Erano
solo parole... ora
è realtà.
Seduta
sulla sedia a dondolo
minuziosamente intagliata, cullava il suo bambino, mentre la luce di un
caldo
sole mattutino baciava i suoi capelli.
Sorrise
quando Anthares poggiò le manine
sul suo seno, succhiando il latte.
Era
cresciuto tanto in quel mese
trascorso al castello, e lei con lui. Finalmente aveva preso in mano la
sua
vita, accudiva suo figlio e riusciva anche a prendersi cura del suo
compagno
che, entro poche ore, sarebbe divenuto suo marito.
Sentì
un leggero bussare, ma non si alzò
dalla comoda sedia.
- Sei
ancora in questo stato?! – disse sua
madre entrando a passo veloce nella camera da letto.
-
Lily! - la richiamò Ginny - Ti rendi
conto che gli ospiti stanno per arrivare? - disse la signora Potter,
già avvolta
in uno splendido abito azzurro che risaltava il suo incarnato.
-
Tra due ore ti sposi, - le ricordò - e
sei ancora in camicia da notte –
-
Sì, mamma – rispose Lily, staccando
Anthares dal seno e portandolo con infinita delicatezza su una spalla,
per aiutarlo
così a fare il ruttino.
-
Lily, allora – la richiamò Ginny -
ora
vai a farti un bagno –
-
Spicciati – le disse ancora Ginny
prendendole il bambino – tu, ometto, vieni con la nonna che
ti fa bello –
Lily
li guardò un attimo: erano molto
belli insieme. All’improvviso le venne in mente che un
giorno, oramai lontano,
anche sua nonna Molly l’aveva presa in braccio, dicendo le
stesse parole.
S’intristì
al solo ricordarla.
-
Lily, cos’è quella faccia ?- la
richiamò sua madre.
-
Nulla – si affrettò a rispondere la
giovane.
Non
avrebbe rovinato quel giorno
nominando sua nonna, che ancora faceva sanguinare il cuore di sua
madre. Non
avrebbe rovinato il giorno più bello per lei e Scorpius
menzionando quella
strega che l’aveva ricoperta d’ingiurie su tutti i
rotocalchi rosa del mondo
magico.
No,
come per suo padre, per Albus e
perfino per James, Molly Weasley non era più niente.
Quella donna aveva messo un
muro tra la sua
famiglia e il resto dei Weasley, distruggendo sua madre, che trovava in
Anthares l’unico motivo per andare avanti.
- Allora
vai a lavarti e fatti bella, non
vorrai che Scorpius ci ripensi, vero? –
-
Simpatica – le rispose Lily sollevandosi
infine dalla sedia.
-
Lily –
-
Sì, mamma? –
-
Sei sicura di aver dormito da sola
questa notte? –
-
Sì, mamma. – rispose Lily guardandola
in
viso.
Aveva
imparato a mentire e raggirare le
domande scomode e private di sua madre.
- Mi
sembrava di aver sentito la finestra
sbattere... -.
-
Sarà stata quella di Albus –
-
Sì, sicuro, chiederò ad Alice
–
-
Sì, chiedi, mamma! Magari hanno già
in
cantiere un cuginetto per Anthares -
-
Lily!-
-
Vado a lavarmi- disse Lily, entrando nel
bagno trattenendo a stento una risata.
Sua
madre non avrebbe apprezzato sapere
che, anche quella notte, lei e Scorpius non avevano resistito nemmeno
un minuto
lontani.
Si
richiuse la porta del bagno alle
spalle, dedicandosi un po’ alla cura del suo corpo.
Si
concesse un bagno caldo con dolci
essenze orientali, lavò e massaggiò i suoi
capelli con balsami che ne ravvivano
il colore donando contemporaneamente morbidezza e corposità.
Rese
ancora più liscia la sua pelle,
smaltò le unghie con un rosa pastello e infine, quando
mancava ormai solo una
mezz’ora alla cerimonia, uscì.
Non
si stupì di trovare seduta nel letto
la sua amica Alice.
- Pensavo
non saresti più venuta fuori – Lily
rise scuotendo il capo.
