Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: mikilily    10/07/2012    19 recensioni
Sono solo parole è la mia nuova Fan Fiction sulla nuova generazione ed è incentrata sul triangolo amoroso tra Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy e Rose Weasley.
La storia è vista dal punto di vista di Lily che ne è la protagonista, vedremo la sua pena per essere solo l'altra, l'amante, dell'uomo che ama ma che sposerà sua cugina. Spero che la storia vi piaccia e che mi seguiate numerose.
Ringrazio Francesca, la mia Beta, per la pazienza e il sostegno nell'ennesima avventura.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano solo parole... ora è realtà.

 

 

Seduta sulla sedia a dondolo minuziosamente intagliata, cullava il suo bambino, mentre la luce di un caldo sole mattutino baciava i suoi capelli.

Sorrise quando Anthares poggiò le manine sul suo seno, succhiando il latte.

Era cresciuto tanto in quel mese trascorso al castello, e lei con lui. Finalmente aveva preso in mano la sua vita, accudiva suo figlio e riusciva anche a prendersi cura del suo compagno che, entro poche ore, sarebbe divenuto suo marito.

Sentì un leggero bussare, ma non si alzò dalla comoda sedia.

-    Sei ancora in questo stato?! – disse sua madre entrando a passo veloce nella camera da letto.

-        Lily! - la richiamò Ginny - Ti rendi conto che gli ospiti stanno per arrivare? - disse la signora Potter, già avvolta in uno splendido abito azzurro che risaltava il suo incarnato.

-        Tra due ore ti sposi, - le ricordò - e sei ancora in camicia da notte –

-        Sì, mamma – rispose Lily, staccando Anthares dal seno e portandolo con infinita delicatezza su una spalla, per aiutarlo così a fare il ruttino.

-        Lily, allora – la richiamò Ginny - ora vai a farti un bagno –

-        Spicciati – le disse ancora Ginny prendendole il bambino – tu, ometto, vieni con la nonna che ti fa bello –

Lily li guardò un attimo: erano molto belli insieme. All’improvviso le venne in mente che un giorno, oramai lontano, anche sua nonna Molly l’aveva presa in braccio, dicendo le stesse parole.

S’intristì al solo ricordarla.

- Lily, cos’è quella faccia ?- la richiamò sua madre.

- Nulla – si affrettò a rispondere la giovane.

Non avrebbe rovinato quel giorno nominando sua nonna, che ancora faceva sanguinare il cuore di sua madre. Non avrebbe rovinato il giorno più bello per lei e Scorpius menzionando quella strega che l’aveva ricoperta d’ingiurie su tutti i rotocalchi rosa del mondo magico.

No, come per suo padre, per Albus e perfino per James, Molly Weasley non era più niente.

 Quella donna aveva messo un muro tra la sua famiglia e il resto dei Weasley, distruggendo sua madre, che trovava in Anthares l’unico motivo per andare avanti.

-    Allora vai a lavarti e fatti bella, non vorrai che Scorpius ci ripensi, vero? –

-        Simpatica – le rispose Lily sollevandosi infine dalla sedia.

-        Lily –

-        Sì, mamma? –

-        Sei sicura di aver dormito da sola questa notte? –

-        Sì, mamma. – rispose Lily guardandola in viso.

Aveva imparato a mentire e raggirare le domande scomode e private di sua madre.

-    Mi sembrava di aver sentito la finestra sbattere... -.

-        Sarà stata quella di Albus –

-        Sì, sicuro, chiederò ad Alice –

-        Sì, chiedi, mamma! Magari hanno già in cantiere un cuginetto per Anthares -

-        Lily!-

-        Vado a lavarmi- disse Lily, entrando nel bagno trattenendo a stento una risata.

Sua madre non avrebbe apprezzato sapere che, anche quella notte, lei e Scorpius non avevano resistito nemmeno un minuto lontani.

Si richiuse la porta del bagno alle spalle, dedicandosi un po’ alla cura del suo corpo.

