli. (Tipo 3-4).
   
 
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