-
In effetti, questo è il timore di
Scorpius -
-
Cioè? - chiese interrogativa
-
Teme che lo lasci all’altare -
-
Sarebbe esilarante –
-
Già... - constatò Alice.
-
Immagino la fila per prenderselo-
-
Non sei simpatica –
Alice
stava per dire una cosa, ma si bloccò.
Questo
a Lily non sfuggì.
- Se
vuoi chiedermi se ho sentito mia cugina,
perché tutti i giornali non parlano altro che del suo
ritorno a Londra con un
nuovo fidanzato, ti dico: No! Non l’ho sentita -
Alice
la guardò negli occhi.
- Potrei
anche dirti che ne sono felice, ma
mentirei. Quindi non vorrei sprecare fiato con te, perché
sai già tutto quello
che direi al riguardo – disse Lily.
-
È tardi – la rimproverò
Alice – Su
vieni! Ti aiuto a indossarlo-
Lily
ringraziò mentalmente il fatto che
Alice fosse tanto intelligente da riuscire a cambiare subito argomento.
La
Paciock l’aiutò a indossare l’abito in
seta bianco che fasciava il suo corpo
scoprendole la schiena. Questo accarezzava delicatamente il suo seno,
che
veniva celato da un leggero e delicato stato di pizzo,
anch’esso bianco, e
ricadeva morbido lungo i fianchi.
Come
unico orpello mise gli orecchini di
diamanti che la stessa Narcissa indossò per le sue nozze.
Alice l’aiuto anche
ad acconciare i capelli, in un delicato chignon morbido che lasciava
liberi i
due ciuffi al lato della fronte. Si truccò appena gli occhi
con un ombretto opalescente
sui toni del rosa antico, esagerò con il mascara per
intensificare lo sguardo
e, dopo aver spennellato
con l’apposito
pennello un leggero stato di fard, si mise un po’ di gloss
sulle labbra.
- Sei
bellissima – disse Narcissa entrando
accompagnata da Ginny.
-
Grazie- rispose leggermente imbarazzata.
-
Anthares?- Chiese subito dopo.
-
È con Draco- riferì Narcissa e Lily
sorrise.
-
Tuo padre invece è qui fuori che
scalpita - disse sua madre Ginny facendo ridere Alice e Narcissa.
-
Ci siamo quindi – disse rivolgendosi
alle tre donne.
-
No- quando Andromeda entrò, Lily
sentì
le lacrime combattere con la sua forza di volontà per uscire.
-
Manca ancora un piccolo gingillo per
rendere questa sposa ancora più bella. - Narcissa e Ginny
rimasero estasiate.
-
Questo è l’unico cimelio che mi
è
rimasto dei Black: la tiara che mia zia mi ha donato prima delle mie
nozze -
disse Andromeda mentre posava il gioiello sul capo della bella Lily.
-
Dora non l’ha indossato, detestava tutte
queste cose. - ricordò Andromeda.
-
Indossalo tu mia cara. Augurandoti che
questo mio dono ti porti fortuna per la tua nuova vita da moglie, come
ne ha
porto a me, il giorno che sono diventata una Tonks –
-
Grazie, Andromeda - disse Lily, mentre
ormai le lacrime scendevano sul suo viso bagnandole.
-
Grazie a te, piccola mia – disse la
vecchia strega baciandole il capo.
-
Voi due, smettetela di piangere – disse
Narcissa. - Su Lily, ricomponiti. Mio nipote freme dalla voglia di
vederti –
disse ancora, risistemando il trucco di Lily con un colpo di bacchetta.
***
Il
cuore batteva all’impazzata mentre
percorreva il piccolo viale acciottolato al braccio di suo padre Harry:
tra le
mani un piccolo e delizioso bouquet di mughetti da cui spuntavano tre
peperoncini.
- Se
vuoi, tesoro, – disse Harry sussurrando,
affinché solo Lily sentisse - ti posso far scappare e
nemmeno in capo al mondo
ti troverebbe-
Lily
distese le labbra in un sorriso,
osservando il suo piccolo tra le braccia di Alice, sul lato opposto
rispetto ad
Albus e Scorpius.