Si concesse un bagno caldo con dolci essenze orientali, lavò e massaggiò i suoi capelli con balsami che ne ravvivano il colore donando contemporaneamente morbidezza e corposità.

Rese ancora più liscia la sua pelle, smaltò le unghie con un rosa pastello e infine, quando mancava ormai solo una mezz’ora alla cerimonia, uscì.

Non si stupì di trovare seduta nel letto la sua amica Alice.

-    Pensavo non saresti più venuta fuori – Lily rise scuotendo il capo.

-        In effetti, questo è il timore di Scorpius -

-        Cioè? - chiese interrogativa

-        Teme che lo lasci all’altare -

-        Sarebbe esilarante –

-        Già... - constatò Alice.

-        Immagino la fila per prenderselo-

-        Non sei simpatica –

Alice stava per dire una cosa, ma si bloccò.

Questo a Lily non sfuggì.

-    Se vuoi chiedermi se ho sentito mia cugina, perché tutti i giornali non parlano altro che del suo ritorno a Londra con un nuovo fidanzato, ti dico: No! Non l’ho sentita -

Alice la guardò negli occhi.

-    Potrei anche dirti che ne sono felice, ma mentirei. Quindi non vorrei sprecare fiato con te, perché sai già tutto quello che direi al riguardo – disse Lily.

-        È tardi – la rimproverò Alice – Su vieni! Ti aiuto a indossarlo-

Lily ringraziò mentalmente il fatto che Alice fosse tanto intelligente da riuscire a cambiare subito argomento. La Paciock l’aiutò a indossare l’abito in seta bianco che fasciava il suo corpo scoprendole la schiena. Questo accarezzava delicatamente il suo seno, che veniva celato da un leggero e delicato stato di pizzo, anch’esso bianco, e ricadeva morbido lungo i fianchi.

Come unico orpello mise gli orecchini di diamanti che la stessa Narcissa indossò per le sue nozze. Alice l’aiuto anche ad acconciare i capelli, in un delicato chignon morbido che lasciava liberi i due ciuffi al lato della fronte. Si truccò appena gli occhi con un ombretto opalescente sui toni del rosa antico, esagerò con il mascara per intensificare lo sguardo e, dopo aver  spennellato con l’apposito pennello un leggero stato di fard, si mise un po’ di gloss sulle labbra.

-    Sei bellissima – disse Narcissa entrando accompagnata da Ginny.

-        Grazie- rispose leggermente imbarazzata.

-        Anthares?- Chiese subito dopo.

-        È con Draco- riferì Narcissa e Lily sorrise.

-        Tuo padre invece è qui fuori che scalpita - disse sua madre Ginny facendo ridere Alice e Narcissa.

-        Ci siamo quindi – disse rivolgendosi alle tre donne.

-        No- quando Andromeda entrò, Lily sentì le lacrime combattere con la sua forza di volontà per uscire.

-        Manca ancora un piccolo gingillo per rendere questa sposa ancora più bella. - Narcissa e Ginny rimasero estasiate.

-        Questo è l’unico cimelio che mi è rimasto dei Black: la tiara che mia zia mi ha donato prima delle mie nozze - disse Andromeda mentre posava il gioiello sul capo della bella Lily.

-        Dora non l’ha indossato, detestava tutte queste cose. - ricordò Andromeda.

-        Indossalo tu mia cara. Augurandoti che questo mio dono ti porti fortuna per la tua nuova vita da moglie, come ne ha porto a me, il giorno che sono diventata una Tonks –

-        Grazie, Andromeda - disse Lily, mentre ormai le lacrime scendevano sul suo viso bagnandole.

-        Grazie a te, piccola mia – disse la vecchia strega baciandole il capo.

-        Voi due, smettetela di piangere – disse Narcissa. - Su Lily, ricomponiti. Mio nipote freme dalla voglia di vederti – disse ancora, risistemando il trucco di Lily con un colpo di bacchetta.

***

Il cuore batteva all’impazzata mentre percorreva il piccolo viale acciottolato al braccio di suo padre Harry: tra le mani un piccolo e delizioso bouquet di mughetti da cui spuntavano tre peperoncini.