Quando
incontrò gli occhi magnetici del
suo uomo, un brivido la scosse.
- No,
papà. Questo è tutto ciò che voglio
–
rispose.
Harry
Potter scosse il capo sconsolato.
Lui ci aveva provato fino all’ultimo a non imparentarsi con
Draco Malfoy, ma
ormai non vi era più speranza.
- Ok,
tesoro – disse, arrivando quasi al punto
in cui si trovava lo sposo con il suo testimone.
Lily
non distolse più, nemmeno un
attimo, gli occhi da quelli di Scorpius.
- Te
l’affido – disse Harry Potter, prendendo
la mano di sua figlia Lily e porgendola a Scorpius.
-
Trattala con cura e amala come fosse un
gemma preziosa- disse Harry.
-
Lo farò – ripose Scorpius donando un
bacio alla mano della sua bella, prima di stringerla e posarla sul suo
petto.
A
Lily sembrò di volare.
Quando
Scorpius la condusse davanti
all’officiante, il suo cuore batteva talmente forte che si
preoccupò di
disturbare i presenti.
Quando
arrivò il momento di pronunciare
le proprie intenzioni, le si seccò la gola.
Riuscì
a dire solamente:
-
Sì, lo voglio -
Riprese
a respirare quando anche
Scorpius pronunciò il suo:
-
Sì, lo voglio -
Una
lacrima scese sulla sua gota, quando
l’officiante batté con la bacchetta sulle loro
mani.
- Non
osi alcun mago o strega dividere ciò che
la magia ha unito. Ora siete marito e moglie -
Gli
invitati applaudirono e Scorpius,
senza alcun incitamento, si sporse per baciare la sua sposa.
Da
quel momento esatto la vita di
Scorpius e Lily cambiò per sempre, diventando finalmente una
vera famiglia.
-
Ti amo – disse Scorpius staccandosi .
-
Anche io, amore – rispose Lily mentre
l’officiante imbarazzato non sapeva dove guardare.
-
Dovremmo procedere al battesimo -
ricordò loro Albus, squadrando l’anziano stregone
con un sarcastico ghigno sul
viso.
-
Sì, giusto- si ricordò, facendo
scoppiare una grassa risata che distese, se possibile, ancora di
più gli animi
dei presenti.
Nascosti
da una folta vegetazione due
uomini osservavano la scena, nessuno dei due disse mezza parola.
Nelle
loro menti tanti pensieri
vorticavano. Quando la cerimonia finì e per gli sposi fu il
momento del lancio
dei coriandoli incantati, i due, decisero di scomparire.
-
Papà! George! – Ginny avanzò a passo
sostenuto verso i due uomini, che si girarono non appena la sentirono
arrivare.
-
Stiamo andando via – la rassicurò
George.
Ginny
li guardò spaesata.
-
Perché?-
-
Lily è nostra nipote e anche se ha
fatto degli sbagli le vogliamo bene – ammise Arthur. Ginny
sorrise vedendo suo
padre imbarazzato.
-
Sarebbe felice se vi vedesse qui –
disse la signora Potter.
-
No, Ginny, è meglio rientrare –
-
La mamma non sa che siete qui? –
domandò tristemente.
-
No, non sa che c’è papà, io non ho
alcun problema. Faccio ciò che voglio e non do
più ascolto a mia madre da
quando avevo 17 anni –
Ginny
rimase colpita.
- Sono
abbastanza maturo da poter fare la
stessa cosa – replicò Arthur Weasley.
-
Su, Ginny, portaci da Lily. Non vedo
l’ora di vedere il mio primo pronipote –
Ginny
abbracciò suo padre, coinvolgendo
nell’abbraccio anche suo fratello.
Per
la prima volta, dopo mesi, si sentì
felice.
***
Ginny
Weasley in Potter percorse il
giardino che abbelliva il castello, che i Malfoy avevano regalato ai
neo sposi
per il loro matrimonio, al fianco di suo padre Arthur e suo fratello
George.
Tutti gli invitati la guardavano stupiti, tranne gli sposi che ora si
trovavano
al centro del grande gazebo, dove presto avrebbero fatto librare in
aria due
colombe.
- Ora
– disse James, trattenendo a stento una
risata guardando il perfetto Scorpius Malfoy alle prese con una
colombella
alquanto irrequieta.
Scorpius
non se lo fece ripetere due
volte, lanciò in aria il pennuto che fu felice di staccarsi
dal pozionista.
Lily invece con delicatezza fece planare la sua colomba che si
vibrò in volo
sinuosamente.
- Lily
– la richiamò sua madre. La ragazza si
girò con un sorriso sul viso che si spense non appena vide
suo nonno.
S’irrigidì.
-
Cosa
ci fate ...?- chiese più a sua madre che ai due
uomini che abbassarono
il capo.
-
Sono venuti a darti gli auguri-
-
Signora Potter - la
richiamò Scorpius, non appena vide George
Weasley e suo padre Arthur accanto alla madre di sua moglie.
-
Calma, ragazzo- disse Arthur prendendo
la parola.
-
Siamo solo venuti a fare gli auguri a
Lily- disse il vecchio mago, stupendo con quelle parole sia Lily sia
Scorpius.
-
Andiamo via subito,- lo rassicurò George
mentre si avvicinava alla nipote.
-
No, se volete rimanere ci farebbe
piacere - replicò Scorpius, stupendo ancora Lily, ma
soprattutto i Weasley.
-
Anthares sarebbe felice di conoscervi -
aggiunse.
-
James - disse ancora il pozionista
rivolgendosi al cognato che guardava imbambolato suo nonno e suo zio.
-
Dov’è Anthares?-
-
Qui - disse Lucius Malfoy con il piccolo
tra le braccia.
George
rimase sorpreso, non aveva mai
visto Lucius Malfoy così da vicino dalla fine della guerra.
Soprattutto non
l’aveva mai visto coccolare un bambino. Che quello poi fosse
il figlio di una
Potter lo straniva ancora di più: certo, a guardarlo bene,
il bimbo era la
fotocopia del padre: biondo , vispo, con occhi di ghiaccio.
Arthur Weasley fece un passo
verso il piccolo
che sembrava guardarlo.
- È
attirato dal colore dei tuoi capelli -
disse l’ex mangiamorte.
-
Pensa sia Lily, quindi Weasley non
stupirti se cercherà di succhiarti la camicia - disse
sogghignando Lucius
Malfoy.
-
Ho avuto otto figli Malfoy - replicò
Arthur Weasley, prendendo il suo pronipote tra le braccia facendo
gioire, con
quel gesto, il cuore di sua nipote.
Lily
rimase a guardarli per minuti
interminabili con un sorriso stupido stampato in viso. Lucius decise
che era
più indicato cercare sua moglie Narcissa, troppi Weasley
davano alla testa.
- È
molto bello, Lily – disse George guardando
Anthares tra le braccia di suo padre.
-
Grazie, zio – rispose imbarazzata.
-
La nonna dice che è già un despota
–
disse Teddy Lupin arrivando alle spalle dei tre, che si girarono
stupiti. Teddy
era riuscito a venire al ricevimento. Era solo, sua moglie Dominique
non
avrebbe mai disubbidito a sua nonna Molly.
-
Teddy – dissero in coro.
-
Pare che abbia preso il peggio dai suoi
genitori - aggiunse ancora il giovane.
Scorpius
lo guardò torvo e Lily gli
regalò una linguaccia.
- Auguri
bella dama – disse donandole un bacio
delicato sulla guancia. – speravo che ti ricredessi lungo il
viale, ma ti deve
aver stregato per bene - aggiunse Teddy guardando Scorpius, che era
impassibile
agli sberleffi di quello che era suo cugino di secondo grado.
-
Ormai è troppo tardi – aggiunse
James.
-
La smettete? - li riprese Lily. – Amore,
non ti curar di loro. - disse Lily, accarezzando la mano di Scorpius
che la
strinse a sé.
-
E che mi frega? – replicò Scorpius
guardando Teddy negli occhi.
-
Oramai sei mia moglie, possono dire
quello che vogliono- concluse Scorpius.