-    Se vuoi, tesoro, – disse Harry sussurrando, affinché solo Lily sentisse - ti posso far scappare e nemmeno in capo al mondo ti troverebbe-

Lily distese le labbra in un sorriso, osservando il suo piccolo tra le braccia di Alice, sul lato opposto rispetto ad Albus e Scorpius.

Quando incontrò gli occhi magnetici del suo uomo, un brivido la scosse.

-    No, papà. Questo è tutto ciò che voglio – rispose.

Harry Potter scosse il capo sconsolato. Lui ci aveva provato fino all’ultimo a non imparentarsi con Draco Malfoy, ma ormai non vi era più speranza.

-    Ok, tesoro – disse, arrivando quasi al punto in cui si trovava lo sposo con il suo testimone.

Lily non distolse più, nemmeno un attimo, gli occhi da quelli di Scorpius.

-    Te l’affido – disse Harry Potter, prendendo la mano di sua figlia Lily e porgendola a Scorpius.

-        Trattala con cura e amala come fosse un gemma preziosa- disse Harry.

-        Lo farò – ripose Scorpius donando un bacio alla mano della sua bella, prima di stringerla e posarla sul suo petto.

A Lily sembrò di volare.

Quando Scorpius la condusse davanti all’officiante, il suo cuore batteva talmente forte che si preoccupò di disturbare i presenti.

Quando arrivò il momento di pronunciare le proprie intenzioni, le si seccò la gola.

Riuscì a dire solamente:

- Sì, lo voglio -

Riprese a respirare quando anche Scorpius pronunciò il suo:

- Sì, lo voglio -

Una lacrima scese sulla sua gota, quando l’officiante batté con la bacchetta sulle loro mani.

-    Non osi alcun mago o strega dividere ciò che la magia ha unito. Ora siete marito e moglie -

Gli invitati applaudirono e Scorpius, senza alcun incitamento, si sporse per baciare la sua sposa.

Da quel momento esatto la vita di Scorpius e Lily cambiò per sempre, diventando finalmente una vera famiglia.

- Ti amo – disse Scorpius staccandosi .

- Anche io, amore – rispose Lily mentre l’officiante imbarazzato non sapeva dove guardare.

- Dovremmo procedere al battesimo - ricordò loro Albus, squadrando l’anziano stregone con un sarcastico ghigno sul viso.

- Sì, giusto- si ricordò, facendo scoppiare una grassa risata che distese, se possibile, ancora di più gli animi dei presenti.

Nascosti da una folta vegetazione due uomini osservavano la scena, nessuno dei due disse mezza parola.

Nelle loro menti tanti pensieri vorticavano. Quando la cerimonia finì e per gli sposi fu il momento del lancio dei coriandoli incantati, i due, decisero di scomparire.

- Papà! George! – Ginny avanzò a passo sostenuto verso i due uomini, che si girarono non appena la sentirono arrivare.

- Stiamo andando via – la rassicurò George.

Ginny li guardò spaesata.

- Perché?-

- Lily è nostra nipote e anche se ha fatto degli sbagli le vogliamo bene – ammise Arthur. Ginny sorrise vedendo suo padre imbarazzato.

- Sarebbe felice se vi vedesse qui – disse la signora Potter.

- No, Ginny, è meglio rientrare –

- La mamma non sa che siete qui? – domandò tristemente.

- No, non sa che c’è papà, io non ho alcun problema. Faccio ciò che voglio e non do più ascolto a mia madre da quando avevo 17 anni –

Ginny rimase colpita.

-    Sono abbastanza maturo da poter fare la stessa cosa – replicò Arthur Weasley.

-        Su, Ginny, portaci da Lily. Non vedo l’ora di vedere il mio primo pronipote –

Ginny abbracciò suo padre, coinvolgendo nell’abbraccio anche suo fratello.

Per la prima volta, dopo mesi, si sentì felice.