Teddy
sollevò le mani in segno di resa.
- Cavolo,
noto che con il tempo la gelosia per
Lily è cresciuta. Stento a credere che nessuno si fosse
accorto...- dichiarò
Teddy Lupin ridendo sotto i baffi.
-
Va bene, Teddy – lo richiamò
all’ordine
Albus giungendo in quel momento.
-
Credo che di quello che Scorpius prova o
no, se n’ è già parlato sui rotocalchi
rosa...ora siamo qua per festeggiare-
disse Albus, rivolgendosi prevalentemente a Teddy Lupin.
-
Nonno, zio, tra poco ci sarà il
brindisi, vi accompagno al vostro tavolo. Teddy, vieni anche tu?-
concluse
Albus.
I
tre annuirono e lo seguirono, a loro
si unirono anche Ginny e James.
-
Che cosa voleva dire Teddy? - chiese Lily.
-
Nulla – si affrettò a dirle Scorpius,
ancora visibilmente scocciato dalle parole che il cugino aveva
insinuato.
-
Scorpius? - disse ancora Lily. Il
pozionista sbuffò.
-
Hai presente quando sei andata al
ballo con quel Corvonero? -
-
Sì- ricordò Lily.
-
E' stato lui a dirgli che eri libera -
Lily lo guardò in un modo strano.
-
Ma io ero libera - rispose
-
Sì certo, ma lui sapeva che te l’avrei
chiesto-.
Lily
spalancò la bocca.
- Davvero?
– domandò.
-
Sì –
-
Perché non me l’hai più
chiesto. Io
avrei...-
-
Ho preferito litigare con Teddy che
strisciare come un verme per chiederti di uscire con me -
confessò Scorpius. –
Secondo lui non ero abbastanza per te-
Lily
lo abbracciò.
- Per me
invece, sei tutto – lo rassicurò.
-
Ora non importa ciò che pensano gli
altri. L’importante è che stiamo insieme- concluse
Lily.
-
Ehi voi due, non starete pensando di
fuggire... di là vi aspettano – disse Alice
riportandoli alla realtà. – su
su...venite – disse la medimago, prendendoli sotto braccio e
conducendoli dai
loro ospiti.
La
festa continuò tra balli e brindisi.
Alla fine della serata, quando ormai tutti gli ospiti erano andati, via
Scorpius regalò alla sua dolce metà uno splendido
regalo.
Due
giorni tutti per loro nella villa
dei Malfoy a Capri, dove, lontani da fotografi, giornalisti e vagiti di
piccoli
despoti, si amarono e consolidarono ancora di più la loro
unione.
***
Undici
anni dopo...
Il
castello era
avvolto da schiamazzi e piccoli scalpitii
fin dalle prime ore della mattina. I suoi abitanti, anche quella
mattina di
fine Agosto, discutevano sull’imminente gita a Diagon Alley.
Anthares
quell’anno sarebbe andato a Hogwarts per la prima volta e,
convinto di essere
già un uomo, cercava di convincere sua madre a lasciarlo
scorrazzare da solo
per la più grande via magica di Londra.
- Mamma
, perché non posso andare da solo a
Diagon Alley? Non mi perdo di certo! – diceva con voce
modulata e calma tipica
dei Malfoy.
-
Anthares, te l’ho già detto e sai
quanto
detesto ripetermi - ripeté Lily, mentre cambiava il
pannolino di Eltanin,
l’ultima nata.
-
Ma Frank andrà da solo - ripeté
ancora
il giovane mago.
-
Non credere alle parole di tuo cugino,
zio Albus e zia Alice andranno con lui – disse Lily cercando
di rimanere
paziente, anche se sentiva che presto sarebbe esplosa.
-
Anthares se continui rimani a casa e
andremo solo io, tuo padre e le tue sorelle – gli disse
infine.
Il
biondo si bloccò di scatto sentendo la frase di sua madre,
assottigliò lo
sguardo e uscì dalla stanza.
- E non
di convincere tuo nonno Draco o nonno
Harry, loro non possono nulla contro la mia parola - gli
ricordò a voce
abbastanza alta per farsi sentire fin sulle scale.