***

Ginny Weasley in Potter percorse il giardino che abbelliva il castello, che i Malfoy avevano regalato ai neo sposi per il loro matrimonio, al fianco di suo padre Arthur e suo fratello George. Tutti gli invitati la guardavano stupiti, tranne gli sposi che ora si trovavano al centro del grande gazebo, dove presto avrebbero fatto librare in aria due colombe.

-    Ora – disse James, trattenendo a stento una risata guardando il perfetto Scorpius Malfoy alle prese con una colombella alquanto irrequieta.

Scorpius non se lo fece ripetere due volte, lanciò in aria il pennuto che fu felice di staccarsi dal pozionista. Lily invece con delicatezza fece planare la sua colomba che si vibrò in volo sinuosamente.

-    Lily – la richiamò sua madre. La ragazza si girò con un sorriso sul viso che si spense non appena vide suo nonno. S’irrigidì.

-        Cosa  ci fate ...?- chiese più a sua madre che ai due uomini che abbassarono il capo.

-        Sono venuti a darti gli auguri-

-        Signora Potter -  la richiamò Scorpius, non appena vide George Weasley e suo padre Arthur accanto alla madre di sua moglie.

-        Calma, ragazzo- disse Arthur prendendo la parola.

-        Siamo solo venuti a fare gli auguri a Lily- disse il vecchio mago, stupendo con quelle parole sia Lily sia Scorpius.

-        Andiamo via subito,- lo rassicurò George mentre si avvicinava alla nipote.

-        No, se volete rimanere ci farebbe piacere - replicò Scorpius, stupendo ancora Lily, ma soprattutto i Weasley.

-        Anthares sarebbe felice di conoscervi - aggiunse.

-        James - disse ancora il pozionista rivolgendosi al cognato che guardava imbambolato suo nonno e suo zio.

-        Dov’è Anthares?-

-        Qui - disse Lucius Malfoy con il piccolo tra le braccia.

George rimase sorpreso, non aveva mai visto Lucius Malfoy così da vicino dalla fine della guerra. Soprattutto non l’aveva mai visto coccolare un bambino. Che quello poi fosse il figlio di una Potter lo straniva ancora di più: certo, a guardarlo bene, il bimbo era la fotocopia del padre: biondo , vispo, con occhi di ghiaccio.

 Arthur Weasley fece un passo verso il piccolo che sembrava guardarlo.

-    È attirato dal colore dei tuoi capelli - disse l’ex mangiamorte.

-        Pensa sia Lily, quindi Weasley non stupirti se cercherà di succhiarti la camicia - disse sogghignando Lucius Malfoy.

-        Ho avuto otto figli Malfoy - replicò Arthur Weasley, prendendo il suo pronipote tra le braccia facendo gioire, con quel gesto, il cuore di sua nipote.

Lily rimase a guardarli per minuti interminabili con un sorriso stupido stampato in viso. Lucius decise che era più indicato cercare sua moglie Narcissa, troppi Weasley davano alla testa.

-    È molto bello, Lily – disse George guardando Anthares tra le braccia di suo padre.

-        Grazie, zio – rispose imbarazzata.

-        La nonna dice che è già un despota – disse Teddy Lupin arrivando alle spalle dei tre, che si girarono stupiti. Teddy era riuscito a venire al ricevimento. Era solo, sua moglie Dominique non avrebbe mai disubbidito a sua nonna Molly.

-        Teddy – dissero in coro.

-        Pare che abbia preso il peggio dai suoi genitori - aggiunse ancora il giovane.

Scorpius lo guardò torvo e Lily gli regalò una linguaccia.

-    Auguri bella dama – disse donandole un bacio delicato sulla guancia. – speravo che ti ricredessi lungo il viale, ma ti deve aver stregato per bene - aggiunse Teddy guardando Scorpius, che era impassibile agli sberleffi di quello che era suo cugino di secondo grado.

-        Ormai è troppo tardi – aggiunse James.

-        La smettete? - li riprese Lily. – Amore, non ti curar di loro. - disse Lily, accarezzando la mano di Scorpius che la strinse a sé.

-        E che mi frega? – replicò Scorpius guardando Teddy negli occhi.

-        Oramai sei mia moglie, possono dire quello che vogliono- concluse Scorpius.

Teddy sollevò le mani in segno di resa.

-    Cavolo, noto che con il tempo la gelosia per Lily è cresciuta. Stento a credere che nessuno si fosse accorto...- dichiarò Teddy Lupin ridendo sotto i baffi.

-        Va bene, Teddy – lo richiamò all’ordine Albus giungendo in quel momento.

-        Credo che di quello che Scorpius prova o no, se n’ è già parlato sui rotocalchi rosa...ora siamo qua per festeggiare- disse Albus, rivolgendosi prevalentemente a Teddy Lupin.

-        Nonno, zio, tra poco ci sarà il brindisi, vi accompagno al vostro tavolo. Teddy, vieni anche tu?- concluse Albus.

I tre annuirono e lo seguirono, a loro si unirono anche Ginny e James.

- Che cosa voleva dire Teddy? - chiese Lily.

- Nulla – si affrettò a dirle Scorpius, ancora visibilmente scocciato dalle parole che il cugino aveva insinuato.

- Scorpius? - disse ancora Lily. Il pozionista sbuffò.

- Hai presente quando sei andata al ballo con quel Corvonero? -

- Sì- ricordò Lily.

- E' stato lui a dirgli che eri libera - Lily lo guardò in un modo strano.

- Ma io ero libera - rispose

- Sì certo, ma lui sapeva che te l’avrei chiesto-.

Lily spalancò la bocca.

-    Davvero? – domandò.

-        Sì –

-        Perché non me l’hai più chiesto. Io avrei...-

-        Ho preferito litigare con Teddy che strisciare come un verme per chiederti di uscire con me - confessò Scorpius. – Secondo lui non ero abbastanza per te-

Lily lo abbracciò.

-    Per me invece, sei tutto – lo rassicurò.

-        Ora non importa ciò che pensano gli altri. L’importante è che stiamo insieme- concluse Lily.

-        Ehi voi due, non starete pensando di fuggire... di là vi aspettano – disse Alice riportandoli alla realtà. – su su...venite – disse la medimago, prendendoli sotto braccio e conducendoli dai loro ospiti.

La festa continuò tra balli e brindisi. Alla fine della serata, quando ormai tutti gli ospiti erano andati, via Scorpius regalò alla sua dolce metà uno splendido regalo.

Due giorni tutti per loro nella villa dei Malfoy a Capri, dove, lontani da fotografi, giornalisti e vagiti di piccoli despoti, si amarono e consolidarono ancora di più la loro unione.

 

 

***

Undici anni dopo...

Il castello  era avvolto da schiamazzi e piccoli scalpitii fin dalle prime ore della mattina. I suoi abitanti, anche quella mattina di fine Agosto, discutevano sull’imminente gita a Diagon Alley. Anthares quell’anno sarebbe andato a Hogwarts per la prima volta e, convinto di essere già un uomo, cercava di convincere sua madre a lasciarlo scorrazzare da solo per la più grande via magica di Londra.

-    Mamma , perché non posso andare da solo a Diagon Alley? Non mi perdo di certo! – diceva con voce modulata e calma tipica dei Malfoy.

-        Anthares, te l’ho già detto e sai quanto detesto ripetermi - ripeté Lily, mentre cambiava il pannolino di Eltanin, l’ultima nata.

-        Ma Frank andrà da solo - ripeté ancora il giovane mago.

-        Non credere alle parole di tuo cugino, zio Albus e zia Alice andranno con lui – disse Lily cercando di rimanere paziente, anche se sentiva che presto sarebbe esplosa.

-        Anthares se continui rimani a casa e andremo solo io, tuo padre e le tue sorelle – gli disse infine.

Il biondo si bloccò di scatto sentendo la frase di sua madre, assottigliò lo sguardo e uscì dalla stanza.