Maledizione,
pensò
Anthares.
Sua
madre era un osso duro forse suo
padre...
- Anthares
- lo riprese suo padre Scorpius,
uscendo dal laboratorio, seguito come un ombra dalla sua diletta
Cassiopea.
-
Sei ancora in queste condizioni? - gli
disse guardandolo abbigliato come un babbano: jeans strappati,
maglietta da
calcio bianca con il nome del suo idolo C.Ronaldo scritto in grande,
capelli
appiccicati con una strana sostanza chiamata gel.
Il
maggiore dei suoi figli mischiava la
supponenza del purosangue agli usi e costumi dei babbani, cosa che
irritava non
poco Scorpius.
- Io
vengo così – rispose guardandolo negli
occhi. - Visto che non posso andare da solo –
Cassiopea,
la secondogenita di Lily e
Scorpius, lo guardò sogghignando muovendo appena i capelli
lunghi che le arrivavano
alle spalle.
- Se
continui così, fratellino, – disse
affinché solo lui la sentisse – finirai tra i
Tassorosso o peggio ancora tra i
Grifondoro. Immagina la delusione di mamma e papà e quella
di nonno Lucius -
concluse la piccola Cassy a cui mancavano ancora due anni per
frequentare la
grande scuola di magia e stregoneria.
Anthares
sbuffò.
- Sorellina
- rispose il giovane, - ti ricordo
che almeno io sono sicuro di andare a Hogwarts... vedremo se
arriverà anche a
te la lettera-
A Cassiopea si spense il
sorriso: quella era
una delle paure più grandi della piccola. Deludere tutti e
essere smistata in
una casa diversa da Serpeverde.
-
Voi due l’avete finita? - disse Lily
arrivando accanto ai suoi figli, riservando uno sguardo truce ad
entrambi.
Scorpius che si era allontanato di alcuni passi la raggiunse
immediatamente.
-
Siamo pronti?– chiese Scorpius,
prendendo tra le braccia la piccola Eltanin e dandole un bacio. I suoi
figli li
guardarono scuotendo il capo.
Era
strano vedere il loro super papà,
serio e perfetto, ammorbidirsi con la loro sorellina. Ormai si erano
rassegnati a
vederlo anche in quella
veste, viste tutte le volte che beccavano i loro genitori scambiarsi
baci e
carezze convinti di non essere visti.
***
- Dove
dobbiamo incontrarci? - chiese
Scorpius, girandosi verso Lily che teneva per mano Cassiopea e fissava
Anthares
che camminava tre passi avanti a loro.
-
Alla gelateria di Fortebraccio -
rispose.
-
Papà – lo richiamò
Anthares – me la
compri la scopa da corsa? - disse il giovane, lanciandosi letteralmente
verso
la vetrina del famoso negozio di Quidditch.
-
Anthares, ne abbiamo già discusso –
lo
interruppe Lily, arrivando accanto al figlio maggiore. Scorpius si
fermò
qualche passo dietro.
Lily
si sentì osservata. Sollevò anche
lei lo sguardo, incontrando quello di sua cugina Rose. Non la vedeva da
quasi
dodici anni. Era cambiata, più bella e sorridente, e, da
quanto si diceva sui
giornali, finalmente felice: si era sposata con un campione di
Quidditch.
- Mamma,
perché questa signora ci fissa? -
chiese Anthares.
Rose
respirò piano prima di fare un
piccolo passo.
- Ciao,
io sono Rose - disse
porgendo la mano al giovane Malfoy, che
ricambiò il gesto.
-
Anthares Malfoy, piacere mio -
Rose
rise.
- Chi
sei? - chiese sfrontatamente il giovane.
-
Una vecchia amica di mamma e papà –
disse.
-
Ah ...-
Cassiopea
soppesò le parole della donna.
- Assomigli
alla mamma e a nonna Ginny -
-
Cassiopea, questa signora è mia cugina
Rose-
La
piccola deglutì.
- Quanti
anni hai?- chiese Rose.
-
Nove - rispose la piccola Cassy.