-    E non di convincere tuo nonno Draco o nonno Harry, loro non possono nulla contro la mia parola - gli ricordò a voce abbastanza alta per farsi sentire fin sulle scale.

Maledizione, pensò Anthares.

Sua madre era un osso duro forse suo padre...

-    Anthares - lo riprese suo padre Scorpius, uscendo dal laboratorio, seguito come un ombra dalla sua diletta Cassiopea.

-        Sei ancora in queste condizioni? - gli disse guardandolo abbigliato come un babbano: jeans strappati, maglietta da calcio bianca con il nome del suo idolo C.Ronaldo scritto in grande, capelli appiccicati con una strana sostanza chiamata gel.

Il maggiore dei suoi figli mischiava la supponenza del purosangue agli usi e costumi dei babbani, cosa che irritava non poco Scorpius.

-    Io vengo così – rispose guardandolo negli occhi. - Visto che non posso andare da solo –

Cassiopea, la secondogenita di Lily e Scorpius, lo guardò sogghignando muovendo appena i capelli lunghi che le arrivavano alle spalle.

-    Se continui così, fratellino, – disse affinché solo lui la sentisse – finirai tra i Tassorosso o peggio ancora tra i Grifondoro. Immagina la delusione di mamma e papà e quella di nonno Lucius - concluse la piccola Cassy a cui mancavano ancora due anni per frequentare la grande scuola di magia e stregoneria.

Anthares sbuffò.

-    Sorellina - rispose il giovane, - ti ricordo che almeno io sono sicuro di andare a Hogwarts... vedremo se arriverà anche a te la lettera-

 A Cassiopea si spense il sorriso: quella era una delle paure più grandi della piccola. Deludere tutti e essere smistata in una casa diversa da Serpeverde.

-        Voi due l’avete finita? - disse Lily arrivando accanto ai suoi figli, riservando uno sguardo truce ad entrambi. Scorpius che si era allontanato di alcuni passi la raggiunse immediatamente.

-        Siamo pronti?– chiese Scorpius, prendendo tra le braccia la piccola Eltanin e dandole un bacio. I suoi figli li guardarono scuotendo il capo.

Era strano vedere il loro super papà, serio e perfetto, ammorbidirsi con la loro sorellina. Ormai si erano rassegnati  a vederlo anche in quella veste, viste tutte le volte che beccavano i loro genitori scambiarsi baci e carezze convinti di non essere visti.

***

-    Dove dobbiamo incontrarci? - chiese Scorpius, girandosi verso Lily che teneva per mano Cassiopea e fissava Anthares che camminava tre passi avanti a loro.

-        Alla gelateria di Fortebraccio - rispose.

-        Papà – lo richiamò Anthares – me la compri la scopa da corsa? - disse il giovane, lanciandosi letteralmente verso la vetrina del famoso negozio di Quidditch.

-        Anthares, ne abbiamo già discusso – lo interruppe Lily, arrivando accanto al figlio maggiore. Scorpius si fermò qualche passo dietro.

Lily si sentì osservata. Sollevò anche lei lo sguardo, incontrando quello di sua cugina Rose. Non la vedeva da quasi dodici anni. Era cambiata, più bella e sorridente, e, da quanto si diceva sui giornali, finalmente felice: si era sposata con un campione di Quidditch.

-    Mamma, perché questa signora ci fissa? - chiese Anthares.

Rose respirò piano prima di fare un piccolo passo.

-    Ciao, io sono Rose -  disse porgendo la mano al giovane Malfoy, che ricambiò il gesto.

-        Anthares Malfoy, piacere mio -

Rose rise.

-    Chi sei? - chiese sfrontatamente il giovane.

-        Una vecchia amica di mamma e papà – disse.

-        Ah ...-

Cassiopea soppesò le parole della donna.

-    Assomigli alla mamma e a nonna Ginny -

-        Cassiopea, questa signora è mia cugina Rose-

La piccola deglutì.

-    Quanti anni hai?- chiese Rose.