-
Anche la mia Jean – replicò Rose,
sorridendo alla piccola Malfoy.
-
Quasi sicuramente frequenterete Hogwarts
insieme -
Anthares
aprì la bocca e poi la richiuse.
- Magari
sarete smistate...-
-
Sua figlia sarà una Serpeverde?- chiese
stupita Cassy.
-
Oh questo non lo so, l’unica cosa che so
è che è l’opposto rispetto a me: pensa
che ama il Quidditch! - Lily non riuscì
a trattenere la risata. Anche Rose sorrise.
-
Ora devo andare. Sono felice di avervi
conosciuto - disse ancora la Weasley, salutando prima Anthares e poi
Cassiopea.
-
Ciao Lily - aggiunse, per poi girarsi
verso Scorpius.
-
Ciao – pronunciò piano passando
affianco
al pozionista.
-
Quella era la tua ex fidanzata? - chiese
sfrontata Cassy, ricevendo uno sguardo torvo da parte di Anthares e uno
meravigliato da parte di Lily
-
Chi te l’ha detto?
-
Anthares - si affretto a dire la
ragazzina.
-
Sai papà, sono felice che hai scelto la
mamma... la signora è bella, ma la mia mamma di
più-
-
Mi fai emozionare, Anthares- disse Lily
quasi alle lacrime.
-
Anche se è profondamente antipatica. Se
fossi stato figlio di quella donna ora avrei una super scopa da corsa -
concluse il giovane.
-
Quando sarai abbastanza grande avrai la
tua scopa -
-
Visto? E' antipatica - ribadì Anthares.
-
Non scambierei tua
madre con nessuna donna sulla terra –
rispose Scorpius - ora raggiungiamo i vostri zii in gelateria -
I
cinque si incamminarono per le vie di
Diagon Alley, uno accanto all’altro. Alcuni maghi li
guardavano curiosi: non si
vedevano spesso i Malfoy nelle vie della città, soprattutto
con prole al
seguito.
- Stai
bene? – chiese Lily preoccupata, dopo
aver visto la faccia di Scorpius davanti a Rose.
-
Sì – rispose il Pozionista.
-
Sembra felice - disse ancora Lily
Scorpius
strinse Eltanin.
- Lo
spero per lei - aggiunse - l’unica cosa
che mi importa è che stia lontana dalla mia famiglia-
-
Scorpius...-
-
Lo so, sono stato io a distruggerla, ma
non voglio in alcun modo che né lei né sua nonna
si avvicinino ai ragazzi.
L’hai sentita Cassiopea. -
-
Tua figlia non ti odierà perché hai
tradito Rose per sposarmi –
-
Forse no, ma non mi piace che pensi a
queste cose a nove anni –
-
Scorpius...-
-
Sì? -
-
Ti amo - disse baciandolo davanti a
tutti. Anthares scosse il capo.
-
Capisco a casa, ma siamo in luogo
pubblico - si lamentò il giovane.
-
Zitto e cammina – lo riproverò suo
padre
che strinse Lily, donandole un altro bacio sulla tempia.
Rose
era tornata, ma questo a Scorpius
Malfoy non interessava. Lui aveva la sua famiglia: sua moglie Lily e i
suoi tre
figli. Li amava con tutto se stesso e nessun fantasma del passato
l’avrebbe
messo in cattiva luce con loro.
Nessun
fantasma del passato lo mise mai
in cattiva luce perché lui li amava e loro lo sapevano bene.
The End.
Spazio Autrice
Anche
questa avventura è finita; Pensate che è nata
come una piccola One-shot e
invece, si è rivelata l’ennesima Long.
Spero
di avervi fatto emozionare.
Vi
ringrazio infinitamente per aver letto e sostenuto nel corso della
storia.
Ringrazio
in modo particolare Francesca, che ha revisionato la storia nonostante
i mille
impegni.
Spero
che mi seguirete anche nelle altre storie che la mia mente malata
partorirà...
Una
Dramione è appena iniziata( Il giardino segreto) e anche
l’ennesima Lily-Scorpius
( l’amore è un’altra cosa)
A
presto Miki.