-        Nove - rispose la piccola Cassy.

-        Anche la mia Jean – replicò Rose, sorridendo alla piccola Malfoy.

-        Quasi sicuramente frequenterete Hogwarts insieme -

Anthares aprì la bocca e poi la richiuse.

-    Magari sarete smistate...-

-        Sua figlia sarà una Serpeverde?- chiese stupita Cassy.

-        Oh questo non lo so, l’unica cosa che so è che è l’opposto rispetto a me: pensa che ama il Quidditch! - Lily non riuscì a trattenere la risata. Anche Rose sorrise.

-        Ora devo andare. Sono felice di avervi conosciuto - disse ancora la Weasley, salutando prima Anthares e poi Cassiopea.

-        Ciao Lily - aggiunse, per poi girarsi verso Scorpius.

-        Ciao – pronunciò piano passando affianco al pozionista.

-        Quella era la tua ex fidanzata? - chiese sfrontata Cassy, ricevendo uno sguardo torvo da parte di Anthares e uno meravigliato da parte di Lily

-        Chi te l’ha detto?

-        Anthares - si affretto a dire la ragazzina.

-        Sai papà, sono felice che hai scelto la mamma... la signora è bella, ma la mia mamma di più-

-        Mi fai emozionare, Anthares- disse Lily quasi alle lacrime.

-        Anche se è profondamente antipatica. Se fossi stato figlio di quella donna ora avrei una super scopa da corsa - concluse il giovane.

-        Quando sarai abbastanza grande avrai la tua scopa -

-        Visto? E' antipatica - ribadì Anthares.

-        Non scambierei  tua madre con nessuna donna sulla terra – rispose Scorpius - ora raggiungiamo i vostri zii in gelateria -

I cinque si incamminarono per le vie di Diagon Alley, uno accanto all’altro. Alcuni maghi li guardavano curiosi: non si vedevano spesso i Malfoy nelle vie della città, soprattutto con prole al seguito.

-    Stai bene? – chiese Lily preoccupata, dopo aver visto la faccia di Scorpius davanti a Rose.

-        Sì – rispose il Pozionista.

-        Sembra felice - disse ancora Lily

Scorpius strinse Eltanin.

-    Lo spero per lei - aggiunse - l’unica cosa che mi importa è che stia lontana dalla mia famiglia-

-        Scorpius...-

-        Lo so, sono stato io a distruggerla, ma non voglio in alcun modo che né lei né sua nonna si avvicinino ai ragazzi. L’hai sentita Cassiopea. -

-        Tua figlia non ti odierà perché hai tradito Rose per sposarmi –

-        Forse no, ma non mi piace che pensi a queste cose a nove anni –

-        Scorpius...-

-        Sì? -

-        Ti amo - disse baciandolo davanti a tutti. Anthares scosse il capo.

-        Capisco a casa, ma siamo in luogo pubblico - si lamentò il giovane.

-        Zitto e cammina – lo riproverò suo padre che strinse Lily, donandole un altro bacio sulla tempia.

Rose era tornata, ma questo a Scorpius Malfoy non interessava. Lui aveva la sua famiglia: sua moglie Lily e i suoi tre figli. Li amava con tutto se stesso e nessun fantasma del passato l’avrebbe messo in cattiva luce con loro.

Nessun fantasma del passato lo mise mai in cattiva luce perché lui li amava e loro lo sapevano bene.

The End.

Spazio Autrice

Anche questa avventura è finita; Pensate che è nata come una piccola One-shot e invece, si è rivelata l’ennesima Long.

Spero di avervi fatto emozionare.

Vi ringrazio infinitamente per aver letto e sostenuto nel corso della storia.

Ringrazio in modo particolare Francesca, che ha revisionato la storia nonostante i mille impegni.

Spero che mi seguirete anche nelle altre storie che la mia mente malata partorirà...

Una Dramione è appena iniziata( Il giardino segreto) e anche l’ennesima Lily-Scorpius ( l’amore è un’altra cosa)

A presto Miki.

   
 
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mikilily